25 marzo 2012

Lavoro: Monti, ''salvo intese'' non significa che il testo e' aperto

La formula salvo intese sul ddl per la riforma del lavoro ''non significa'' che il testo e' aperto a modifiche prima della presentazione. E' quanto ha precisato il presidente del consiglio Mario Monti specificando che ''si tratta di una formula che ho appreso solo l'altro ieri e riguarda esclusivamente l'opera di affinamento tra il governo e il capo dello Stato prima della firma. Dunque il testo non e' aperto a eventuali correzioni prima della presentazione alle Camere, ha aggiunto Monti, indicando che poi il Parlamento fara' il suo iter.
Il presidente del Consiglio ha quindi lanciato un monito.
''Nessuno si illuda - ha detto - che forze anche importanti esterne al governo possano intervenire per cambiare i contenuti del provvedimento''.
Poi sara' ''il Parlamento a decidere se farlo cadere, approvarlo in blocco o modificarlo''.

Lavoro: Fornero, ''E' una buona riforma che non calpesta i diritti''

Il ministro del Lavoro Elsa Fornero difende il provvedimento sulla riforma del lavoro, sottolinea che ''e' una buona riforma, rappresenta un punto di equilibrio rispetto a molte tensioni e interessi diversi''. Ma parlando al workshop Confcommercio a Cernobbio, il ministro del lavoro non nasconde il rammarico per una riforma ''non pienamente condivisa''.
''Ho creduto e sperato fino all'ultimo di raggiungere il consenso generale - ha detto Fornero - c'e' stata una concordia ricercata senza mai esasperare i toni''. ''Il confronto tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro e' stato a volte molto aspro. Il documento della riforma e' stato preparato attraverso il dialogo con le parti sociali. Sono tre mesi che lavoriamo - ha aggiunto - un tempo che si puo' dire lungo se si considera la brevita' della vita di questo governo, breve se si considera l'ambizione e la vastita' dei temi che la riforma copre''.
Il ministro Fornero affronta subito il tema dell'art. 18 sottolineando che ''non ha senso abolirlo. Sono stati fatti aggiustamenti - ha detto - e in alcune parti e' stato rafforzato''. ''Oggi e' particolarmente difficile licenziare.
Nessuno puo' licenziare una persona per motivi discriminatori e cancellare l'articolo 18 non ha senso'' ha affermato il ministro del lavoro precisando che le modifiche riguardano quando si verificano situazioni oggettive per necessita' economiche, ''aggiustamenti nel piccolo della manodopera perche' partiamo dal presupposto che non tutti gli imprenditori sono cattivi''. E quando c'e' esigenza di aggiustamento di manodopera ''ci sara' un indennizzo relativamente alto''. ''Nessuno potra' licenziare per motivi discriminatori e nei casi disciplinari sara' il giudice a decidere tra reintegro e indennizzo.
Le modifiche all'art. 18 ''non sono uno stravolgimento, non calpestano i diritti e non sono causa di tensioni sociali'' chiosa il ministro del lavoro ribadendo poi che l'obiettivo della riforma e' rendere l'economia italiana ''maggiormente attrattiva rispetto a disinvestimenti, ad aziende che magari chiudono qui per aprire in Serbia''.
''Vorrei che gli imprenditori dicessero: 'In Italia si puo' investire, non e' piu' un Paese che erige cittadelle, e' un Paese nel quale si puo' competere e scommettere nel riconoscimento del merito''.
Il ministro Fornero ha poi auspicato che il Parlamento non cancelli quanto fatto con la riforma. Parlando sulla fine della mobilita' lunga a partire dal 2017, il ministro Fornero ha aggiunto ''sperabilmente, se non vanno a cancellare le cose che facciamo, ma non possiamo garantirlo, questo non e' sempre possibile''. E sempre sugli ammortizzatori sociali sottolinea che in base alla riforma l'Aspi e il mini Aspi per i giovani entreranno in vigore gia' nel 2013.
''Questa riforma deve rendere dinamico il mercato del lavoro - ha aggiunto - aumentare strutturalmente l'occupazione, soprattutto per i giovani e le donne, e migliorare la produttivita', perche' il lavoro usa e getta non puo' essere produttivo''.

22 marzo 2012

Lavoro: Angeletti, parlamentari accolgano nostre proposte modifiche

''La riforma soprattutto per quel che riguarda modalita' e contratti di ingresso al lavoro rappresenta un significativo cambiamento rispetto agli ultimi 15 anni. L'area della cosiddetta cattiva flessibilita' verra' sostanzialmente ridotta: finti collaboratori, finte partite Iva, finti stage e associazioni in partecipazione non avranno un futuro''. Lo afferma Luigi Angeletti, segretario generale Uil.
''Il Presidente del Consiglio ha annunciato un cambiamento del capitolo relativo all'articolo 18 con l'obiettivo di evitare che attraverso la motivazione economica si possano effettuare licenziamenti disciplinari o discriminatori: questo e' stato sempre il nostro obiettivo. L'efficacia di tali cambiamenti sara' valutata quando conosceremo il testo.
L'insieme della riforma verra' portata in Parlamento: confidiamo nel fatto che i parlamentari accolgano le nostre proposte di modifica'', conclude Angeletti.

Lavoro: governo tira dritto e non cambia su art.18. Testo riforma in Cdm

Il governo non cambia posizione sull'articolo 18 e tira dritto annunciando che sara' il Parlamento a valutare la riforma sul mercato del lavoro.Aprendo i lavori del vertice a Palazzo Chigi, infatti, il presidente del Consiglio, Mario Monti e' stato chiaro: ''Non si ritorna sulla flessibilita' in uscita''. E subito dopo ha annunciato: ''L'intera riforma del lavoro sara' presentata al Consiglio dei Ministri''. Il premier, pero', tiene a sottolineare che sui licenziamenti economici, contenuti nel nuovo articolo 18, il governo si impegna a emanare ''una formulazione per evitare abusi''.Sull'articolo 18 si e' poi espressa il ministro del Lavoro, Elsa Fornero che, nella conferenza stampa che ha seguito il vertice ha precisato che ''il governo ha intenzione di modificare l'articolo 18 e non ha assolutamente intenzione di fare passi indietro non per ostinazione ma perche' si ritiene che questa formulazione sia un buon equilibrio e bilanciamento tra esigenze contrapposte''. Il ministro ha poi spiegato che le misure del governo sono state definite anche perche' sull'articolo 18 ''non c'e' stata presentata un'azione migliore'' ma ha voluto anche precisare che con le modifiche apportate alla norma ''alle imprese non stiamo dando una licenza per facili licenziamenti, non e' cosi'''.Lo stesso ministro ha poi confermato la volonta' del governo di andare in Parlamento. ''I tempi di approvazione della riforma - ha detto - dovranno essere brevi. Al momento non abbiamo ancora scelto il veicolo. Brevi, lo confermo, ma non brevissismi. Non e' questione di 3 o 4 giorni. Il Parlamento esamini il provvedimento, lo emendi, lo approvi oppure ci mandi a casa. Questa e' la democrazia''.In tal senso Fornero replica alle critiche del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, sottolineando che ''che questa riforma penso sia buona e penso e spero che il Pd e Bersani saranno convinti di questa bonta'. Bersani - ha aggiunto il ministro - e' un influente membro del Parlamento e il Parlamento puo' decidere. Il governo ha la sua posizione e ognuno ha la sua responsabilita' e il suo ruolo. Noi daremo a Bersani le nostre ragioni e lui avra' la sua posizione e votera' in Parlamento''.Per quanto riguarda il veicolo parlamentare che, in ogni caso, come ha precisato lo stesso ministro scegliera' il premier, secondo quanto si apprende il governo non sarebbe orientato a presentare la riforma del mercato del lavoro utilizzando lo strumento del decreto legge. Secondo fonti governative, infatti, le misure potrebbero essere contenute in un disegno di legge ordinario o piu' probabilmente in un disegno di legge delega, che quindi rimanda a decreti successivi la sua concreta attuazione. La decisione finale sara' comunque presa durante il Consiglio dei ministri che in ogni caso non varera' la riforma. Nei prossimi giorni, infatti, il documento verra' trasformato in articolato da presentare in Parlamento.

