1 ottobre 2009

In Italia il web stenta a decollare

Su Internet naviga solo un italiano su due. Milano (Adnkronos) - Quasi un italiano su due non usa la rete, mentre uno su quattro usa la tecnologia solo per svago o per gioco.

Questi i dati più significativi dell'ultima indagine Nielsen ''Separati in casa: gli italiani tra cultura e tecnologie'', elaborata per l'Osservatorio permanente sui contenuti digitali. La ricerca evidenzia che cresce in modo esponenziale tra il 2007 ed il 2009 l'utilizzo di internet: oggi infatti oltre 28 milioni di italiani si collegano alla rete (e sono 5 milioni in più di due anni fa). Sono tanti, ma non ancora abbastanza se si considera che nel 2009 quasi metà della popolazione italiana con più di 14 anni (il 45% per la precisione) ancora non usa internet. Chi vi accede lo fa sempre più in modo superficiale e fine a se stesso (è il 27% della popolazione di internet), nonostante l'offerta ricca ed articolata di contenuti culturali e di intrattenimento. I giovani, in particolare, sono sempre più orientati in questa direzione. L'Osservatorio, creato nel 2007, da Aidro, Aie, Anica, Fimi, Pmi, Univideo, le principali associazioni che operano nella produzione e gestione dei contenuti, e Cinecittà Luce, in collaborazione con la società Nielsen, fotografa in modo trasversale i diversi modi in cui il pubblico accede ai contenuti digitali attraverso le tecnologie. La ricerca 2009, dal titolo ''Separati in casa: gli italiani tra cultura e tecnologie'', mette in evidenza il crescente divario esistente nel paese e nelle dinamiche di fruizione delle famiglie italiane delle tecnologie digitali e dei contenuti, attraverso uno studio qualitativo etnografico e quantitativo su un campione di 8.500 individui rappresentativo della popolazione italiana.

29 settembre 2009

Berlusconi: "Tv, stampa e politica, tutti farabutti". Ma è flop ascolti da Vespa

ROMA - Tre ore nel salotto di Bruno Vespa, a lanciare bordate sulla libertà di stampa e non solo. Silvio Berlusconi (accusa) a tutto campo, in tre ore di Porta a porta ne ha un po' per tutti. E giusto per chiudere le polemiche sulla cancellazione di Ballarò (e di Matrix) per non nuocere agli ascolti di RaiUno, il presidente del Consiglio rilancia: "Ero nettamente contrario allo spostamento in prima serata della trasmissione.

Come proprietario del Milan, avrei grandemente voluto assistere alla partita di stasera di Champions League. Ma ho accettato l'invito". Peccato che alla fine l'audience si riveli un flop: "L'onore e il rispetto", fiction in onda ieri sera su Canale 5 proprio al posto di Matrix, ha quasi doppiato Vespa con il 22.61% di share e 5.750.000 di spettatori contro il 13.47% e 3.219.000 spettatori di RaiUno. Più o meno gli stessi numeri dell'L'ispettore Coliandro, su RaiDue.FARABUTTI - Il "sacrificio" serve al premier per affrontare in nodi più spinosi degli ultimi giorni, e aggiungerci un altro po' di spine: "Siamo circondati - dice - da farabutti in tivù, stampa e politica. La Rai è l'unica rete pubblica che parla male del governo con i soldi dei contribuenti". Repubblica? "E' un giornale retto da un editore svizzero, con un direttore dichiaratamente evasore fiscale. E' delinquenziale parlare di attentato alla libertà di stampa. Denunciare quella testata era il minimo che potessi fare".FINI? NO PROBLEM - Non si nega, Berlusconi, il punto sulla situazione all'interno del Pdl: "Con Fini non ci sono problemi da parte mia. Ci sono due concezioni diverse in campo. Io vedo i partiti come movimenti che devono organizzarsi nei momenti elettorali. Per Fini e i professionisti della politica, e io non sono tra questi, il partito deve discutere le decisioni che devono essere prese dal governo". Il problema allora sono gli ex alleati dell'Udc: "Mi parrebbe logico e conseguente che si alleasse con noi, mentre fa calcoli di convenienza con la sinistra nelle regioni rosse solo per avere assessori e fette di potere".MEGLIO DI DE GASPERI - "Il mio esecutivo è meglio quello di De Gasperi. Lui fu il padre della patria, ma il mio esecutivo è il migliore. Quelli dell'opposizione sono e saranno sempre dei vecchi comunisti. D'Alema è un vetero comunista che sta lì a fare il comunista da 40 anni. Le accuse che rivolge al governo sono espressioni da puro stalinista. Serve un cambiamento generazionale. Io sono il più giovane: non è l'età che fa l'innovazione. E' il cervello"..

La dedica di Miss Italia “al mio papà emigrante”

(Nove Colonne ATG) Roma - Miss Italia 2009 è Maria Perrusi. È stata eletta a Salsomaggiore Terme, nella diretta su Raiuno condotta da Milly Carlucci: 5.251.731 gli spettatori della finale, con uno share del 28,13%. Incoronata dalla campionessa di nuoto Federica Pellegrini, Maria ha compiuto 18 anni domenica scorsa: è stata festeggiata con un'enorme torta anche dalle altre ragazze finaliste, in una pausa delle prove delle serate tv .

Maria è la prima miss eletta esclusivamente attraverso il televoto: per lei 55.272 voti contro i 25.681 della seconda classificata, la campana Mirella Sessa, nata a Caserta anche lei il 13 settembre, ma nel 1986. Terza classificata, Letizia Bacchiet, nata a Feltri, classe 1991. A Salsomaggiore, Maria è arrivata come Miss Calabria e alle finali ha vinto anche la fascia di Miss Sasch Modella Domani. Nata a Cosenza il 13 settembre 1991, vive nella frazione San Biase del comune di Fiumefreddo Bruzio, in provincia di Cosenza con la famiglia. Occhi verdi, capelli castani chiari, segno della Vergine, ascendente Leone, Maria è alta m. 1,82. Deve frequentare l'ultimo anno dell'Istituto di Ragioneria ("ogni mattina mi sveglio alle 5.30 per prendere il pullman che mi porta a scuola"). La mamma, Lina, è casalinga, il papà, Francesco, è operaio ed è per la figlia Maria un esempio da seguire: "Mio padre - racconta al premio - ha vissuto 25 anni in Svizzera per lavorare e poter mantenere la nostra famiglia. Ci raggiungeva in Calabria una volta al mese. Per me questa lontananza è stata difficile da sostenere". La Regione Calabria non aveva una miss dal 1997, anno dell'elezione di Claudia Trieste. Le altre nella storia del Concorso: nel 1955 Brunella Tocci e nel 1968 Graziella Chiappalone. Motivi di imbarazzo durante la sua adolescenza sono stati l'altezza e la fisicità: "Sono altissima, bionda scura, con gli occhi verdi: non rappresento certo la tipica bellezza mediterranea e, in un paese di tre mila abitanti, non è facile passare inosservata". Maria ha due fratelli: Giuseppe, 24 anni e Davide, 21, molto gelosi di lei. La sua iscrizione a Miss Italia? È opera di un professore, insegnante di costruzioni all'istituto per geometri, che l'ha conosciuta in una giornata di supplenza nella sua classe. Il suo sogno è diventare una modella. Il commento di Guillermo Mariotto, nel dopo miss: "L'unica cosa che ti posso offrire è insegnarti a sfilare e invitarti a farlo per la casa Gattinoni". La giornalista Alessandra Comazzi: "è un Bronzo di Riace al femminile"..

23 settembre 2009

Roma, ultimo saluto ai parà uccisi

Roma, 21 set. (Adnkronos/Ign) - La mano del piccolo Martin, sette anni, che si alza improvvisamente dal banco riservato in chiesa ai familiari delle vittime dell'attentato di Kabul per avvicinarsi al feretro del padre, il capitano Antonio Fortunato, e accarezzarne la foto posta dinanzi alla bara. Come anche il saluto militare tra le lacrime con il basco amaranto sul capo. Sono forse queste le immagini più commoventi che hanno segnato la giornata dei funerali solenni dei sei parà uccisi in Afghanistan, celebrati oggi nella basilica di San Paolo fuori le Mura. Martin che dà l'ultimo saluto al padre, come ieri il piccolo Simone all'arrivo dell'aereo che riportava in Italia la salma del papà.



Un grido, 'Folgore, Folgore', ha accompagnato i feretri dei sei parà all'uscita della chiesa. 'Viva i nostri eroi' ha gridato la folla tra gli applausi. Al termine delle esequie la pattuglia acrobatica delle frecce Tricolori ha sorvolato la basilica. Poi, per Antonio Fortunato, Roberto Valente, Matteo Mureddu, Giandomenico Pistonami, Massimiliano Randino e Davide Ricchiuto, l'ultimo viaggio verso le rispettive città di appartenenza.

Decine le bandiere tricolori sui balconi di via Ostiense, nel tratto che dalla Piramide Cestia conduce alla basilica di San Paolo fuori le Mura. I cittadini romani hanno così voluto manifestare la loro vicinanza e solidarietà alle Forze armate colpite da un così grave lutto. Alle finestre anche qualche bandiera della pace cui sono stati sovrapposti altri piccoli tricolori. A dare il segno tangibile della partecipazione delle istituzioni anche i tanti tricolori posti sui lampioni e sugli arredi urbani nell'area intorno alla basilica.

Un lungo applauso della folla ha accolto l'arrivo in chiesa dei familiari dei militari uccisi. Persone di tutte le età, in tanti con in mano una bandiera tricolore. Famiglie con bambini al seguito, ex parà, singoli cittadini sono accorsi in migliaia per assistere ai funerali. Tra loro anche tanti giovani. I sei parà avevano dai 26 ai 37 anni. Più di 3.000 le bandiere tricolori distribuite dalle squadre del comune di Roma. Tra i cartelli e gli striscioni tenuti in alto dai gruppi di persone alcuni che recitavano: 'Gli angeli degli eroi vi sorridono mentre vi fanno la scorta d'onore fino alla luce di Dio in paradiso. Viva l'Italia'. E ancora: 'Onore e gloria ai nostri soldati caduti'.

Tra gli applausi e le urla della gente che gridava 'Viva la Folgore', le bare dei sei caduti di Kabul, avvolte nel Tricolore, hanno fatto ingresso nella basilica, gremita di persone. E tra gli applausi si è svolta la lenta processione dei sei feretri attraverso la navata centrale. Fuori, nel piazzale antistante, un silenzio surreale e assordante.

