13 novembre 2011

Napolitano dà l'incarico a Monti: 'Italia torni a vincere sfida riscatto'

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha affidato a Mario Monti l'incarico di formare il governo. Il professore ha accettato con riserva. Ad annunciarlo al termine di una giornata tutta dedicata alle consultazioni, è stato il segretario generale del Quirinale, Donato Marra.Intendo adempiere a questo compito con grande senso di responsabilità e di servizio verso il nostro Paese. In un momento di particolare difficoltà per l'Italia, in un quadro europeo e mondiale turbati, il Paese deve vincere la sfida del riscatto", ha affermato il presidente del Consiglio incaricato al termine dell'incontro con il capo dello Stato.
Domani è previsto un giro di consultazioni rapide per arrivare al nuovo governo in serata. Quindi il voto di fiducia al nuovo esecutivo martedì al Senato e mercoledì alla Camera. Questo il timing delle prossime ore, secondo quanto viene riferito da fonti parlamentari dell'opposizione.
Con il colloquio con la delegazione del Pdl guidata dal segretario Angelino Alfano, il presidente della Repubblica aveva concluso poco dopo le 18 le consultazioni al Quirinale. Le consultazione con il capo dello Stato per la formazione del nuovo governo sono cominciate questa mattina alle 9 con il presidente del Senato Renato Schifani. Subito dopo al Quirinale è arrivato il presidente della Camera Gianfranco Fini.
Ha detto no a un governo tecnico guidato da Monti la Lega che andrà all'opposizione. Un'opposizione "seria e responsabile ma allo stesso tempo anche a difesa degli interessi del nostro territorio e della nostra gente". "Abbiam detto no a entrare nell'ammucchiata - ha sottolineato Umberto Bossi - Staremo fuori, staremo all'opposizione e saremo vigili per vedere le cose che proporrà questo governo". "Avremmo almeno voluto conoscere il programma - ha sottolineato poi il Senatur - per adesso abbiamo detto no, poi vedremo il programma e di volta in volta decideremo qual è la nostra posizione".
"Ci sono tutti, sarà un'ammucchiata, difficile che riusciranno ad approvare" le misure, aveva detto Bossi all'Adnkronos mentre lasciava Montecitorio per raggiungere il Quirinale.
La fiducia dell'Idv al governo Monti dipenderà "da squadra e programma", ha detto dal canto suo, al termine del colloquio, il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro che intravede "un governo a tempo per rispondere all'emergenza internazionale". "Ieri è stato un giorno di liberazione, si è chiusa un'epoca buia per il paese, vittima di una grave caduta di credibilità politica, etica e morale. Ora - ha aggiunto Di Pietro - si tratta di ricostruire l'efficienza istituzionale. L'Idv è pronta a fare la sua parte ma occorre tornare al più presto alle elezioni". E ha auspicato un governo tecnico,"qualificato, senza componenti politiche".
Il governo Monti sia un esecutivo "fino al termine della legislatura". Questa la posizione espressa nel colloquio con il capo dello Stato al Quirinale dal leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, che ha guidato la delegazione del Terzo polo. "Tatticismi e furberie non sono ammessi: i partiti -ha detto Casini- sono al bivio. O speculano sulla situazione, magari sperando in qualche rendita di posizione, o si assumono insieme la responsabilità di salvare il Paese, come da noi sollecitato, da soli e per primi, in questo periodo". Il Terzo polo, ha aggiunto Casini "esprime gratitudine al presidente della Repubblica per l'autorevolezza e l'equilibrio con cui ha governato il complesso momento economico e politico che sta attraversando l'Italia".
Anche dai Socialisti arriva un sì al governo Monti, ma "a fronte di una stagione delicata come quella che sta vivendo il nostro Paese, meglio sarebbe un governo tecnico con rappresentanza politica di alta qualità per affrontare le riforme strutturali ed anche per un maggior raccordo con il Parlamento".
Il Quirinale, a quanto si apprende da fonti vicine al presidente della Repubblica, "non partecipa in alcun modo a qualsivoglia 'totoministri', considerandolo un esercizio del tutto gratuito e mette in guardia nei confronti di una confusa e arbitraria ridda di nomi di presunti candidati a cariche di governo".