25 aprile 2010

Fini: "La destra moderna sono io".E sull'ipotesi elezioni: "Irresponsabile"

ROMA - E' la prima delle sue (molte e annunciate) apparizioni televisive, dopo il plateale scontro con Silvio Berlusconi nella direzione nazionale del partito. E oggi Gianfranco Fini, intervenendo alla trasmissione In mezz'ora di Lucia Annunziata, rivendica in toto la sua battaglia interna: "Non mi sono pentito di avere alzato il dito - dice - io rappresento la destra moderna, che non ha la bava alla bocca e dialoga con gli avversari". Poi respinge al mittente l'idea di elezioni anticipate: chi ne parla è "irresponsabile", perché andando al voto "si esporrebbe l'Italia a un rischio enorme".

Credo - prosegue Fini - che anche il premier si sia accorto che non accadrà mai che il presidente della Camera si dimetta perché ha opinioni diverse dal partito e dal presidente del Consiglio. Io mi sento sereno, non mi sono pentito di aver fatto il Pdl, voglio aiutare Berlusconi a migliorare. E quindi perché sentirsi pentiti o pensare di essersi suicidati? La nostra voce sarà più alta di quella dei numeri". Poi una dura critica ai vertici del partito: "Poco di liberale se si fa la lista degli epurandi. Il documento della direzione sembrava fatto apposta per contare gli eretici".Il federalismo. Fini dice di "conoscere per certi aspetti Berlusconi e Bossi: sono entrambi coscienti che le elezioni anticipate in questo momento sarebbero un fallimento della maggioranza. "Io comunque non sono contro il federalismo", aggiunge, "ma non a ogni costo e deve essere garanzia di coesione". Lui comunque è disposto a incontrare Umberto Bossi per discuterne.Il ruolo di presidente della Camera. Sulle sue esternazioni politiche Fini spiega: "Non devo lasciare la presidenza della Camera per esprimere opinioni", però "non ci saranno imboscate" in Parlamento. Poi assicura: "Non ho nessuna intenzione di fare altri partiti ma voglio continuare a discutere all'interno del mio partito di fatti politici. Non c'è una questione personale con Berlusconi, che ho risconosciuto essere il leader del Pdl". Positivo il giudizio sul discorso odierno del premier sul 25 aprile: "Alto e nobile". Infine, la difesa della magistratura "baluardo della legalità".
L'annuncio di Bocchino. In un colloquio con il Corriere della Sera, il parlamentare finiano annuncia di avere scritto la lettera di dimissioni da vicecapogruppo Pdl alla Camera che consegnerà a Fabrizio Cicchitto, chiedendo anche "un incontro con il coordinatore Denis Verdini e con Silvio Berlusconi" per avere "una discussione politica". Pronto, poi, "il giorno dopo, se necessario, a presentarmi all'assemblea del gruppo". Ma il suo modo di gestire l'addio alla carica gli provoca altre critiche, all'interno del partito. A prendere posizione contro Bocchino è uno dei tre coordinatori: "Ho letto le sue dichiarazioni, credo che questo modo di presentare le dimissioni non contribuisca al chiarimento politico e a una discussione pacata e serena nel partito. Mi sembra un altro modo per alimentare la confusione, le polemiche e il contrasto". Aquí escribes el resto del post.