1 febbraio 2010

Alfano: ''Il governo è forte non si sottrarrà alla sfida di riformare la giustizia''

ll governo è forte, l'esecutivo durerà per l'intera legislatura e non rinuncerà a operare per una riforma organica del sistema della giustizia.
Il ministro della Giustizia esclude ogni possibile 'resa' nel perseguimento di questo proposito, prefigurando una "azione organica" che investa l' intero sistema. Sarebbe infatti inutile "sprecare risorse" investendole in un sistema che non funziona.
Quanto alle critiche, provenienti non solo dall'opposizione politica ma anche dall'interno del mondo della magistratura, dal Csm alla Anm, Alfano ritiene "poco credibili le obiezioni critiche che in maniera cieca non si accompagnano mai a nessun riconoscimento" per quelle che definisce come "le scelte coraggiose compiute dal governo".
Alfano assicura di non chiudersi alle critiche; però ribadisce: "Quando le obiezioni si sposano a giusti riconoscimenti sono più credibili, quando invece sono cieche e non si accompagnano ad alcun riconoscimento, allora non sono credibili". Il Guardasigilli ribadisce, a tal proposito, la necessità di "procedere anche alla riscrittura di alcune regole fondamentali e strategiche, di natura e di rango costituzionali che, ferma restando l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, attribuiscano al giudice il ruolo centrale nell'esercizio della giurisdizione e garantiscano a un separato ordine dell'accusa piena autonomia nell'esercizio dell'azione penale nonche' nello svolgimento di indagini sulle notizie di reato.
Dunque, rimarca il Guardasigilli, ''riformare la giustizia è un dovere verso i cittadini utenti, verso il sistema economico ma anche verso i nostri figli, ai quali dobbiamo garantire una giustizia equilibrata, efficiente e serena. Riformare la giustizia serve all'Italia intera e serve farlo adesso: senza indugi, senza timidezze, senza tentennamenti. La riforma della giustizia è un nostro dovere e una nostra responsabilita' che vogliamo cogliere per intero senza sottrarci alla sfida".