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4 dicembre 2012

Il dramma dei giovani "nullafacenti" al sud: peggio solo in... Anatolia

E' in crescita l'area della disaffezione allo studio, anche fra ragazzi senza particolari carenze affettive, relazionali o economiche: sono quasi 800 mila i giovani tra 18-24 anni dispersi, che cioe' hanno interrotto gli studi fermandosi alla terza media e non iscrivendosi neanche a corsi di formazione. In Sicilia e in Sardegna la dispersione scolastica e' 15 punti rispetto all'obiettivo europeo (pari al 10 per cento) - con 25 giovani fra 18 e 24 anni - fermi alla terza media. E' quanto emerge dall'"Atlante dell'Infanzia (a rischio)" di Save the Children presentato oggi a Roma. (vedi lanci precendenti) Altissimi i livelli di disoccupazione giovanile: 1 giovane sotto i 25 anni su 3 e' disoccupato. Molti dei quali con laurea: la crescita maggiore della disoccupazione giovanile, pari a quasi il 21 per cento, si e' avuta infatti tra i laureati. La crescita piu' alta d'Europa. Nello stesso periodo in Germania la disoccupazione giovanile e' scesa in totale del -4,1per cento e non ha inciso tra i laureati.
 Disoccupati oppure scoraggiati: l'Italia detiene il record della cosiddetta Potential additional labour force fatta da quei giovani di 15-24 anni che, pur dichiarandosi intenzionati, rinunciano a cercare un lavoro. Gli scoraggiati italiani sono 562 mila, il 34per cento della popolazione attiva in quella fascia d'eta', quattro volte la media europea (7,8 per cento). Un cocktail davvero preoccupante di sfiducia nello studio e totale immobilismo e' quello rappresentato dai Neet (Not in Employement, Education or Training). Sono oltre 1 milione 620 mila soltanto al Sud e nelle isole. Hanno 18 - 24 anni, non sono iscritti a scuola, ne' all'universita', ne' lavorano, ne' sono in formazione. I tassi di Neet nel Mezzogiorno sono inferiori soltanto a quelli rilevati in alcune regioni remote dell'Anatolia. E nel Mezzogiorno si concentra la gran parte dei 314.000 "disconnessi culturali", bambini e adolescenti da 6 a 17 anni che negli ultimi 12 mesi non sono mai andati a cinema, non hanno aperto un libro, ne' un pc ne' Internet, ne' fatto uno sport.
 Inizia prestissimo l'erosione dell'"indice di futuro" dei minori italiani: insieme alla loro cameretta i 560 mila neo-nati quest'anno si ritrovano in eredita' un'ipoteca di 3.500.000 euro di debito pubblico a testa (il piu' alto d'Europa). A questo si somma la poverta' che cresce anziche' arretrare fra la popolazione under 18: 7 minori ogni 100 in Italia, pari a 720 mila, vivono in poverta' assoluta, cioe' privi di beni e servizi che assicurino loro un livello di vita accettabile. 417.000 nel solo Sud, con un aumento rispetto al 2010 di 75 mila piccoli grandi poveri, l'equivalente dell'intera popolazione infantile di Taranto e Messina.
D'altra parte quanto possono 25 euro pro-capite all'anno in servizi per l'infanzia e famiglie? A tanto ammonta la spesa pro-capite da parte dei comuni per famiglie e minori in regioni come la Calabria, oltre 8 volte in meno rispetto all' Emilia Romagna (282 euro annui). Con uno sbilanciamento nell'offerta di servizi cruciali come gli asili nido: in Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Molise e' compreso fra 2 e 5,5 il numero di bambini (ogni 100 da 0 a 2 anni) in carico agli asili nido pubblici o ad altri servizi integrativi, a fronte dei 27-29 in Valle d'Aosta, Umbria, Emilia Romagna.


23 gennaio 2012

I BANDO 2012 MAE – FONDAZIONE CRUI: 560 TIROCINI A ROMA E ALL’ESTERO

È in arrivo una nuova occasione per tutti i laureati e laureandi interessati a mettersi alla prova con un periodo di stage presso le sedi del Ministero degli Affari Esteri di Roma e di tutto il mondo. E' infatti online fino al 3 febbraio (ore 18) il primo "Bando MAE – Fondazione CRUI per il 2012", che mette a disposizione dei giovani delle università italiane 560 posti di tirocinio.
Il bando è rivolto ai laureati di primo livello e ai laureati e laureandi di specialistica e di vecchio ordinamento delle 67 Università che aderiscono al programma. Queste avranno il compito di curare la fase di preselezione, alla quale seguirà una valutazione da parte del Ministero degli Esteri e della Fondazione CRUI. I posti di tirocinio sono suddivisi in 426 sedi: 375 posti sono in Europa, 47 in America del Nord, 51 in America del Centro-Sud, 21 in Africa, 36 in Asia, 12 in Oceania e 18 in Medio Oriente.
Anche per questa edizione vengono riproposte le sedi in Giappone: Ambasciata a Tokyo, Istituto Italiano di Cultura a Tokyo e Consolato Generale d’Italia a Osaka.
Per la prima volta, invece, i tirocinanti saranno ospitati dall’Ambasciata d’Italia a Manila (Filippine). Lo stage avrà una durata di 3 mesi, con possibilità di proroga di un ulteriore mese, con avvio previsto per il 2 maggio 2012.
I profili richiesti sono diversi: per tutti l’obiettivo è quello di acquisire una conoscenza diretta con il mondo del lavoro ed in particolare delle attività del Ministero degli Esteri e delle dinamiche della diplomazia internazionale. Il Bando non si rivolge solo agli universitari dei corsi di laurea di stampo giuridico, economico ed umanistico ma anche a quelli provenienti da diverse facoltà scientifiche.
Il successo dei tirocini MAE – Fondazione CRUI è testimoniato dai numeri delle edizioni precedenti: dal 2001 ad oggi, infatti, più di 10mila giovani universitari e neo-laureati hanno già avuto la possibilità di mettere a frutto la propria formazione con uno stage presso le sedi nazionali ed estere del MAE.
Il "Programma di tirocinio Ministero Affari Esteri - Università Italiane" si fonda sulla collaborazione fra il Ministero Affari Esteri e le Università italiane, col supporto della Fondazione CRUI come gestore organizzativo.
Offre la possibilità di acquisire una conoscenza diretta e concreta nel mondo del lavoro in particolare presso gli uffici del Ministero Affari Esteri.
I candidati prescelti effettueranno il proprio tirocinio presso le sedi all’estero del Ministero (Ambasciate, Rappresentanze Permanenti presso Organizzazioni Internazionali, Uffici Consolari, Istituti Italiani di Cultura) oppure presso uffici del Ministero in Roma nonché uffici dei consiglieri diplomatici presso altre amministrazioni ed avranno anche il compito di elaborare studi o ricerche utili per gli uffici ospitanti e per la propria tesi o per il proprio percorso formativo (da valutare eventualmente in crediti formativi universitari).
Per maggiori informazioni e scaricare il bando: http://www.fondazionecrui.it/tirocini/Pagine/Stage-MAE/default.aspx

