20 luglio 2010

Sud, "uno su tre a rischio povertà". Napolitano: "Troppe inefficienze"

ROMA (Agenzia DIRE) - E' a "rischio poverta'", a causa di redditi troppo bassi, "quasi un meridionale su tre, contro uno su dieci al centro-nord. In valori assoluti si tratta di 6 milioni 838 mila persone, fra cui 889 mila lavoratori dipendenti e 760 mila pensionati". Inoltre "una famiglia meridionale su 4 non ha soldi per andare dal medico". E' quanto si legge nel rapporto Svimez 2010, l'associazione per lo sviluppo dell'industria nel mezzogiorno. I dati, relativi al biennio 2007-2008, segnalano anche che il 44% delle famiglie meridionali, quasi una famiglia su due, non ha potuto sostenere una spesa imprevista di 750 euro.

Nel rapporto emerge anche che il 14% delle famiglie meridionali vive con meno di 1.000 euro al mese e che nel 47% delle famiglie meridionali c'e' un unico stipendio. Nel 2008, infine, e' arrivata con a fatica a fine mese oltre una famiglia su 4 (25,9%), contro il 13,2% del centro-nord.
NAPOLITANO: "TROPPE INEFFICIENZE" - "I risultati complessivamente insufficienti delle politiche seguite in passato e la presenza di significative inefficienze rendono necessario un ripensamento e possono anche spingere ad una profonda modifica delle modalita' e dello stesso impianto strategico degli interventi di sviluppo". Cosi' il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato in occasione della presentazione del 'Rapporto Svimez 2010' al presidente dell'Associazione, Adriano Giannola, nel quale sottolinea come "l'annuale rapporto della Svimez sull'economia del Mezzogiorno fornisce una importante occasione di approfondimento e di confronto, particolarmente utile in una fase economica complessa come quella attuale".
La crisi che ha colpito tutte le aree del paese, continua Napolitano, "non ha risparmiato le situazioni gia' di profonda difficolta' del Mezzogiorno che rischiano di risultarne aggravate anche in prospettiva. L'obiettivo di ridurre gli effetti della crisi finanziaria nel breve periodo e' divenuto prioritario; in presenza di un ineludibile vincolo di contenimento del disavanzo pubblico si e' operato uno spostamento di risorse di cui hanno sofferto le politiche di sviluppo come e' dimostrato dalle ricadute sul quadro strategico nazionale 2007-2013 al quale sono state sottratte ingenti dotazioni e che registra, a meta' del periodo di programmazione, gravi ritardi".
Ma e' un fatto, prosegue il presidente della Repubblica, che "il Mezzogiorno puo' contribuire, attraverso la piena messa a frutto delle sue risorse, alla ripresa di un piu' sostenuto e stabile processo di crescita dell'economia e della societa' italiana fondato anche su una strategia di leale e convinta collaborazione tra le Regioni e lo Stato". Il rapporto della Svimez offre "un apporto importante sia all'analisi degli andamenti piu' recenti, sia all'approfondimento dei principali nodi da affrontare come l'attuazione del federalismo fiscale, le politiche di coesione dell'Unione europea, la qualita' dei servizi pubblici, la formazione ed accesso al lavoro dei giovani, il ruolo del sistema bancario".
Napolitano e' "certo che il dibattito sul rapporto che inizia oggi, e la continuazione del lavoro di approfondimento condotto dalla Svimez concorreranno a rafforzare la consapevolezza del legame inscindibile tra sviluppo del mezzogiorno e complessivo rilancio dell'economia italiana". www.dire.it

ISTAT: RIPRENDE FIATO L'INDUSTRIA ITALIANA

A maggio fatturato dell'industria in aumento dello 0,8% su base mensile, +0,9 per cento sul mercato interno e +0,5 per cento su quello estero. Secondo i dati diffusi dall'Istat, su base annuale, dopo la correzione per gli effetti di calendario, si registra un progresso dell'8,9%, su base annuale grezza il progresso e' del 12,5%.Gli indici destagionalizzati del fatturato per raggruppamenti principali di industrie hanno segnato variazioni congiunturali positive per l'energia (+2,9%), per i beni intermedi (+1,4%), per i beni strumentali (piu' 0,2%) e per i beni di consumo (+0,2%, +0,1 per cento per quelli durevoli e +0,2 per cento per quelli non durevoli).
In maggio, nel confronto con lo stesso mese del 2009, l'indice del fatturato corretto per gli effetti di calendario, ha segnato le variazioni positive piu' significative nei settori della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+28,5), della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+21,6 per cento) e delle fabbricazioni di prodotti chimici (piu' +19,9); contrazioni si sono rilevate nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+7,1%), nell'estrazione di minerali da cave e miniere (+5,9%) e nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-1,3%).Gli incrementi piu' rilevanti dell'indice grezzo degli ordinativi hanno riguardato la fabbricazione di mezzi di trasporto (+60,9%), la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+37,9%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature (+33,3%).ORDINATIVI +3,2%. BENE ESTERO MA DELUDE MERCATO INTERNO. Sul fronte degli ordinativi industriali si registra un progresso del 3,2% su base mensile.Qualche delusione dal mercato interno , dove si registra un calo dello 0,4%, mentre buone notizie dal canale estero, dove sono saliti del 9,5%. Su base annuale grezza il progresso e' del 26,6%, si tratta del top dall'inizio della serie storica (2005), +16% dal canale domestico, +49,2% del canale estero.Nei primi cinque mesi del 2010, gli ordini sul mercato domestico sono saliti dell'8,1%, quelli dal mercato estero del 23,2%

MANOVRA: COLDIRETTI, DA REGIONI SOSTEGNO A BATTAGLIA SU QUOTE LATTE

''Le Regioni sostengono e condividono la mobilitazione di Coldiretti a Roma contro la manovra finanziaria'. Cosi' il coordinatore della Commissione Politiche agricole, l'assessore della Puglia Dario Stefano si schiera ancora una volta al fianco degli operatori del comparto agricolo. In una nota, la stessa Coldiretti riferisce che Stefano punta il dito contro il governo nazionale ''che come al solito ignora il tema della agricoltura e con il provvedimento sulle quote latte ferisce la dignita' di tanti, tantissimi, imprenditori che operano nella legalita' nel rispetto delle regole''.
''Siamo molto preoccupati - aggiunge il coordinatore - perche' la fine della fiscalizzazione degli oneri contributivi per le aree svantaggiate e di montagna, prevista per questo luglio, rischiera' di far saltare il sistema agricolo nazionale. Ma non e' il solo elemento di preoccupazione: nella manovra finanziaria, infatti, non si e' voluto guardare ad un tema chiave per la sopravviviena del comparto, soprattuto del Centro-Sud, quello della moratoria sui contibuti Inps. Una moratoria, in sostanza, che potesse sospendere temporaneamente le procedure esecutive di Equitalia, che hanno gia' prodotto la messa in liquidazione di diverse centinaia di aziende agicole, acquistate peraltro da non si sa bene chi. Il governo nazionale non puo' continuare ad ignorare questo scempio''.