Fra le corone di fiori, anche quella inviata dai familiari della strage di Nassiriya. Tanti i fiori e le corone, da parte delle istituzioni, appoggiati sul piazzale davanti a San Paolo.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è inchinato al passaggio di ognuna delle sei bare, mentre il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è unito all'applauso di tutti i presenti nel momento dell'ingresso dei feretri portati a spalla dai 'baschi amaranto'. In prima fila anche il presidente del Senato Renato Schifani e il presidente della Camera Gianfranco Fini, visibilmente commosso.

Del mondo politico erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, i ministri Ignazio La Russa, Giulio Tremonti, Roberto Calderoli, Umberto Bossi, Franco Frattini, Altero Matteoli, Renato Brunetta, Maurizio Sacconi, Giorgia Meloni, Angelino Alfano, Raffaele Fitto, Andrea Ronchi, Michela Vittoria Brambilla, l'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, il segretario del Pd Dario Franceschini, Massimo D'Alema, Francesco Rutelli, Piero Fassino, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa, Rocco Buttiglione, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il capo dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso.

Da una voce tra la folla, all'uscita delle bare dalla chiesa, si è levato un altro grido: ''Quanti morti ancora?''. E c'è pure chi ha chiesto: "Rimandateli a casa".

Antonio Fortunato, "è morto per portare un aiuto a quella gente, per dare una mano" dicono i commilitoni ricordando il capitano ucciso. "Conosciamo i rischi cui andiamo incontro, sappiamo di non andare a fare una gita. Ero amico di Antonio Fortunato, prestavo servizio nella sua stessa compagnia - dice il tenente Stefano Cozzella, del 186° reggimento - lui ora è morto e io mi sento un po' in colpa. Sono sicuro che i commilitoni che si trovano in missione saranno ora ancor più motivati per portare avanti il loro compito".

IL PAPA BENEDETTO XVI
''Profondamente addolorato per il tragico attentato'' a Kabul si è detto papa Benedetto XVI, esprimendo ''sentite condoglianze'' ai familiari delle vittime ''come pure all'intera nazione italiana'' per questo gravissimo lutto in un telegramma inviato dal segretario di Stato Vaticano cardinale Tarcisio Bertone in occasione delle esequie solenni. Il Pontefice si è unito ''spiritualmente alla celebrazione'' ed ha invocato ''l'intercessione di Maria Santissima Regina Pacis affinché Dio sostenga quanti si impegnano ogni giorno a costruire nel mondo solidarietà, riconciliazione e pace''. Nel messaggio del Papa un ''particolare pensiero'' è stato rivolto ai militari feriti..

17 settembre 2009

Buenos Aires le celebrazioni per il 20º anniversario del CAVA

BUENOS AIRES\ aise\ - Il Comitato delle Associazioni Venete dell’Argentina (CAVA) continua a svolgere il suo programma di celebrazioni con quello spirito federalista che lo ha portato a organizzare varie riunioni, presso diverse associazioni venete dell’Argentina, in modo da consentire una più ampia partecipazione alle celebrazioni.

Così, dopo le riunioni organizzate a Río Cuarto e a Marcos Juárez, sabato 22 agosto è stata la volta di Buenos Aires, nella tradizionale e accogliente sede del Circolo Ricreativo La Trevisana.
Una cena con due spettacoli, alla quale hanno preso parte i presidenti della Feditalia e della Fediba, Luigi Pallaro e Pina Mainieri, Irma Rizzuti in rappresentanza del Governo della Città di Buenos Aires ed esponenti del mondo associativo italiano in Argentina, delle associazioni venete e rappresentanti di organi ufficiali. Presente inoltre l’ex presidente del Cava e attuale deputato italiano Ricardo Merlo, seduto al tavolo d’onore con i presidenti Mariano Gazzola e Luigi Pallaro.
La serata è stata preceduta da un applaudito spettacolo teatrale su testi di Alberto Moravia, curato da Edgardo Marchiori, giovane artista figlio di veneti, che ha recitato in italiano.
Quindi è stata servita la cena, che, come al solito, è stata preparata dalle bravissime signore de La Trevisana, raccogliendo il plauso dei commensali.
Maestro di cerimonie è stata Karin Orlandi, segretaria dei Vicentini nel Mondo di Buenos Aires e della Feditalia, la quale ad un certo punto ha invitato il presidente Gazzola, il sen. Pallaro e l’on. Merlo a rivolgere un saluto ai presenti.
Il presidente Gazzola ha ricordato brevemente la storia del Cava, l’importanza data alla partecipazione dei giovani e la decisione di portare le celebrazioni in varie sedi in tutta l’Argentina per consentire una maggiore partecipazione. Celebrazioni che si concluderanno il 12 settembre a Rosario con un convegno e una grande cena, alla presenza dell’assessore ai flussi migratori del Veneto, Oscar De Bona. Inoltre ha ricordato i corsi di post laurea per i giovani laureati di origine veneta, presso le università di Treviso e di Verona.
Pallaro si è detto felice di essere presente alla celebrazione del Cava, ricordando la predica constante della Feditalia per promuovere la partecipazione dei giovani. Al riguardo ha ricordato i 17 congressi organizzati dalla Confederazione, congratulandosi con il Cava per la numerosa presenza di dirigenti delle nuove generazioni nel direttivo. Pallaro ha ricordato poi alcuni avvenimenti che hanno visto protagonisti i veneti dell’Argentina e i rapporti con la Regione, come nel caso della visita del presidente della Regione, Giancarlo Galan, nel 2001, quando donò una colonna col Leone di San Marco, poi posta nell’elegante zona di Puerto Madero. Quindi ha consegnato alcune copie del libro sulla storia della presenza italiana in Argentina di Fernando Devoto, edita dalla Camera di Commercio Italiana in Argentina.
Da parte sua l’on. Merlo ha ricordato che da piccolo veniva portato dai suoi genitori ne La Trevisana e da allora è legato alla comunità veneta. Merlo ha reso omaggio alla memoria di Alcide Vettore, promotore della nascita del Cava, del quale lo stesso Merlo è stato presidente, prima di Gazzola. Ha sottolineato il lavoro fatto con la federazione, compreso il progetto Ava che ha assicurato a suo tempo l’assistenza sanitaria a tanti anziani veneti emigrati in Argentina, col finanziamento della Regione. Una iniziativa sulla quale il sen. Pallaro è stato a suo tempo ampiamente consultato, quando si è deciso di affidare l’assistenza sanitaria degli anziani italiani indigenti, ad un operatore privato, come è stato poi il caso del contratto con la Swiss Medical.In chiusura è stato presentato lo spettacolo "Camba Tango". Una serata di emozioni, di buon clima e di attese di nuovi traguardi del Cava per il futuro. (aise) .

Situazione attuale dei connazionali.

Il presidente del Comites di Moron informa le autorità associative della circoscrizione sulla situazione attuale dei connazionali. (Grtv) Vanno avanti le visite di Francesco Rotundo, presidente del Comites di Morón, presso le vari istituzioni, operanti nella circoscrizione, per informarle e fornire dati precisi sulle problematiche e sulle condizioni attuali dei connazionali.

Rotundo ha partecipato alla riunione della società Italiana Nazionale “Stella Alpina” di San Justo, dove si è affrontata anche la necessità di aggiungere altre attività sportive ed educative da offrire ai soci, oltre che aggiornare i membri della Commissione sulla situazione Consolare di Morón e dei connazionali residenti, con particolare attenzione a quelli più bisognosi, colpiti dalla crisi economica. Tra le richieste avanzate dal Comites, anche quella inviata all’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires in cui si propone che i traduttori certifichino le loro firme nei Consolati e Agenzie Consolari delle Circoscrizioni di appartenenza. Questo per evitare di legalizzare gli atti argentini del “Collegio de traductores”, pratica alquanto costosa e difficile da sostenere specie in questo momento di crisi. Tematiche esposte anche nella riunione di commissione direttiva dell’Associazione Buccinese di Ciudad Madero, al quale Rotundo ha partecipato lo scorso 29 agosto. Il Presidente ha visitato insieme a Jorge Otranto, vicepresidente del Club Sportivo Italiano, la scuola Bilingue Ugo Foscolo di Ituzaingo, dove si è complimentato per il lo straordinario lavoro che ha come scopo quello di trasmettere la lingua italiana, la cultura e i sentimenti di italianità. Con l’occasione è stata consegnato alla scuola un set completo di vestiti della squadra di calcio dello Sportivo Italiano, approdata nella prestigiosa categoria B Nazionale.


Grtv Redazione.

14 settembre 2009

Stampa, Berlusconi: "Oggi sui giornali tutto il contrario della realtà, povera Italia"

Roma,(Adnkronos/Ign) - "Credo che possiate leggere sui giornali di oggi tutto il contrario della realtà. Abbeveratevi della disinformazione di cui siete protagonisti". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, all'uscita dal comando operativo interforze, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle dimissioni del direttore di 'Avvenire' Dino Boffo.