13 dicembre 2011

Universita': Profumo, presento nuovo programma

Giovedì andrò alla conferenza dei rettori per presentare un nuovo programma sulla università". Lo ha anticipato questa sera a Lecce il ministro per l'Istruzione Francesco Profumo che ha incontrato nel Rettorato dell'Università del Salento i rettori delle Università di Puglia e Molise.
"La formazione, la ricerca - ha detto il ministro - debbono essere centrali". Profumo non ha voluto aggiungere altro sui contenuti del piano da presentare ai rettori giovedì prossimo. Parlando con i giornalisti, ha tra l'altro sottolineato l'esigenza di "una grande attenzione sulle iniziative che dovranno essere di peso in termini di qualità e di creazione di nuove opportunità di lavoro". "Le iniziative - ha concluso - dovranno anche essere non disperse, ma finalizzate ad alcune delle priorità del territorio".

2 novembre 2011

LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROSARIO PROMUOVE UN CORSO PER MEDIATORI LINGUISTICI DI LINGUA ITALIANA

Inizierà l’11 novembre prossimo, a Resistencia, presso la sede dell’Agenzia del Chaco della Camera di Commercio italiana di Rosario, il corso in "Mediatore comunicativo di italiano come seconda lingua".
Il corso è promosso dalla Camera di Commercio Italiana di Rosario, l’Agencias de Chaco y Corrientes, l’Unión de Asociaciones Italianas para la Difusión de la Lengua y la Cultura Italiana en el Nea, l’Asociación Amigos de la Cultura Italiana, l’Unione Famiglie Trentine all’Estero Sede di Resistencia e dalla Fundación SIGLO XXII.
Nella società argentina, immersa nella globalizzazione, la comunicazione riveste un ruolo fondamentale. L’insegnamento della lingua italiana assume in questo contesto un’importanza essenziale, considerato anche che l’italiano è una lingua parlata da oltre 70 milioni di persone.
Oggi l'italiano viene studiato sempre di più nel mondo, non solo dagli amanti della cultura, della musica e dell'arte, ma anche da coloro che ricercano le proprie radici e che avviano rapporti accademici e commerciali tra Argentina (soprattutto il Chaco) e Italia.
Vista la presenza nelle province di Chaco e Corrientes di agenzie della Camera di Commercio Italiana, è essenziale la formazione di risorse umane qualificate in lingua italiana. (aise)

25 ottobre 2011

A Verona l’XI edizione del Master in Logistica integrata

La delegazione veneta del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo segnala ai giovani discendenti di italiani all’estero l’XI edizione del Master in Logistica integrata curato dalla Facoltà di Economia dell’Università di Verona.
Il percorso formativo si propone di integrare diverse esperienze formative e di ricerca in un’ottica nazionale ed internazionale in ambito logistico, con il triplice obiettivo di formazione, relazione e ricerca. Agli allievi, professionisti e neo-laureati, viene offerta una specializzazione o un aggiornamento professionale su conoscenze, metodi e strumenti in ambito logistico e di supply chain management.
Il percorso si completa poi con un progetto da svolgersi in imprese partner dell’iniziativa.
Il corso si svolgerà a Verona dal 12 gennaio 2012 a giugno 2012 per un totale di 480 ore di formazione (il 75% delle quali è indispensabile svolgere per il conseguimento dell’attestato finale). Le lezioni sono previste nelle giornate di venerdì e sabato più un giovedì al mese.
Tra i docenti, vengono segnalati manager e professionisti, oltre che docenti universitari italiani ed esteri. Previste anche circa 10 visite aziendali.
Il termine delle iscrizioni è fissato al 25 novembre. Le domande dovranno essere inoltrate agli uffici LogiMaster, il cui indirizzo è logimaster@ateneo.univr.it.