L’ARGENTINA AUTORIZZA LE UNIONI OMOSESSUALI/ IL SEN. CASELLI (PDL): GRAVI CONSEGUENZE SOCIALI CULTURALI ED EDUCATIVE

In Argentina diventano legali i matrimoni gay: il Senato argentino ha infatti approvato il 15 luglio scorso la Legge che autorizza le unioni omosessuali, dopo che la Camera lo aveva già approvato lo scorso maggio. Un giorno storico per molti ma non per il senatore del PdL eletto in Sud America Juan Esteban Caselli, che in una nota diramata oggi afferma che l’approvazione della legge è stata realizzata "contro la nota opinione della stragrande maggioranza della popolazione argentina" e "grazie a pressioni e minacce che hanno dovuto subire i senatori, come anche prima era successo con i deputati"."Il Governo nazionale del Paese Sudamericano, che adopera solitamente queste procedure contrarie all’ordine repubblicano", spiega il parlamentare, "ha portato avanti, in questo caso, una campagna contro la Chiesa Cattolica".
"Le espressioni più cariche di violenza", rende noto Caselli, "sono state pronunciate dal senatore Miguel Angel Pichetto, capogruppo del Partito di maggioranza, che in un discorso carico di odio si è riferito ingiuriosa mente verso il Santo Padre, Benedetto XVI, e anche verso i vescovi che, in comunione con Lui, ed esponendo la dottrina della Chiesa, hanno cercato di evitare che la suddetta Legge venisse sancita".Il senatore eletto in Sud America mette in guardia dal pericolo che, a suo avviso, è contenuto nella nuova Legge: "in un futuro prossimo", sottolinea, "si metteranno in evidenza le conseguenze sociali, culturali ed educative di questo cambio radicale nella struttura della famiglia e si può temere che la dittatura del relativismo cerchi di impedire che la Chiesa esponga con libertà la sua dottrina morale"."Ai cattolici, ma anche tutti i credenti e coloro che senza professare una specifica fede religiosa sostengono i principi dell'ordine naturale" è infine rivolto l’appello di Caselli ad "unirsi per salvaguardare la libertà di coscienza e cercare che non vengano estesi i gravissimi effetti che si possono certamente temere nell'attuazione della nuova Legge".

14 luglio 2010

DALL’UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA BORSE DI STUDIO PER STUDENTI ITALIANI RESIDENTI IN AMERICA LATINA

L’Università della Calabria ha lanciato il bando di concordo per 5 borse di studio destinate a studenti universitari di figli di italiani residenti in America Latina valide per il prossimo Anno Accademico.Per la partecipazione al concorso occorre essere iscritti per l’anno accademico 2010/11 almeno al secondo anno in una Università latino americana ad un corso di studi del medesimo livello; avere una media dei voti conseguiti negli esami di profitto non inferiore a 25/30, o equipollente nel caso di un diverso sistema di valutazione e possedere una buona conoscenza della lingua italiana.La borsa di studio, erogata in servizi, prevede la gratuità del vitto e dell’alloggio da usufruire presso le strutture del Centro Residenziale, e l’esenzione dalle tasse universitarie.Gli studenti interessati dovranno presentare domanda entro il prossimo 10 settembre. Il bando e il modello della domanda sono consultabili sul portale d’Ateneo www.unical.it nell’area "Avvisi di gara, Concorsi, Master, Borse di Studio" – Sezione "Borse di Studio".

13 luglio 2010

Bersani: "Berlusconismo al tramonto, la maggioranza non regge"

ROMA - Il Pd non fornirà un'ancora di salvataggio al centrodestra che affonda. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in un'intervista a Repubblica chiude senza troppe remore all'ipotesi ventilata da PierferdinMa sa bene che l'unica novità all'orizzonte- dice il segretario democratico- è l'avvio del superamento del berlusconismo, un fenomeno che ha prodotto racconti, favole e poco o niente fatti". In una situazione in cui il Pd non è alleato dell'Udc e lo stesso Casini "non ha ancora un'alleanza con il centrodestra", ha insistito Bersani, "l'unico punto chiaro" è che "la maggioranza mostra di non farcela. Il resto- dice- sono chiacchiere, politicismi".ando Casini di un Berlusconi-bis sostenuto anche dal Pd. "Casini fa uso di molta retorica.
Nei prossimi giorni andrà avanti la resa dei conti nel Pdl, pronostica il segretario democratico. "E' cominciata e non si fermerà", dice. Quanto al premier, Bersani è tranchant: "Berlusconi si limita a galleggiare, a rimuovere i problemi". (Agenzia DIRE http://www.dire.it/)

Premier: impedirò clima giustizialista

ROMA - ''Il clima giacobino e giustizialista nel quale alcuni stanno cercando di far ripiombare il nostro Paese non è certo d'aiuto. Ma ancora una volta metterò tutto il mio impegno personale, assieme a quello del Governo e della coalizione da me guidati e legittimati costantemente dal sostegno dei cittadini, per impedire ritorni ad un passato che gli italiani non vogliono più''. E' quanto afferma il premier Silvio Berlusconi in una nota diffusa da palazzo Chigi.
''Personalmente, intendo restare fuori dalle artificiose burrasche scatenate dalla vecchia politica politicante e da quanti, in maniera irresponsabile, giocano una partita personale a svantaggio dell'interesse di tutti'' aggiunge nella nota il presidente del Consiglio, spiegando che "il Paese, in questa fase di uscita dalla crisi economica globale, ha bisogno di scelte precise e di responsabilità e quindi di una piena governabilità''. ''Ancora una volta - afferma - metterò tutto il mio impegno personale, assieme a quello del Governo e della coalizione da me guidati e legittimati costantemente dal sostegno dei cittadini, per impedire ritorni ad un passato che gli italiani non vogliono più".
''Il Governo ha a cuore l'interesse dei cittadini e perciò intende portare a rapida approvazione la manovra che stabilizzerà il bilancio pubblico come ha chiesto l'Europa, pure in presenza di una situazione migliore dei nostri conti rispetto agli altri partner europei'' afferma Berlusconi.
BERSANI: CLIMA GIACOBINO PROVOCATO DA PREMIER - "Anch'io non amo un clima giacobino, o giustizialista, ma è Berlusconi che lo sta provocando": così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha replicato da Washington alle parole del presidente del Consiglio, secondo il quale si è diffuso ultimamente nel Paese un clima giacobino. "Il berlusconismo - ha detto Bersani - rischia di portare l'Italia a un dibattito Guelfi-Ghibellini da cui non possiamo tirar fuori niente di buono. Ma questa è responsabilità sua, tutta sua. Perché è chi governa, chi ha la maggioranza, che dà il 'La' alla discussione". Bersani, sempre riferendosi al caso Cosentino e alle parole del presidente del Consiglio, ha aggiunto: "Se Berlusconi difende Cosentino contro ogni evidenza, contro ogni moralità, contro ogni concetto di legalità, non può poi stupirsi che la reazione sia forte. Compresa la mia. Ed io - ha concluso - non mi sento giustizialista".

Blitz contro la 'ndrangheta: oltre 300 arresti in Italia

ROMA - Maxi blitz di carabinieri e polizia contro la 'ndrangheta: oltre 300 le persone arrestate in diverse parti d'Italia per vari reati. Si tratta, si apprende in ambienti investigativi, della piu' imponente operazione di questo tipo degli ultimi anni.
Nell'operazione, in corso dalle prime ore di questa mattina, sono impegnati 3.000 uomini dei carabinieri e della polizia di Stato. Le ordinanze di custodia cautelare sono in corso di esecuzione in Calabria e in diverse localita' dell'Italia settentrionale. Le accuse vanno dall'associazione di tipo mafioso al traffico di armi e stupefacenti, dall'omicidio all' estorsione, dall'usura ad altri gravi reati.
Nel corso della maxi-operazione contro la 'ndrangheta di carabinieri e polizia sono stati sottoposti a sequestro preventivo, riferiscono gli stessi investigatori, ''beni mobili e immobili per decine di milioni di euro''.