16 marzo 2012

Debito record a 1.935 miliardi, ma la Bce "premia" il nostro spread

In gennaio il debito delle Amministrazioni pubbliche e' aumentato di 37,9 miliardi rispetto al mese precedente, portandosi a 1.935,8 miliardi. E' quanto emerge dal Supplemento al Bollettino Statistico "Finanza Pubblica, fabbisogno e debito" della Banca d'Italia.
L'incremento del debito riflette principalmente l'accumulo delle disponibilita' del Tesoro presso la Banca d'Italia (32,6 miliardi), che sono aumentate come avviene regolarmente in questo periodo dell'anno. A tale aumento si aggiunge il fabbisogno del mese (4,0 miliardi).
Al riguardo, si ricorda che cio' che rileva, anche ai fini delle procedure europee, non e' il valore assoluto, ma il peso del debito in rapporto al Pil.
Il fabbisogno si e' attestato a 4,0 miliardi, superiore di 1,5 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2011; cio' e' attribuibile principalmente all'incremento della spesa per interessi e al pagamento della quota di competenza dell'Italia dei prestiti erogati dall'Efsf parzialmente controbilanciato dall'incremento delle entrate fiscali e dalla flessione della spesa primaria.
Nel mese di gennaio, infine, le entrate tributarie nel bilancio dello Stato sono diminuite di 0,1 miliardi (-0,5 per cento) rispetto allo stesso mese del 2011.
IL MIGLIOR SPREAD - "L'Italia ha riportato il maggiore restringimento dei differenziali di rendimento sulle obbligazioni sovrane (-166 punti base) nonostante il suo declassamento da parte delle tre principali agenzie di rating". Lo scrive la Bce nel Bollettino di marzo.
Le aste a tre anni della Banca centrale europea hanno migliorato "le condizioni di finanziamento per le banche" e hanno "verosimilmente evitato il processo disordinato di ridimensionamento degli attivi bancari, che avrebbe messo sotto pressione alcuni settori del mercato finanziario". Le aste a tre anni "potrebbero inoltre aver contribuito a contenere gli effetti di contagio della crisi del debito sovrano per i mercati del credito e quelli finanziari piu' in generale. In aggiunta, e' probabile che abbiano migliorato il clima di fiducia del mercato per un'ampia gamma di attivita' e concorso alla graduale riapertura di alcuni segmenti del mercato".
Capitolo inflazione. In Italia l'aumento dell'Iva, "sebbene introdotto solo nel settembre 2011- ricorda il Bollettino- ha determinato un impatto meccanico di 0,2 punti percentuali per tutto il 2011. In prospettiva, diversi paesi, fra cui Irlanda, Cipro, Italia, Francia e Portogallo, hanno applicato o annunciato aumenti dell'Iva che avranno un impatto nel 2012 e determineranno il protrarsi delle pressioni al rialzo sull'inflazione nel corso dell'anno".
In Italia si e' indebolito il clima di fiducia. "Il recente miglioramento del clima di fiducia dei consumatori nel complesso dell'area dell'euro cela andamenti divergenti fra i singoli paesi", spiega infatti la Bce. Analizzando l'evoluzione dall'ultimo minimo, marzo 2009, "si osserva un rafforzamento significativo della fiducia dei consumatori in Germania e Spagna.
In Francia invece il recupero e' stato contenuto, mentre in Italia, dopo un'iniziale ripresa, la fiducia si e' gradualmente indebolita per riportarsi su livelli analoghi a quelli osservati durante la recessione del 2008-2009".

Mantenere un figlio è un lusso: si spendono 170.000 euro in 18 anni

Federconsumatori, attraverso l'Onf, il suo 'Osservatorio Nazionale', in questi anni ha monitorato: - I costi per un figlio nel primo anno di vita, che nel 2012 si attestano tra 6.349,90 euro a 13.844 euro, con un aumento del 3-4% rispetto al 2011;
- I costi per l'anno scolastico 2011-2012 che, ad esempio, per studente di prima media sono pari a 896,00 euro (materiale scolastico + libri), - I costi per mantenere uno studente universitario in sede e fuorisede, pari rispettivamente nell'anno accademico in corso (in II fascia di reddito) a 1.327 euro (in sede) e 8.860 euro annui (fuorisede in stanza singola).
Il nuovo studio, che integra le indagini sopra citate, completa il quadro della spesa per mantenere un figlio un figlio dalla nascita fino ai 18 anni. Dall'indagine e' emerso che i costi si differenziano fortemente in relazione al reddito disponibile della famiglia: per una famiglia bi-genitore con un reddito netto annuo di 37.500 euro crescere un figlio costa mediamente 170.940 euro. Le spese piu' consistenti riguardano i costi di abitazione e alimentazione, rispettivamente pari al 29% ed al 17% del totale. È da rilevare, inoltre che, nonostante i tempi di crisi, i costi per crescere un figlio registrano una continua crescita (non solo in Italia), molto piu' veloce rispetto al tasso di inflazione.
Le voci che crescono maggiormente sono quelle relative all'educazione ed alla crescita del proprio figlio, che rispetto all'anno precedente hanno registrato un aumento attorno al +5%, pari a circa il doppio rispetto al tasso di inflazione.
"Dalla ricerca emerge chiaramente che fare un figlio rischia di diventare un lusso riservato a pochi", dichiara Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori. Per questo sarebbero necessarie politiche a sostegno delle famiglie e della natalita'.

Bersani smonta Casini: "Per le alleanze non guardo alle foto su Twitter..."

Non e' la foto di Pierferdinando il modello di alleanze a cui guarda Pier Luigi Bersani. "No, assolutamente", dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, dopo l'incontro con Casini, Alfano e Monti. "Non e' cosi' semplice mettersi d'accordo per un progetto per l'Italia", dice a proposito di un'alleanza con il Pdl. "Siamo alternativi", aggiunge precisando di lavorare per un'alleanza di governo tra moderati e progressisti. "Bastasse twitter.... Ieri e' stata piuttosto la prova che i partiti che sostengono il governo messi uno di fronte all'altro danno prova di responsabilita'. Se poi fosse cosi' facile, non saremmo stati li' sei ore. Nonostante twitter...", osserva il segretario del Pd. Ma la foto di Pierferdinando (Casini) sostituisce Vasto? "No, oltre le foto bisogna ascoltare i sonori", taglia corto Bersani.
SULLA RAI "si faccia una nuova governance per un'azienda che deve competere. Si passi attraverso "un breve commissariamento, ma si cambi passo. Se non si fara' cosi' noi non partecipiamo, non ci rendiamo responsabili". Lo dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, spiegando che con la legge attuale anche una "persona autorevole con questa governace e' destinata a perdere la sua autorevolezza. Nessuno puo' fare miracoli".
CORRUZIONE - Il vertice tra Monti e i segretari di partito ha "confermato le norme anticorruzione. Non ci sara' lo stralcio".

Eurozona: Merkel, risorse Esm devono essere limitate a 500 mld euro

''Le risorse dell'Esm (Fondo europeo permanente salva stati) devono essere limitate a 500 miliardi di euro'', cosi' la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, in una conferenza stampa a Monaco di Baviera, ha ribadito l'opposizione della Germania a un ulteriore rafforzamento del fondo salva stati per i paesi dell'Eurozona.
Mercoledi' il governo tedesco ha approvato la partecipazione della Germania all'Esm, Berlino contribuira' con 21,7 miliardi di capitale versato e 168,3 miliardi sotto di callable capital (capitale richiamabile).

Commercio estero: Istat, a gennaio disavanzo 4,35 mld. Export -2,5%

Nel mese di gennaio il disavanzo della bilancia commerciale e' stato pari a 4,35 miliardi di euro, a livello disaggregato per aree geografiche si registra un avanzo con i paesi Ue pari a +756 milioni e un deficit extra-Ue pari a -5.106 milioni. Complessivamente al netto dell'energia, il saldo risulta positivo per 1,8 miliardi.
Nel dettaglio di gennaio, si registra una diminuzione congiunturale delle esportazioni, di pari intensita' per i mercati Ue ed extra Ue (-2,5%). Le importazioni calano dello 0,5%, per effetto della riduzione degli acquisti dai paesi Ue (-5,2%).
Il calo congiunturale dell'export si osserva per tutti i principali raggruppamenti di beni, piu' sostenuto per i beni strumentali (-5,0%), ad eccezione di quelli energetici (+28,6%). Dal lato dell'import i cali interessano soprattutto i beni di consumo (-5,9%).
Nell'ultimo trimestre le esportazioni registrano una crescita congiunturale dell'1,6%, con incrementi maggiori per i mercati extra Ue (+2,1%) e per i prodotti energetici (+3,5%) e intermedi (+1,9%). Per gli acquisti si osserva una flessione del 2,8%, piu' alta per i mercati Ue (-3,6%) e per i prodotti intermedi (-6,6%).
A gennaio la crescita tendenziale delle esportazioni e' pari al 4,3% e interessa sia i mercati Ue (+3,9%) sia quelli extra Ue (+4,8%). La diminuzione delle importazioni (-2,6%) e' imputabile al calo degli acquisti dai paesi Ue (-5,4%).
I volumi esportati sono diminuiti dell'1,8% rispetto a gennaio 2011 e quelli importati dell'8,2%. La dinamica tendenziale dei valori medi unitari e' positiva sia per l'export (+6,3%) sia per l'import (+6,1%).

Parlamento: redditi senatori e deputati consultabili da lunedi'

I bollettini delle dichiarazioni patrimoniali, delle dichiarazioni dei redditi e delle spese elettorali di tutti i Senatori e i Deputati della XVI Legislatura e di tutti i ministri, viceministri e sottosegretari di Stato non parlamentari del governo Monti, presentate in relazione alla legge del 5 luglio 1982, n. 441, sono consultabili da lunedi' 19 marzo 2012.
E' altresi' possibile consultare le dichiarazioni patrimoniali dei ministri, viceministri e sottosegretari di Stato non parlamentari del precedente governo.
La documentazione e' a disposizione di tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali per le elezioni della Camera dei deputati.
La consultazione potra' essere effettuata dalle ore 10 alle 19 presso il Servizio delle prerogative, delle immunita' parlamentari e del contenzioso, situato al Palazzo della Sapienza, Corso Rinascimento n.40.