Il premier, visibilmente contrariato, ha concluso: "Povera Italia, con un sistema informativo come questo...".Immediata la replica di Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera. "Per una volta Berlusconi ha ragione - ha dichiarato l'esponente di Italia dei Valori - Fa bene a dire 'povera Italia' visto che in nessun altro Paese democratico il presidente del Consiglio controlla l'informazione come nel nostro. Il monopolio dei mezzi di comunicazione nelle mani di una sola persona impedisce all'Italia di essere una democrazia compiuta''.A intervenire in giornata è stato poi anche Dario Franceschini. Secondo il segretario del Pd, "Berlusconi ha in mente un modello di stampa libera in cui il massimo che si può fare è passare dall'adorazione all'adulazione". "Berlusconi continuerà ad avere delle sorprese - aggiunge - perché la democrazia italiana ha degli anticorpi robusti e profondi. Quando qualcuno pensa di sottrarre spazi di libertà gli italiani reagiscono al di là del colore politico che hanno"."Franceschini parla di libertà di stampa con una grande riserva mentale - ribatte il vice capogruppo del Pdl alla Camera, Italo Bocchino - perché in realtà è lui a volere una stampa asservita all'antiberlusconismo. La libertà di stampa è nel dna del centrodestra e se presto ci saranno delle sorprese riguarderanno lo stesso Franceschini al congresso del Pd". Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, definisce quelle del presidente del Consiglio contro i giornalisti ''affermazioni al limite del ridicolo, che però in queste ore suonano tragiche intimidatorie e mettono paura". "Dopo quello che è avvenuto in queste ore, dopo le azioni contro 'Repubblica' e 'l'Unità', dopo le "procurate" dimissioni di Dino Boffo da direttore dell'Avvenire - rimarca Finocchiaro - in un Paese in cui lui controlla quotidiani, decide le nomine dei direttori dei Tg Rai e possiede Mediaset, sentirlo accusare il sistema dell'informazione di rovesciare la realtà fa davvero molto effetto". "La sua sfrontatezza - conclude - è pari ormai solo alla sua arroganza".Alla Finocchiaro risponde per il Pdl Gianpiero Cantoni. "Arroganza, sfrontatezza? Ma di cosa parla? Non è certo quella di Silvio Berlusconi. E' la sinistra che si mostra sfrontata: dov'è l'arroganza a rivolgersi ai giudici per avere giustizia delle offese subite? O forse, la Finocchiaro, da ex magistrato, sa che i suoi giornali 'amici' hanno superato il segno e alza la voce per coprirli?" attacca Cantoni.La Fnsi però non ci sta e rimarca come non passi giorno ''senza che il presidente del Consiglio distilli la sua dose di disprezzo contro l'informazione: l'uomo politico che ha sui media una presa mai nemmeno sfiorata prima da nessun altro uomo politico ha il coraggio di lamentarsi di un sistema che è sfigurato dal suo conflitto di interessi". Per il sindacato unitario dei giornalisti "il presidente del Consiglio manifesta una profonda allergia per la funzione stessa dell'informazione, appena essa sia esercitata in maniera non servile''.Intanto, mentre il leader del Carroccio Umberto Bossi (che ieri ha incontrato il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco) ha voluto chiarire che "i rapporti della Lega Nord con la Chiesa sono buoni" sul tema dell'informazione oggi è intervenuto anche il presidente del Senato, Renato Schifani, che esprime "solidarietà umana'' a Boffo e dà ragione a Fini ''quando parla di imbarbarimento, questa fase deve essere superata". Stiamo vivendo "una tensione senza precedenti nel mondo dell'informazione che è contiguo alla politica" dice Schifani. Rispetto a prima dell'estate "il clima si è ulteriormente esasperato - spiega la seconda carica dello Stato - e da questo deriva una mia fortissima preoccupazione" per cui "è obbligatorio uscire da questo clima di cannibalizzazione. E questo lo dico nell'interesse della collettività"..

È online il sito dei democratici nel mondo per Franceschini www.noipd.com


ROMA\ aise\ - È online il sito dei democratici nel mondo per Franceschini www.NoiPD.com, che sostiene anche su Internet la candidatura dell'attuale segretario del Pd alle primarie del 27 settembre.

"Noi PD sta per Noi Preferiamo Dario", si legge in una nota dei "Democratici nel mondo per Franceschini". "Il nostro non è solo un sito", spiegano, "ma un insieme integrato di strumenti online. Esiste la community su facebook dei sostenitori di Franceschini nel mondo ed esiste il canale youtube noipreferiamodario". Quanto al nuovo sito dei sostenitori all’estero di Dario Franceschini, esso "è un segnale importante di attenzione verso gli "italiani nel mondo, ma che sono per noi un pezzo del Paese"".
Emigrazione storica, nuova emigrazione giovanile. Operai e ricercatori. Pensionati e professionisti. Giovani in mobilità. Anziani e giovani, uomini e donne. Storie di sofferenza e sacrificio, storie di eccellenza e successo. "Vogliamo un PD che sappia raccontarle e rappresentarle tutte", dicono dalla redazione. Per i democratici nel mondo che sostengono la candidatura di Franceschini gli italiani all’estero sono infatti "un patrimonio, un valore aggiunto prezioso, dal punto di vista economico, sociale e civile".
"Noi italiani nel mondo", dicono i promotori del sito NoiPD, "siamo legati profondamente all’Italia non solo per l’amore che sentiamo verso il nostro Paese, ma anche per il contributo che possiamo offrire alla rinascita, morale ed economica dell’Italia".
"Noi preferiamo Dario, quindi, perché", sipegano, "siamo convinti che con lui alla guida il Pd saprà valorizzare pienamente il ruolo delle comunità italiane nel mondo, coinvolgendole strategicamente nel progetto di cambiamento dell’Italia".
NoiPD.com vuole essere lo spazio aperto a disposizione di tutti i sostenitori di Dario Franceschini nel mondo. "Vogliamo che sia un luogo interattivo", continuano dalla redazione, "che parta dalla rete ma che possibilmente arrivi nei territori. Un luogo di interazione tra noi sostenitori e i nostri leader innanzitutto". Ma anche il luogo di interazione "tra" i sostenitori, "per dialogare, per costruire proposte, per costruire iniziative comuni, per contribuire a costruire il "movimento" dei sostenitori nel mondo di Dario Franceschini, quelli che, come dice lo slogan coniato dai promotori di www.NoiPD.com, rappresentano la voglia di cambiare l’Italia" (aise) .

28 agosto 2009

Allarme smog. Legambiente: "In 28 città si respira polvere sottile"

Inquinata soprattutto al nord, prima nella 'lista nera' Novara. Ciafani: "Può danneggiare la salute degli esseri umani con gravi conseguenze sull’apparato respiratorio e polmonare. Bisogna intervenire su mobilità".

ROMA (RED SOCIALE) - "In un mese raddoppia il numero dei capoluoghi italiani che superano i limiti consentiti di polveri sottili in atmosfera". Lo denuncia 'Ozono ti tengo d’occhio', la campagna di Legambiente e http://www.lamiaaria.it/ per monitorare l’inquinamento in città, che lancia l'"allarme ozono" nelle città italiane. Dal 2010, per la protezione della salute umana, non si dovrà superare per più di 25 volte in un anno il limite di 120 microgrammi di polveri sottili per metro cubo. Le 'prove generali' già vedono l'Italia lontana dagli obiettivi da raggiungere: a oggi ben 28 italiane hanno superato la quota, e di queste 8 (Novara, Lecco, Mantova, Alessandria, Ferrara, Bergamo, Brescia e Matera) hanno superato i 50 sforamenti. Inoltre altri 4 capoluoghi (Roma, Aosta, Pordenone e Rieti), sono prossimi all'ingresso della lista delle città dall'aria più irrespirabile. Prima nella 'lista nera' Novara, con 67 giorni di ozono off-limits (erano 45 il 15 luglio), seguita da Lecco (62), Mantova (60), Alessandria e Ferrara (57), Bergamo (55), Brescia (53), Matera (51), Varese e Vercelli (49). Una 'top ten' che evidenzia come il problema smog riguardi principalmente il nord Italia, che forse paga in termini di qualità dell'aria una maggiore industrializzazione. Delle 28 città italiane off-limits ben 24 sono del nord, dislocate tra Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, e Liguria. Legambiente mette quindi in correlazione inquinamento e caldo: l’ozono prodotto dalle emissioni dei veicoli a motore, dai processi di combustione e dai solventi chimici, in presenza di un forte irraggiamento solare, avverte, "può danneggiare la salute degli esseri umani con gravi conseguenze sull’apparato respiratorio e polmonare". Per questo, ricorda l'associazione del cigno, dal 2010 dovrà essere "adeguatamente monitorato" dalle amministrazioni locali che sono obbligate ad avvisare la popolazione quando il livello di concentrazione supera anche solo i limiti della cosiddetta 'soglia di informazione' (la media di un’ora superiore a 180 microgrammi/metro cubo misurata per tre ore consecutive), un fenomeno che avviene per lo più in estate quando le temperature innescano una serie di reazioni chimiche responsabili della formazione del gas. “Nelle nostre caotiche città, l’emergenza caldo dei mesi estivi, si trascina inevitabilmente dietro l’emergenza ozono", avverte Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, secondo cui "il problema dello smog è ormai divenuto cronico e i dati che raccogliamo lo confermano costantemente". Quindi, aggiunge l'ambientalista, "è indispensabile intraprendere in modo urgente azioni strutturali sulla mobilità urbana, penalizzando anche economicamente il traffico privato e promuovendo modalità sostenibili di trasporto di persone e merci". Solo così, conclude Ciafani, "si potrà davvero combattere l’inquinamento atmosferico, liberare i polmoni dei cittadini e le strade delle città”..

27 agosto 2009

Marino Santa Maria - arte pubblica ed interventi urbani


“L’arte modifica l’umore, c’è una necessità della gente di avere colore in città”. BUENOS AIRES – Se cerchiamo una definizione di arte d’indole più “pura”, possiamo definirla come una manifestazione della razza umana capace di esprimere e/o generare un sentimento in una terza persona usando risorse sonore, visive o plastiche.