La maxi-operazione di carabinieri e polizia - scattata stanotte e denominata 'Il crimine' - ha colpito le piu' importanti e potenti famiglie della 'ndrangheta delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone, oltre alle loro proiezioni extraregionali ed estere. Di fatto sono state ''destrutturate'', dicono gli inquirenti, le cosche egemoni nel capoluogo reggino, nella fascia ionica ed in quella tirrenica, tra cui i Pelle di San Luca, i Commisso di Siderno, gli Acquino-Coluccio ed i Mazzaferro di Gioiosa Ionica, i Pesce-Bellocco e gli Oppedisano di Rosarno, gli Alvaro di Sinopoli, i Longo di Polistena, gli Iamonte di Melito Porto Salvo.
PRESO DOMENICO OPPEDISANO,CONSIDERATO N.1 - Tra gli arrestati nel blitz contro la 'ndrangheta, si apprende da fonti informate, c'e' anche Domenico Oppedisano, 80 anni, considerato dagli investigatori l'attuale numero uno delle cosche calabresi. La sua nomina a 'capocrimine' - cioe' colui che e' al vertice dell'organismo che comanda su tutte le 'ndrine ed e' denominato 'Provincia' - sarebbe stata decisa il 19 agosto del 2009 nel corso del matrimonio tra Elisa Pelle e Giuseppe Barbaro, entrambi figli di boss. - Tra gli arrestati nel blitz contro la 'ndrangheta, si apprende da fonti informate, c'e' anche Domenico Oppedisano, 80 anni, considerato dagli investigatori l'attuale numero uno delle cosche calabresi. La sua nomina a 'capocrimine' - cioe' colui che e' al vertice dell'organismo che comanda su tutte le 'ndrine ed e' denominato 'Provincia' - sarebbe stata decisa il 19 agosto del 2009 nel corso del matrimonio tra Elisa Pelle e Giuseppe Barbaro, entrambi figli di boss.
INFILTRAZIONI IN ECONOMIA DEL NORD - Gli oltre 300 arresti compiuti da carabinieri e polizia contro la 'ndrangheta, riferiscono gli investigatori, scaturiscono da ''complesse indagini coordinate dalle procure distrettuali antimafia di Milano e Reggio Calabria'': indagini che ''hanno consentito di documentare la gestione delle attivita' illecite in Calabria e le infiltrazioni della 'ndrangheta nel nord Italia, dove stava estendendo i propri interessi illeciti in diversi settori economici''.
ARRESTATO DIRETTORE ASL PAVIA - Nella maxi operazione di carabinieri e polizia, coordinata dalle Dda di Milano e di Reggio Calabria, e' stato arrestato per associazione mafiosa e corruzione il direttore dell'Asl di Pavia, Carlo Antonio Chiriaco. Nell'inchiesta, che ha accertato infiltrazioni della 'ndrangheta nel nord Italia, sono indagati anche l'assessore comunale di Pavia Pietro Trivi (per corruzione elettorale) e l'ex assessore provinciale milanese Antonio Oliviero (per corruzione e bancarotta). Tra gli indagati anche quattro carabinieri di Rho (Milano), uno dei quali per concorso esterno in associazione mafiosa.
In manette anche Pino Neri, considerato il capo dell'ndrangheta in Lombardia. A quanto si e' appreso da fonti investigative, Neri era, fino a prima dell'arresto, il vertice assoluto della mafia calabrese in Lombardia. Pino Neri, arrestato oggi per associazione mafiosa nel maxi-blitz di carabinieri e polizia, e' accusato anche di avere convogliato voti elettorali su indicazione di Antonio Chiriaco, direttore della Asl di Pavia, anche lui finito in carcere per associazione mafiosa e corruzione. Da quanto si apprende, Neri, ritenuto il capo assoluto della mafia calabrese in Lombardia, avrebbe indirizzato, su indicazione di Chiriaco, voti a favore del deputato del Pdl Giancarlo Abelli, che risulta estraneo ai fatti e non e' indagato.
SOLDI IN BUSTA PER COMPRARE VOTI - Banconote infilate in una busta per comprare preferenze elettorali nel maggio del 2009, un mese prima delle elezioni comunali a Pavia. E' quanto emerge in un passaggio dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip di Milano Andrea Ghinetti e che riguarda una parte degli oltre 300 arresti eseguiti dai carabinieri e dalla polizia nell'ambito della maxi operazione contro l''ndrangheta coordinata dalla dda di Milano e Reggio Calabria. Nel punto dell'ordinanza in cui si contesta la corruzione elettorale a Carlo Antonio Chiriaco, direttore sanitario della Asl di Pavia, in concorso con Cosimo Galetti, infermiere ospedaliero e Pietro Trivi, assessore comunale e avvocato (ex difensore del chirurgo Pier Paolo Brega Massone, il principale imputato al processo con al centro la Clinica Santa Rita), si fa riferimento a una conversazione telefonica in cui si parla di banconote inserite in una busta. Una somma, poche migliaia di euro, che secondo gli inquirenti sarebbe stata data a Galetti per comprare preferenze elettorali, circa 150 voti.
MARONI, 'NDRANGHETA COLPITA AL CUORE - ''Si tratta in assoluto della più importante operazione contro la 'ndrangheta degli ultimi anni, che oggi viene colpita al cuore del suo sistema criminale sia sotto l'aspetto organizzativo che quello patrimoniale". E' quanto afferma il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, congratulandosi con il capo della Polizia, Antonio Manganelli, e con il comandante generale dell'Arma, Leonardo Gallitelli, "per l'eccezionale operazione antimafia condotta oggi in varie regioni d'Italia". "Gli eccellenti risultati conseguiti in questi ultimi mesi contro la mafia - prosegue Maroni - sono il frutto di una costante ed efficace opera di coordinamento tra le Forze di polizia e la magistratura, tutte impegnate in modo straordinario nell'azione di contrasto alla criminalità organizzata".
INDAGINI, TENTATIVO METTERE MANI SU EXPO - Il tentativo di mettere le mani sugli appalti per l'Expo da parte della 'ndrangheta e' emerso dall'inchiesta coordinata dalla Dda di Milano e Reggio Calabria che oggi ha portato alla maxi operazione con oltre 300 arresti. Nelle indagini è stato ricostruito il tentativo, come si legge in una nota distribuita in conferenza stampa a Milano, di infiltrarsi nell'Expo in programma a Milano nel 2015.

12 luglio 2010

FESISUR LASCIA FEDITALIA/ IL PRESIDENTE PINTABONA: DECISIONE IRREVOCABILE

Con una lettera indirizzata a Luigi Pallaro, il presidente della Federazione di Associazioni Siciliane di Buenos Aires e Sud della Repubblica Argentina (Fesisur) Carmelo Pintabona ha informato della decisione "irrevocabile" dell’associazione siciliana di abbandonare la sua appartenenza alla Feditalia, la confederazione generale di Federazioni Italiane in Argentina. "La decisione, presa all’unanimità qualche mese fa durante l’ultima riunione del direttivo – spiegano dalla Fesisur –.sarebbe stata annullata solamente nel caso in cui ci fossero stati dei cambiamenti nell’operato della Feditalia"."Questa decisione è oggi irrevocabile", ha dichiarato il presidente Pintabona, "visto che all’interno della Feditalia continuiamo a non avere nessun tipo di partecipazione. Non è il nostro obiettivo apparire soltanto nell’elenco delle associazioni appartenenti. Vorremmo una Confederazione molto più attiva ma purtroppo vediamo che, in questi anni, più che un’associazione democratica Feditalia assomiglia più ad un’istituzione personale che fa soltanto ciò che ordina il suo presidente. Non siamo stati invitati a nessuna riunione di commissioni e non esiste nemmeno un programma che dia alla nostra collettività il ruolo e il rispetto che merita"."Continueremo a lavorare con la Fesisur", ha aggiunto Pintabona, "come abbiamo lavorato in questi con la Regione Sicilia in molti progetti rivolti ai siciliani residenti in Argentina. Proporremo anche", ha annunciato il presidente Fesisur, "la creazione di un’associazione che sia veramente capace di sentire i desideri e le necessità della comunità italiana di tutta la Repubblica Argentina e nella quale esista una partecipazione democratica. Un’associazione", ha concluso Pintabona, "che al suo interno non abbia più casi di "personalismo" che per tanti anni hanno regnato presso la nostra collettività". (aise)

Casini: ''Larghe intese''. No di Pd e Lega. Idv all'attacco: ''Mercato delle vacche''

