11 aprile 2010

RIFORME: ANGELETTI (UIL), NON SOLO PRESIDENZIALISMO MA ANCHE FISCO

C'é anche la riforma fiscale, spero che il presidenzialismo, che interessa solo 1 milione di italiani che seguono il dibattito politico, non sia un alibi per evitare di discutere su un tema che interessa gli altri 59 milioni, la riforma fiscale". E' quanto ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, a margine di un dibattito sull'arbitrato organizzato a Milano. "Il ministro dell'Economia - ha spiegato - ha più volte sostenuto che dalla primavera del 2010, dopo le elezioni, avremmo potuto trattare sulla riforma del modello fiscale".

Replicando all'affermazione di Giulio Tremonti secondo il quale ci vorranno non meno di tre anni per affrontare il tema, Angeletti ha aggiunto che "capisco il suo punto di vista, ma noi abbiamo una opinione leggermente diversa e saremo in grado di spiegarlo al ministro appena si aprirà il confronto". "Magari ci vorrà del tempo - ha proseguito Angeletti - per completare tutta la riforma fiscale, che non potrà non essere graduale e partire già da quest'anno". Una riforma che, secondo il segretario generale della Uil, non può prescindere da "una crescita del Pil, una vera lotta all'evasione fiscale e tagli alla spesa pubblica da attuare non con l'accetta, bensì con il bisturi, altrimenti diventano disastrosi e allora non si possono più fare". "Non abbiamo nulla contro il presidenzialismo - ha aggiunto - ma non si può pensare che le priorità siano solo le riforme istituzionali e la legge elettorale". A suo avviso, infatti, "ci sono tutte le possibilità e c'é l'intelligenza disponibile per affrontare fin da oggi il tema della riforma fiscale". A chi gli chiedeva poi se la Uil è favorevole ad un taglio delle aliquote Angeletti ha replicato che queste ultime "sono una questione di forma e non di sostanza in un paese in cui meno dell'1% dichiara di avere redditi sopra i 100 mila euro". "Quello delle aliquote - ha concluso - è un discorso che mi irrita, perché milioni di persone riducono già con i fatti la progressività del fisco prevista dalla Costituzione".