Questa definizione è quella che più si adatta alla totalità dell’opera del maestro Marino Santa María. I murales che lui realizza sono il fedele riflesso dei sentimenti, di una ricerca di comunicazione ed espressione collettiva, che con il suo divenire dialettico conforma un’opera viva, un flusso di sentimenti e sentire che confluiscono al centro dell’anima umana.
E’ così che ogni persona che abbia il privilegio di essere davanti ad un’opera di questo geniale artista sicuramente sentirà qualcosa e non resterà mai vuoto e se si lascia avvolgere in questo gioco dialettico potrà andare ancor più a fondo nella parte più nobile della natura umana. L’arte smette qui di essere unidimensionale, come ha bene affermato Herbert Marcuse, nell’opera di Marino Santa María l’arte, o meglio detto, LA SUA ARTE smette di essere una rarità o un prodotto di consumo di massa senza contenuto per trasformarsi in un’espressione della collettività, riflettendo tutte le dimensioni del sociale.
Vediamo-sentiamo questa preziosa caratteristica nello spirito urbano che attraversa in maniera trasversale tutta la sua opera. Senza dubbio, Marino Santa María è un artista urbano che possiede una gran sensibilità ed una capacità tecnica invidiabile e se ci lasciamo trasportare dalla sua opera ci sentiremo identificati con la città, con il mondo urbano. Tuttavia, che tipo di mondo urbano ci rappresenta Marino? Sicuramente non è la città caotica, alienante, unidimensionale che subiamo quotidianamente, ma invece il suo è un sguardo nuovo, o per essere più esatti, un ritrovo con la vera essenza della nostra vita urbana. La realtà non è tutto ciò che si vede ogni giorno, la realtà qui è ritrovarsi con la natura innocente della nostra vita collettiva. E’ qui dove smettiamo di essere quell’homo duplex che ha caratterizzato con tutte le sue lettere Charles Baudelaire, per trasportarci all’innocenza del nostro vero essere.
Secondo le sue proprie dichiarazioni in un’intervista esclusiva al programma radio Italia Eterna, condotto da José Conde e Graciela Laino, in onda su Radio Argentina AM 570 ogni domenica dalle ore 12 alle 14, “l’arte urbana modifica l’umore della gente, dando colore alla quotidianità ed aumentando così il potenziale creativo, animando le persone a trovare ed avere la loro propria estetica”. “L’arte pubblica smette di essere qualcosa di intimo, ma invece costituisce un vero contributo sociale, modifica il livello di vita, trasforma il paesaggio, l’interesse per il luogo”, ha sentenziato l’artista.
Questa trasformazione della quotidianità è rimasta plasmata nei due murales dell’Ospedale Italiano, più precisamente nel Primo Piano Sottoterra dove funziona l’Ospedale Diurno della suddetta entità. L’estetica dell’opera, secondo le sue dichiarazioni, consiste nel vedere la salute e l’ospedale come il luogo dei sani.
Tuttavia se si vuole apprezzare la vera natura della sua arte, è imprescindibile conoscere l’opera del Progetto d’Arte Pubblica della Calle Lanín. Questo è un progetto che consta di 38 facciate realizzate con colore e mosaico veneziano, un’opera astratta che si è convertita in una vera icona di Barracas. Altro punto importante è la Calle Zelaya, all’Abasto dove ci sono i volti di Carlos Gardel, che prossimamente saranno recuperati in mosaico veneziano. Il concetto generale dell’opera è quello di trasformare lo spazio in un ambito di colore, dove i passanti che la percorrono si vedranno coinvolti arrivando a far parte della stessa.
Diceva José Ingenieros che per uscire dalla mediocrità, da quell’ontologia dell’essere che è propria degli uomini mediocri c’è bisogno dell’ispirazione e della ricerca delle nostre vere radici per iniziare un processo di cambiamento.
E’ in concordanza con quest’idea che: incitare, trasformare, coinvolgersi e ritrovarsi con la vera identità sono i principi estetici che propone l’arte di Marino Santa María. Un artista che ha il dono e la capacità di poter vedere ciò che il senso comune della gente non vede. Sembra una cosa ovvia, ma non è così, risulta difficile trovare in questa società liquida opere genuine e che con la loro onestà ci incitino a sentire, a vivere l’arte ed essere parte dell’opera, in sintesi: TRASCENDERE COME PERSONE.
Prof. dott. Leonardo Olivieri

Dati Personali
Marino Santa María è nato a Buenos Aires nel 1949, nel quartiere di Barracas ed è di origini napoletane. Ha svolto i suoi studi presso le scuole d’arte Manuel Belgrano e Prilidiano Pueyrredón, conseguendo i titoli di Maestro Nazionale di Attività Plastiche e Professore Nazionale di Pittura rispettivamente. Ha realizzato numerose mostre individuali e collettive in Argentina ed all’estero, ottenendo importanti distinzioni. Tra il 1992 ed il 1998 è stato Rettore della Scuola Nazionale delle Belle Arti “Prilidiano Pueyrredon” e dal 2005 è direttore dell’Atelier Integrale d’Arte Pubblica di Ituzaingó.
Da visitare, oltre alla Calle Lanín, c’è il museo.
MUSEO: risignifica il muro di mattoni albergando quest’intervento artistico che si compone di opere digitalizzate di artisti argentini contemporanei, che presenta contenute in cornici dorate con ornamenti. Le immagini scelte per il suo intervento urbano appartengono agli artisti: Carlos Alonso, Diana Ares, Miguel Bengochea, Carlos Cañás, Nicola Costantino, Juan Doffo, Ana Eckell, León Ferrari, Carlos Gorriarena, Nora Iniesta, Guillermo Kuitca, Andrés Labaké, Juan Lecuona, Jorge Macchi, Matilde Marín, Eduardo Médici, Marta Minujín, Luis Felipe Noé, Marcelo Pelissier, Pérez Celis, Diego Perrota, Duillo Pierri, Jorge Pietra, Eduardo Pla, Rogelio Polesello, Josefina Robirosa, Marino Santa María, Daniel Santoro, Pablo Siquier, Eduardo Stupía, Clorindo Testa, Luis Wells ed Horacio Zabala
www.marino-santamaria.com.ar.

21 agosto 2009

Franco arena (italia tricolore) contro l’on. Merlo (maie):


“Non può paragonare i clandestini di oggi agli emigrati italiani del 900”.

BUENOS AIRES.- Nei giorni scorsi il deputato e presidente del Maie, Ricardo Merlo è stato intervistato da Samuel Gelblung dell’emittente radiofonica argentina Radio Mitre. L’intervista, o meglio alcune delle dichiarazioni rilasciate da Merlo durante la stessa, non sono piaciute a Franco Arena, conduttore del programma "Italia tricolore" su Radio Splendid, che oggi critica il parlamentare soprattutto perché, interrogato sul pacchetto sicurezza varato dal governo e sulle norme contro l’immigrazione irregolare, ha paragonato le contemporanee traversate del Mediterraneo a quelle oceaniche dei nostri emigrati nel secolo scorso.

"Le dichiarazioni di Merlo sono in completa cattiva fede", commenta Arena. "Nell’intervista, Merlo ha dimostrato di non sapere quasi nulla della storia dell’immigrazione italiana in Argentina. Il giornalista argentino ha infatti affermato che gli immigrati italiani del secondo dopo guerra arrivavano in questo Paese senza nessun tipo di permesso e senza visto d’ingresso per poi diventare i padroni del Paese. Merlo, accettando queste affermazioni, ha mancato di rispetto a tutta la collettività italiana, che ha affrontato e sofferto un’infinità di sacrifici quando ha dovuto andarsene dalla sua terra, lasciare i familiari e la sua roba nel luogo in cui era nata. Merlo – prosegue Arena – ha inoltre deprezzato la legge italiana, che regola l’immigrazione clandestina, votata dalla maggioranza del Parlamento, quando invece come rappresentante degli italiani immigrati in Argentina avrebbe dovuto reagire alle parole del giornalista che, senza aver nessuna preparazione storica sulla nostra emigrazione, ha messo allo stesso livello i clandestini di oggi con i nostri immigrati italiani".

"Merlo – aggiunge, critico, Arena – ha accettato che il giornalista argentino li paragonasse a quelli che stanno arrivando in Italia in modo irregolare ed illegale, senza nessun tipo di documenti, quando invece i nostri immigranti sono arrivati in Argentina con tutti i documenti in regola. Molti avevano un foglio di chiamata di qualche familiare che già era emigrato e si prendeva la responsabilità per i nuovi arrivati, dandogli vitto ed alloggio, mentre altri venivano già con un contratto di lavoro".

Per Arena, quindi, Merlo dovrebbe "correggere le affermazioni del giornalista affinché si dica la verità e si ripari l’offesa fatta alla nostra comunità di immigranti italiani, portatori di valori e di onestà, con i quali insieme alla loro laboriosità hanno aiutato a far crescere questa benedetta terra argentina". (aise)

20 agosto 2009

Bambini immigrati svantaggiati in Europa

E in Italia... stanno peggio
Ricerca Unicef: il nostro è il paese ricco con il maggior divario: i giovani migranti presentano condizioni peggiori di salute, istruzione e alloggi.

ROMA - La qualita' della vita dei minori immigrati e' generalmente peggiore di quella dei bambini europei. L'Italia, per il fatto che il fenomeno dell'immigrazione e' piu' recente, e' una delle nazioni in cui questo divario e' piu' accentuato. E' l'estrema sintesi della ricerca sui minori migranti condotta dall'Unicef che sara' presentata ufficialmente il prossimo autunno. In Europa il 7% dei bambini e' figlio di genitori immigrati. La percentuale sale all'11% se si considerano i figli di immigrati che sono nati in Italia. Gli studi, condotti dal professor Donald Hernandez (per l'Europa) e dai professori Letizia Mencarini, Emiliana Baldoni e Gianpiero Della Zanna (per l'Italia), hanno evidenziato come i bambini e i giovani nelle famiglie immigrate nei paesi ricchi soffrano, con poche eccezioni, una condizione di svantaggio in vari indicatori di benessere rispetto ai bambini figli di nazionali, inclusi gli indicatori di salute, di istruzione, di poverta' e di inclusione nel mercato del lavoro. Le motivazione principali di questo svantaggio, secondo il professor Hernandez, sono causate dalla "lingua e dalla cultura diversa che contribuisce a creare barriere" e dal fatto che "il generale basso livello d'istruzione dei genitori si ripercuote sui figli". La prima e urgente azione da compiere per invertire questa tendenza, spiega Hernandez, e' "facilitare l'integrazione attraverso investimenti di inclusione" e, soprattutto, "e' opportuno che i governi dedichino maggiori attenzioni a questo problema creando politiche ad hoc perche' questi giovani migranti saranno i cittadini del futuro delle nostre nazioni". I minori migranti in Italia, ha spiegato Letizia Mencarini, hanno un livello d'istruzione piu' basso rispetto ai loro coetanei italiani, vivono in case piu' sovraffollate e hanno i genitori con un reddito piu' basso e con lavori poco qualificanti. In particolare, i meno istruiti sono i marocchini, senegalesi e pachistani, mentre i piu' istruiti sono i giovani provenienti dall'Europa dell'Est e dall'America Latina. Meno di un migrante su quattro continua gli studi dopo le scuole superiori (contro il 40% degli italiani). Contrariamente a quanto avviene in altri paesi, quali la Francia, la Spagna o la Germania, non vi e' in Italia una forte concentrazione linguistica o etnica delle popolazioni immigrate in specifiche parti del paese, cosa che ha sicuramente un effetto sugli sforzi di inclusione dei bambini figli di migranti nel sistema educativo..

