1 novembre 2011

Crisi, Bersani sente Napolitano: forte preoccupazione per Italia

Forte preoccupazione per la situazione di queste ore è stata espressa, a quanto si apprende, dal capo dello Stato Giorgio Napolitano nel corso di una telefonata avuta con Pier Luigi Bersani.Il leader dei democratici ha dato dal canto suo la disponibilità del Pd e delle forze di opposizione a prendersi le responsabilità necessarie di fronte all'aggravarsi della crisi finanziaria dell'Italia.
''Come avevamo purtroppo pronosticato siamo scivolando verso la situazione greca, tra l'irresponsabilità generale di chi evoca complotti, speculazioni internazionali o è impegnato nella contabilità parlamentare. Berlusconi prenda atto che in tutto il mondo è considerato parte del problema e non la possibile soluzione. Faccia un passo indietro e dia il suo contributo a salvare l'Italia insieme a tutti coloro che in Parlamento si dichiareranno disponibili", afferma dal canto suo in una nota il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa.
"Certamente sono necessarie misure incisive, è assolutamente fazioso e antinazionale l'attacco di Fli e di altre forze politiche perché la situazione di difficoltà non riguarda solo l"Italia ma è di tutta Europa", dichiara Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl.
Per Osvaldo Napoli, vice presidente dei deputati Pdl "la credibilità dell'Italia non è nella disponibilità di questo o di un altro governo. Ma non è neppure nella disponibilità di questa o di un'altra opposizione. Se si accetta un'impostazione ragionevole, allora è evidente che l'interesse supremo del Paese, in queste ore rese drammatiche dagli attacchi della speculazione, impone non un cambio di governo ma un cambio dell'opposizione o almeno di quella parte di essa più ragionevole". "Non si tratta di salvare questo governo o il suo presidente del Consiglio -aggiunge- ma di mettere in sicurezza gli interessi degli italiani. A Casini, a Bersani e al premier Berlusconi rivolgo un appello: parlatevi e, insieme, concordate l'iter più rapido per approvare i provvedimenti necessari per salvare il futuro del nostro Paese. Nessuno deve rinunciare a nessuna delle proprie ragioni, ma tutti - conclude - devono sposarne una più grande che è la credibilità e il rispetto dell'Italia".