13 settembre 2011

Più ore sui banchi e meno investimenti: la scuola italiana è poco europea

L'Italia investe per istruzione e universita' il 4,8% del suo Pil, contro una media Ocse del 5,9%. Usa, Corea, Norvegia sono sopra al 7%. In particolare nel nostro paese la porzione di Pil dedicata all'istruzione, dalla scuola primaria alla secondaria, e' del 3,3% (media Ocse 3,8). Per l'educazione terziaria, quella universitaria, si spende l'1% (media Ocse 1,5%). Il dato e' praticamente costante dal 1995 nel nostro paese: allora spendevamo il 4,6%. Dietro di noi ci sono la Repubblica Ceca (4,5% di Pil speso per l'istruzione), la repubblica Slovacca (4%), Cina (3,3%), Indonesia (3,3%). La Germania si assesta come noi sul 4,8% ma spende di piu' (1,2%) per l'universita'. I dati sono contenuti nel Rapporto Ocse 'Education at a glance' diffuso oggi con dati riferiti per lo piu' al 2009.
L'investimento privato e' scarsissimo in Italia. Per esempio il 3,3% di Pil speso sulla scuola primaria e secondaria esce per lo piu' (3,2%) dalle casse dello Stato. Per l'Universita' e' lo stesso: dell'1,1% di Pil speso, lo 0,8% e' frutto di investimenti pubblici. All'universita' pesano di piu' le tasse degli studenti degli investimenti privati.
La spesa annua per studente si avvicina invece a quella complessiva dei paesi Ocse. L'Italia spende per uno studente circa 9.200 dollari all'anno, nel complesso i paesi Ocs spendono 9.860 dollari. Ma c'e' una differenza. L'Italia investe soprattutto sugli studenti delle scuole di primo e secondo livello. Molto piu' della media Ocse. Ma poi la spesa pro capite per gli universitari e' molto al di sotto della media Ocse: 9553 dollari contro 13.717

22 agosto 2011

Ricerca, triste prima volta per l'Italia: arretra dopo 30 anni di crescita

Per la prima volta da trent'anni la produzione scientifica in Italia smette di crescere e da' segnali di arretramento. Lo fa in termini relativi, come quota percentuale dell'intera produzione mondiale, e in termini assoluti, come numero di articoli scientifici pubblicati. E'l'istantanea di un punto di rottura, quella che emerge daun'analisi, appena pubblicata da Research Policy a firma di Cinzia Daraio dell'Universita' di Bologna e di Henk Moed dell'Universita' di Leiden (Paesi Bassi).Il primo campanello d'allarme è del 2004. Per la prima volta, spiega una nota dell'Universita' di Bologna, l'Italia non riesce a bissare il livello di pubblicazioni scientifiche dell'anno precedente. Poi una sequela di ribassi fino al 2009, ultimo anno di cui conosciamo i dati, che fisserà a 52.496 studi pubblicati e al 3,5% il contributo italiano al totale della ricerca mondiale

Certamente il Belpaese sconta, come gli altri Stati europei, la concorrenza agguerrita di Paesi emergenti come India, Brasile e Cina. Quest'ultima in 15 anni quadruplica le sue prestazioni, superando di slancio l'Italia (1999), la Francia (2002), la Germania (2005) e infine il Regno Unito (2006). Ma se barcolliamo anche sui numeri, specifica il comunicato, assoluti, significa che il problema è anche interno.
Siamo fanalino di coda per numero di ricercatori rispetto alla popolazione (meta' della Spagna e un terzo della Gran Bretagna), ma il primo per loro produttività individuale. Lo chiamano 'effetto di compensazione': per bilanciare i minori investimenti i ricercatori italiani si sono arrangiati e c'hanno messo del loro.
L'Universita' di Bologna spiega poi che pur con un esiguo e stabile numero di ricercatori per mille abitanti (0,7: il piu' basso appunto) e uno smilzo 0,5 per cento di Pil investito in ricerca pubblica (solo la Spagna peggio di noi, ma ora minaccia il sorpasso) per 25 anni abbiamo mantenuto trend in crescita per produzione scientifica e qualità della ricerca. (AGENZIA DIRE, www.dire.it)

21 agosto 2011

APERTE A MENDOZA LE ISCRIZIONI AL SECONDO SEMESTRE DEI CORSI DI ITALIANO

Sono aperte le iscrizioni per il secondo semestre dei corsi di italiano a Mendoza: lo ricorda oggi il Consolato d’Italia segnalando le diverse opportunità proposte dai comitati della Dante Alighieri a San Luis e Villa Mercedes e dall’associazione Uali di Mendoza.
La Dante propone a San Luis tre diversi corsi: il Corso Intensivo Primo anno, che si tiene ogni venerdì dalle 19.00 alle 22.00; il Corso Intensivo Secondo anno, con lezioni ogni lunedì e mercoledì dalle 20.00 alle 22.00; Didattica Generale, ogni mercoledì dalle 19.00 alle 21.00 ore.
A Villa Mercedes prosegue il Corso Intensivo Primo anno ogni martedì e giovedì dalle 15 alle 17.A Mendoza l’associazione “U.A.L.I.” propone Corsi Intensivi Primo e Secondo anno, con lezioni ogni lunedì e mercoledì dalle 20.30 alle 22.00; e un Corso di Conversazione ogni sabato dalle 11.00 alle 13.00

7 agosto 2011

Corsi di Lingua Italiana

El Comites de Buenos Aires tiene el agrado de comunicar que la Dante Alighieri El Palomar-Caseros y la Sociedad de Mutuo Soccorro “Fraternidad y Unión” de San Miguel, han puesto a disposición de este Comites la asignación de becas.Las mismas consisten en una reducción del 50% del valor de la cuota mensual por los cursos de idioma y cultura italiana que en dichos establecimientos se dictan, propiciando de este modo que los interesados puedan iniciar y/o continuar con sus estudiosPara la asignación de dicho beneficio, se ruega a los interesados dirigir su petición por escrito (carta, e-mail o fax) a este Comites, a la atención de la Presidente, Cav. Graciela Laino, a la siguiente dirección:COMITES DE BUENOS AIRES, Reconquista 572, piso 2º,(1003) – C.A.B.A.Tel./Fax: 4114-4830,e-mail: comites@infovia.com.ar


