3 novembre 2010

FINANZIARIA 2011/ L’ON. NARDUCCI (PD): IL GOVERNO DIMENTICA GLI ITALIANI ALL’ESTERO

"L’esame della legge finanziaria (legge di stabilità 2011) è proseguito oggi nella V Commissione Bilancio e Tesoro con la discussione generale sugli emendamenti presentati da maggioranza e opposizione. Una legge finanziaria pesantemente all’insegna del Ministro Tremonti che ancora una volta ha piegato il resto del Consiglio dei Ministri alla sua linea, senza concedere nulla: giova ricordare le parole del superministro che all’inizio della crisi finanziaria sottolineava ad ogni pie sospinto l’esigenza inderogabile di tenere rigidamente in ordine i conti pubblici senza fare "macelleria sociale". Ma la reiterata logica dei tagli lineari ha prodotto proprio quella macelleria che il Ministro diceva di voler evitare". Così l’onorevole Franco Narducci, deputato del Pd eletto all’estero e vicepresidente della Commissione Esteri, che non lesina critiche alla manovra all’esame della Camera. "Si conferma dunque, anche con questa finanziaria, il refrain degli annunci altisonanti, adeguatamente amplificati a livello mediatico, soprattutto televisivo, puntualmente smentito dai fatti, senza che quegli stessi media intervengano per informare correttamente l’opinione pubblica", prosegue. "E intanto si tira a campare senza una politica industriale degna di questo nome, come sottolinea ripetutamente Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, senza politiche per affrontare i nodi strutturali dell’economia italiana e abbandonando al proprio destino i precari e i disoccupati che non hanno l’ombrello protettivo della cassa integrazione. Insomma, si brucia la legna per vendere la cenere".
Sul versante delle comunità italiane residenti all’estero la considerazione del Governo continua ad essere scarsa, per non dire nulla. Ho sottolineato questo aspetto intervenendo nel dibattito generale sugli emendamenti, - comunica il deputato – biasimando tra l’altro la mancanza di avvedutezza, rasentante l’autolesionismo, con cui sono stati dichiarati inammissibili gli emendamenti per estendere ai non residenti le detrazioni per i carichi di famiglia, quello per reintegrare i contributi per la stampa italiana all’estero o quello per le erogazioni liberali in favore della stampa italiana pubblicata all’estero e di pubblicazioni edite in Italia e diffuse prevalentemente all’estero, tanto per citarne alcuni a prima firma Narducci. Da una parte c’è una comunità che in ogni parte del mondo promuove il sistema Italia e il Made in Italy consumando e diffondendo i nostri prodotti, sostiene le nostre esportazioni e crea impresa all’estero collegandosi al sistema produttivo italiano, e dall’altra – osserva – vi è un Governo che quando va bene dà per scontato e immodificabile il ruolo positivo della nostra rete di presenze nel mondo, e altrimenti tratta gli italiani residenti all’estero come fastidiosi rompiscatole. Ma il rigorismo a senso unico imposto dal MEF finirà con il minare alla base il legame affettivo secolare che ha da sempre unito le due Italie"."Si attende ora il parere del Governo sugli emendamenti dichiarati ammissibili, sia per quelli riguardanti la legge di stabilità 2011 che per il Bilancio di previsione dello Stato per il triennio 2011-2013. Nel mio intervento in Commissione Bilancio e Tesoro – continua il parlamentare – ho chiesto al Governo di non mettersi di traverso sull’emendamento riguardante la reintegrazione del finanziamento alla Dante Alighieri. Sarebbe un errore gravissimo che avallerebbe ulteriormente la mancanza di visioni per la promozione della nostra lingua e cultura, visioni che invece hanno i Paesi concorrenti con il nostro sui mercato globali: 600 mila euro alla Dante Alighieri fanno arrossire rispetto ai 220 milioni di euro che stanziati dal Governo inglese per il British Council, ai 90 milioni stanziati dal Governo spagnolo per il Cervantes o ai 10,6 milioni di euro stanziati dalla Francia per l’Alliance Française. Restituire alla Società Dante Alighieri quanto tolto con un taglio del -53% rispetto al contributo di 1.258.000,00 dell’anno precedente e il minimo che si possa fare. Che il Governo ne tenga conto".