''Se fossi il presidente del Consiglio farei un appello: di fronte alla gravità della crisi economica e alla difficile situazione del Paese chiederei a tutte le forze politiche una responsabilità più ampia". Lo dice il leader Udc Pier Ferdinando Casini, che in un'intervista al 'Corriere della sera' ammette la possibilità che a guidare tale esecutivo sia lo stesso Silvio Berlusconi, perché "le elezioni le ha vinte lui".
"La guida - afferma - la sceglie il capo dello Stato. Ma se Berlusconi assumesse questa iniziativa sarebbe intelligente perché ne avrebbe solo da guadagnare: a quel punto caricherebbe di responsabilità chiunque, di fronte a quell'offerta, decidesse di sbattere la porta in faccia". Per Casini, se Lega e Idv si tirassero indietro sarebbero "problemi loro", ma "ci sarebbe un'assunzione chiara di responsabilità''.
"Per quanto mi riguarda - aggiunge - non c'è alcun interesse a partecipare a questo esecutivo: sarebbe ridicolo e umiliante. Bossi è un esperto di ribaltoni. Io no. Penso sempre ai miei elettori". E a chi ipotizza che l'Udc potrebbe sostituire i finiani, l'ex presidente della Camera replica: "Ritengo offensivo pensare che possa interessarmi una vendetta contro Fini per la scelta che portò due anni e mezzo fa alla creazione del Pdl. Non ho mai coltivato nella mia vita politica miserie simili".

Per la Lega quella di Casini è però ''una proposta improponibile e inaccettabile. ''La Prima Repubblica, la politica dei salotti e le maggioranze che cambiano a tavolino, è finita da un pezzo e per quanto ci riguarda non ricomincerà per la volontà di Casini'', spiega Federico Bricolo, capogruppo delle Lega Nord al Senato.
''Per quanto ci riguarda - rimarca l'esponente del Carroccio - le elezioni non sono all'ordine del giorno. In Parlamento c'è una maggioranza, e poi - fa notare - l'Udc non crede nel federalismo e ha votato contro il pacchetto sicurezza Maroni. I centristi - ribadisce - sono alternativi al nostro programma, che è stato votato dagli elettori. Noi - conclude Bricolo - vogliamo continuare su questa strada per cambiare finalmente questo Paese e diciamo un chiaro e netto no alla proposta di Casini''.
Aperture arrivano invece dai finiani. ''E' necessario trovare un modo per allargare la maggioranza all'Udc, partendo da una piattaforma programmatica e non da un problema di numeri", dice Italo Bocchino vicecapogruppo del Pdl alla Camera commentando le dichiarazioni di Casini, che, ipotizzando un nuovo esecutivo di unità nazionale guidato da Berlusconi col sostegno di tutte le forze politiche, ha escluso l'idea di entrare nella maggioranza di governo attuale.
"La decisione di dichiarare la crisi di governo per creare un nuovo esecutivo può spettare solo al presidente del Consiglio. E' una valutazione che può fare solo Berlusconi di concerto col Capo dello Stato, come prevede la Costituzione" continua Bocchino in merito al passaggio di una crisi di governo secondo quanto delineato dal leader centrista. "Se Berlusconi con Fini e Bossi si appellasse a Casini - sottolinea il vicecapogruppo Pdl - certamente la maggioranza ne uscirebbe rafforzata".
Dal Pd è il segretario Pier Luigi Bersani a smentire categoricamente che i democratici sarebbero pronti ad appoggiare un governo per le riforme con Berlusconi premier. "Casini dice che Berlusconi può star lì perché ha vinto le elezioni, ma Berlusconi ha anche fallito - spiega al Tg3 -. E questo mi pare un punto insuperabile. Non vedo quella soluzione". "La maggioranza prenda atto della sua crisi e aggiungo - conclude Bersani da Washington - che ormai siamo al punto in cui l'unica novità sarebbe il superamento del berlusconismo".
Anna Finocchiaro, capogruppo Pd al Senato, chiarisce: “Non esiste per il Pd alcuna ipotesi di governo con chi ha portato il Paese in queste condizioni". “Non si possono immaginare governi delle larghe intese o di salute pubblica con i protagonisti di questo fallimento, da Berlusconi in giù – le fa eco Rosy Bindi, presidente dell'assemblea nazionale del Pd -. Non sarebbe serio e non sarebbe utile all'Italia”. Più cauto Giuseppe Fioroni che all'ADNKRONOS spiega: ''Se ci sarà la crisi, non credo che il Partito democratico potrà non farsi carico di risolvere i problemi degli italiani e poi di andare al voto".
Per il coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi, nelle reazioni del Pd ''si legge una sorta di paura, di timore ad aprire una fase politica nuova nel Paese, fondata non su governi di emergenza, dei quali nessuno avverte la necessità, ma su una logica di confronto politico diversa da quella della pura contrapposizione reciproca''.
Contrario alla proposta di Casini anche l'Idv. Il presidente dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, attacca il leader dell'Udc dal suo blog: ''E' un infiltrato della maggioranza nell'opposizione. ''Il governo è in piena campagna acquisti - spiega il leader dell'Idv - quale sia la merce di scambio nessuno lo saprà mai. Possiamo immaginare, senza che ce lo dicano loro, che graverà sulle spalle dei cittadini e avrà l'aspetto di un assessorato, di un ministero, di un appalto per la gestione dell'acqua o per una colata di cemento, settore in cui Casini ha ottime entrature in famiglia''.
''La manovra di bassa lega del presidente del Consiglio - afferma ancora Di Pietro - è chiara e mostra come il suo governo sia in debito di ossigeno e di consensi: obiettivo del mercato delle vacche tra i due partiti - conclude - è quello di recuperare le quote di un'eventuale scissione interna che possa scongiurare il rischio di andare a casa o di tornare alle urne perdendo le elezioni''.
In serata la replica del leader Udc: ''Il Pd dice no al governo delle larghe intese solo perché è stata fatta l'ipotesi che a guidarlo possa essere Berlusconi. Ma se il nome dovesse essere quello di Giulio Tremonti, i democratici direbbero di sì''. "Questo - taglia corto, parlando al Tg di La7 - la dice lunga sul fatto che oggi abbiamo un'opposizione fuori dal gioco, che gioca di rimessa''.

Circa 1.700 emendamenti a manovra

Sono circa 1.700 gli emendamenti presentati dai vari gruppi alla manovra per l'Aula dove il decreto approda domani per la discussione generale. Tra le proposte di modifica, a quanto si apprende, non ne risultano al momento da parte del relatore o del governo.


Italia patria 'portoghesi' su bus, in fumo 450 mln euro

ROMA - Prendere l'autobus senza pagare il biglietto e' una pratica sempre piu' diffusa in Italia: il tasso percentuale dei 'portoghesi', pari al 5,7%, supera la media internazionale ed e' eguagliato solo da alcune citta' francesi. Quest'''evasione'' costa 450 milioni di euro alle societa' di trasporto locale. A tracciare un bilancio dell'Italia che non paga il biglietto e' Federmobilita', che stila la sua classifica in base ai dati raccolti dalle diverse aziende di trasporto pubblico locale. Il ''portoghese'' tipo e' giovane, ha meno di 30 anni, e' studente e vive principalmente al Sud. E se fino a poco tempo fa il fenomeno era molto diffuso tra gli stranieri, dal 2009 dilaga anche tra pensionati e disoccupati.
Federmobilita' (che riunisce le amministrazioni responsabili dei trasporti locali) chiede quindi ''regole piu' chiare di contrasto all'evasione tariffaria sui mezzi di trasporto collettivo'' e propone di far rientrare la materia nei contratti di servizio. ''Finora - spiega il presidente di Federmobilita', Alfredo Peri - l'evasione tariffaria e' stata gestita prevalentemente dalle aziende ma, con l'avanzare della crisi economica e i tagli alle risorse per la mobilita', potrebbe diventare un problema per i bilanci pubblici. Gli accordi tra enti locali e aziende dovrebbero essere la sede naturale per contrastare l'emorragia di risorse che incide notevolmente sui conti e, di conseguenza, sulla qualita' dei servizi forniti agli utenti''. La prima regola contro i ''portoghesi'' dei bus ''e' che ci siano i controlli'', dice il segretario generale di Adiconsum, Paolo Landi, sottolineando che ''poiche' in Italia vi e' una certezza di restare impuniti, laddove vengono violate le regole, e poiche' i controlli sono minimali, e' evidente che la cultura della furbizia si fa strada e va a carico degli onesti''. Nel panorama internazionale - secondo un'indagine del Comitato Bus e dalla Commissione Risorse Umane dell'Unione internazionale del trasporto pubblico - il tasso del popolo dei senza biglietto e' mediamente inferiore rispetto a quello italiano: si attesta infatti al 4,2%. I piu' corretti sono i viaggiatori di Hong Kong, Madrid, Porto e Copenaghen (con un tasso pari al 2,7%).