31 luglio 2011

COMUNICAZIONE E TURISMO: NUOVE AREE PER LA BORSA DI STUDIO ''MARIO OLLA'' PER I TOSCANI ALL’ESTERO

La Regione Toscana ha pubblicato il bando 2011 della borsa di formazione professionale "Mario Olla", personaggio di riferimento tra i primi a credere nel recupero del legame con le comunità dei toscani residenti all’estero.
La nuova edizione – sottolinea il Consiglio dei Toscani all’Estero – conta con due importanti novità: l’inserimento dei settori comunicazione (giornalismo, web e marketing) e turismo (promozione, gestione turistico-alberghiera e marketing territoriale) e lo spostamento del limite di età dei candidati dai 32 ai 35 anni.
Con una durata di quattro mesi – divisa tra 3 settimane di corso di approfondimento della lingua italiana e 3 mesi di tirocinio formativo in imprese toscane - la borsa si rivolge ai giovani di origine toscana residenti all’estero diplomati, laureandi o laureati tra 18 e 35 anni ..

Ai partecipanti vengono assicurati la copertura delle spese di soggiorno (vitto e alloggio), i trasferimenti quotidiani e le spese di assicurazione per tutti i quattro mesi. Per le spese di viaggio sarà rimborsato il 50% del costo del biglietto di andata e ritorno.
I settori individuati per l’anno 2011 sono: Design (artistico, industriale, moda); Lavorazione della ceramica; Restauro del legno; Restauro pittura su tela e su tavola; Ristorazione (professioni di gelataio, cuoco, pasticcere); Architettura e restauro architettonico; Grafica pubblicitaria; Comunicazione (web, marketing, giornalismo) Turismo (promozione, gestione turistico-alberghiera, marketing territoriale).
Le domande di ammissione, corredate dei documenti richiesti, dovranno arrivare per mezzo posta con raccomandata A/R all’indirizzo "Regione Toscana, Settore Attività internazionali, Ufficio dei Toscani all’Estero, piazza Unità Italiana 1, 50123 Firenze" entro e non oltre il 22 agosto 2011.
La domanda potrà essere trasmessa anche a mezzo fax (+39 055 438 4130) entro la stessa data. Occorre sottolineare che non vale il timbro postale, ma la data di arrivo della documentazione all’indirizzo sopramenzionato.
Il bando è disponibile online a questo indirizzo http://www.toscaninelmondo.org/wp-content/uploads/2011/07/regione_toscana_borse_studio_bando.pdf.

26 giugno 2011

OCSE: ITALIA E GERMANIA ULTIME DELLA CLASSE PER LA SPESA IN ISTRUZIONE/ INSEGNANTI ITALIANI SODDISFATTI AL 95% DEL LORO LAVORO

Due diverse indagini, entrambe dell’OCSE, fanno emergere due realtà del settore dell’istruzione solo apparentemente contraddittorie: secondo la prima, Italia e Germania sono ultime della classe per spesa in istruzione; per la seconda, il 95% degli insegnanti italiani si dichiarano soddisfatti del lavoro svolto in classe.
Secondo i dati Ocse, la spesa per l’istruzione nel nostro Paese rappresentava nel 2008 appena il 9,3% dell'intera spesa pubblica, tra i livelli minimi del pool dei 31 paesi che fanno parte dell'organizzazione e ben al di sotto della media complessiva (13,1%).
Non solo, l'Ocse rileva anche che in Italia, così come negli Stati Uniti, in Israele, Slovenia, Ungheria, Islanda e repubblica Ceca, "i salari degli insegnanti sono considerevolmente inferiori rispetto alla media di quanto guadagnano i lavoratori del terziario". È generalmente inferiore alla media Ocse anche il livello di spesa che l'Italia dedica alla sanità: nel 2008 ammontava al 4,6% della spesa pubblica complessiva, contro il 14,7% della media. In particolare, da noi si è registrato un aumento dell'1,6% dal 2000 al 2008, mentre nei paesi Ocse l'incremento è stato dell'1,7%.
Per l'Ocse, inoltre, l'Italia deve introdurre una maggiore trasparenza negli acquisti per la P.A., ricordando che nel 2008 a questa voce è andato ben il 10% del Pil italiano.
L’altra faccia della medaglia è rappresentata dagli insegnanti italiani, che si dichiarano tra i più soddisfatti del loro lavoro svolto in classe. Messi a confronto con i colleghi di 23 paesi dell'area Ocse i nostri "prof" dichiarano però anche che la loro professione è migliorabile, soprattutto riducendo gli impegni burocratici extra-didattici e aumentando le opportunità per aggiornare le loro competenze.
Questi dati risultano dall'indagine internazionale Ocse-Talis, che ha esaminato anche la percezione che i docenti hanno del loro "status", diffusa nei giorni scorsi dalla Uil scuola. Questo studio è stato condotto in 23 paesi su un ampio campione di docenti e dirigenti scolastici in servizio nelle scuole superiori di primo grado.
Come si è detto, per quanto riguarda l'Italia, il 95% dei docenti ha detto di essere appagato del proprio lavoro dietro la cattedra. E ciò, malgrado il tempo che è sottratto loro all'insegnamento per espletare troppi adempimenti burocratici (8,8%) - come le schede da riempire, le comunicazioni da espletare, i modelli periodicamente da consegnare - risulti più alto della media dei 23 paesi coinvolti nello studio (il record del carico di pratiche è dei messicani, con il 16,5% delle ore sottratte all'insegnamento).
Non solo, i prof italiani hanno anche ammesso di utilizzare il 14% del loro tempo con gli alunni per mantenere l'ordine in classe. Ma su questo punto sono gli insegnanti brasiliani a faticare di più per mantenere l'ordine (17,8% del tempo).
I ricercatori che hanno svolto l'indagine hanno anche interrogato i docenti sulla percezione che loro hanno dell'efficacia personale in relazione all'attività educativa con i propri studenti. Sotto la lente di ingrandimento sono state messe una serie di variabili relative al lavoro d'aula, non sotto il profilo delle materie insegnate, ma su quello relazionale.

