15 novembre 2010

Governo, Di Pietro: "No ad esecutivi alternativi e no al terzo polo"

ROMA - "Noi vogliamo sapere se in Parlamento c’è una maggioranza che appoggia Berlusconi oppure no e se no, si torni dagli elettori, si voti un altro Governo, si trovi un’altra maggioranza che legittimamente, questa volta, governerà nell’interesse dei cittadini, invece che nell’interesse suo e di qualche amico della sua cricca". Lo dice Antonio Di Pietro, intervistato da Sky. "Noi chiediamo- aggiunge il leader Idv- che se non c’è la fiducia si torni subito alle urne. Non capisco questa idea di dire che siccome siamo immersi dalle difficoltà, ci vuole un Governo tecnico e non quello eletto. Che cosa cambia? La verità è semplice: in un Paese democratico al Governo ci sta la maggioranza che gli elettori vogliono; se quella maggioranza non esiste più, si va a votare, possibilmente con una nuova legge elettorale, e l’Italia dei Valori è d’accordo nel farla. Se c’è necessità di un tempo tecnico, ma massimo tre mesi per approvarla, ci stiamo; se si tratta di fare una 'furbata' per campare altri tre anni senza il consenso elettorale, noi non appoggeremo nessun colpo di mano. In questi giorni il Parlamento è paralizzato: perché non si lavora subito, da domani, alla nuova legge elettorale? Noi siamo pronti, senza aspettare che cambi il governo".

Di Pietro e' ancora piu' chiaro: se Berlusconi cadesse, "l’Italia dei Valori non parteciperebbe a nessun governo alternativo. Noi pensiamo, per un tempo limitato ad un accordo diverso per sfiduciare Berlusconi in Parlamento, dopodiché si vada alle urne. Da domani a quando si tornerà a votare, se si riesce a fare una nuova legge elettorale, ponti d’oro. A coloro che sostengono che per fare la riforma elettorale sia necessario fare un governo tecnico rispondiamo: non ci crediamo ma siamo disposti a metterli alla prova. Siamo disponibili a dare un appoggio esterno a questo eventuale governo per un massimo di 90 giorni. Ma ogni sera uno dei nostri parlamentari, al termine della seduta, farà il conto alla rovescia. Al novantesimo giorno staccheremo la spina".
"NON CI ALLEIAMO CON IL TERZO POLO" - Antonio Di Pietro dice POI 'no' ad un'alleanza con il terzo polo. “Legittimamente loro percorrono una strada diversa da quella dell’Idv- spiega parlando della proposta di Dario Franceschini a nome del Pd- Noi pensiamo che in un paese democratico, in uno Stato di diritto, il cittadino indica chi deve governarlo e con quale maggioranza. Per questo gli va detto prima delle elezioni, qual è il programma, con chi si intende fare un percorso comune e quali sono le persone candidate a governarlo".(AGENZIA DIRE. http://www.dire.it/)