9 luglio 2010

Il 9 luglio black out informazione.

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha proclamato per il 9 luglio la giornata del silenzio dell’informazione, una giornata di silenzio per protestare contro il disegno di legge Alfano che limita pesantemente la libertà di stampa e prevede pesanti sanzioni contro editori e giornalisti che danno conto di fatti di cronaca giudiziaria ed indagini investigative.Non si tratta di uno sciopero corporativo, ma di una protesta a tutela dei cittadini, cui la legge nega il diritto di essere liberamente informati, cioè di conoscere e di sapere, e dunque di rendersi consapevoli e di giudicare a ragion veduta. A questo diritto fondamentale, corrisponde il dovere dei giornali di dare tutte le notizie utili ai lettori, con un autonomo e libero lavoro di ricerca, selezione e gerarchia delle informazioni, che viene giudicato ogni giorno dal mercato.
I giornalisti italiani si asterranno dal lavoro con le seguenti modalità:
i giornalisti dei quotidiani, dei service e delle strutture sinergiche nazionali e locali si asterranno dal lavoro nella giornata di giovedì 8 luglio per impedire l’uscita dei quotidiani nella giornata di venerdì 9 luglio;
i giornalisti delle agenzie di stampa, si asterranno dal lavoro dalle ore 07.00 di venerdì 9 luglio alle ore 07.00 di sabato 10 luglio;
i giornalisti delle testate web e dei siti on-line, ancorché collegate a testate stampate, quotidiane o periodiche, si asterranno dal lavoro dalle ore 06.00 di venerdì 9 luglio alle ore 06.00 di sabato 10 luglio.
i giornalisti free-lance, i collaboratori ed i corrispondenti si asterranno dal lavoro secondo le modalità previste per i giornalisti della testata per la quale prestano la loro opera;
i giornalisti degli uffici stampa si asterranno dal lavoro per l’intera giornata di venerdì 9 luglio;
i giornalisti dell’emittenza radiotelevisiva pubblica e privata analogica e digitale, nazionale e locale, dei giornali telematici, dei siti web, dei portali internet e dei canali tematici satellitari legati o no a network terrestri si asterranno dal lavoro a partire dalle ore 06.00 di venerdì 9 luglio alle ore 06.00 di sabato 10 luglio.
Nel corso della manifestazione del silenzio, nelle emittenti radiotelevisive, saranno assicurati soltanto i notiziari in forma ridotta previsti da eventuali accordi aziendali. Pertanto, si prevede che non vada in onda nessuna trasmissione o rubrica giornalistica, né andranno in onda trasmissioni registrate in giornate precedenti, che abbiano come conduttori o protagonisti giornalisti, né avvenimenti sportivi con la cronaca di giornalisti. In ogni caso sarà assicurata la presenza dei comitati di redazione in tutte le redazioni al fine di predisporre notiziari straordinari in presenza di eventi di particolare gravità e interesse per l’utenza;
i giornalisti dei periodici parteciperanno alla giornata del silenzio con astensione dalle prestazioni e sospensione dell’aggiornamento degli eventuali siti web della loro testata il giorno 9 luglio p.v. I comitati e fiduciari di redazione delle testate periodiche sono altresì chiamati a richiedere la pubblicazione sul primo numero utile della loro testata di comunicati sulle motivazioni della giornata del silenzio e a sollecitare le rispettive direzioni perché siano fatti conoscere ai lettori i motivi della protesta.

Famiglie, sempre peggio: in calo reddito, risparmi e potere d'acquisto

ROMA (Agenzia DIRE) - Meno soldi a disposizione, causa la flessione del reddito, che continua, meno potere d'acquisto e meno propensione al risparmio. Resta nero il presente delle famiglie italiane, un quadro certificato dall'Istat. Infatti, nel primo trimestre del 2010 la propensione al risparmio delle famiglie (definita dal rapporto tra il risparmio lordo delle famiglie e il loro reddito disponibile) ha raggiunto il 13,4 per cento, riducendosi di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,6 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2009.
Nel primo trimestre 2010 è proseguita la flessione del reddito disponibile delle famiglie che è diminuito dello 0,2 per cento in valori correnti rispetto al trimestre precedente, mentre è tornata a crescere la spesa delle famiglie per consumi finali in misura dello 0,5 per cento. Rispetto al corrispondente periodo del 2009, il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti è diminuito del 2,6 per cento e la spesa delle famiglie si è ridotta dello 0,7 per cento.
Inoltre, il potere di acquisto delle famiglie (cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali) è diminuito dello 0,5 per cento rispetto al trimestre precedente e del 2,6 per cento rispetto a quello corrispondente dello stesso periodo del 2009.
Il tasso di investimento delle famiglie (definito dal rapporto tra gli investimenti fissi lordi delle famiglie, che comprendono gli acquisti di abitazioni e gli investimenti strumentali delle piccole imprese classificate nel settore, e il loro reddito disponibile lordo) nel primo trimestre 2010 si è attestato all'8,5 per cento, 0,1 punti percentuali in meno rispetto al trimestre precedente, risentendo di una riduzione degli investimenti (meno 1,1 per cento) superiore a quella del reddito disponibile (meno 0,2 per cento). Rispetto al corrispondente periodo del 2009, gli investimenti fissi lordi delle famiglie si sono ridotti (-10,5 per cento) in misura superiore alla flessione del loro reddito disponibile, determinando una riduzione del tasso di investimento del settore di 0,8 punti percentuali. http://www.dire.it/

Manovra, Berlusconi: "Se non passa, il governo va a casa"

ROMA (Agenzia DIRE) - "La scelta del governo di porre la fiducia sulla manovra è stato un atto di coraggio. Se il Parlamento non l'approva, andremo a casa". Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un'intervista a Studio Aperto.
TERREMOTO, "DAL GOVERNO UN MIRACOLO: PROTESTE STRUMENTALI" - "Mi pare che ci sia stata molta strumentalizzazione". Sulla protesta degli aquilani a Roma, con cariche della polizia e due manifestanti feriti, Berlusconi precisa di "non aver ancora visto il resoconto delle forze dell'ordine" ma spiega che "il governo ha fatto il miracolo per come e' intervenuto subito dopo il terremoto, come nessun altro paese e' riuscito a fare dopo una catastrofe naturale. In meno di 10 mesi abbiamo dato una casa a chi l'aveva persa".