6 agosto 2009

Veneti Oriundi: visita nella loro regione d'origine ed una bella vacanza termale

L'architetto Oscar de Bona, assessore ai flussi migratori della Regione del Veneto e l'avvocato Aldo Rozzi Marin, il Presidente dell' Associazione Veneti nel Mondo onlus, si sono incontrati presso Palazzo Balbi a Venezia, sede della Giunta Regionale, per gettare le basi per un progetto Torno in Veneto, viaggio-soggiorno della durata di 15 giorni per 20 persone di origine veneta residenti in Argentina, Cile, Perù, Uruguay, che abbiano compiuto 60 anni.

Il viaggio, organizzato dal 24 ottobre al 7 novembre 2009, avrà come luogo di soggiorno la zona termale di Padova, punto di partenza per lo svolgimento del programma e già area di svolgimento di iniziative con il Sudamerica, innanzitutto con il Cile. Il gruppo trascorrerà le sue notti a Teolo, presso l'albergo Ermitage Terme Bel Air. L'itinerario prevede, oltre alla visita della zona termale euganea, a degli incontri istituzionali e convegni, ed intrattenimenti nella principali città del Veneto (Padova, Rovigo,Treviso, Venezia, Verona, Vicenza) e ad altre località d'interesse turistico (Bassano del Grappa, Asiago, Lago di Garda, Feltre e il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi), non soltanto un momento conviviale a Camisano Vicentino, dove ha sede l'associazione Veneti nel Mondo onlus. Con questo programma si intende contribuire a creare i presupposti affinché i propri corregionali emigrati all'estero, ora residenti in tanti paesi quali Argentina, Cile, Uruguay e Perù, abbiano la possibilità di vedere nuovamente e percorrere tutte le zone della loro regione d'origine, incontrare i propri parenti e amici, e anche rientrare nuovamente in contatto diretto con l'ambiente ed il territorio, la cultura, le tradizioni e la società veneta. L'Associazione Veneti nel Mondo onlus, con il contributo della Regione del Veneto, assicura il proprio impegno ed anche le spese e l'organizzazione e l'assistenza durante tutto il periodo di soggiorno, vitto e alloggio, i trasporti con mezzi pubblici e privati ed i biglietti per le visite previste, ilo spostamento finale dall'hotel all'aeroporto, così come specificato nel dettaglio dal programma di viaggio che verrà spedito agli interessati. Ad ogni persona che aderisce all'iniziativa, inoltre, sarà restituita la quota del denaro speso per il viaggio aereo. Anna Biasi News ITALIA.

30 luglio 2009

I giovani del maie annunciano le attività del mese di agosto

ROMA\ aise\ - A poche settimane dai congressi nazionali del Maie (Movimento Associativo Italiani all'Estero), che si sono tenuti in Brasile e Argentina e durante i quali si sono costituiti in Comitati di coordinamento, i giovani del Movimento hanno annunciato le attività da attuarsi nel prossimo mese di agosto. È il Comitato Maie Giovani di Buenos Aires che firma i primi due appuntamenti del mese. "Il primo", spiega Maria Florencia Fumaio del coordinamento di Buenos Aires e Moron, "è stato fissato per il 5 di agosto. .

Abbiamo organizzato, presso la sede dell'Università di Bologna della capitale, un convegno sulla situazione economica e politica degli italiani all'estero". Al convegno parteciperà il presidente del Maie, l'on. Ricardo Merlo, il quale di è detto "molto soddisfatto di vedere che i giovani dirigenti crescono e che le nuove generazioni hanno voglia di preparasi per costruire il loro futuro"."Il 10 agosto", ha poi comunicato il coordinatore Maie di Buenos Aires, Dario Signorini, "in collaborazione e nella sede della Universidad Tecnologica Nacional, si terrà una conferenza il cui tema sarà "L'attualità politica ed economica in Italia e gli italiani all'estero""."Sarà una preziosa opportunità di ascoltare direttamente dalle parole di un membro del parlamento italiano, l'on. Ricardo Merlo, quali sono le prospettive del nostro Paese, con riguardo alle politiche che ci toccano più da vicino", ha aggiunto Sabrina Bartolo, coordinatrice Maie Giovani Buenos Aires, che ha aggiunto: "oltre a questa conferenza, organizzata in una delle più prestigiose università argentine, avremo incontri con le autorità locali e con numerosi esponenti della collettività".Da parte loro, anche i giovani del Maie di San Paolo in Brasile si sono messi in moto. Camilla Meneghello e Adriana Cairo, Maie Giovani di San Paolo, rendono infatti noto che, "dopo avere contattato, nei giorni scorsi, il Dr. Elias, coordinatore del corso di Amministrazione e Commercio Estero, siamo riusciti ad ottenere la disponibilità dell'Universidade São Judas Tadeu per realizzare, il 29 agosto, una giornata di studio, a cura del nostro presidente on. Merlo, sull'attualità politica economica e sociale italiana, con particolare riferimento agli italiani all'estero, a cui farà seguito una illustrazione delle politiche sociali e pensionistiche attualmente praticate dalle istituzioni italiane, a cura di un esperto dell'Inps, il dott. Giuseppe Arena". (aise).

28 luglio 2009

Accolta la risoluzione sulla rete consolare

Per di biagio (pdl) un successo per le nostre comunità all’estero. ROMA\ aise\ - "È stata accolta con parere favorevole unanime della Commissione Esteri la risoluzione a firma mia e di Narducci che invita il Governo a rivedere le dinamiche di razionalizzazione della rete estera del Mae, esposte nelle ultime settimane..

Un segnale di attenzione e di disponibilità da parte del nostro Esecutivo e soprattutto la consapevolezza che, quando si è uniti e reciprocamente sostenuti nelle sedi istituzionali competenti, non esistono colori di partito o ideologie, ma soltanto il desiderio di fare il bene dei nostri connazionali, e di farlo nel migliore dei modi".Questo è il commento di Aldo Di Biagio, responsabile italiani nel mondo del Popolo della Libertà e firmatario della risoluzione sulla ristrutturazione della rete diplomatico-consolare che non solo la Commissione Esteri della Camera ha approvato, ma che anche il sottosegretario agli Affari Esteri, Alfredo Mantica, presente ieri durante il voto e il dibattito, ha fatto propria. L’accoglimento della proposta emendativa" presentata da Di Biagio, sostenuta all’unanimità dai colleghi di Commissione e poi approvata, "ha tracciato un orientamento chiaro e pragmatico ai referenti dell’esecutivo, nostri interlocutori su tali questioni, al fine di poter meglio delineare le prospettive attuabili sul breve e medio periodo sulla rete Mae, salvaguardandone però gli imprescindibili diritti e tutele riservate ai nostri connazionali". Per l'on. Di Biagio, dunque, "il dispositivo finale, così rivisto, impegna il Governo a riconsiderare le modalità di razionalizzazione degli uffici consolari all’estero, promuovendo un’accelerazione del processo di revisione e ammodernamento delle procedure amministrative, nonché l’informatizzazione destinata al funzionamento del "consolato digitale". Inoltre lo impegna a verificare le modalità transnazionali di accesso alle strutture consolari da parte dei nostri cittadini, per evitare loro di dover percorrere centinaia di chilometri, nonché", ha concluso, "ad avviare una consultazione volta al recepimento dell’indirizzo da parte delle competenti Commissioni parlamentari e il coinvolgimento degli organismi di rappresentanza delle nostre comunità all’estero nel dibattito sul dimensionamento futuro della rete diplomatico-consolare italiana nel mondo". (aise).

24 luglio 2009

Fibroscan: novedosa tecnologia en el Hospital Italiano de Buenos Aires

El Hospital Italiano de Buenos Aires, incorporó una moderna y sofisticada tecnología en equipamiento de salud: el “Fibroscan”, que permite la evaluación diagnóstica no invasiva de las enfermedades hepáticas y reemplaza a la biopsia en un número significativo de pacientes. La Institución es la primera en nuestro país y en Sudamérica en ofrecer este tratamiento no invasivo a través de un equipamiento de última generación..

La utilización del Fibroscan permite la evaluación no invasiva de la Fibrosis Hepática mediante Elastografía, procedimiento a través del que se mide la rigidez del hígado. Dicho estudio es de vital importancia en el seguimiento de pacientes con esta patología ya que el correcto monitoreo no invasivo provee a los médicos con la información clave en el manejo terapéutico de los pacientes. Este asombroso avance tecnológico está transformando las prácticas convencionales de biopsias hepáticas y ofrece beneficios tanto para el paciente como para el especialista. Aunque hasta ahora la biopsia ha sido el método para establecer el estadio de fibrosis, los errores de muestreo, la variabilidad inter – observador, los riesgos del procedimiento y la reticencia de los pacientes, son los puntos débiles de esta técnica. La Elastografía es un procedimiento no invasivo de gran desarrollo en los últimos años como herramienta diagnóstica en el estudio de las diversas enfermedades hepáticas crónicas y que ha demostrado éxito en la precisión del diagnostico de fibrosis y cirrosis en más del 90% de los pacientes. Hoy, la determinación de la fibrosis hepática mediante la elastografía puede llevarse a cabo en el Hospital Italiano de Buenos Aires, gracias a la incorporación del Fibroscan. La Elastografía consiste en la estimación de la rigidez del tejido a una profundidad por debajo de la piel entre 25 a 65 mm, midiendo la velocidad de propagación de una onda de deformación elástica dentro del tejido. Cuanto mayor sea la rigidez que presente el tejido, mayor será la velocidad de propagación de la onda. La medición se realiza en sólo 10 minutos con una sonda colocada sobre la piel, entre las costillas a nivel del lóbulo derecho hepático, y el resultado se obtiene en el acto. Los servicios de Diagnóstico por Imágenes y de Hepatología del Hospital Italiano de Buenos Aires ponen a disposición del paciente esta moderna tecnología y la alta calidad médica, avalada por más de 150 años de trayectoria en la medicina argentina..

14 luglio 2009

PROGRAMMA BOOMERANG:Aperto fino al 31 Agosto il bando per partecipare alla seconda fase dello stage

BOLOGNA\ aise\ - Si svolgerà dal 28 settembre al 23 ottobre prossimo la seconda fase dell’edizione 2009 del Programma Boomerang, rivolto a giovani di età compresa tra i 18 e i 38 anni di origine emiliano-romagnola residenti all’estero. A rammentarlo è la Consulta per l'emigrazione della Regione Emilia-Romagna, che sul proprio sito Internet, nella rubrica Documentazione (nella sezione Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, nella banda sinistra dell’home page), ha pubblicato il bando e la scheda di adesione da stampare per partecipare alla seconda fase di Boomerang 2009.