25 giugno 2011

MATURITA': MEZZO MILIONE DI STUDENTI SUI BANCHI PER LA TERZA PROVA

Lunedi' mattina 495.771 studenti italiani torneranno sui banchi per la terza prova dell'esame di maturita' il cosiddetto 'quizzone', dopo i primi due scritti che si sono svolti mercoledi' e giovedi'. Gli studenti interni sono 470.860, i privatisti 24.911 e saranno esaminati da 12.373 presidenti di commissione e da 42.483 commissari d'esame.A differenza delle prime due prove, predisposte dal Miur, il ''quizzone'' viene deciso da ogni singola commissione su cinque materie del quinto anno. Per ogni materia sono previste domande a risposta multipla e a risposta aperta.L'eventuale quarta verifica scritta verra' svolta solo in alcuni istituti con corsi particolari, come il progetto ''Esabac'' e nei licei con sezioni ad opzione internazionale spagnola e tedesca, oltre che nei licei classici europei ed in alcuni indirizzi linguistici: in questi casi la verifica si effettuera' martedi' 28 giugno.

Subito dopo la pubblicazione dell'esito degli scritti, ai primi di lulgio, inizieranno le verifiche orali. La votazione finale sara' il frutto della media dei voti di ammissione, dell'esito delle prove scritte ed orali e dall'assegnazione dei crediti formativi e scolastici.Per i candidati che puntano alla lode sara' necessario aver raggiunto il massimo dei crediti a partire dal terzo anno, non avere una materia al di sotto dell'8 in quarta e quinta e aver ricevuto il massimo della valutazione nelle tre prove scritte e nel colloquio finale.ECCO IN COSA CONSISTE IL TEMUTO 'QUIZZONE' Il portale Studenti.it ricorda in cosa consiste il quizzone.Introdotta nel 1998, la terza prova dell'esame di maturita' e' un test multidisciplinare che tratta in modo sintetico i diversi argomenti studiati durante l'ultimo anno di scuola. I quesiti proposti possono essere a risposta singola, multipla o consistere nella soluzione di problemi, di casi pratici o professionali o, ancora, nello sviluppo di progetti. Ogni scuola ha la possibilita' di scegliere la tipologia di svolgimento della prova. La terza prova viene strutturata dalla commissione d'esame: quindi non contribuiscono alla sua elaborazione soltanto i professori interni, ma anche i commissari esterni. Oggetto della terza prova sara' anche la lingua straniera e, se sono piu' di una quelle studiate, verra' trattata quella che non si e' usata nella seconda prova. Non devono inoltre considerarsi escluse da questo terzo ''round'' le materie gia' affrontate nella seconda prova.E gli sperimentali? Le modalita' di predisposizione e di svolgimento della terza prova scritta negli indirizzi sperimentali sono identiche a quelle previste per i corsi di ordinamento. Per quanto riguarda il contenuto di questa prova, l'accertamento verte su materie e argomenti svolti nell'ultimo anno, che possono non coincidere con quelli dell'analogo indirizzo di ordinamento.In merito al tempo di svolgimento, sara' la commissione a definire anche questo, fattore che cambia in funzione della complessita' della prova stessa. Anche la correzione e' collegiale.

7 giugno 2011

Universita': 3 su 4 vivono in famiglia

Dedicano allo studio in media 41 ore a settimana, sono per lo piu' pendolari e nel 39% dei casi lavorano. E' il profilo degli studenti universitari secondo l'indagine Eurostudent. Secondo l'indagine, tre studenti su 4 frequentano l'universita' continuando ad abitare in famiglia.Fra questi, 2 su 3 sono pendolari. Oltre a studiare, 4 ragazzi su 10 anche lavorano, quota che sale fino a 6 se la famiglia e' debole economicamente. In media il lavoro li impiega per circa 15-20 ore a settimana.

29 maggio 2011

TRE BORSE DI STUDIO PER SCUOLE DI DOTTORATO PER DISCENDENTI DI EMIGRATI TRENTINI

Su proposta del presidente della provincia di Trento, Lorenzo Dellai, la giunta ha deliberato di istituire tre borse di studio destinate ad altrettanti laureati discendenti da emigrati trentini all'estero, che vengano ammessi dall'Università degli Studi di Trento a cicli delle scuole di dottorato a partire dall'anno accademico 2011/2012.
In prima applicazione del programma, si è convenuto di individuare le scuole di dottorato in ingegneria ambientale ed economics and management. L'individuazione della terza scuola di dottorato avverrà in collaborazione con l'Ateneo trentino. Per far fronte alle spese derivanti dall'istituzione di queste tre borse di studio, la giunta ha impegnato la spesa complessiva di 15mila euro.
È dal 2001 che la Provincia autonoma di Trento assegna borse di studio a discendenti di emigrati trentini all'estero per la frequenza di corsi universitari presso l'Università di Trento. Si è trattato, e si tratta, di un'esperienza che ha coinvolto nel corso di questi anni più di ottanta studenti di origine trentina provenienti da Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Germania, Messico, Paraguay, Perù, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Spagna, Stati Uniti d'America.