Governo: Casini, maggioranza c'e', grande sforzo di volonta' comune

La maggioranza c'e', non e' sparita". E' quanto assicura il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, sottolineando che "nessuno ha fatto defezioni" e mostrandosi soddisfatto per gli esiti del lungo vertice di ieri sera, protrattosi in nottata, fra il presidente del Consiglio Mario Monti e i tre leader delle forze politiche che appoggiano il suo governo: Alfano, Bersani e lo stesso Casini.

Crisi, Napolitano: "Crescita legata anche a piena valorizzazione Sud"

Le prospettive di ripresa del processo di crescita dell'Italia sono strettamente legate alla piena valorizzazione di tutte le nostre risorse, a cominciare da quelle del Mezzogiorno". E' la convinzione che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano esprime in un messaggio al presidente dello Svimez Adriano Giannolain occasione dell'incontro 'Il nord e il sud dell'Italia a 150 anni dall'Unita''.
"Le numerose e qualificate iniziative di approfondimento assunte nell'ambito delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia -aggiunge il Capo dello Stato- hanno arricchito la riflessione sullo squilibrio tra Nord e Sud, grazie anche alle ricerche promosse dalla Svimez e da altre associazioni meridionaliste con nuove accurate analisi che facilitano un confronto piu' consapevole e meno condizionato da posizioni precostituite".
"Tale consapevolezza -sottolinea Napolitano- deve guidare le azioni di risanamento e di riforma da promuovere nel quadro di una nuova visione di piu' avanzata integrazione e di solidale sviluppo dell'Europa".

Partiti, intesa su lavoro e giustizia Cgil frena: sull'Art.18 così non va

Intesa raggiunta nella notte su lavoro e giustizia tra i leader di Pdl, Pd e Udc e il premier Mario Monti. Dopo oltre cinque ore di trattativa a Palazzo Chigi Pier Luigi Bersani, Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini hanno detto sì a una riforma dell'Articolo 18 sul modello tedesco.
Accordo anche su un emendamento del governo su corruzione, intercettazioni e responsabilità civile dei magistrati. Nulla di fatto sulla Rai, tema rimandato a un nuovo vertice.
oddisfatto del risultato raggiunto, si dice Casini: "Stiamo andando verso la responsabilità e la solidarietà tra partiti diversi, per difendere l'Italia e salvarla dalla catastrofe economica", afferma in via Fani al termine della cerimonia per ricordare il sequestro Moro e l'uccisione degli uomini di scorta avvenuta il 16 marzo del 1978. "Ieri si trattava di combattere insieme contro il terrorismo - ricorda Casini - oggi di unirsi per combattere contro la crisi economica e per rilanciare il Paese".
Affrontando i principali temi oggetto del vertice di Palazzo Chigi, il leader dell'Udc afferma che, per quanto riguarda in particolare le questioni legate alla giustizia, "c'è grande fiducia nell'operato del ministro Severino. Abbiamo constatato che ci sono alcuni punti da risolvere: la legge contro la corruzione, perché serve al Paese e all'economia italiana; il tema delle intercettazioni telefoniche, che già sia Prodi che Berlusconi avevano affrontato senza però riuscire a condurre in porto la legge; la responsabilità civile dei giudici, perché su questo c'è stato un voto della Camera dei deputati". Sintetizza dunque Casini: "C'è un 'pacchetto' ed è importante che lo si affronti a 360 gradi, per quanto questo sia possibile".
Anche per il segretario del Pdl Alfano "è stato fatto un buon lavoro del quale sono soddisfatto. Adesso c'è da entrare nel merito dei singoli provvedimenti".
"Sulla riforma del mercato del lavoro - sottolinea l'ex Guardasigilli - mi pare che si vada avanti verso una flessibilità, verso una riforma dell'articolo 18, ma noi abbiamo un po' di recriminazioni perché pensiamo che dieci anni fa lo stavamo facendo noi e sono state portate in piazza un milione di persone. In questo modo l'Italia ha perso dieci anni". "Vediamo se questa riforma vedrà la luce. Noi confidiamo di sì. Di una cosa siamo preoccupati: le piccole e medie imprese non possono pagare il conto della riforma". Quanto al nodo Rai "siamo dell'idea che i partiti devono fare un passo indietro", afferma Alfano. "Non devono immaginare di potere fare una riforma della Rai solo per mettere le mani sulla Rai. Le leggi che ci sono si applicano e si va avanti rispettando le leggi che si sono".
Sul nodo non sciolto della tv pubblica torna anche Bersani ribadendo la richiesta di una ''nuova governance" perché ''se non si farà così noi non partecipiamo, non ci rendiamo responsabili". Quanto alla riforma dell'articolo 18 il segretario Pd è cauto: "Non siamo entrati nel dettaglio ma credo che ci possa essere una soluzione che preserva i suoi pilastri e li renda meglio applicabil". Ma "le decisioni le prenderà il governo con le parti sociali".
Ma proprio dal maggior sindacato, la Cgil, arriva su questo punto l'altolà. "Vedremo quali proposte saranno fatte. Quelle sentite fino ad ora dal governo non ci convincono e non vanno bene", dice il segretario generale Susanna Camusso parlando a Firenze a margine di un'iniziativa sindacale.
''Non ho notizie se non quelle giornalistiche su cosa si sono detti al vertice di ieri - chiarisce la leader sindacale - . Io continuo a pensare che la trattativa vada fatta con le parti sociali: quindi vedremo cosa ci dirà il governo al tavolo, martedì'' quando, ha specificato ''ci aspettiamo delle risposte''.

11 marzo 2012

Il 17 marzo sarà la 'Giornata dell'Anniversario dell'Unità d'Italia'

Il Consiglio dei ministri ha istituito, su proposta del sottosegretario alla comunicazione e all'editoria, la ' Giornata dell'Anniversario dell'Unita' d'Italia', da celebrare il 17 marzo di ogni anno. E' quanto comunica una nota di Palazzo Chigi. Il 17 marzo e' una data dal forte valore simbolico per l'Italia, prosegue la nota, e' in questa data che centocinquanta anni fa, nel 1861, e' stato proclamato il Regno d'Italia. Il 17 marzo rappresenta quindi il punto di arrivo nel percorso dell'unificazione nazionale e, al tempo stesso, il punto di partenza del cammino verso il completamento dell'unificazione del Paese. La nuova solennita' civile, che quindi non comporta riduzioni degli orari negli uffici e nelle scuole, rappresenta la sintesi di un anno intenso di celebrazioni ed eventi - quello appena trascorso- durante il quale si e' celebrato il Centocinquantesimo anniversario dell'Unita' d'Italia, con una vasta partecipazione della societa' civile e delle Istituzioni. Crea inoltre un'occasione nuova per tenere viva nella societa' civile e nelle istituzioni la memoria dell'anniversario.
Durante la Giornata della nascita dello Stato italiano e' prevista l'organizzazione di iniziative, su tutto il territorio nazionale e, in particolare, nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle citta' e nei luoghi di preminente rilievo per il processo di unificazione e di costituzione dello Stato italiano. Le iniziative comprendono giornate di studio, dibattiti e convegni scientifici, ma anche occasioni ricreative finalizzate a coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini. Dall'iniziativa non deriveranno nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

LAVORO: ANGELETTI, RISOLVERE AMMORTIZZATORI O TRATTATIVA FERMA RISORSE DA LOTTA EVASIONE E RISPARMI SU PENSIONI

"Io penso che se non riusciamo a risolvere il problema degli ammortizzatori sociali, in maniera positiva, questa trattativa si arenerà subito". E' quanto ha dichiarato al Gr3 il segretario della Uil, Luigi Angeletti, sottolineando che i soldi per la riforma degli ammortizzatori "debbano essere trovati da quelli che sono stati risparmiati dal sistema previdenziale, dall'evasione fiscale". Secondo Angeletti, è ancora possibile chiudere entro marzo: "basterebbero pochi giorni per chiudere una trattativa se il Governo creasse le condizioni giuste". Anche se di fronte alle richieste di lavorare di più, in più e più a lungo, il leader della Uil replica: "manca una cosa e cioé che dobbiamo essere pagati di più".

Nucleare: Di Pietro, grazie a referendum Italia esempio da seguire

"Un anno fa la tragedia di Fukushima ha scosso il mondo. Oggi e' arrivato il momento di abbandonare il nucleare e di investire su fonti energetiche alternative. Il nostro Paese, grazie al referendum promosso e sostenuto dall'Italia dei Valori, ha la grande opportunita' di poter essere, per tutti, un esempio da seguire. Non sprechiamola''. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il presidente dell'Idv, Antonio Di Pietro.