MANOVRA, NASCE LA MINI-NAIA - Via libera della commissione Bilancio del Senato all'emendamento del relatore alla manovra, Antonio Azzollini, che introduce la mini-naia, cioe' un breve periodo di addestramento militare rivolto ai giovani che dovranno avere tra i 18 e i 30 anni, essere sani, dimostrare di non aver mai assunto sostanze psicotrope e versare una 'somma', a titolo di cauzione, in cambio di una uniforme. Si tratta di una iniziativa sperimentale del ministero della Difesa che durera' tre anni con un costo di 19,8 milioni (6,5 milioni quest'anno, 5,8 nel 2011 e 7,5 nel 2012).
VIA IL TETTO PER ASSUNZIONI IN ENTI DI RICERCA - Approvato anche l'emendamento di Azzollini che toglie il tetto per le assunzioni a tempo determinato per gli enti di ricerca nel 2011 per il personale risultante nel 2009. Tutte le altre amministrazioni dello Stato, invece, potranno spendere per i part time solo il 50% di quanto speso nel 2009. L'emendamento indica in 27 milioni di euro i costi di questo provvedimento che verranno coperti con "le maggiori entrate del presente provvedimento".
REGIONI RIUNITE, MA NON NE PARLANO - Le Regioni parteciperanno alla Conferenza Stato-Regioni, convocata per oggi pomeriggio dal ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, ma non affronteranno il punto all'ordine del giorno che riguarda la manovra. E' questo l'orientamento emerso durante la riunione della Conferenza delle Regioni in corso in via Parigi, dopo che il premier Silvio Berlusconi ha convocato una riunione con le Regioni per domani. Alla Stato-Regioni del pomeriggio tanti punti all'esame, tra cui il parere che le Regioni devono dare alla manovra. Ma questo punto non sarà trattato.
FP CGIL: "MANOVRA SBAGLIATA, IL 15 PRESIDIO A MONTECITORIO" - Il 15 luglio la Funzione pubblica Cgil, insieme alla Confederazione e alla Flc, organizza un presidio in Piazza Montecitorio per continuare la mobilitazione contro la manovra del Governo. "Su questa manovra iniqua, sbagliata, che deprime lo sviluppo del Paese, che taglia servizi ai cittadini, che nega il diritto al rinnovo dei contratti nazionali a 3 milioni di lavoratrici e lavoratori, il Governo ha deciso di porre la fiducia. Si mette in discussione ormai la coesione sociale nel nostro Paese e il Parlamento viene svuotato del suo ruolo". http://www.dire.it/

7 luglio 2010

INAUGURACION CENTRO DE SERVICIOS UIL-BUENOS AIRES,ARGENTINA


El pasado 16 de junio se inauguró la nueva Sede del primer “Centro Servizi UIL” en Argentina, donde funcionarán todas las gamas de servicios y prestaciones que ofrece la UIL en Italia.
“Lo que pretendemos con esta nueva sede es ofrecer más servicios y, sobre todo, que estos sean los mismos en Italia que para los italianos en el exterior. Queremos reducir la brecha que existe entre los italianos residentes en el exterior y los que residen en la patria”, argumentó José Tucci, Presidente del ITAL UIL en Argentina y Coordinador para América Latina.
En este evento participaron el Secretario General del Sindicato UIL, Luigi Angeletti; el Vicepresidente Nazionale del Patronato ITAL, Mario Castellengo; el Embajador italiano en Argentina, el Dr. Guido La Tella; el cónsul general de Italia en Argentina, el Dr. Giancarlo Maria Curcio; el Presidente del COMITES de Buenos Aires, Graciela Laino; y operadores del patronato como así también miembros de la comunidad italo-argentina.
El objetivo de esta nueva sede es principalmente poder ofrecer una mejor calidad en el sistema de servicios y prestaciones, aplicando la mejor tecnología disponible y las comodidades edilicias necesarias. La problemática actual que enfrenta la comunidad italiana en el exterior hace necesario un conjunto de soluciones focalizadas a las necesidades reales, fundadas en la sensibilidad social, la idoneidad de los operadores, las nuevas tecnologías. etc.
Para el ITAL es fundamental dar a los numerosos compatriotas y miembros de la comunidad italiana que se acercan a una sede, información y asistencia de calidad, sin burocracia” dijo el Vicepresidente Mario Castellengo. “Es de destacar la idoneidad y compromiso de los operadores ITAL, la pasión por el trabajo es fundamental para el crecimiento de nuestra organización” finalizó.
En estos últimos años el Patronato ITAL UIL de Argentina tuvo un crecimiento notable, transformándose en una organización líder que promueve la inclusión y la promoción de los derechos de los italianos en el exterior.
“Veo con gran satisfacción la apertura de una nueva sede del Patronato, creo que la única manera de crecer es trabajando en conjunto, formar un equipo con todas las instituciones y organizaciones con el firme objetivo de solucionar los problemas y mejorar la calidad de vida de los italianos en el exterior” manifestó el cónsul Giancarlo Curcio.
En Italia, la UIL es uno de los tres sindicatos más importantes, con una fuerte presencia en los trabajadores y una valiosa interacción con la Sociedad Civil.
“Lo importante de nuestro trabajo son las personas, consiste en una relación entre ellas. Buscamos solucionar los problemas, contener, escuchar al otro. Sentir la gratificación de haber hecho algo para otro, para ayudarlo a mejor su calidad de vida.” dijo el Secretario General de la UIL, Luigi Angeletti.
El embajador de Italia en Argentina, Guido La Tella, también manifestó su satisfacción para con las iniciativas de la UIL. “El foco de brindar servicios a la comunidad es uno de los puntos principales que se deben abordar. Debemos tener en cuenta la calidad, el trato humano, y sobre todo la posibilidad de organizar una extensa red de colaboración entre las distintas organizaciones. Lo importante es hacer un sistema de colaboración que esté en grado de brindar una mejor calidad de servicios”.
La inauguración de una nueva sede de un patronato que no cesa de crecer y consolidarse como una organización líder, no sólo en Argentina sino también en el resto de América Latina, sigue apostando al desafío que implica crecer en un mundo que cambia, como su slogan lo refleja.

Ocse: disoccupati al top da dopoguerra,+17 mln dal 2007

PARIGI - ''Partito dal livello minimo in 28 anni del 5,8% a fine 2007, il tasso di disoccupazione nell'area Ocse e' cresciuto fino al punto massimo del dopoguerra, l'8,7%, nel primo trimestre 2010, che corrisponde a 17 milioni di persone disoccupate in piu'''. Lo afferma l'Employment outlook 2010 dell'Ocse, presentato oggi a Parigi, che sottolinea poi come questo calo del tasso di occupati sia stato di intensita' differente nei vari Paesi membri, in un modo che ''le differenze nella diminuzione del Pil lasciano in gran parte inspiegato''.
Il tasso di disoccupazione - calcola l'organizzazione parigina - è cresciuto in media del 2,9% da dicembre 2007 a marzo 2010, ma l'impatto è stato disomogeneo nei diversi Paesi. A un estremo ci sono gli aumenti considerevoli di Irlanda (+8%) e Spagna (+10%), all'altro gli incrementi inferiori al punto percentuale di Germania, Austria, Belgio, Norvegia e Polonia. La perdita di posti di lavoro, rileva ancora l'Ocse, è stata "sproporzionatamente ampia per alcuni tipi di impiego e settori", come per esempio "l'edilizia, i lavoratori a termine e quelli con competenze basse, i giovani". Inoltre, cosa "inusuale", "l'occupazione è diminuita più tra gli uomini che tra le donne, probabilmente a causa della natura settoriale della recessione". Si è dimostrata poi "molto ampia" la differenza nel rischio di perdere il lavoro tra assunti a tempo determinato e indeterminato, mentre "l'occupazione per gli autonomi è calata circa quanto quella dei dipendenti".

