27 aprile 2010

Smog, dai trasporti un quarto dei gas serra: italiani auto-dipendenti

ROMA - Dai trasporti giungono "circa 1/4 delle emissioni complessive di gas a effetto serra nell'Ue". Tra 1997 e 2007 il trasporto merci su strada segna un +43%, quello per via aerea +35%, mentre cala la quota della rotaia e delle vie idriche. La crisi per ora ha ridotto i volumi, ma "i trasporti riprendano a crescere". Il trasporto aereo è "il settore in più rapida crescita" con un +48%. La modalità prevalente di trasporto resta l’automobile, che "rappresenta il 72% dei chilometri complessivamente percorsi dai passeggeri nell'Eu-27". Le emissioni di gas a effetto serra dovute ai trasporti (esclusi trasporto aereo e marittimo internazionali) "sono aumentate del 28% tra il 1990 e il 2007, e ora rappresentano circa il 19% delle emissioni complessive".

Nella sua decima edizione, la relazione 'Term' (Transport and environment reporting mechanism), l'Agenzia europea dell'ambiente (Aea) presenta una panoramica dell'impatto dei trasporti sull'ambiente, fondata su un’analisi di 40 indicatori rilevanti. I dati del periodo 1997-2007 presentano "un quadro eterogeneo, con alcuni miglioramenti degli inquinanti atmosferici e gravi preoccupazioni riguardanti la crescita persistente delle emissioni di gas a effetto serra causate dai trasporti".
Se da un lato, grazie ai progressi tecnologici, "si producono veicoli più ecologici", dall’altro "un numero sempre più elevato di passeggeri e merci percorre distanze sempre più lunghe, annullando così i vantaggi acquisiti in termini di efficienza".
Sulla base di un'analisi delle tendenze a lungo termine, la nuova relazione 'Term' dell’Agenzia europea dell'ambiente (Aea) invita a "elaborare una visione chiara che definisca il sistema dei trasporti in Europa entro il 2050 e politiche coerenti per realizzarlo".
Negli ultimi dieci anni "ci siamo concentrati su misure volte a migliorare la mobilità, separando le emissioni dei trasporti dalla crescita economica- dice Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’Aea- oggi possiamo constatare che gli ingenti investimenti nelle infrastrutture di trasporto ci hanno permesso di soddisfare maggiormente le nostre esigenze quotidiane, ma non hanno condotto a una diminuzione dei periodi di esposizione al rumore, al traffico e all'inquinamento atmosferico”. In futuro "dovremo concentrarci non solo sulle modalita’ di trasporto- aggiunge McGlade- ma anche sulle ragioni per cui le persone scelgono di viaggiare, perché in ultima analisi la mobilità è legata indissolubilmente alla qualità della nostra vita”.
I trasporti, compreso il trasporto aereo e marittimo internazionale, "rappresentano circa un quarto delle emissioni complessive di gas a effetto serra nell'Ue". A differenza di altri settori, "l'impatto dei trasporti sull'ambiente continua ad essere strettamente legato alla crescita economica".
Il trasporto di merci "tende a crescere a un ritmo lievemente più rapido rispetto all'economia", spiega il rapporto. I maggiori incrementi nell’Eu-27 si sono registrati "per il trasporto di merci su strada e per via aerea (aumentato rispettivamente del 43% e del 35% tra il 1997 e 2007)". Nello stesso periodo "è diminuita la quota del trasporto su rotaia e per vie navigabili interne in rapporto al volume totale di merci".
L'attuale rallentamento dell'economia "ha ridotto i volumi di trasporto- segnala la nuova relazione 'Term' dell’Agenzia europea dell'ambiente (Aea)- ma si prevede che i trasporti riprendano a crescere non appena riprenderà la crescita dell'economia". Il trasporto di passeggeri "ha continuato a crescere, ma ad un ritmo più lento rispetto all'economia". Il trasporto aereo all'interno dell'Ue è rimasto "il settore in più rapida crescita, con un aumento del 48% tra il 1997 e il 2007". La modalità prevalente di trasporto è rimasta l’automobile, che "rappresenta il 72% dei chilometri complessivamente percorsi dai passeggeri nell'Eu-27".
Nei paesi membri dell’Aea, le emissioni di gas a effetto serra dovute ai trasporti (con l’esclusione del trasporto aereo e marittimo internazionale) "sono aumentate del 28% tra il 1990 e il 2007, e ora rappresentano circa il 19% delle emissioni complessive". Nonostante le recenti riduzioni delle emissioni di inquinanti atmosferici, "nel 2007 il trasporto su strada è stato il principale responsabile delle emissioni di ossidi di azoto e il secondo produttore di sostanze inquinanti che danno origine al particolato".
Tra i 32 paesi membri dell’Aea, solo la Germania e la Svezia sono al passo nella realizzazione degli obiettivi indicativi per il 2010 riguardanti l’uso di biocarburanti. E l'inquinamento legato ai trasporti non si limita all'aria. Il traffico stradale rimane "di gran lunga la principale fonte di esposizione all’inquinamento acustico". Il numero di persone esposte a livelli di rumore nocivi, specialmente di notte, "è destinato ad aumentare a meno che non vengano elaborate e attuate politiche efficaci in materia di inquinamento acustico".