Alfano a Monti: "Nostra priorità è il lavoro" Bersani: "Ne parla per evitare altri temi"

Un appello alla Lega e un suggerimento a Monti. Il segretario del Pdl Angelino Alfano interviene dal palco di Orvieto, a conclusione della scuola di formazione del partito. E subito si rivolge a Umberto Bossi, invitandolo "in vista delle amministrative" a "non consegnare il Nord alla sinistra''.
"Sul fronte delle alleanze, l'obiettivo del Pdl è "riunire i moderati", senza "lanciare appelli a nessuno, chi ci sta ci sta". Anche perché, avverte, "separare i moderati e' un modo subdolo per far vincere la sinistra". Una sinistra, attacca Alfano, rappresentata dall'alleanza "Di Pietro-Vendola-Bersani, che va nella direzione dello zapaterismo e non certo di una moderna sinistra europea''. "Lo zapaterismo -dice il segretario Pdl - è un germe che rischia di attaccare valori che noi difendiamo, come abbiamo fatto con il decreto su Eluana Englaro, la difesa della vita sin dal concepimento, oppure i tanti no che abbiamo detto sullo scardinare la famiglia''. ''Se la sinistra andra' al governo, fara' quello che ha fatto la sinistra in Spagna: il matrimonio tra uomini, le coppie di fatto, buttando fumo sulla societa' spagnola, distraendo le forze migliori dallo sviluppo e dalla crescita. E oggi il partito socialista e' ai minimi termini: questo sara' l'inevitabile destino tra Bersani, Di Pietro e Vendola".
Quanto all'azione del governo Monti, che si regge anche grazie al Pdl, Alfano assicura di voler fare "le riforme costituzionali. Certo vorremmo fare di piu'. Vogliamo completare la riforma della giustizia''. Le priorità di questo governo però devono essere altre, avverte. E cioè: "Lavoro, lavoro, lavoro!''.
Parole che provocano la replica, ironica, di Pier Luigi Bersani . "Quando c'e' da parlare di corruzione, di frequenze tv scoprono anche il lavoro...". "Questa settimana e' il lavoro poi vediamo la prossima cosa succede". Commentando poi l'attacco lanciato da Alfano alla sinistra, Bersani su Twitter chiede "se siamo gia' in campagna elettorale. Nel caso ci tenga informati, vorremmo partecipare".
Proprio il tema del lavoro è stato al centro dell'intervento del leader del Pd alla conferenza nazionale sul precariato. "Il tavolo" tra governo e parti sociali sul lavoro "serve perche' dobbiamo darci una regolata e questo non vuol dire tornare ad antiche regolazioni. Noi abbiamo bisogno di una nuova regolazione" sottolinea Bersani. Che però parlando dell'art. 18 mette in chiaro: non deve diventare uno "scalpo simbolico su quale dire quale sara' la direzione di marcia: se verso una deregolazione o verso nuove regole".
Anche il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, critica l'intervento del segretario Pdl. "Alfano e' ridicolo. In questi tre anni e mezzo il governo Berlusconi ha prodotto come unico risultato l'esplosione del precariato e oggi vi sono circa 600mila lavoratori interessati da cassa integrazione o mobilita', mentre le imprese italiane sono state abbandonate e molte di esse sono state costrette a chiudere".
Su lavoro e articolo 18 è intervenuto oggi anche il presidente della Camera Gianfranco Fini, affermando che "per i nuovi assunti l'art. 18 e' un reperto archeologico''. "Oggi, i nostri figli vogliono sapere perche' siamo l'unico Paese in Europa in cui il contratto a tempo indeterminato e' scomparso e su questo approccio realistico si deve dar vita ad alleanze trasversali".
Per il Carroccio invece, interviene Roberto Maroni, che respinge l'appello di Alfano. "Ma non siete voi del Pdl alleati con la sinistra a Roma?" scrive l'ex responsabile del Viminale su Facebook. "Togliete il sostegno al governo Monti-Dracula e poi (forse) ne riparleremo. Ipocrisie e democristianismi non ci interessano, la Lega ha un'altra idea in mente: diventare il primo partito della Padania''. Sulla stessa linea il governatore del Piemonte, Roberto Cota. "Umberto Bossi e il Consiglio federale della Lega hanno preso una decisione che e' quella di correre da soli alle prossime amministrative". ''Le ragioni di questa decisione sono note - spiega Cota - non sosteniamo il governo Monti per ragioni di merito e non per partito preso poiche' si tratta di un governo centralista che anziche' rilanciare il sistema produttivo spreme tutti gli italiani come limoni". "Pertanto - ribadisce Cota - nei comuni al di sopra dei 15 mila abitanti la Lega correra' da sola".
Tornando al Pdl, Alfano ribadisce di voler stare vicino ai cittadini, che troppo spesso si trovano a vivere la crisi economica da soli, senza aiuti da parte delle banche. ''Se e' crisi, e' crisi per tutti. Un po' di pegno lo pagano i cittadini, un po' di pegno devono pagarlo anche le banche, perche' il conto della crisi non possono pagarlo solo i cittadini" dice Alfano. Il leader Pdl garantisce che "l'azione della settimana che verra' da parte nostra sara' una vigilanza permanente sull'azione delle banche e un pressing su Monti affinche' le banche diano trasparenza, attraverso i siti internet, di come impiegano i soldi ricevuti dalla Bce: vogliamo chiarezza". Per il segretario del Pdl, e' "questa l'agenda del Paese, non dobbiamo occuparci di altro perche' i cittadini non ci chiedono riflessioni filosofiche ma di risolvere la crisi economica".
"La settimana prossima vorro' incontrare il presidente dell'Abi per dire che il Pdl e' a fianco delle banche se le banche sono a fianco del popolo, ma il Pdl sara' contro le banche se le banche saranno contro il popolo" sottolinea Alfano. Che conclude "Le banche devono fare credito alle imprese con i soldi ricevuti dalla Bce''.

Crisi: Cgia, mai cosi' forte stretta credito a imprese, -2,4% in 2011

Negli ultimi 14 anni, solo nel secondo semestre del 2011 i prestiti bancari erogati alle imprese hanno registrato una contrazione negativa del 2,4% per le societa' non finanziarie e dell'1,6% per le famiglie produttrici (aziende familiari con meno di 5 addetti). E' la denuncia sollevata dalla Cgia di Mestre sull'emergenza credito.
''Bisogna ritornare a dare ossigeno alle imprese altrimenti corriamo il rischio che la situazione imploda. Le avvisaglie, purtroppo, non mancano. I suicidi dei due piccoli imprenditori di Venezia e di Taranto sono la punta dell'iceberg'', ha dichiarato il segretario dell'associazione, Giuseppe Bortolussi, secondo cui il sistema delle micro imprese ''rischia di non reggere l'urto della crisi''.
Secondo i dati Cgia ''tra giugno e dicembre di ciascun anno compreso tra il 1998 e il 2011, solo in quest'ultimo i prestiti sono diminuiti sia per le societa' non finanziarie (le imprese) sia per le famiglie produttrici (aziende familiari con meno di 5 addetti)''.
L'organizzazione di Mestre esprime infine la sua contrarieta' all'ipotesi avanzata ieri dall'amministrazione finanziaria di applicare un bollino blu per i negozi fedeli al fisco. ''Premesso che l'evasione fiscale riguarda anche i lavoratori dipendenti che fanno il secondo ed il terzo lavoro, i pensionati che arrotondano il proprio magro assegno facendo piccoli lavoretti e una buona parte delle societa' di capitali che eludono abbondantemente il fisco - conclude Bortolussi - credo sia piu' giusto, in una fase economica cosi' delicata, che lo Stato prima paghi i 70 miliardi di debiti che ha nei confronti delle imprese italiane, poi, eventualmente, si arroghi il diritto di emettere una sorta di bollino blu ai commercianti onesti''.

9 marzo 2012

Ricardo Merlo (Maie) in Australia: incontri con le comunità italo australiane di Sydney, Melbourne e Adelaide

Il venerdì 9 marzo, con un Gala Dinner presso l'Italian Opera Foundation (IOFA) la visita di Ricardo Merlo, deputato in Italia e presidente del Maie, alle comunità italo australiane di Sydney, Melbourne e Adelaide: prima tappa di un programma intenso di congressi, incontri istituzionali e con la collettività che lo vedrà impegnato dal 9 al 14 marzo.
Merlo sarà accompagnato in questo viaggio dai coordinatori Maie Luis Molossi (Parana- Brasile ) e Riccardo Pinna (Africa)
L’agenda dell’on. Merlo - organizzata dai coordinatori Maie Francesco Pascalis (Oceania), Nick Scali (Australia) e Nicola Care’(Sydney) - prevede per la mattina di sabato 10, un incontro con la collettività e con il console reggente ad Adelaide, Orietta Borgia, e in chiusura di giornata una cena con la collettività.
Domenica 11 marzo, Merlo volerà a Melbourne dove potrà incontrare i nostri connazionali nel corso di un pranzo sociale; poi, potrà dedicarsi a numerosi appuntamenti con i rappresentanti delle associazioni italiane e del mondo imprenditoriale italo-australiano, che si protrarranno anche nel corso della mattinata seguente.
Lunedì 12 sera, il trasferimento a Sydney dove, martedì 13 marzo, si concluderà questa visita.
Dopo i previsti appuntamenti con esponenti della società civile italiana ivi residenti e un pranzo per il New South Wales, nel pomeriggio il presidente del Maie incontrerà il console generale d’Italia a Sydney, Sergio Martes. In serata, infine, si celebrerà l’atteso evento con la comunità italiana, con la cena presso il Marconi Club. Per questa occasione si attende un intervento del presidente Udc on. Pier Ferdinando Casini, che nei giorni scorsi aveva incontrato l’on. Merlo e il coordinatore Francesco Pascalis a Roma.