SENZA LAVORO SOPRA 8% ANCHE IN 2011, DISCESA SARA' LENTA - La disoccupazione nell'area Ocse "dovrebbe aver raggiunto il picco", ma "la ripresa non sembra essere abbastanza vigorosa per riassorbire rapidamente gli attuali alti livelli". Lo afferma l'Employment outlook 2010 dell'organizzazione parigina, che prevede che "il tasso di disoccupazione dei Paesi Ocse dovrebbe ancora essere al di sopra dell'8% alla fine del 2011".
"Il rischio che il forte aumento nella disoccupazione diventi di natura ciclica aumenta - prosegue il rapporto - Tale rischio però varia fortemente da Paese a Paese, riflettendo le diversità nelle esperienze delle varie aree durante la crisi". L'Ocse invita quindi i Paesi membri a "fare in modo che i fondi per i programmi di sostegno all'occupazione restino adeguati" anche se "la pressione per tagliare gli ampi deficit sta rapidamente crescendo, e con essa il bisogno di fare scelte difficili su come allocare risorse sempre più scarse". "Diventa essenziale - dichiara ancora nel suo rapporto l'organizzazione - focalizzarsi su programmi efficienti in termini di costi, e mirare ai gruppi più svantaggiati che sono a rischio di perdere contatto con il mondo del lavoro". "Mentre la ripresa accelera il passo, è essenziale creare gli incentivi giusti per far sì che le aziende assumano più lavoratori" conclude l'Ocse, e tentare "un ri-bilanciamento delle protezioni ai posti di lavoro tra contratti a tempo determinato e indeterminato", in modo da "consentire ai lavori temporanei di funzionare meglio come punti di passaggio nel percorso verso un impiego permanente, piuttosto che come trappole".
GURRIA, CREARE OCCUPAZIONE DEV'ESSERE LA PRIORITA' - "Creare nuovi posti di lavoro dev'essere una priorità per i governi". Lo ha dichiarato il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, presentando a Parigi l'Employment outlook 2010 dell'organizzazione. "Ridurre la disoccupazione e il deficit pubblico allo stesso tempo è una sfida notevole - ha aggiunto - ma dev' essere affrontata fin da ora. Nonostante i segni di ripresa nella maggior parte dei Paesi, rimane il rischio che milioni di persone possano perdere contatto con il mondo del lavoro. Una carenza di posti di lavoro elevata come quella attuale è inaccettabile, e va affrontata con una strategia politica ad ampio raggio".
"Creare nuovi posti di lavoro dev'essere una priorità per i governi". Lo ha dichiarato il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, presentando a Parigi l'Employment outlook 2010 dell'organizzazione. "Ridurre la disoccupazione e il deficit pubblico allo stesso tempo è una sfida notevole - ha aggiunto - ma dev' essere affrontata fin da ora. Nonostante i segni di ripresa nella maggior parte dei Paesi, rimane il rischio che milioni di persone possano perdere contatto con il mondo del lavoro. Una carenza di posti di lavoro elevata come quella attuale è inaccettabile, e va affrontata con una strategia politica ad ampio raggio".

5 luglio 2010

Istat, consumi: dichiarazione di Antonio Foccillo, Segretario confederale UIL

La diminuzione dei consumi italiani registrata dall’Istat, in particolare di quelli dei generi alimentari, è la prova che bisogna accompagnare il risanamento con politiche atte a favorire la domanda per rilanciare l’economia. Certamente, se non si interviene in maniera drastica, con misure anti-crisi, fiscali, la situazione economica già difficile rischia di trasformarsi in una depressione. Quello che servirebbe, invece è una politica fiscale redistributiva positiva sia nei confronti dei redditi da lavoro dipendente sia di quelli da pensione che invece sono sempre più penalizzati rispetto a coloro che evadono. E’ il momento che si avvii un confronto fra governo, parti sociali, imprese e sistema creditizio, per un piano di rilancio dell’economia. Ciò sarà possibile attraverso garanzie sul credito alle imprese; il potenziamento dei sistemi produttivi e la creazione di nuovi prodotti, favorendo la ricerca e l’innovazione; il mantenimento ed il rilancio dei livelli occupazionali; la tutela del potere di acquisto dei salari e delle pensioni attraverso politiche che riducano la forte pressione fiscale non solo nazionale, ma anche locale.

Manovra, premier: "Verso la fiducia". Donne in pensione a 65 anni

ROMA (Agenzia DIRE) - La commissione Bilancio del Senato, impegnata a discutere della manovra, ha approvato l'emendamento sulle pensioni del relatore Antonio Azzollini (Pdl), riformulato dopo il 'refuso' della settimana scorsa, che interviene dal 2015 sull'adeguamento dei requisiti anagrafici del pensionamento in base alle aspettative di vita. Via libera della commissione anche a un subemendamento della maggioranza, a firma Maria Ida Germontani, che interviene per portare il secondo scatto di adeguamento alle aspettative di vita al 2019 e non più al 2016. A partire dal 2019, poi, lo scatto sarà triennale. L'emendamento Azzollini contiene anche le norme sull'innalzamento dell'età pensionabile delle donne del pubblico impiego che dal 2012 andranno in pensione a 65 anni.
Per quanto riguarda l'emendamento del relatore sul taglio delle tredicesime a diverse categorie della pubblica amministrazione, che tante polemiche ha suscitato, il sottosegretario all'Economia, Luigi Casero, prima di entrare in commissione spiega che "per ora non è stato ancora ritirato", ma sarà "sicuramente modificato" attraverso una riformulazione.
Previsto per domani alle 16.30 l'approdo in aula del decreto. Nel frattempo, è slittato sempre a domani alle 17, il termine per la presentazione degli emendamenti per l'aula.
BERLUSCONI: "ORIENTATI A METTERE LA FIDUCIA" - Il presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi ed il ministro Tremonti hanno preso atto del buon lavoro finora sviluppato in Parlamento ed hanno valutato tutti i miglioramenti proposti e realizzabili, fermo il vincolo dell'invarianza dei saldi. Il presidente del Consiglio dei ministri, valutati i tempi per la conversione, considerando che il bene comune non è fatto dalla somma dei pur legittimi interessi particolari, sotto la sua responsabilità e nell'interesse del Paese, ha ritenuto di orientare il Governo verso la richiesta di fiducia al Parlamento. E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. (http://www.dire.it/)

I GIOVANI E LA FRIULANITÀ NEGLI ANNI 2000: IL 31 LUGLIO LA VII CONVENTION DEI FRIULANI NEL MONDO

I giovani e la friulanità negli anni 2000" è il tema della VII Convention dei Friulani nel Mondo in programma il 31 luglio, seguita il 1° agosto dall'Incontro annuale 2010. I lavori della Convention si apriranno alle 10 del 31 luglio all’Auditorium Comunale di Majano con i messaggi di saluto delle autorità. Quindi verranno presentati i risultati della ricerca sui giovani Friulani nel mondo.Seguirà la discussione con rappresenti dei Fogolârs, dell'Ente, dell'Università di Udine e delle Istituzioni regionali. Dopo la pausa pranza, i lavori riprenderanno alle 15.30 per poi concludersi con una manifestazione musicale in Piazza Italia. Domenica 1 agosto, l’Incontro annuale dei Friulani nel Mondo sarà aperto dalla banda musicale che accompagnerà il corteo dei partecipanti dal parcheggio dello stabilimento "Snaidero" fino al Monumento dei Caduti in Piazza Italia dove verrà deposta una corona.Alle 11 sarà celebrata la Santa Messa solenne in friulano cui seguiranno gli interventi delle Autorità regionali e locali. Alle 13.00 il pranzo sociale nelle strutture di Piazza Italia, accompagnato dalla musica de "I Bintars" chiuderanno l’incontro annuale.