"Il termine perentorio per inviare le candidature è fissato al 31 agosto 2009"."Com’è noto", ricorda la Consulta, "Boomerang, organizzato per la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo dal Cides di Bologna, è il tradizionale programma di stage che si sviluppa in diversi ambiti culturali, economici e professionali, e che per la seconda fase del 2009 prende in considerazione l’approfondimento delle tecniche di comunicazione attraverso il Progetto ReportER e la promozione e lo sviluppo dell’associazionismo attraverso il Progetto AssoER"."La durata dello stage è di circa un mese presso enti e associazioni della Regione" e "ai partecipanti alla prima fase di Boomerang 2009 sarà richiesto di continuare ad impegnarsi nello sviluppo dell’associazione emiliano-romagnola di appartenenza"."A tutti i partecipanti verrà fornito l’alloggio e un adeguato contributo per il vitto; sarà inoltre rimborsato, a conclusione del percorso, il costo relativo al trasferimento dalla città di residenza a Bologna (andata e ritorno) fino ad un massimo di 1.000 euro; da tale rimborso verranno trattenuti 100 euro pari alla quota di partecipazione al progetto che ogni partecipante è chiamato a versare", aggiunge la Consulta."I requisiti richiesti" dalla Regione, "oltre alla discendenza emiliano-romagnola e l’età, includono la conoscenza della lingua italiana tale da consentire la comunicazione interpersonale".Infine, "la selezione dei candidati terrà conto della corrispondenza tra la domanda e l’offerta di posizioni professionali disponibili nelle aziende e negli enti della Regione Emilia-Romagna"..

10 luglio 2009

ATENCION JUBILADOS Y PENSIONADOS ITALIANOS: PRORROGA DE LA DECLARACION DE REDITOS 2006-2007-2008

Si Usted percibe una jubilación o pensión italiana y no realizó aun la declaración de los réditos INPS 2006-2007-2008, todavía está a tiempo. La declaración reditual se prorrogó un tiempo más para todos aquellos que todavía no la efectuaron. Es importante recalcar que la declaración es obligatoria y si no se hace es muy posible que se suspenda el cobro del beneficio previsional italiano. Por lo tanto para evitar complicaciones se recomienda hacerla..

Es un trámite relativamente corto, no de más de 10 minutos y totalmente gratuito, para realizarlo deberá concurrir a la Sede del Patronato ITAL UIL más próxima o donde se asiste regularmente.La documentación necesaria es la siguiente: Fotocopias de los recibos de los haberes previsionales argentinos de los años 2006,2007 y 2008, preferentemente de los meses de enero o febrero o marzo, tanto propios como la del conyugue. Además una fotocopia del DNI y una fotocopia de un recibo de la jubilación o pensión italiana. En el caso de que haya recibido una carta (escrita en color celeste) deberá también traerla junto a los recibos antes mencionados.Repetimos: la declaración es obligatoria y el no hacerlo trae como consecuencia la suspensión del cobro de la jubilación y/o la pensión italiana.Ante cualquier duda, comunicarse con el Coordinamento Nazionale del Patronato ITAL UIL, tel: 011 4441-3474, presidenza@italarg.org, sitio web: http://www.italarg.org/ o concurrir a la Sede ITAL más cercana..

1 luglio 2009

GHEDDAFI ALLA SAPIENZA, TRA FISCHI E CONTESTAZIONI

(Nove Colonne ATG) Roma – Scontri tra studenti e forze dell’ordine all'università La Sapienza di Roma per la visita del leader libico, Muammar Gheddafi. Tenute sotto controllo tutte le vie d’accesso all'ateneo. Ad ogni accesso i carabinieri chiedevano i documenti a chi voleva entrare e controllavano borse e zaini. Qualcuno ha cercato di protestare, ma senza i controlli non si entrava. Sul piazzale Aldo Moro, davanti all'ateneo, la polizia municipale ha rimosso tutte le auto in sosta.

La città universitaria romana si è ritrovata letteralmente blindata. “E’ la prima volta, da tanti anni, che vediamo polizia e carabinieri, in un simile dispiegamento, dentro il perimetro dell’università” afferma uno dei portavoce dell’onda studentesca della Sapienza, Francesco Brancaccio, che spiega: “con Gheddafi, che si è auto-invitato, contestiamo il pacchetto sicurezza e la politica scellerata dei respingimenti". L'onda studentesca, mobilitata, ha organizzato un presidio di fronte la facoltà di lettere ancor prima dell’arrivo del colonnello. Arrivo che era previsto per mezzogiorno e che è stato invece rimandato al primo pomeriggio per via molti ritardi accumulati durante la mattinata dove era previsto il suo discorso al Senato, spostato poi a palazzo Giustiniani per via delle proteste fatte dai senatori. L’attesa però ha fomentato gli animi e verso le due del pomeriggio un centinaio di studenti, a cui si sono uniti anche alcuni immigrati, hanno iniziato a scandire cori del tipo “Gheddafi Berlusconi, Roma vi rifiuta: clandestini siete voi!” Ma la tensione è esplosa dopo il passaggio di una colonna di auto scure, su piazzale della Minerva. Probabilmente era l’ambasciatore libico in Italia. I ragazzi dell'onda hanno iniziato a lanciare vernice rossa contro le forze dell'ordine, macchiando scudi e divise. I carabinieri hanno reagito con una carica di alleggerimento. Poco dopo il leader libico è arrivato. All’ingresso ha ricevuto il saluto di una delegazione di studenti e simpatizzanti libici che lo avevano aspettato dal lato opposto del piazzale dell'ateneo romano. E' stato accolto con bandiere sventolanti e striscioni di benvenuto mentre dall’altra parte gli studenti dell'onda protestavano. Gheddafi ha, inoltre, ricevuto un'ovazione proveniente da un gruppo di curdi che lo attendevano all'ingresso mostrando bandiere con l'effige di Ocalan. Durante l’incontro una studentessa, che si è autodefinita una rappresentante dell’onda studentesca, ha preso la parola per rivolgere una domanda al leader libico, ma dopo poche parole (“Siamo coloro che sono scesi in piazza per difendere la ricerca”) l’audio del suo microfono è stato sfumato. “Volevo solo portare le parole dell’onda della Sapienza, ma mi è stato spento il microfono”, ha commentato la ragazza, sottolineando che voleva solo rivolgere una domanda a Gheddafi. “La nostra – spiega - era una manifestazione pacifica, avevamo solamente voglia di far sentire la nostra voce”. Nell’aula ci sono stati commenti e urla di dissenso che si sono trasformati in fischi e aperte contestazioni quando Gheddafi è uscito dall’università. Il colonnello, protetto dal suo staff, ha lasciato la sala in anticipo rispetto all’orario previsto. Tra le proteste accese dei manifestanti è salito su un’auto bianca che lo ha riaccompagnato a Villa Pamphili, dove ha allestito la sua tenda. A protestare c’erano anche giovani militanti del Movimento Res (Roma Europa Sociale), gruppo di destra vicino al Pdl che hanno una “motorata tricolore”. Una lunga carovana di motorini ha fatto sventolare bandiere italiane lungo le strade vicine proprio a Villa Pamphili..

PROSTITUZIONE, FARNESINA: CORSO DI INFORMAZIONE CONTRO FENOMENO

L'obiettivo è sensibilizzare il personale del Ministero degli Esteri. (GRTV) Si è tenuto, presso l'Istituto Diplomatico «Mario Toscano» il Corso di informazione sulla lotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori, organizzato in collaborazione con la Ecpat-Italia onlus, membro della rete internazionale Ecpat( «End Child Prostitution, Pornography and Trafficking») presente in oltre 70 Paesi nel mondo, che si occupa di contrastare tale fenomeno in ogni sua forma.

Lo si apprende da fonti della Farnesina. Il corso nasce con l'obiettivo di sensibilizzare il personale del Ministero degli Esteri destinato a prestare servizio presso Ambasciate, Consolati o Istituti di Cultura in Paesi considerati a rischio, perchè meta di «turismo sessuale». Al personale sono state fornite informazioni sulla normativa nazionale ed internazionale in materia, sugli strumenti a disposizione per contrastare il fenomeno, nonchè sulle tipologie di comportamento da assumere nel caso in cui siano coinvolti connazionali..

26 giugno 2009

Domenica 07 Giugno u.s., organizzati dalla Società Italiana di Mutuo Soccorso di San Martín, si sono svolti presso la località in cui ha sede gli even

Numerosi i partecipanti a tale lieto evento che, sin dal mattino, ha coinvolto connazionali e la locale comunità, dando avvio alle celebrazioni presso il Monolito della Fraternità Italo Argentina nella locale Piazza Centrale, proseguendo poi nella locale Cattedrale con la celebrazione della Santa Messa..

Tra le autorità presenti, oltre al Presidente della Società organizzatrice, Miguel Santoro, ed autorità del suo Consiglio direttivo, diversi esponenti della comunità italo-argentina e locali autorità argentine: il Sindaco di San Martín, Ricardo Ivoscus; il Presidente e Consiglieri del locale Consiglio Comunale; il Vice Console d’Italia a 3 de Febrero, Héctor Dattoli; la Presidente del Comites di Buenos Aires, Cav. Graciela Laino, accompagnata dai Consiglieri Marilina D’Astolfo e Nicola Di Leo; in rappresentanza di FEDITALIA, la Prof. Nélida Claps, tra altri.
Tutta la celebrazione è stata contrassegnata dall’emotività ed il rispettoso ricordo manifestato da tutti i presenti per gli immigranti italiani, evidenziati nelle parole pronunciate dalle autorità negli eventi centrali della celebrazione che con gli omaggi floreali deposti.
Concludendo l’incontro, è stato offerto un brindisi presso la sede sociale.
La Cav. Graciela Laino ha espresso la sua adesione a tutto quanto manifestato e, ancora una volta, ha ribadito l’importanza di ”mantenere vivo il ricordo di quelli che ci hanno preceduto” e ”l’importanza della massima partecipazione dei più giovani a questo tipo di celebrazioi per produrre nella comunità italo-argentina il così desiderato travasamento generazionale”.
Proseguendo con le numerose attività in programma, la Cav. Laino si è trasferita presso la sede del Club Sportivo Italiano che ha offerto un pranzo per celebrare la recente vittoria al Torneo Metropolitano di categoria B della sua squadra di calcio, conseguendo il passaggio alla categoria nazionale.
Oltre al Presidente e VicePresidente dell’istituzione, Salvador D’Antonio e Jorge Otranto rispettivamente, erano presenti tutta la squadra, soci ed esponenti della locale comunità. Tra gli invitati d’onore, il Senatore Esteban Caselli, il presidente della AFA, Julio Grondona, il sig. Eduardo De Luca, la Presidente del Comite di Buenos Aires, Cav. Graciela Laino, il VicePresidente del circolo Italiano, Dott. Roberto Mauro; la sig.ra Maria Rosa Grillo, del Consiglio direttivo dell’Associazione Calabrese; i signori Ricardo Laino, Antonio Donato, Enzo Elmo e Gaetano Scerbo.
La lieta occasione è stata la celebrazione ufficiale per la vittoria ottenuta, aspettata da anni da tutti i tifosi italo-argentini che hanno sempre seguito tifosi italo-argentini.
La Presidente Laino ha nuovamente, in nome proprio e di tutto il Comites, rinnovato alle autorità del Club le felicitazioni per il traguardo sportivo conseguito e, particolarmente, ha ringraziato i calciatori per la loro dedizione, lavoro e sforzo che ha portato nuovamente lo Sportivo Italiano alle prime linee dello sport nazionale.
Ufficio Stampa - Comites Bs. As.COMITES DI BUENOS AIRESGiornata dell’Immigrante italiano in Argentina.