Crisi, Draghi: ''Ripresa graduale nel 2012''

La Bce "si aspetta per l'economia dell'Eurozona una ripresa graduale nel corso di questo anno". E' la stima espressa dal presidente dell'Eurotower Mario Draghi nella dichiarazione seguita al Consiglio odierno che ha mantenuto inalterati i tassi di interesse.
"L'attività economica - ha aggiunto - dovrebbe essere sostenuta dalla domanda esterna, dai tassi di interesse molto bassi e da tutte le misure adottate per sostenere il corretto funzionamento del settore finanziario dell'Eurozona". Quanto alla revisione al rialzo delle stime dell'inflazione, Draghi l'ha motivata con "i rischi che nel breve termine derivano soprattutto da prezzi del petrolio più alti del previsto e dall'aumento delle tasse indirette". Il presidente della Bce ha sottolineato come "sia essenziale che le banche aumentino ulteriormente la loro capacità di resistere" agli choc, "anche attraverso una conservazione degli utili".
L'inflazione è attesa vicina al 2% nel 2012, ha affermato il presidente della Bce.
La Banca centrale europea "ha leggermente ribassato" le previsioni per il Pil reale per il 2012, che sono in un range fra -0,5% e + 0.3% mentre per il 2013 la previsione è fra una crescita piatta, ovvero dello 0, e un aumento del 2,2%, ha detto Draghi, confermando "i rischi al ribasso", legati a "nuove tensioni sul mercato del debito europeo e le possibili conseguenze sull'economia reale".
''Molti governi'' dell'area euro hanno fatto ''progressi'' nel consolidamento fiscale e nelle riforme strutturali. Ora è ''fondamentale'' andare avanti con le riforme strutturali, ha continuato Draghi.
Le operazioni di liquidità decise dalla Bce "hanno avuto un primo impatto positivo" sul sistema finanziario, ha dichiarato sottolineando come la Bce "si attenda che le operazioni di finanziamento a tre anni forniranno un ulteriore effetto di stabilizzazione sui mercati finanziari e soprattutto sui prestiti". Comunque, ha aggiunto, "tutte le misure no convenzionali sono temporanee". L'iniezione di liquidità, ha affermato, "ha avuto un potente effetto ma ora la palla è in mano dei governi e degli altri alttori, soprattutto banche, che devono andare avanti con le riforme e risistemare i bilanci".
"Nessuno isolato in Consiglio" e tantomeno lo è la Bundesbank, ha puntualizzato con forza Draghi. "Siamo uniti, non c'è un solo garante stabilità", ha detto evidenziando: "siamo tutti sulla stessa barca, non c'è da combattere" in Consiglio.
"Non penso che la Bundesbank sia isolata, come dimostra il fatto che la decisione sulle iniezioni di liquidità è stata unanime" ha ribadito, sottolineando che "anche se ci sono differenze di vedute non siamo alla 'Bundesbank contro tutti'". "Penso che l'isolamento non appartiene né a me né al nostro modo di lavorare", ha aggiunto.
La Bce rivede al rialzo le stime per l'inflazione nell'Eurozona, ha riferito Draghi, tra il 2,1% e il 2,7% per il 2012 e fra 0,9% e 2,3% per il 2013.
"Non è corretto dire che i rischi per il bilancio della Bce sono più alti" che non per i bilancio della Federal Reserve e della Bank of England, ha affermato, contestando l'interpretazione legata all'aumentato volume del bilancio della Bce dopo le due operazioni di liquidità da oltre 1000 miliardi di euro.
Draghi ha invitato a "confrontare il ratio degli strumenti monetari della Bce con quelli della Fed e Boe", ricordando che l'Eurotower "ha un ampio volume di asset" che le altre due banche centrali non hanno. Guardando a questo ratio, ha sottolineato, emerge come gli strumenti monetari rappresentino solo il 15% del bilancio della Bce contro il 19% della Fed e il 21% della Boe.
Con le Ltro, le iniezioni di liquidità da oltre 1000 miliardi, "pensiamo di avere fatto la cosa giusta", anche sul fronte dei cambi, ha detto Draghi, sottolineando che "l'euro si è apprezzato dopo le Ltro: abbiamo registrato flussi di denario in rientro, che mostrano la fiducia" degli investitori. Comunque, ha ribadito, la stabilità dei cambi non appartiene al mandato primario della Bce che "è quello della stabilità dei prezzi".
Le iniezioni di liquidità della Bce sono "misure non convenzionali per tempi non convenzionali: ora dobbiamo tornare a politiche normali da banca centrale", ha auspicato il presidente dell'Eurotower, contestando le critiche di chi "dice che le Ltro renderanno il sistema bancario dipendente" dalle iniezioni di liquidità. Chi dice così, ha spiegato, "dimentica che prima (delle iniezioni) non c'era più un mercato interbancario".
Riguardo all'ipotesi di nuove operazioni dopo i due maxi prestiti al sistema bancario operati dalla Bce, Draghi ha dichiarato: "Dobbiamo verificare come lo scenario economico e finanziario cambia dopo le operazioni e ci sono complessità che vanno analizzate".
A chi gli chiedeva se l'Eurotower stia studiando un piano alternativo rispetto all'acquisto dei bond dei Paesi in difficoltà, il presidente della Bce ha dichiarato: "Non abbiamo un piano B, sarebbe ammettere un fallimento e noi non abbiamo fallito".
Draghi si è detto "assolutamente fiducioso sull'attuazione del fiscal compact: ci sono ragioni politiche molto forti che mi fanno pensare che il fiscal compact sarà applicato e funzionerà". "L'Unione Monetaria ha bisogno che tutti i paesi mostrino di voler essere soggetti a una normativa che non può essere cambiata da un qualsiasi governo".
Solo attraverso questo rispetto "si può stare insieme - ha aggiunto Draghi - altrimenti ci sarebbero un paio di paesi che pagherebbero per tutti gli altri". Non si può stare insieme, ha concluso, "a meno che non ci siano regole, come quelle del fiscal compact, che sono i 'pilastri della fiducia' fra i Paesi, una fiducia che è essenziale per l'unione monetaria".

Semplificazioni, sì della Camera alla fiducia E' la decima incassata dal governo Monti

Via libera alla fiducia sul decreto legge semplificazioni. I voti favorevoli, nell'aula di Montecitorio, sono stati 479, i contrari 75 e gli astenuti 7. Il sì definitivo al provvedimento è atteso per martedì.
Sistemi Legali per "Non Pagare" i Debiti quando Non Riesci a Pagare!
''Valuteremo'' eventuali modifiche al decreto quando approderà al Senato per la seconda lettura, ha detto il ministro della P.a., Filippo Patroni Griffi, sottolineando che al momento non si è ancora riflettuto sulle possibili modifiche. I tempi consentirebbero di intervenire a palazzo Madama quindi, spiega il ministro, ''valuteremo, è sempre meglio essere aperti". In particolare, la norma che ha bloccato il fondo a disposizione di palazzo Chigi dovrà essere ''studiata bene sul piano tecnico. Vedremo se c'è bisogno di correggere qualcosa".
Con il voto di oggi alla Camera, il governo Monti raggiunge quota dieci fiducie. Una settimana fa, l'esecutivo aveva ottenuto al Senato la fiducia sulle liberalizzazioni (237 sì, 33 voti contrari e 2 astenuti). Il 23 febbraio scorso la Camera aveva votato la fiducia al Milleproroghe (336 voti a favore, 61 contrari e 13 astensioni).
Il 17 novembre scorso, a palazzo Madama, il governo aveva ottenuto la fiducia con 281 voti favorevoli, 25 contrari e nessun astenuto. Il giorno successivo, nell'aula di Montecitorio, l'esecutivo aveva incassato 556 voti favorevoli a fronte di 61 contrari. Il 16 dicembre la Camera aveva approvato la questione di fiducia posta dal governo sulla manovra economica. I sì erano stati 495, 88 i no, 4 gli astenuti. Il 22 dicembre il via libera definitivo da parte del Senato alla manovra economica, con 257 sì e 41 no e nessuna astensione.
Il 26 gennaio scorso l'aula della Camera aveva votato a favore della questione di fiducia posta dal governo sul dl Milleproroghe. I sì erano stati 548, i no 74, 5 gli astenuti. Sempre la Camera, il 9 febbraio aveva concesso la fiducia al governo sul decreto cosiddetto 'svuotacarceri' promosso dal ministro della Giustizia Paola Severino. Il risultato del voto nell'aula di Montecitorio era stato di 420 favorevoli, 78 contrari, 35 astenuti. Il 15 febbraio l'aula di palazzo Madama aveva votato la fiducia al governo sul maxiemendamento sostitutivo al decreto Milleproroghe. I sì erano stati 255, 34 i voti contrari, nessun astenuto, su un totale di 289 senatori votanti.

Grecia: le adesioni dei creditori privati allo swap sfiorano l'86%

La Grecia compie un passo decisivo verso la salvezza e non essere schiacciata dal debito pubblico. Il governo di Atene ha annunciato che le adesioni dei creditori privati sotto legislazione greca sfiorano l'86% pari a 157 miliardi di euro allo swap obbligazionario, mentre quelli sottoposti a legislazione internazionale ammontano a 20 miliardi di euro, pari al 69%.
Il governo di Atene sottolinea che le adesioni potrebbero arrivare a oltre il 96% se verra' attivata la clausola di azione collettiva (Cac) che obbliga i creditori privati che detengono bond che rientrano nella legislazione greca ad accettare lo swap. Per attivare la cac pero' la Grecia deve ottenere il via libera da parte della troika Ue, Fmi e Bce.