Per la stragrande maggioranza in programma ha riguardato corsi di laurea nelle varie denominazioni che si sono succedute nel tempo (specialistica, magistrale, laurea di primo livello ecc.) ma anche, in due casi, la frequenza di scuole triennali di dottorato. Proprio quest'ultima modalità si è in questi anni evidenziata come un percorso particolarmente qualificante e appetibile per giovani laureati fortemente motivati, residenti all'estero.
Si è quindi ritenuto opportuno istituire, per l'anno accademico 2011/2012 e per quelli successivi, tre borse di studio per consentire la frequenza ad altrettante scuole di dottorato. (aise)

4 aprile 2011

RIPARTONO I CORSI DI ITALIANO PROMOSSI DALL’USEF A MENDOZA

Ripartiranno il 12 aprile prossimo a Mendoza i corsi di italiano promossi dall’Usef. Le lezioni saranno ospitate nella sede dell’Asociación Bancaria (España 1234) di martedì per il primo corso, e di venerdì per il secondo, sempre dalle 17.30 alle 19.30, e tenute entrambe da Daniela Carrizo. Sono previsti sconti per i soci Usef e La Bancaria. Per iscriversi si possono contattare le due associazioni ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 11 alle 13 al numero di telefono 4380307 (Daniel Flores) oppure dalle 14.00 alle 17.30 al 4301831 (Antonina Cascio).

11 febbraio 2011

V corso per il reclutamento di 113 dirigenti per le amministrazioni statali e gli enti pubblici non economici

La Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione ha indetto il V corso-concorso per il reclutamento di 113 dirigenti per le amministrazioni statali e gli enti pubblici non economici che è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, serie concorsi del 21 gennaio. Lo rende noto il Comites di Israele che precisa come questo bando rappresenti “una grande occasione per molti giovani laureati, anche residenti all’estero, che potranno partecipare alla selezione, certamente dura, ma che darà loro la eccezionale opportunità di diventare dirigenti dello Stato Italiano e di avviarsi ad una importante e prestigiosa carriera”.
Nella nota si ricorda anche che per partecipare al concorso bisogna presentare domanda di partecipazione esclusivamente on line attraverso il sito della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione (www.sspa.it). La procedura di selezione prevederà in primo luogo, oltre la conformità dei requisiti richiesti, una prova preselettiva superata la quale seguiranno tre prove scritte, di cui una in lingua inglese, ed una prova orale. I vincitori, per un numero massimo di 146 unità, saranno ammessi a partecipare al corso di formazione dirigenziale che si terrà presso le sedi della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione della durata di 18 mesi, 6 dei quali di tirocinio presso Amministrazioni italiane o estere, aziende pubbliche o private.
Agli allievi, per l’intera durata del corso, verrà corrisposta una borsa di studio pari a circa 2.340 euro lordi mensili. Al termine del corso di formazione dirigenziale si terrà la prova di selezione finale che determinerà i definitivi 113 vincitori, i quali verranno immessi immediatamente nei ruoli dirigenziali.

26 dicembre 2010

Università, la riforma della Gelmini è legge. Napolitano agli studenti: "Vi ascolto ma non esprimo opinioni"

La riforma Gelmini è legge. Il Senato ha approvato in via definitiva il ddl di riordino dell'università. Il provvedimento ha ottenuto 161 voti a favore, 98 contrari e 6 astenuti."Oggi e' una bella giornata per il Paese e per l'universita' perche' viene archiviata la cultura falsamente egualitaria del '68 e comincia una nuova stagione all'insegna della responsabilita' del merito, del no agli sprechi, a parentopoli e alla baronia negli atenei". Sono le parole del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che traccia un bilancio molto positivo dopo l'approvazione del ddl di riordino dell'universita'. "Siamo di fronte a una sfida imortante e credo che la riforma ponga le basi per dare ai giovani nuove opportunita', in particolare agli studenti che sono i veri protagonisti della riforma".
"Voglio ringraziare i senatori di maggioranza ma anche l'opposizione che in un dibattito inevitabilmente teso hanno fatto prevalere il senso di responsabilita' e la passione politica. L'approvazione del provvedimento e' un grande risultato di squadra, che testimonia ancora una volta come il governo Berlusconi sia il governo del fare, che scommette sulle riforme e sulla modernizzazione del Paese".