INTERROGAZIONE PARLAMENTERE DEL PD

“Niente politica nella Festa della Repubblica a Buenos Aires”Sono stati nominati Cavaliere Josè Tucci, Presidente dell’ITAL UIL, ed Italo Aloisio, Presidente dell’UIM. Il 31 maggio scorso si è celebrata presso il Teatro Coliseo di Buenos Aires la Giornata della Repubblica. Le ripercussioni di quest’illustre manifestazione hanno superato le aspettative degli organizzatori e praticamente quasi tutto il mondo associativo ed una gran quantità di pubblico erano presenti ai festeggiamenti.

È di pubblica conoscenza che né Feditalia né Fediba hanno accompagnato questa manifestazione, considerando che “potrebbe” trasformarsi in un atto politico, sebbene la comunità italiana di Buenos Aires sappia che quel pretesto non è esatto. In effetti Feditalia e Fediba, durante la prima e anche nella seconda campagna politica per il voto degli italiani all’estero, sono stati funzionali ad un progetto politico facilmente dimostrabile.

Un momento non minore è stato la nomina a Cavaliere di due importanti dirigenti della collettività italiana in Argentina. Da un lato, è stata concessa quest’importante onorificenza al Josè Tucci, Coordinatore dell’ITAL UIL per l’America Latina, e dall’altro anche al Presidente dell’UIM (Unione degli Italiani nel Mondo), Italo Aloisio.
Entrambi i dirigenti si sono dimostrati soddisfatti ed entusiasti per tale riconoscimento ed hanno manifestato il loro profondo impegno nei confronti della comunità italo-argentina.

Nell’ultimo decennio i servizi e le prestazioni offerte dal Patronato ITAL UIL hanno avuto una significativa crescita e praticamente le sedi e gli sportelli del Patronato si trovano in quasi tutto il paese. L’ITAL ha persino approfondito la sua presenza nei paesi limitrofi, cioè l’Uruguay, il Brasile, il Cile, la Bolivia ed il Paraguay. Inoltre conta su personale idoneo ed esperto nelle materie dei diritti sociali, cittadinanza ed assistenza.
“Sono molto soddisfatto di quest’onorificenza e questo riconoscimento mi incentiva a continuare a lavorare per la nostra collettività. Ancora ci sono questioni da risolvere e la nostra collettività ha bisogno dell’impegno e del lavoro disinteressato di tutti”, ha dichiarato José Tucci per poi aggiungere: “Ho sentito dire che quello del Teatro Coliseo è stato un atto politico e persino è stata presentata un’interrogazione parlamentare dai deputati eletti all’estero del Partito Democratico: una pena che non siano stati consultati coloro che abbiamo lavorato duramente per il P.D., come Italo Aloisio e me. E’ molto facile mettersi a scrivere, ma è più serio se si cerca un’informazione obiettiva. Questa è una falsità che ha dietro una chiara e manifesta intenzionalità. Sarebbe meglio legislare e non mettersi nelle interne diplomatiche”.
È importante anche rimarcare il lavoro che sta realizzando il Console Generale d’Italia, dott. Giancarlo Maria Curcio, che per quanto riguarda le attività consolari si dimostra sempre piú attivo e molto legato alle organizzazioni sociali. Una conseguenza di quest’impeccabile lavoro è stata proprio la grande concorrenza di pubblico, che ha colmato il Teatro Coliseo il 31 maggio scorso.

Redazione La Comunitá.

19 giugno 2009

Fiesta de la República en Rosario

Desde el lunes 1 de junio hasta el viernes 5, la sede UIM de Rosario organizó distintos eventos relativos a los festejos del 63 aniversario de la Republica Italiana.

En este marco compartimos con los alumnos de los distintos cursos un momento de camaradería (y gastronomía). No faltaron las charlas y los recuerdos vinculados a Italia, café y dulces de por medio.

Estos momentos son los que nos motivan y nos hacen entender la importancia de mantener vivas las tradiciones de nuestros ancestros. Brindamos por este aniversario de la República y nos sentimos protagonistas de los festejos!.

Romina Sarti

UIM Rosario

18 giugno 2009

La Soddisfazione della presidente del COMITES di Buenos Aires per la riuscita della celebrazione della festa della Repubblica

BUENOS AIRES \aise\ - Domenica 31 maggio, a Buenos Aires sono stati festeggiati sia i 63 anni della Repubblica Italiana che la Giornata dell’Immigrante Italiano in Argentina. Celebrazioni di cui oggi il Comites presieduto da Graciela Laino, fornisce un lungo e puntuale resoconto avendo promosso l’evento insieme al Consolato ed alla FACIA. La giornata è iniziata con l’omaggio presso il monumento a Manuel Belgrano, patriota argentino figlio di italiani e con la celebrazione della Santa Messa nel Santuario Madonna degli Emigranti nel quartiere di La Boca. Nel pomeriggio, è stato il Teatro Coliseo ad ospitare l’evento centrale della giornata: molti i connazionali giunti - oltre 3000 secondo gli organizzatori —accolti dal saluto dell’Ambasciatore Stefano Ronca, cui sono seguiti gli interventi della Laino, del Senatore del Pdl Esteban Caselli e del Console Giancarlo M. Curcio.

Davanti a numerose autorità ed esponenti della collettività italiana, Curcio ha ricordato in particolare la forza di volontà degli italiani nella ricostruzione del dopoguerra, 63 anni fa, ed il loro spirito democratico. Quindi, l’Ambasciatore ha prima sottolineato il grande sacrificio degli emigranti italiani, che con il loro lavoro all’estero hanno dato un grande contribuito a risollevare il Paese, e poi ricordato i forti legami socio-culturali esistenti tra l’Italia e l’Argentina, citando a mo’ di esempio le numerose iniziative di cooperazione tra i due Paesi e ribadendo l’importante compito delle istituzioni nel promuovere tali rapporti.

La grande forza d’animo dei connazionali all’estero è stata ricordata anche dalla Presidente Laino secondo cui ad animare gli emigranti sono sempre stati i valori di unità, libertà, e di rispetto della Costituzione; cosa che ha fatto in modo che essi contribuissero alla costruzione di una società senza esclusi né privilegiati.

Quindi, la Laino ha ricordato le attività del Comites, citando in particolare l’impegno nel promuovere la partecipazione dei giovani —futuro della collettività —e nel collaborare con il Consolato, per trovare soluzioni utili per gli anziani in situazione più disagiata.
Iniziando il suo intervento, il senatore Caselli ha invitato i presenti ad un minuto di silenzio in memoria delle vittime del terremoto in Abruzzo. Quindi, il parlamentare eletto in Sud America ha ricordato l’epopea degli immigranti italiani che, ha detto, con il loro lavoro hanno contribuito allo sviluppo dell’Argentina.

Gli interventi ufficiali sono finiti con il saluto del Console Curcio, che ha ringraziato i parlamentari Giai, Angeli e Merlo per i messaggi di auguri inviati e proseguito illustrando il lavoro che il Consolato sta svolgendo, soffermandosi in particolare sull’aggiornamento in merito alle pratiche di cittadinanza, confermando la continuità della polizza assicurativa con la Swiss Medical —in cui è stato incluso l’Ospedale Italiano —ricordando l’apertura del nuovo Vice consolato d’Italia a San Isidro e annunciando che presto i comuni di San Martin e di San Miguel saranno aggiunti alla circoscrizione del Vice consolato di Tres de Febrero.


Concludendo, Curcio ha invitato a salire sul palco dirigenti e giocatori dello Sportivo Italiano, recentemente Campioni di calcio della serie B Metropolitana, e il presidente del Club Salvador D’Antonio che ha alzato la coppa vinta e ringraziato il Console generale, dando così avvio al momento più ricreativo della celebrazione.

Ad esibirsi sono stati quest’anno i cantanti Antonello Rondi e Paolo Martini, napoletano il primo, italo-argentino il secondo. Quindi sono state consegnate le onorificenze assegnate dal Quirinale a connazionali distintisi in diversi ambiti. Tra i nuovi cavalieri anche due consiglieri del Comites: Antonio Turtora e Marcelo Pacifico. Tra gli altri sono stati insigniti Italo Aloisio, Mario Surballe, Héctor Dattoli, Roberto Mauro e José Tucci.


Soddisfatta per la riuscita dell’evento, la Laino ha commentato: ”da anni non vedevo un pubblico così nutrito al Teatro Coliseo. Quest’anno la celebrazione del 2 Giugno è stata una vera festa della comunità italiana in Argentina, assolutamente partecipativa. Mi riempie di orgoglio e soddisfazione vedere l’affetto che, con la loro presenza, ci esprimono i nostri connazionali. Questa è una vera espressione di gratitudine che ci incoraggia a proseguire con il nostro lavoro e ci dà le forze per impegnarci sempre a fare di più per tutta la collettività”. Infine, la Laino ha rivolto un ”particolare e sentito” ringraziamento al Console Curcio per ”l’eccezionale organizzazione di tutto l’evento e la qualità dello spettacolo”. (aise)

Il CGIE sta attraversando una crisi di credibilità


Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero viene messo in discussone da un segmento della comunità che oggi ostenta il potere. Ciò può succedere per convinzione o per convenienza.

