4 febbraio 2010

Immigrati, Maroni-Sacconi: "Permesso di soggiorno a punti"

ROMA - Arriva il permesso di soggiorno a punti. Un contratto che l'immigrato dovrà firmare alla stipula del permesso di soggiorno che prevede punteggi in base alla conoscenza della lingua e ad altri parametri.
Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a margine della presentazione della rivista 'Libertàcivili', spiega: "Abbiamo oggi discusso il regolamento che prevede la stipula di un accordo di integrazione al momento del rilascio del permesso di soggiorno". Il meccanismo prevede che si debbano raggiungere 30 punti e non aver commesso alcun reato. Dopo i due anni ci sarebbe un ulteriore anno per raggiungere gli obiettivi e se la 'patente' si azzera scatta l'espulsione.
La formula, discussa oggi con il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, sarà inserita, riferisce Maroni, "in un decreto, in un dpr. Sarà applicato solo ai nuovi permessi e avrà la durata di due anni: se alla fine dei due anni sono raggiunti gli obiettivi dell'accordo c'è il rinnovo del permesso, se no l'espulsione. Nell'accordo- continua Maroni- vengono definiti obiettivi da raggiungersi nei due anni e poi una valutazione da parte dello sportello unico". Tra i parametri, appunto, la conoscenza della lingua italiana, ma anche, come spiega Sacconi, l'iscrizione al servizio sanitario e alla scuola per i figli, un contratto di casa regolare, forme di imprenditoria. Quindi una serie di "doveri di base", li chiama il responsabile del dicastero del Welfare, e di "aspetti meritocratici".
Per Maroni si tratta di "un sistema per garantire l'integrazione; io ti dico, ti suggerisco cosa fare perche' tu possa integrarti perfettamente nella comunita'. Ed e' nel tuo interesse seguirlo". Riguardo ai costi: "Organizziamo tutto noi, non si puo' chiedere all'integrando di metterci dei soldi e poi cosi' avremo sotto controllo l'organizzazione e garantiamo standard omogenei in tutte le province". Maroni ricorda che nel 2009 i permessi ri lasciati sono stati 70 mila.