14 giugno 2011

FISCO: 5 IMPOSTE E 3 ALIQUOTE IRPEF, ECCO LA RIFORMA SECONDO TREMONTI

Un sistema fiscale con 5 imposte e 3 aliquote Irpef. Ma con una premessa irrinunciabile: la riforma fiscale non si fa in deficit perche' ''sarebbe da irresponsabili scassare il bilancio''. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, svolge un intervento a tutto campo all'assemblea della Confartgianato, illustrando i provvedimenti allo studio dell'esecutivo: la delega per la riforma fiscale e la manovra correttiva da 40 miliardi per il 2013 e 2014, per raggiungere il pareggio di bilancio e onorare cosi' gli impegni assunti con l'Europa.Come reperire le risorse? Tagli di spesa, a cominciare dai ''costi della politica'' che deve dare il primo esempio.


Quindi ''meno aerei blu e piu' Alitalia. Io oggi sono rientrato a Roma con un volo Alitalia''. Con la riforma fiscale si provvedera' poi ad una sforbiciata della pletora di ''esenzioni, agevolazioni e detrazioni'' che oggi erodono la base imponibile e facilitano forme evasive ed elusive.Davanti agli artigiani, Tremonti svolge un lungo intervento. Parte dalle considerazioni sulla crisi economica le cui cause ''sono ancora tutte presenti'', a cominciare dalla massa dei prodotti derivati sul mercato che ''e' uguale a quella del 2007 e 2008''. Fattori che aumentano i rischi di ''incertezza e instabilita'''. Il ministro replica poi alle critiche sui tagli lineari che hanno comunque consentito di tenere in ordine il bilancio. ''E' facile sostenere che non vanno fatti. Poi, pero', quando dici ad un ministro 'tagli?', ti risponde 'taglia all'altro'''.Tremonti giunge poi al tema piu' atteso, quello della riforma fiscale: e' necessaria ma ''la condizione e' un assoluto equilibrio della finanza pubblica che e' un valore in se', il presupposto per la crescita. Scassare il bilancio non e' nell'interesse collettivo e sarebbe irresponsabilita'''. L'Italia deve mantenere gli impegni assunti con l'Europa e inoltre non puo' essere ignorato il debito pubblico e i titoli che devono essere collocati sul mercato: ''Noi dobbiamo guardare a Londra, a Wall Strett, all'Asia''.La riforma del fisco, per cui il governo chiedera' la delega rimandando agli anni successivi i provvedimenti attuativi, si rifa' alla delega fiscale del 2001 della quale fu attuato solo il primo modulo. Si arrivera' ad un codice unico accorpando e unificando tasse e banzelli: ''E' possibile ridurre il sistema fiscale a 5 imposte'' che saranno, probabilmente, Irpef (o Ire), Ires, Iva, imposta sui servizi e accise. Per l'Irpef si dovrebbe passare, a regime, dalle attuali 5 aliquote a 3. La logica del prelievo sara' sulla base di ''figli, lavoro, giovani''. Allo stesso tempo saranno completamente riordinate le numerosissime forme di agevolazioni. Dal tavolo tecnico sono risultate ''471 voci per 150 miliardi. Non si puo' tagliare tutto, ma e' evidente - sottolinea il ministro - che questo magazzino deve essere rivisito. Noi siamo il paese in cui si puo' dedurre tutto, dalle finestre alle palestre''. L'obiettivo e' aumentare la base imponibile e ridurre le aliquote, una operazione che ''e' il migliore investimento per ridurre l'evasione''. La riforma del fisco comprendera' anche il riordino delle diverse forme di assistenza perche' ''non daremo piu' gli assegni a chi va in giro in suv''. Sul fronte delle imprese ''si puo' ragionare su una detassazione delle nuove''. Quanto varra', in soldoni, la riforma? Tremonti non da' indicazioni: ''Aliquote e scaglioni saranno definiti quando sapremo quanto riusciremo a tagliare da qualche altra parte''.Infine la manovra. Nessun intervento correttivo, assicura il ministro, sara' fatto per il 2011 e per il 2012, anni per i quali si provvedera' soltanto a ''finanziare le voci 'varie ed eventuali'''. Ad esempio, ''le missioni all'estero vengono finanziate ogni sei mesi''. La correzione da 40 miliardi riguarda il 2013 e 2014, ma ''poiche' la manovra e'' triennali, dobbiamo farla subito. Serve anche per dare il segno del nostro impegno ma l'impatto delle misure - conclude Tremonti - ricadra' sul 2013 e 2014''.