Prod. industriale: a gennaio maxi-crollo, -2,5% mensile e -5% annuo

Forti venti di recessione sul Belpaese. Nel mese di gennaio, la produzione industriale ha registrato una contrazione pari a -2,5% su base mensile destagionalizzata, su base annua, corretta per i giorni lavorativi, la flessione e' pari a -5%, il maggiore calo dal dicembre 2009.
Numeri soprendentemente peggiori delle previsioni degli economisti che si aspettavano una flessione pari a -0,9% su base mensile e -0,3% su base annuale.
Da segnalare che, sempre a gennaio, la produzione industriale in Germania e' salita dell'1,6% su base mensile, in Francia e' aumentata dello 0,3%.
Nella media del trimestre novembre-gennaio l'indice della produzione industriale italiana scende dell'1,9% rispetto al trimestre immediatamente precedente.
Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a gennaio 2012 diminuzioni tendenziali per tutti i raggruppamenti principali di industrie. I cali piu' marcati riguardano l'energia (-5,9%) e i beni di consumo (-5,8%), ma diminuiscono in misura significativa anche i beni intermedi (-5,4%) e i beni strumentali (-4,2%).
Rispetto a gennaio 2011, i settori caratterizzati da una crescita sono: l'attivita' estrattiva (+5,8%), la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+2,3%) e le industrie alimentari bevande e tabacco (+2,0%).
Tra i settori in calo quelli che registrano le diminuzioni tendenziali piu' ampie sono l'industria del legno, carta e stampa (-16,3%), le altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (-13,3%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati e la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (entrambi in calo dell'11,4%).

4 marzo 2012

In rete il nuovo portale della Consulta e delle associazioni emiliano-romagnole nel mondo

E’ on line il nuovo portale della Consulta e delle associazioni emiliano-romagnole nel mondo.
Le novità: vi si accede dal portale della Regione http://www.regione.emilia-romagna.it / (cercare in Portali nella parte sinistra dell’home page – secondo riquadro) oppure digitando direttamente http://emilianoromagnolinelmondo.regione.emilia-romagna.it
La Regione – spiegano dalla Consulta - ha rinnovato tutti i siti unificandoli dal punto di vista grafico, dunque anche il nostro si adegua alla nuova impaginazione. Abbiamo naturalmente le Notizie, aggiornate come sempre, le Storie in evidenza e una nuova sezione Multimedia (galleria fotografica, audio e – presto - video), oltre al link a Radio Emilia Romagna, ai servizi online e ai siti tematici (nella banda sinistra dell’home page). Tra i siti tematici – questa è la grande novità – abbiamo finalmente realizzato il nuovo sito della Casa della memoria dell’emigrazione, strutturato come una casa nelle cui stanze è disseminata la memoria dell’emigrazione emiliano-romagnola, di cui oggi rimane traccia nella documentazione raccolta dalla Consulta e da ciò che voi corregionali all’estero ci invierete, contribuendo così al suo arricchimento. Si tratta, infatti, di “lavori in corso”, perché ogni associazione all’estero avrà il compito di fornire i materiali, possibilmente incaricando un giovane per il loro reperimento e l’invio”.
La presidente della Consulta Silvia Bartolini ha manifestato “vivo apprezzamento” per il nuovo portale, ricordando che “la Casa della Memoria è un progetto richiesto dai giovani nella Conferenza di Buenos Aires del 2007, dopo la proposta avanzata dal consultore per l'Uruguay Claudio Melloni, che finalmente arriva a compimento, grazie al lavoro dello staff della Consulta e di diversi altri collaboratori”.
La Consulta augura buona navigazione e invita a “inviare suggerimenti, proposte, informazioni, storie, documenti, anche multimediali, che vi piacerebbe vedere nel vostro nuovo portale”.

Pdl, Berlusconi: "Alfano è bravissimo e si mangia tutti gli altri segretari d'Italia"

''Alfano è bravissimo: è una persona colta, intelligente e leale e quanto a segretari o sottosegretari, a colazione, a pranzo e a cena si mangia tutti gli altri segretari d'Italia''. Intervenendo al congresso cittadino milanese del Pdl, l'ex premier Silvio Berlusconi torna sulla vicenda legata ad alcune sue presunte dichiarazioni riguardanti il segretario del partito Angelino Alfano e, riportando alcuni titoli dei giornali di oggi, secondo i quali si sarebbe ieri corretto, ''su che cosa mi dovevo correggere se non ho detto nulla?'', ha aggiunto Berlusconi, che proprio per ribadire questa sua posizione ha mandato in onda l'intero filmato di 7 minuti e 20 secondi dell'intervista concessa a Bruxelles. Al termine del filmato Berlusconi si è voluto scusare con la platea per avere rubato alcuni minuti al congresso, ''ma questo - ha precisato - è il segno di come si cambiano le cose per fare fare brutta figura''.
''Non siamo un partito di plastica - ha detto -, ma siamo fortemente radicati tra la gente e abbiamo davanti un grande futuro. Siamo un partito che non sarà possibile cancellare dal panorama politico italiano''. ''Qualcuno ha sostenuto che volevamo cambiare il partito, ma queste sono falsità'', ha sottolineato Berlusconi spiegando che in realtà l'unico cambiamento che forse si rende necessario, riguarda il nome. ''C'è piena sintonia all'interno del partito - ha proseguito Berlusconi - e non è vero che ci siano malumori e correnti. Io personalmente ho sempre la sensazione di essere dentro una famiglia, composta da persone di buona volonta'''.
Per l'ex premier bisogna mettere mano al più presto alle riforme d'accordo con l'opposizione. E a condurre ''le trattative con l'opposizione sulle riforme saranno condotte da Angelino Alfano''. ''Ho raggiunto la consapevolezza che l'Italia così com'è non può essere governata, che sia un Paese non governabile e ho ritenuto che solo con un governo sostenuto anche dalle opposizioni avremmo potuto fare quei cambiamenti all'architettura istituzionale che la politica non è mai stata in grado di realizzare''. ''Quando i padri costituenti, dopo il ventennio fascista, hanno messo mano alla Costituzione, hanno ritenuto di non dare al governo alcun potere'', ha proseguito Berlusconi nel suo intervento, spiegando come, in realtà, al presidente del Consiglio non sia data la possibilità di intervenire direttamente su alcun tipo di intervento limitandone l'operatività solo per decreti leggi o disegni di legge''.
Il Cavaliere ha definito le intercettazioni "una vera barbarie". ''Non è un Paese civile e libero - ha concluso - quello dove si rischia di vedere pubblicato sui giornali e messo a conoscenza di tutti, ciò che si dice al telefono''.
Dopo aver terminato il suo intervento al congresso cittadino, Berlusconi si è fermato a pranzo con i giovani del Pdl da 'Giannino' a Milano. Dalla chiaccherata, tra una portata e l'altra, ai giovani avrebbe confidato l'intenzione di voler ricoprire la carica di presidente di una Fondazione che si impegni alla costruzione di ospedali per bambini. Tra i suoi progetti per il futuro ci sarebbe quindi un impegno politico che investa anche il territorio, diretto, che punti a realizzare obiettivi concreti. Ma non solo. Al leader del Pdl, è emerso dal dialogo con i giovani, piacerebbe anche guidare l'Università della Libertà.