4 luglio 2010

Manovra, appello delle imprese al governo: ''Gravi violazioni nelle norme fiscali''

Confindustria e Rete Imprese Italia (Confcommercio, Confartigianato, Cna; Casartigiani, Confesercenti) ribadiscono ''le preoccupazioni'' già espresse nei giorni scorsi, in merito alle misure contenute nella manovra finanziaria relative alla riscossione (art. 38) e alla compensazione dei debiti e crediti fiscali (art.31). Le imprese, si legge in una nota congiunta, ''fanno appello al Parlamento e al governo, al presidente Berlusconi e al ministro Tremonti affinché vengano modificate queste norme, che, nella formulazione attuale, costituiscono violazioni gravi dei diritti dei contribuenti e nulla hanno a che fare con il contrasto all'evasione''.
La proposta che è stata avanzata in Commissione Bilancio al Senato di portare da 150 a 300 giorni la durata massima della sospensione giudiziale degli atti di recupero dei crediti verso l'amministrazione, sottolineano in una nota congiunta, ''non risolve il problema, a fronte del fatto che la durata media dei soli procedimenti di primo grado supera i 700 giorni. Se passasse questa norma, il contribuente sarebbe costretto, pena il pignoramento, a pagare gli importi richiesti dall'amministrazione, pur essendo ancora in attesa di sentenza e a fronte di pretese che nella grande maggioranza dei casi risulteranno successivamente non fondate''. Ciò, affermano, ''non è accettabile, darà luogo a contenziosi, anche in punto di legittimità costituzionale, in molti casi porterà a conseguenze irreparabili, specie per le piccole e medie imprese''.

Per rimediare al problema, rilevano Confindustria e Rete Imprese Italia, ''occorre che la sospensiva duri quantomeno sino alla sentenza di primo grado. L'altra misura che desta allarme riguarda il divieto di effettuare compensazioni fra crediti e debiti fiscali in presenza di accertamenti anche di importo modesto (1.500 euro). Come si è già fatto osservare, il divieto di compensazione può essere imposto, ma solo quando vi sia la piena certezza del debito fiscale, ossia quando lo stesso sia iscritto a ruolo definitivo''.
Al riguardo, sottolineano Confindustria e Rete Imprese Italia, ''si fa notare che il titolo della rubrica (riportato anche nella relazione illustrativa e nella relazione tecnica) recita: 'Preclusione alla autocompensazione in presenza di debito su ruoli definitivi'. Nel testo dell'articolo 31 si fa invece riferimento a debiti 'iscritti a ruolo per imposte erariali e relativi accessori' e si omette la qualificazione 'definitivo'.
''Stupisce ed allarma'', rilevano, ''il fatto che, sino ad oggi, non si è riscontrata alcuna disponibilità da parte del governo a introdurre nel testo questa qualificazione, che appare invece assolutamente necessaria per tutelare i diritti dei contribuenti. Si ribadisce infine che le sanzioni previste nel caso di violazione del divieto di compensazione (il 50% dell'importo indebitamente compensato) sono del tutto sproporzionate''.
Ancora sul piede di guerra le Regioni. ''La manovra varata - ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani - rischia di tagliare le gambe al federalismo fiscale, è squilibrata perché pesa per l'80% su regioni ed enti locali e finirà per ricadere su servizi pubblici essenziali per i cittadini. Per questo Regioni ed enti locali hanno chiesto un incontro urgente al presidente del Consiglio, al quale torno a sottolineare che cambiare la manovra è per le Regioni e gli enti locali una necessità".
Intanto arriva la smentita a quanto riportato nel titolo di apertura del 'Corriere della Sera' in merito a uno scontro tra Berlusconi e Tremonti. Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, definisce tali indiscrezioni ''assolutamente infondate''. ''La collaborazione tra il presidente Berlusconi ed il ministro Tremonti - ha precisato - si basa su una solida amicizia e sulla condivisione totale dell'azione di governo''.

CALCIO/MONDIALI: CADE ANCHE L'ARGENTINA. GERMANIA AVANTI A RULLO

Dopo il Brasile cade anche l'Argentina. Il mondiale delle squadre sudamericane, se si eccettua il ''modesto'' ma tenace Uruguay, rischia di essere la coppa del mondo delle formazioni europee che sempre hanno sofferto lontano dal vecchio continente. Maradona ha visto infrangersi il suo sogno di tornare da allenatore sul tetto del mondo contro il muro dell'ottima organizzazione di una Germania che dopo aver schiantato l'Inghilterra (4-1) ha stravinto il confronto anche contro l'Albiceleste (4-0). Una Germania formato 4, se si conta anche la quaterna rifilata all'Australia. La Germania dei giovani e del tecnico Loew che ha puntato su un progetto tattico, su giocatori giusti per schemi semplici ma impegnativi nei movimenti e nell'applicazione costante.

.Eppure, l'Argentina sotto di un gol ad inizio primo tempo, sembrava aver affrontato la ripresa con piglio diverso ma ancora poco ordinato. A quel punto serviva un regista, un catalizzatore di gioco. In altri termini, serviva probabilmente Veron che invece e' rimasto in panchina. L'Ex pibe de oro ha inserito Pastore e Aguero ma non l'ex giocatore di Lazio e Parma, tanto per citare qualche squadra italiana in cui ha militato.Il punteggio e' forse troppo pesante per la seleccion: dopo Mueller al 3', Klose al 68' e all'89' e Friedrich al 74'. Ma e' la logica, anche se amara conclusione, di una gara tra organizzati e disorganizzati. Messi non ha demeritato ma e' stato, come negli altri incontri, poco incisivo e mai decisivo. Meglio Tevez, l'ultimo a mollare.Se stasera il pronostico verra' rispettato, in semifinale si potra' riassistere alla finale di euro2008, cioe' Germania-Spagna

GOVERNO: CASINI, AL PAESE SERVE ESECUTIVO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE

''Urgono riforme strutturali e siccome nessuna maggioranza e' in grado di realizzarle, perche' le riforme nei primi anni costano sacrifici e dunque fanno perdere voti, resto convinto dell'inevitabilita' di arrivare ad un governo di responsabilita nazionale. Senza una pacificazione tra le forze politiche i problemi aumenteranno anziche' essere risolti''.Lo afferma il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini in una intervista sul numero di luglio del mensile free press 'Pocket', Diretto da Daniele Quinzi.

''Noi -dice Casini- non temiamo certo eventuali elezioni anticipate. Abbiamo gia' dimostrato in tutte le occasioni in cui si e' votato dal 2008 ad oggi la nostra solidita'. Ma vista la situazione economica del Paese, andare al voto anticipato per un regolamento di conti interno alla maggioranza sarebbe da irresponsabili. Come sarebbe da irresponsabili, di fronte ad una disoccupazione ormai al 9% e che purtroppo continuera' a crescere, con un 17,8% di disoccupati al sud e il 26,2% dei giovani che non riescono a trovare lavoro, parlare solo di riforme istituzionali sarebbe da irresponsabili''.''Le prime e le piu' importanti oggi sono quelle relative all'economia e al lavoro, penso alla previdenza, alla riforma dei servizi pubblici locali, alla riduzione del cuneo fiscale per le imprese e i lavoratori. I nostri sforzi ora -spiega Casini- si concentreranno nel tentativo di migliorare la manovra, che ci viene imposta dall'Unione Europea, e credo che mai come in questo momento maggioranza ed opposizione debbano dimostrare senso di responsabilita', perche' la Grecia e' ancora dietro l'angolo. Le riforme istituzionali meritano senz'altro di essere discusse e realizzate, il bicameralismo perfetto ad esempio va superato, anche se quando si parla di presidenzialismo vorrei prima di tutto capire quale ruolo si ha in mente per il Parlamento perche' non abbiamo bisogno di uomini soli al comando e di un presidenzialismo sudamericano''.

Lavoro: incentivi alle imprese, apprendistato e Cassa in deroga per far ripartire l'occupazione

I numeri che emergono dal Rapporto ISTAT sull’occupazione a cui va aggiunto il dato relativo ai 690 mila lavoratori che nel solo mese di maggio sono stati coinvolti in crisi aziendali (di cui 190 mila in cassa integrazione in deroga), evidenziano una preoccupante, quanto perdurante situazione di malessere del mercato del lavoro italiano.
Possediamo tutti gli strumenti per ridare ossigeno al nostro sistema produttivo, per aiutare i giovani e per continuare a mantenere gli occupati legati al posto di lavoro.
Incentivi alle imprese che assumono in buona occupazione, un rilancio dell’apprendistato per i giovani, così come una proroga del finanziamento per gli anni 2011 e 2012 della cassa integrazione in deroga.