8 marzo 2010

Pd, dopo il salva-liste battaglia in Parlamento.

ROMA - Dopo il varo da parte del governo del decreto salva-liste, il Pd ha annunciato un'opposizione durissima in Parlamento, e così pare proprio debba andare. Primo banco di prova al Senato sarà il disegno di legge sul legittimo impedimento che approderà in aula domani alle 11. Il gruppo del Pd ha depositato oltre 1.200 emendamenti al ddlquí escribes la parte del post a mostrar.
Sarà dunque battaglia in aula a cominciare da domani mattina quando si dovranno votare le questioni pregiudiziali presentate dal gruppo. Subito dopo (intorno alle 12.30-13) tutti i senatori del Pd si riuniranno in assemblea per mettere a punto la strategia che i democratici al Senato terranno d'ora in poi nel corso dei lavori parlamentari.
E questo anche alla luce della lettera che sabato i capigruppo di Camera e Senato del Pd, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, hanno inviato ai presidenti delle Camere, Gianfranco Fini e Renato Schifani. Lettera in cui tra l'altro si affermava con chiarezza che "il decreto costituisce un gravissimo precedente nella storia repubblicana. È evidente che esso avrà immediate conseguenze sul nostro atteggiamento parlamentare".

CECCANTI: "SARA' OSTRUZIONISMO TOTALE" - "Sul legittimo impedimento non c'e' nessuna possibilita' di dialogo". Lo dice il senatore del Pd Stefano Ceccanti ai microfoni del Tg Parlamento. "Il provvedimento- spiega- serve a rendere il presidente del Consiglio Berlusconi e i suoi ministri del tutto irresponsabili rispetto a reati che nulla c'entrano con la loro funzione. Davanti a un'operazione del genere non c'e' alcuna possibilita' di dialogo e il Pd ha infatti presentato oltre mille emendamenti e una pregiudiziale di costituzionalita'". "Il legittimo impedimento-continua Ceccanti- ripropone tutti i difetti del cosiddetto Lodo, una legge che il Pd aveva fortemente contrastato e che era stata dichiarata incostituzionale. L'atteggiamento nei confronti del legittimo impedimento, quindi, non puo' che essere di totale ostruzionismo. Un ostruzionismo che era gia' programmato a prescindere dal decreto elezioni, non a caso gia' la scorsa settimana-sottolinea - avevamo depositato gli oltre mille emendamenti che porteremo nell'aula di Palazzo Madama".