Riforme, leggi più veloci e meno parlamentari, pronto il testo dei tecnici

Stretta finale sulle riforme. Alla bozza elaborata dai tecnici dei partiti della maggioranza, che per settimane si sono confrontati sulle modifiche, mancano pochi elementi per chiudere il cerchio. "Diciamo che il 95% del lavoro è stato fatto -ha affermato uno dei parlamentari che ha partecipato alla stesura del documento- mancano pochi particolari. Poi una volta conclusa questa fase, il testo potrà essere depositato in Parlamento. Presumibilmente l'iter partirà dal Senato".
Rispetto alle prima versione non ci sono cambiamenti di rilievo. Verrà ridotto il numero dei deputati che saranno 500 (più otto eletti nelle circoscrizioni estere) e dei senatori (250, più i quattro eletti all'estero). Si abbassa l'età' per l'elettorato passivo: saranno sufficienti 21 anni (ora sono 25) per candidarsi alla Camera; ce ne vorranno 35 e non 40 come e' attualmente, per candidarsi a un seggio senatoriale. La bozza messa a punto dal vicepresidente del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello, da Luciano Violante, responsabile Riforme del Pd e dai deputati del Terzo Polo Italo Bocchino (Fli), Ferdinando Adornato (Udc) e Pino Pisicchio (Api), prevede una drastica correzione del bicameralismo perfetto.
Il processo legislativo verrà accelerato, poiché i testi di legge subiranno una sola lettura dalla Camera. L'altro ramo del Parlamento conserverà la prerogativa di poter 'richiamare' il testo dietro un'espressa richiesta del suo presidente ma sarà obbligato a licenziarlo entro 15 giorni. "In questo modo -aggiunge il parlamentare- l'iter legislativo è fortemente compresso e i tempi attuali verranno notevolmente ridotti".
Uno dei nodi da sciogliere, forse il più rilevante, restano le funzioni e le prerogative del Senato che, nelle prime ipotesi sulle quali si era lavorato, avrebbe dovuto assumere il ruolo di Camera delle autonomie. "Non abbiamo ancora deciso -conferma il parlamentare interpellato- è uno dei punti ancora aperti e sul quale non c'è ancora un'identità di vedute". Il doppio passaggio Camera-Senato rimarrà' immutato per l'approvazione dei trattati internazionali e leggi di rilievo primario come la finanziaria, la legge comunitaria e le leggi che modificano l'assetto costituzionale.
Viene confermato il rafforzamento delle prerogative del presidente del Consiglio che -richiedendolo al presidente della Repubblica- può nominare e revocare i ministri, ottenere lo scioglimento anticipato anche di una sola delle due Camere. Le procedure per il voto di fiducia verranno semplificare. Il testo introduce l'istituto della sfiducia costruttiva: sarà possibile cambiare premier e maggioranza solo ci sono una maggioranza e un presidente del Consiglio pronti a sostituirli. "I cambiamenti introdotti -spiega infine il parlamentare che ha seguito l'elaborazione del testo- ci portano verso un sistema istituzionale che ha molte similitudini con il modello tedesco. Ma non è detto che la legge elettorale, di cui si comincerà a discutere dopo che uno dei due rami del parlamento avrà approvato in prima lettura l'articolato, dovrà essere quella tedesca. I modelli possibili sono più d'uno. Si vedrà al momento opportuno".

Banche: richiamo Bankitalia, prudenza su dividendi e bonus

Richiamo di Bankitalia in vista delle decisioni sulla distribuzione di dividendi e bonus. In una lettera inviata ai gruppi bancari nazionali, Bankitalia chiede che le remunerazioni di manager ed azionisti non compromettano il processo di rafforzamento patrimoniale richiesto nell'attuale fase di crisi e il mantenimento di una ''sostenuta offerta di credito all'economia''. Secondo Via Nazionale, si legge nel testo della lettera, l'eventuale distribuzione di utili dovrebbe essere ''compatibile con il mantenimento di un livello di patrimonializzazione tale da garantire la copertura dei requisiti patrimoniali obbligatori e dei livelli di capitale calcolati nell'ambito del processo di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale''. Per quanto riguarda la distribuzione di bonus, poi, questa ''deve essere sostenibile rispetto alla situazione finanziaria della banca e non deve limitare la sua capacita' di mantenere o raggiungere un adeguato livello di patrimonializzazione''. ''Si ritiene quindi - prosegue Bankitalia - che la corretta applicazione delle suddette disposizioni debba comportare, nell'attuale fase congiunturale e, in particolare, nelle banche e nei gruppi bancari che presentano esigenze di rafforzamento o mantenimento del livello patrimoniale, un complessivo contenimento dei costi della remunerazione variabile, a vantaggio del profilo patrimoniale dell'intermediario''. La banca centrale avverte che ''il rispetto di questi indirizzi verra' valutato, nell'ambito del piu' ampio processo di valutazione e controllo prudenziale svolto dalla Banca d'Italia, in relazione alle effettive esigenze di rafforzamento patrimoniale di ciascuna banca o gruppo bancario secondo gli stessi criteri indicati per la distribuzione di utili''

2 marzo 2012

Istat, crescita debole nel 2011: +0,4%. Spesa alimentare famiglie in calo: -1,3%

Crescita bassa, debito in aumento e consumi delle famiglie fermi, con un preoccupante brusco calo della spesa per i generi alimentari. E' il quadro che emerge dagli ultimi dati diffusi dall'Istat.
Nel 2011 il Pil ai prezzi di mercato e' stato pari a 1.580.220 milioni di euro correnti, con un aumento dell'1,7% rispetto all'anno precedente. La variazione del Pil in volume e' stata pari allo 0,4%.
I dati finora disponibili per i maggiori paesi sviluppati, rileva l'Istat, mostrano un aumento del Pil in volume nel Regno Unito (0,9%), in Francia (1,7%), negli Stati Uniti (1,7%) e in Germania (3%) e una diminuzione in Giappone (-0,9%).
Dal lato della domanda nel 2011 si registra una crescita del 5,6% delle esportazioni di beni e servizi e una diminuzione dell'1,9% degli investimenti fissi lordi, mentre i consumi finali nazionali sono rimasti stazionari. Le importazioni sono aumentate dello 0,4%.
A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato un aumento in volume pari all'1,2% nell'industria in senso stretto e allo 0,8% nei servizi; le costruzioni hanno invece mostrato una flessione del 3,5% e l'agricoltura, silvicoltura e pesca dello 0,5%.
Quanto poi al rapporto debito/pil, sale al 120,1% dal 118,7% del 2010. Nel 2009 era al 116,1%. Scende invece il rapporto deficit/pil in Italia, che nel 2011 si è attestato al 3,9% dal 4,6% del 2010. L'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil e' stato pari al -3,9%, in miglioramento di 0,7 punti percentuali rispetto a quanto registrato nel 2010. In valore assoluto l'indebitamento netto e' diminuito di circa 9,1 milioni di euro, attestandosi sul livello di -62.363 milioni di euro.
In lieve calo la pressione fiscale rispetto al pil, che nel 2011 e' scesa al 42,5% dal 42,6% del 2010. Nel 2009 era al 43%.
L'Istat 'fotografa' infine la situazione delle famiglie italiane. Nel 2011 la spesa per consumi finali ha mostrato un incremento in volume dello 0,2%, con variazioni più contenute rispetto a quelle registrate nel 2010 (+1,2%). A trainare i consumi è stata soprattutto la spesa per i servizi (+1,6%), mentre il consumo di beni è diminuito (-0,9%); particolarmente marcata nella media dell’anno è stata la flessione della spesa per i generi alimentari (-1,3%).
le cifre diffuse dall'Istat preoccupano le associazioni dei consumatori. ''Senza misure di rilancio ed in presenza della forte contrazione dei consumi, un andamento simile del pil era purtroppo inevitabile" affermano in una nota congiunta Adusbef e Federconsumatori.
Secondo i presidenti delle due associazioni, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, il dato sulla caduta dei consumi nel settore alimentare è anche sottostimato perché in realtà arriverebbe al -4%. ''Un indicatore che segna la gravita' della situazione: in tempi di crisi, infatti, i consumi alimentari sono sempre gli ultimi ad essere intaccati. Puntare sulla ripresa e sulla crescita - avvertono - diventa a questo punto un dovere imprescindibile''.

1 marzo 2012

Lavoro, Istat: dichiarazione di Guglielmo Loy, Segretario confederale UIL

Il continuo aumento del tasso di disoccupazione e l’elevatissima percentuale di giovani in cerca di occupazione, che ha superato il 31% nel primo mese del 2012, restano i nodi principali su cui la riforma del lavoro dovrà intervenire.
La positiva diminuzione dello 0,4% del numero degli “scoraggiati” sembra essersi convogliata, in misura molto lieve, verso un aumento dell’occupazione e in misura maggiore verso lo stato di disoccupazione.
I dati dell’Istat non fanno altro che avallare, costantemente, l’emergenza di risposte ad un mercato del lavoro che ha bisogno sia di buoni strumenti di ingresso soprattutto per i più giovani, a partire dall’apprendistato, sia di altri strumenti che incentivino e incoraggino una ripresa occupazionale.
Il tutto dovrà essere accompagnato dalla messa in atto di efficaci politiche di sviluppo economico.

Aperte le iscrizioni presso la Dante Alighieri di Mar del Plata

Aperte le iscrizioni per partecipare alle lezioni di teatro presso la Dante Alighieri di Mar del Plata (Argentina). Le lezioni saranno tenute dalla docente Laura Duca presso la sede della Dante (in via Bolivar 2587). La notizia è rilanciata da Spazio Giovane.
Le lezioni inizieranno il 7 aprile e si svolgeranno di sabato dalle ore 16 alle ore 17.30 (bambini), dalle ore 18 alle ore 19.30 (adolescenti e adulti che non hanno conoscenza dell’italiano) e dalle ore 19.30 alle ore 21 (adulti che hanno conoscenza dell’italiano)
La prof.ssa Laura Duca è laureata in Teatro all’Università Nazionale di Tandil. Nel novembre scorso ha fatto tirocinio presso la sede dell’ITC Teatro di San Lazzaro (Bologna) con la compagnia di teatro Dell’Argine, come assistente nella direzione nell’opera “Bollettino del diluvio Universale”, sotto il direttore Nicola Bonazzi. Ha partecipato al seminario “Refugio Europa”, della durata di 4 giorni, con docenti ed alunni di una scuola di teatro della Svizzera, e partecipanti anche italiani ed africani. A conclusione del seminario è stata presentata la mostra “Il Castello”. Laura Duca –vuole sviluppare questa esperienza presso la comunita culturale italo-argentina di Mar del Plata.
(Per ulteriori informazioni sui corsi rivolgersi alla Dante Alighieri di Mar del Plata o telefonare al numero 0223- 493-2120)