Personalmente ribadisco la mia ferma convinzione della necessità di rafforzare gli organismi di controllo e rappresentanza della nostra comunità poiché se questi scompaiono l’immensa collettività distribuita in tutto il mondo resterà “in mano” alla classe politica, con le conseguenze che ciò implica. Si instaurerebbe così un doppio conflitto o frattura socio-politica, da un lato una dirigenza sempre più isolata dalle istanze della comunità e dall’altro lato una società civile “legata” a causa della mancanza di un sistema istituzionale che le assegni una presenza di peso nei processi decisionali.

Salvo il Senatore Esteban Caselli non ci sono politici di peso nel continente che operano a “volto scoperto” per la soppressione del CGIE anche se ciò non significa che non ce ne siano dietro le quinte. La maggioranza della classe dirigente concorda sul fatto che l’organismo ha bisogno di qualche riforma, ed in ciò coincidiamo anche noi, pertanto siamo favorevoli al fatto che dalla modifica all’eliminazione dovrebbe esserci in mezzo un forte dibattito fra le parti. Occorre restituire all’organismo il prestigio di cui godeva quando i suoi membri erano i dirigenti più rappresentativi della comunità e non il prodotto di un accordo fra le parti concluso in un bar vicino al potere di turno, parlando metaforicamente. Abbiamo bisogno che le istituzioni della Società Civile costituiscano un vero centro di controllo e di partecipazione civile.

Non ci può essere margine d’errore. Il Comites è la cellula di base della comunità, il CGIE rappresenta i quadri intermedi ed i legislatori eletti, rappresentanti degli italiani nel continente, il nesso tra il governo e la comunità. Se ciò che si vuole è l’eliminazione del CGIE o del Comites per dare il potere assoluto alla politica, il dirigente che lo consente è un “addormentato” o malintenzionato in funzione dei suoi interessi particolari.

di José Tucci

29 aprile 2009

Intesa sul referendum

Via libera della Conferenza dei capigruppo delSenato alla possibilità di esaminare ed approvare in tempibrevi un disegno di legge che consenta lo svolgimento delreferendum elettorale il 21 giugno, accorpandolo con i ballottaggiper le amministrative.Per la cosiddetta ‘leggina’ dovrebbearrivare domani l’ok della Camera. E’ quanto emersodalla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio, durantela quale tutte le forze politiche, ad eccezione dell’Italia deiValori, hanno espresso la disponibilità a votare in sede deliberante,quindi senza passare dall’Aula, il provvedimentoche soltanto per questa consultazione referendaria consentedi andare oltre il termine del 15 giugno.

Durante la riunione il governo, per bocca del ministroper i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, ha manifestato ladisponibilità a far votare il referendum il 21 giugno insiemeai ballottaggi per le amministrative, in caso di approvazioneda parte del Parlamento di una legge che consentisse dispostare il voto oltre il termine ultimo attualmente fissatonel 15 giugno. La proposta è stata elaborata dal capogruppodel Pdl Fabrizio Cicchitto, verrà stampata nelle prossimeore e domani mattina l’Aula della Camera voterà l’assegnazionein sede deliberante. Dopo il parere della commissioneBilancio, già da domani sera potrebbe arrivare ilvoto della commissione Affari costituzionali, con la trasmissionedel testo al Senato, dove durante la Capigruppo diquesta mattina è emersa la volontà di seguire lo stessoiter.Una procedura condivisa dal Pd, che con ilcapogruppo alla Camera Antonello Soro ha comunque ribaditola preferenza del suo partito per votare il 7 giugno.Considerando però il “colpevole” no di governo e maggioranzaa questa ipotesi, “meglio il risparmio modesto” garantitodall’accorpamento il 21 giugno che “nessun risparmio”.

Terremoto in Abruzzo

“Entro l’autunno, primache torni il freddo, chiudo tutte letendopoli”.Lo ha detto il presidente delConsiglio che oggi a Poggio Picenze(L’Aquila) ha inaugurato la prima scuolain tendopoli dell’area terremotata. “Ilgoverno – ha spiegato Berlusconi - nonintende costruire baraccopoli né tendopoli,ma dare un alloggio a tutti, grazieanche alla disponibilità delle associazionialberghiere e alla generosità degliitaliani che hanno messo a disposizionele proprie case. Quindi – ha ribadito- prima del freddo dell’autunno chiuderemotutte le tendopoli”.
Il presidentedel Consiglio ha assicurato che ieri sono state “individuate le possibilità deifondi per l’Abruzzo”. E, quindi, “sonosereno”. Il “frazionamento dei cantiericonsentirà di procedere in tempi moltostretti” ha aggiunto Berlusconi. Che rivolgendosidirettamente agli abruzzesiha assicurato che “se volete rifarvi lacasa da voi ricostruendola o ristrutturandolalo Stato vi sosterrà” con un aiutoche “potrà arrivare ad una cifra del33%” e “in più vi sarà concesso un mutuoal tasso del 4% e possibilmente finoal 50% del valore dell’immobile”. Insomma,“un terzo lo mettete voi, un terzo loStato”.Intanto il ministro degli Esteri FrancoFrattini respinge al mittente le accuseal governo di aver rifiutato aiuti stranieri. L’Italia “non ha detto di no” ad aiutidall’estero e “chi lo sostiene dice unacosa falsa”, ha detto perentorio Frattini.Il ministro ha spiegato come sia statoimmediatamente attivato il meccanismodel finanziamento europeo, “che potràportare dai 300-400 milioni di euro vistal’entità immane di questo disastro”. Nonsolo . Frattini ha ricordato le offerte, accoltedall’Italia, giunte dagli Stati Uniti edalla Germania, “pronti ad intervenireper la ricostruzione

Ricordando Angela Aieta

Un mazzo difiori per Angela Aieta. Ladesaparecida d’originecalabrese, assassinata daimilitari nell’Argentina dellaGuerra sporca, è stata ricordatacon una cerimoniapubblica promossa dalla delegazionedel Consiglio regionalein Argentina, dai trefigli e da esponenti di associazioniimpegnate sul frontedei diritti civili.La cerimonia si è svoltanella piazza “AngelaAieta” (nel popoloso quartiere‘Costitution’ dov’èubicata la stazione ferroviariapiù importante della metropolisudamericana) cheBuenos Aires ha dedicatoalla vita di una donna dallatempra forte, emigrata daFuscaldo - un borgocalabrese in provincia diCosenza - che finisce torturatae assassinata dai militariargentini, mentre un altrosuo figlio, Salvador Gullo(cui il partito della PresidenteCristina Fernandes deKirchner ha da poco dedicatouna sezione) si aggiungealla lunga lista deidesaparacidos.Angela Aietafu sequestrata clandestinamentedai militari nella suacasa in via Cachimayo a Buenos Aires il 5 agosto1976. Aveva 55 anni. Di recentei suoi aguzzini sonostati condannati all’ergastoloin Italia.


La delegazione delConsiglio (Borrello,Amendola, Censore eFeraudo), il responsabileper l’America Latina dellaUil/Italia Josè Tucci, i figlidella donna assassinata -uno dei quali, Dante Gullo,è un noto deputato nazionaledel Fronte della Vittoria,un formazione politicasorta dalle ceneri del PartitoGiustizialista di Peron - eBoitano, la presidente dellemadri degli scomparsid’origine italiana che ha persodue figli in quegli annicupi, hanno deposto al centrodella piazza intitolata alladesaparecido calabrese unmazzo di fiori o osservato unminuto di silenzio. Con l’intentodi “non dimenticaremai” le vittime della Guerrasporca (30mila) in cui sonorimasti coinvolti moltissimiitaliani, la delegazione dell’Assemblealegislativacala-brese, prima di altri incontria Buenos Aires dovevive oltre il 30 per cento dei40 milioni di argentini di cui12 milioni d’origine italiana,ha voluto onorare la memoriadei desapa-racidos e ricordareun periodo buio delPaese ( 76 – 85) du-rante ilquale le garanzie costituzionalisono state abrogate.Il figlio di Angela, l’on.Gullo, dopo aver sostenutoche “ La Calabria è una terracui tutti noi siamo fortementelegati e che ringrazio perla sua costituzione di partecivile nel processo”, ha chiestoai quattro consiglieri regionali“che la vicenda di miamadre e la sua storia sianoricordate, soprattutto nellescuole, ogni 24 marzo. L’Italiae la Calabria che è la regionedove mia madre ènata, debbono sapere cos’èaccaduto quì e che fine hafatto una sua figlia che ha oppostoresistenza alla tirannidein difesa della libertà edella democrazia”.Per Aieta, emigrata inArgentina assieme ai genitoree finita torturata e assassinatadai militari, la RegioneCalabria e la Provincia diCosenza si sono costituiteparte civile nello storico processoaperto in Italia per restituiregiustizia, dopotrent’anni, a tredesaparecidos italiani. Il processosi è concluso con lacondanna - irrogata dallaCorte d’Assise d’Appello diRoma il 24 aprile 2008 e confermatadalla prima sezionepenale della Suprema Cortedi Cassazione - di AlfredoAstiz, l’ex intoccabile tenentedella Marina argentina, edi altri gerarchi argentini:Jorge Acosta, JorgeVildoza, Antonio Vañek eHéctor Febres.Una delle tre vittimeper cui si è tenuto il processoera Angela Aieta, sequestratadai militari perchémadre di uno dei capi dell’opposizionealla dittatura:Dante Gullo, detenuto senzamai un processo per benotto anni e otto mesi, dal1975 fino al ritorno della democrazia.Angela Aieta futorturata per mesi.Ricorda il figlio: “Miamadre era una calabreseche ha tenuto duro, pensateche quando la riportavanodalla sala delle torture, secondoil racconto di un’altrasequestrata, e la rimettevanoper terra legata e bendata,invece di lamentarsirincuorava l’amica dicendole: ‘Coraggio, siamo ancoravive’. D’altronde, grazie alsuo silenzio sono state salvatetantissime persone. Fugettata viva da un aereo inuno dei voli della morte eoggi il nostro dovere è di nondimenticarla”.I consiglieri regionali sisono impegnati ad assumerele iniziative più adeguateper far conoscere in Calabriala storia di Angela Aieta, adincominciare dalle scuole.