7 marzo 2010

REGIONALI: NAPOLITANO SPIEGA FIRMA DECRETO. IMPOSSIBILE LASCIARE FUORI PDL

Non era possibile lasciare fuori dalle elezioni la piu' grande regione italiana e i rappresentanti del maggiore partito italiano: in sostanza in gioco c'era una questione di democrazia.Questo il pensiero di fondo della risposta che il presidente della Repe'ubblica Giorgio Napolitano ha dato a due cittadini che gli anno scritto (con mail) sulla questione del 'pasticcio' delle elezioni e sul decreto salva-liste. Una mail a favore e una contro. Sempre on line la risposta di Napolitano, tutto sul sito del Quirinale.Ecco la spiegazione data dal Presidente: ''Ho letto con attenzione le vostre lettere e desidero, vostro tramite, rispondere con sincera considerazione per tutte le opinioni dei tanti cittadini che in queste ore mi hanno scritto.Il problema da risolvere era, da qualche giorno, quello di garantire che si andasse dovunque alle elezioni regionali con la piena partecipazione dei diversi schieramenti politici.

Non era sostenibile che potessero non parteciparvi nella piu' grande regione italiana il candidato presidente e la lista del maggior partito politico di governo, per gli errori nella presentazione della lista contestati dall'ufficio competente costituito presso la corte d'appello di Milano. Erano in gioco due interessi o ''beni'' entrambi meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e delle procedure previste dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi.Non si puo' negare che si tratti di ''beni'' egualmente preziosi nel nostro Stato di diritto e democratico.Si era nei giorni scorsi espressa preoccupazione anche da parte dei maggiori esponenti dell'opposizione, che avevano dichiarato di non voler vincere - neppure in Lombardia - ''per abbandono dell'avversario'' o ''a tavolino''. E si era anche da piu' parti parlato della necessita' di una ''soluzione politica'': senza peraltro chiarire in che senso cio' andasse inteso. Una soluzione che fosse cioe' ''frutto di un accordo'', concordata tra maggioranza e opposizioni? Ora sarebbe stato certamente opportuno ricercare un tale accordo, andandosi al di la' delle polemiche su errori e responsabilita' dei presentatori delle liste non ammesse e sui fondamenti delle decisioni prese dagli uffici elettorali pronunciatisi in materia. In realta', sappiamo quanto risultino difficili accordi tra governo, maggioranza e opposizioni anche in casi particolarmente delicati come questo e ancor piu' in clima elettorale: difficili per tendenze all'autosufficienza e scelte unilaterali da una parte, e per diffidenze di fondo e indisponibilita' dall'altra parte''.