Subito dopo la pausa delle feste -ha puntualizzato Gelmini- incontrero' il Consiglio nazionale deli studenti universitari per discutere dei provvedimenti attuativi. Agli studenti dico pero' di non avere paura di un provvedimento che non destabilizza l'universita', non la privatizza ma, al contrario, mette al centro gli interessi legittimi degli studenti. Agli studenti -ha concluso il ministro- dico di diffidare di coloro che pensano che la risoluzione dei problemi passa solo per l'aumento delle risorse o nella difesa dello status quo. Chi si rifiuta di cambiare l'universita' piu' che al futuro dei giovani, pensa solo alle proprie rendite di posizione".
Nel giorno dell'approvazione della riforma, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha risposto alla lettera ricevuta da Mattia Sogaro, Presidente del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari: quella universitaria e' una ''situazione rispetto alla quale io peraltro mi limito ad uno sforzo di analisi, di comprensione e di confronto in termini generali, astenendomi dall'esprimere qualsiasi opinione di merito su scelte legislative che appartengono alle responsabilita' del governo e del Parlamento''.
''Ho appena ricevuto la sua lettera, e innanzitutto la ringrazio per le parole di apprezzamento che mi ha gentilmente rivolto. E' la prima volta -rileva Napolitano- che il Presidente o altri rappresentanti del Cnsu mi chiedono un incontro, e io saro' ben lieto di fissarlo al piu' presto, cosi' come ho l'abitudine di fare con le piu' diverse rappresentanze che desiderano essere ricevute e ascoltate. Sono interessato a conoscere le vostre 'valutazioni critiche e proposte': non ho mai pensato di svolgere - e non c'era dunque motivo di temere che potessi farlo in questo caso - solo un'attivita' parziale di ascolto, anziche' svolgere il mio ruolo a 360 gradi''.
''Avremo modo di chiarire con lei e con gli altri rappresentanti del Cnsu tutti gli aspetti di una situazione complessa come quella che vivono, in modi diversi, le varie componenti del mondo universitario, situazione rispetto alla quale -precisa il Capo dello Stato- io peraltro mi limito ad uno sforzo di analisi, di comprensione e di confronto in termini generali, astenendomi dall'esprimere qualsiasi opinione di merito su scelte legislative che appartengono alle responsabilita' del governo e del Parlamento''.
Sul fronte della cronaca di questi giorni, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, riferendo alla Camera sugli scontri avvenuti a Roma lo scorso 14 dicembre e sulle iniziative studentesce di ieri, ha detto che le manifestazioni di ieri degli studenti si sono svolte "ovunque senza incidenti", ma è stata "una brutta cosa l'assalto alla Questura di Palermo, avamposto della lotta alla mafia.
La Questura di Palermo, ha ricordato ancora il ministro, è "simbolo della lotta alla mafia, sede della sezione catturandi della Squadra mobile, quella che ha arrestato i capimafia, da Riina a Provenzano, a Mimmo Racuglia. Vedere lanciare pietre, bottiglie e uova contro uno degli avamposti della lotta alla mafia mi ha profondamente rattristato".
Quanto alla mobilitazione nella capitale, "il dispositivo di prevenzione predisposto dalla Prefettura e dalla Questura" di Roma in occasione delle iniziative studentesche di ieri "ha funzionato egregiamente - ha sottolineato il titolare del Viminale - Il progressivo affinamento di questo dispositivo ha contribuito a far sì che la mobilitazione di ieri a Roma sia avvenuta senza incidenti".
"La scelta operata dal Prefetto di intesa con il Questore di disporre le Forze dell'Ordine in modo tale da garantire il pronto intervento senza creare zone rosse né militarizzare il territorio - ha proseguito il ministro - è stato un ulteriore elemento che ha contribuito a depotenziare il rischio di tutte quelle tensioni che si temevano visti i precdenti".
Più in generale Maroni, riferendosi anche a quanto accaduto lo scorso 14 dicembre, ha poi espresso "tutto l'apprezzamento per l'operato delle Forze dell'Ordine" che "hanno dato prova di grande equilibrio e di eccellente professionalità".
Alcune decine di persone si sono riunite intanto davanti al Tribunale di Roma per manifestare solidarietà ai fermati durante gli scontri del 14 dicembre. Oggi per sette di loro si celebra il processo. I partecipanti al presidio hanno esposto a poca distanza dal Tribunale uno striscione che riporta 'Reprimete e processate ciò che non potrete mai fermare. Libertà per tutti e tutte'.
Il Comune di Roma è stato ammesso come parte civile nel processo che vede imputato di resistenza a pubblico ufficiale Edoardo Zanetti, arrestato durante gli scontri. Zanetti è comparso oggi davanti alla quinta sezione del Tribunale di Roma accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Gli si contesta di avere lanciato un sampietrino. Nella fase preliminare del giudizio che si svolge con rito direttissimo nella discussione è intervenuto l'avvocato del Comune per sostenere che il Comune dal comportamento dell'imputato ha subito pregiudizio per quanto riguarda la sua immagine.
L'udienza è stata poi rinviata al 25 gennaio prossimo perché il processo si svolgerà con rito ordinario. Dopo aver ammesso come parte civile il Comune di Roma il Tribunale ha accolto le istanze istruttorie delle parti ammettendo testimonianze e acquisizione di documenti. In particolare la difesa intende dimostrare che Zanetti, arrestato in via dei Pontefici, non ha commesso quanto gli è stato contestato. "Sono contento che ieri sia stata una giornata diversa rispetto al 14 dicembre scorso, perche' io sono contro gli scontri e gli atti di violenza", ha detto Zanetti lasciando il Tribunale. "Credo che la violenza non porti da nessuna parte. Sono totalmente convinto - ha aggiunto il giovane accompagnato dai famigliari e dal suo legale - che per manifestare le proprie idee e per andare avanti ed ottenere qualcosa si debba manifestare in maniera pacifica pero' se il 14 sono successi degli scontri questo deve far pensare il governo che la situazione in Italia non va bene".