Incontro tra il leader dell’UDC Pierferdinando Casini e Ricardo Merlo (MAIE)

Si è tenuto ieri a Montecitorio un incontro tra il leader dell’UDC Pierferdinando Casini e il presidente del MAIE Ricardo Merlo sul programma MAIE-UDC 2012 nella circoscrizione Estero.
Si sono toccati i temi legati allo sviluppo della struttura MAIE-UDC nelle varie ripartizioni, ma non solo.“ Con Casini - ha detto Merlo - abbiamo parlato di varie questioni legate agli italiani all’ estero e del nostro programma di congressi ed incontri i prossimi mesi. Innanzitutto dell’agenda di marzo, che dal 9 al 14 ci vedrà impegnati in tre congressi in Australia, nelle città di Adelaide, Melbourne e Sidney. E Casini, dal canto suo, ha dichiarato: “Ci tengo ad essere presente a questa manifestazione per dare un messaggio ai nostri italiani ivi residenti ed ascoltare le loro richieste.”
Il presidente Casini - ha spiegato l’on. Merlo - ha deciso di partecipare in video conferenza agli incontri che faremo con la collettività italiana in Australia.
L'incontro di ieri è stato l'occasione per effettuare un’approfondita analisi sull’allargamento della struttura estero, con le nomine dei nuovi coordinatori in Africa, Riccardo Pinna e in Canada, Alberto Di Giovanni, e per parlare anche dei prossimi congressi in Canada (Vancouver, Toronto e Montreal) che si potrebbero svolgere già alla fine del mese di aprile.
Questa idea è stata accolta con grande favore dal Presidente Casini, che mi ha confermato così ancora una volta il suo pieno appoggio al progetto MAIE-UDC e la grande sintonia sul lavoro che stiamo portando avanti in tutta la circoscrizione estero.”
Era presente all’incontro anche Francesco Pascalis, coordinatore MAIE - UDC Oceania, che si trova a Roma per partecipare all’Assemblea Plenaria del CGIE: ”Vedo in Casini una grande sensibilità per gli italiani all’estero e posso affermare che tra Casini e Merlo c’è grande sintonia sul programma e sugli obiettivi .”

Auto, crollo delle immatricolazioni: -18,9% Vendite Fiat in calo: in un anno -21,79%

Non si ferma il crollo del mercato automobilistico italiano che a febbraio, in base ai dati diffusi dal Ministero dei trasporti, ha registrato presso la Motorizzazione l'immatricolazione di 130.661 auto nuove, con una variazione di -18,94% rispetto allo stesso mese del 2011, quando le immatricolazioni furono 161.194. Il forte calo delle vendite del mese passato segue quello di gennaio che ha visto l'immatricolazione 137.579 autovetture, -16,65% su gennaio 2011.
Nei primi due mesi dell'anno, pertanto, sono state immatricolate in totale 268.240 autovetture, con una variazione di -17,78% rispetto al periodo gennaio-febbraio del 2011, quando le vendite di auto nuove furono 326.265.
A febbraio inoltre sono stati registrati 339.756 trasferimenti di proprieta' di auto usate, anche qui con un netto calo (-16,82%) rispetto allo stesso mese del 2011 (allora furono 408.440). Per i primi due mesi del 2012 il calo nei trasferimenti di proprieta' di auto usate e' del 10,90% sullo stesso periodo dell'anno passato.
A livello di marchi, domina ovviamente il segno negativo con pochissime eccezioni, limitate ai costruttori coreani (Hyundai aumenta le immatricolazioni dell'11,59% a 4.053 unita' e Kia del 43,53% a 2.734 vetture), alla low-cost Dacia (+22,83% a 2.340 unita'), a Chevrolet (+17,50% a 3.088 unita'), a Mini (+15,42% a 1.752 vetture) oltre che a Land-Rover (+26,55% a 1.120 vetture, sull'onda del lancio del nuovo Evoque). Bene anche Chrysler/Jeep/Dodge con un balzo del 20,06% a 748 unita'. Nonostante le nuove misure fiscali sulle auto piu' potenti, migliora i propri risultati anche Porsche, con un incremento delle immatricolazioni dell'1,27% a 319 unita'.
Fra i principali costruttori europei e giapponesi, invece, si segnalano forti perdite, a partire da Fiat, che perde 7 mila unita', scendendo a 25.123 immatricolazioni , -21,79%. A febbraio sono 37 mila le immatricolazioni del Lingotto in Italia, per una quota del 28,3%.
Male anche Ford, che perde il secondo posto in classifica con vendite in calo del 28,70% a 10,596 unita'. Il sorpasso e' operato da Volkswagen, stabile con 11,287 immatricolazioni (-0.08%). Ma il segno rosso riguarda sia i marchi premium (Audi -36,11%, Bmw, 14,05%, Mercedes -13,93%) che i generalisti (Opel, -39,99%, Renault -32,18%, Peugeot -24,62%).
Fra i marchi italiani, tiene Lancia (-3,08% a 7.072 vetture), mentre va peggio Alfa Romeo (-35,54% a 4.041 vetture). Spicca, infine, il crollo di DR, il piccolo marchio che dovrebbe assumere il controllo dello stabilimento di Termini Imerese: per il gruppo molisano di Di Risio febbraio si e' chiuso con un crollo dell'82,07% delle vendite, scese a sole 71 unita'.
Con i dati di febbraio sono "confermate le previsioni funeste di Federauto" di tre giorni fa: un risultato reso meno pesante, tuttavia, dall'iniezione di vetture a km zero, sottolinea l'associazione che raggruppa i concessionari ufficiali di tutti i marchi commercializzati in Italia in un comunicato in cui evidenzia come negli ultimi 3 giorni di febbraio, grazie soprattutto alle autoimmatricolazioni in capo alle case automobilistiche e ai concessionari "si e' passati da un progressivo del -35,3% a un consuntivo del -18,94%: un'iniezione pesantissima che pero' non ha arginato la debacle".
"Il -18,94% nudo e crudo - spiega Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto - non rende giustizia alla drammaticita' del dato. Tutt'altra cosa se aggiungiamo un paio di considerazioni. Il 2011, con 1.748.000 immatricolazioni, era stato gia' un anno terribile. Fare peggio portera' a conseguenze disastrose". "E se proiettiamo il progressivo dal 1 gennaio, sull'intero 2012, otteniamo una previsione di chiusura attorno a 1.500.000 pezzi - osserva - Ovvero -500.000 pezzi rispetto alla media degli ultimi 4 anni."
Per questo Pavan Bernacchi rilancia l'appello al Governo a fare presto, ricordando di avere il mese scorso presentato un piano organico per il rilancio della nostra filiera: "Abbiamo bisogno di risposte immediate, di un intervento strutturale perche', lo voglio sottolineare, quando si parla di auto si tende a parlare di fabbriche, ma la distribuzione e' altrettanto importante in termini di occupati e fatturati."

Crisi, Fmi: "Nel 2012 rallenta l'economia globale, leggera recessione nella Ue"

La ripresa economica globale ha subito un colpo che si tradurrà in un rallentamento dell'attività economica nel 2012. E' il giudizio contenuto nel rapporto sull'economia mondiale elaborato dal Fondo Monetario Internazionale per il G20 della scorsa settimana a Città del Messico. Per l'Eurozona il Fondo conferma le stime di 'leggera recessione', invita i paesi della moneta unica a "incrementare le risorse" del fondo salva-stati e sostiene l'ampliamento del bilancio della Bce per garantire una suffiente liquidità.
"Per l'Fmi solo attraverso "una maggiore integrazione finanziaria e fiscale nel medio termine" l'Eurozona potrà "rafforzare la sostenibilità della moneta unica''. Fuori dall'Eurozona, i tecnici del Fondo ribadiscono la necessità in molte economie avanzate, a iniziare da Stati Uniti e Giappone, a consolidare i conti pubblici e suggeriscono "un'azione collettiva per ridurre gli squilibri globali e roenare a una crescita forte, sostenibile e bilanciata".

Disoccupazione record a gennaio Senza lavoro un giovane su tre

A gennaio il tasso di disoccupazione si attesta al 9,2%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di un punto rispetto all'anno precedente. Lo comunica l'Istat in una nota in cui fornisce dati provvisori su occupati e disoccupati. E' il livello massimo dal 2004.
AfIl tasso di disoccupazione giovanile, ovvero l'incidenza dei 15-24enni disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, è pari al 31,1%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a dicembre 2011.(
Il numero dei disoccupati, pari a 2,312 milioni, aumenta del 2,8% rispetto a dicembre (64 mila unità). Su base annua si registra una crescita del 14,1% (286 mila unità). L'allargamento dell'area della disoccupazione riguarda sia gli uomini sia le donne. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,4% (-63 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si posiziona al 37,3%, con una flessione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti su base annua.
A gennaio il numero di occupati registra una variazione dello 0,1% (+18 mila unità) rispetto a dicembre 2011. Il risultato positivo interessa sia la componente maschile sia quella femminile.
Nel confronto con l'anno precedente l'occupazione segnala una variazione pari allo 0,2% (+40 mila unità). Il tasso di occupazione è pari al 57,0%, in aumento nel confronto congiunturale di 0,1 punti percentuali e di 0,2 punti in termini tendenziali.