15 novembre 2010

Scuola, in nove regioni meno di un docente ogni due alunni disabili

ROMA - In nove regioni italiane la scuola mette a disposizione meno di un docente ogni due alunni diversamente abili. In queste realtà, dunque, si innalza la media nazionale che è di due ragazzi con diverse abilità per ogni insegnante di sostegno. È quanto evidenzia una ricerca della Uil scuola pubblicata oggi.
I NUMERI - Nell'ultimo quinquennio è aumentato il numero di ragazzi con diverse abilità nella scuola. Si è passati dai 172.114 del 2006/2007 ai 188.449 del 2010/2011. Oggi la maggior parte di questi alunni si trovano nella scuola primaria dove sono 69.694. La percentuale degli studenti disabili sul totale degli studenti si innalza progressivamente ogni anno: nel 2006/2007 erano il 2,22% oggi sono il 2,41%. Le percentuali variano, comunque, da regione a regione. Sfiora il 3% il Lazio, segue l’Abruzzo con il 2,8 %, poco sopra al 2,5% il Piemonte, la Liguria, la Lombardia, la Sicilia 2,6%. In linea con la media italiana le Marche. "C’è quindi da ritenere che le regole nazionali per la certificazione dello stato di disabilità, pur identiche a livello nazionale, vengano declinate in modo diverso nelle varie regioni", spiegano dalla Uil.
L'ORGANICO DI SOSTEGNO - Anche i docenti di sostegno sono cresciuti negli anni, dai 48.667 del 2006/2007 (parliamo dell'organico fisso, al netto delle deroghe) ai 63.348 del 2010/2011. Tenendo conto anche delle deroghe e dei posti assegnati in più siamo passati da un totale di 90mila docenti di sostegno del 2006/2007 (quando, dunque, l'organico precario rappresentava il 50% di quello presente a scuola) ai 94.430 del 2010/2011 (si è abbassata la quota di precari). Ad oggi, secondo i conti della Uil, in base alle previsioni di legge mancano all'appello oltre 3mila posti nell'organico stabile.
QUANTI PROF PER OGNI ALUNNO? - Quanto al rapporto docenti di sostegno/studenti disabili, nell’anno in corso è stata complessivamente realizzata la previsione della legge 244/2007, che prevedeva un docente ogni due studenti, mentre per l’anno passato il rapporto era leggermente superiore. Il rapporto più alto è detenuto dalla scuola secondaria di II grado: 2,09 alunni ogni docente. Ma non tutto il mondo è paese: in nove regioni il rapporto 2 a 1 è ampiamente superato secondo i dati offerti dalla Uil. Per esempio nel Lazio il rapporto è 2,37 alunni per ogni insegnanti di sostegno. In Lombradia il rapporto è 2,34 a 1. Tra le altre regioni che 'sforano' ci sono Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo.

11 novembre 2010

APERTE LE ISCRIZIONI AL CORSO DI LAUREA IN LINGUA E CULTURA ITALIANA PER STRANIERI E ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO DEL CONSORZIO ICON

Sono aperte le iscrizioni al nuovo semestre del Corso di laurea in lingua e cultura italiana per stranieri e italiani residenti all'estero del Consorzio IcoN.
Il nuovo semestre del Corso di laurea, erogato da ICoN per conto delle Università italiane convenzionate, partirà il 1° marzo 2011. Gli utenti registrati possono iscriversi direttamente sul sito ICoN all'indirizzo: http://www.italicon.it/segreteria/index.asp?AREA=04&SECTION=MNUCLASSI&SECTIONID=07.
Fino all'11 febbraio 2011 sarà possibile presentare domanda per ottenere una delle 50 borse di studio messe a disposizione dal Consorzio ICoN per l'immatricolazione al corso di laurea. Tutti i bandi di partecipazione e i moduli di domanda sono presentati alla pagina http://www.italicon.it/index.asp?codpage=bandi.
Per ogni richiesta è possibile contattare la Segreteria didattica del corso di laurea via email (infodidattica@italicon.it) o, in alternativa, al numero telefonico +39 050 2212 690 oppure via fax al +39 050 2212 677.
IcoN rende inoltre noto che scadrà il 22 novembre il tempo per le iscrizioni al Master universitario on line in "Traduzione specialistica inglese > italiano". Il Master, erogato congiuntamente dalle Università di Bari, Parma e Pisa, in collaborazione con il Consorzio ICoN, intende preparare alla professione di traduttore nei domini tecnico-scientifici piu' richiesti dal mercato in Italia e all'estero.
Informazioni dettagliate sulla struttura del corso, sulle modalita' di partecipazione e di iscrizione sono disponibili alla pagina http://www.mastertraduzionespecialistica.it

9 novembre 2010

Università, italiani popolo di diplomatici, enologi e ingegneri

ROMA - Un futuro di medici, infermieri per associazioni umanitarie, diplomatici e ingegneri ambientali per chi ha studiato all'estero. Altro che "eterni Peter Pan, tronisti, veline, perennemente connessi a Facebook, chiusi in casa sognando di entrare nella casa del Grande Fratello". Sono 1.500 gli studenti tornati da un periodo di scuola all’estero con Intercultura, l'associazione Onlus fondata nel 1955 che promuove e organizza scambi ed esperienze interculturali.
A fornire questa immagine sono gli studenti che si sono appena iscritti al primo anno di università e che due anni fa hanno trascorso la quarta superiore in uno dei 50 Paesi in cui Intercultura propone programmi scolastici internazionali, una scelta che sempre più adolescenti italiani compiono, anche grazie alle numerose le borse di studio esistenti (il 10 Novembre scade il bando Intercultura per tutti i ragazzi interessati a partire l’anno prossimo, www.intercultura.it/bando-di-concorso-2010-11/).
Diverse le domande poste: quali sono le scelte universitarie di chi ha studiato all’estero durante le superiori? Come ha inciso un anno di vita in un altro Paese nelle loro decisioni? Medici (3% del campione analizzato) e infermieri (d’elicottero, o d’urgenza, magari per Medecins sans frontieres, 3%), ma non solo. Il 20%, ambiziosamente, vorrebbe abbracciare la carriera diplomatica o lavorare nelle associazioni non governative, specialmente all’estero, l’11% ingegnere (il 15% del campione sta frequentando un corso d’ingegneria di cui ben il 32% quella aereo-spaziale), il 10% manager (ad esempio, rappresentante di imprese all'estero, in Cina o Paesi Orientali), il 7% interprete o traduttore, meglio se al Parlamento europeo o all’Onu, il 5% psicologo, il 4% ricercatore in Italia o all’estero (il Cern è sempre il più ambito).
Particolarmente interessanti sono alcune scelte 'naturalistiche': il 2% vorrebbe diventare enologo e il 4% svolgere professioni in tutela della natura, come guardia forestale o per un’Ong ambientalista. (AGENZIA DIRE, http://www.dire.it/)