5 giugno 2011

Berlusconi: ''Primarie Pdl? Non sono contrario ma senza infiltrati''

Le primarie per eleggere organi dirigenti del Pdl? "Non sono contrario, purché si arrivi a essere certi che i votanti siano sostenitori del partito e non infiltrati della sinistra", e a tal fine ci vorrebbe una sorta "di filtro di coloro che vogliono partecipare". Lo dice il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervistato da Maurizio Belpietro durante 'La Telefonata' su Canale 5.
Il premier, a proposito della indicazione di Angelino Alfano come segretario politico del Pdl, spiega che "avrà tutti i poteri" che a norma dello Statuto rinnovato "gli verranno delegati dal presidente" e sarà lui a dare ai coordinatori "i compiti che riterrà opportuni". Quanto al nuovo ministro della Giustizia, il Cavaliere afferma che Alfano lascerà e il successore sarà individuato quando, "dopo il cambiamento dello Statuto, Alfano entrerà nel vivo delle sue funzioni. In quel momento avremo il nuovo ministro della Giustizia".
Berlusconi ha aggiunto che il Consiglio Nazionale del partito "ratificherà una modifica dello Statuto e seguiranno tutte le iniziative per radicarci nel territorio e fare emergere la bravura dei nostri giovani dirigenti. Saranno protagonisti dei congressi locali e del congresso nazionale, e sono convinto che saranno i vincitori delle elezioni del 2013".

"Riconosco la sconfitta" delle elezioni amministrative prima delle quali, però, "in questa legislatura abbiamo vinto tutto e quindi conduciamo 4 a 1", afferma ancora il presidente del Consiglio. E sul caso Napoli osserva: "Ha votato la metà degli aventi diritto. Il nuovo sindaco è stato eletto con il voto di appena 33 elettori su 100''.
Per il premier il governo ha "tutto il tempo" per "completare il pacchetto delle riforme" attese dal 1994, quella del fisco, "che gli italiani attendono con maggiore impazienza", "il rilancio del Sud" con le infrastrutture, la riforma della giustizia e dell'architettura dello Stato, "con la riduzione anzi il dimezzamento del numero dei parlamentari e il conferimento al governo di poteri come negli altri Paesi europei".
"Abbiamo il dovere di arrivare al 2013 per onorare il patto con gli elettori del 2008 - continua - e dobbiamo arrivarci perché è l'unico esecutivo in grado di garantire la governabilità" in questa delicata situazione economica. Con la Lega e i Responsabili "abbiamo una maggioranza minore - prosegue - ma più solida e determinata per fare le riforme che non abbiamo potuto fare prima per l'opposizione di Fini e dei suoi. Dal male della diaspora di Fli è nato un gran bene".
Parlando del ministro dell'Economia Giulio Tremonti , Berlusconi assicura: non solo "non esita" sulla strada della riforma del fisco, ma "gli italiani dovrebbero fargli un monumento" perché "stiamo uscendo dalla crisi senza aver adottato le misure" di altri Paesi europei, in termini di tassazione, pensioni, riduzione stipendi e pensioni.
Poi a proposito del referendum, Berlusconi precisa che il suo esito "non ha nulla a che vedere con il governo, se i cittadini non vorranno il nucleare, noi ne prenderemo atto". Il premier, che ribadisce la linea della "libertà di scelta" agli elettori, definisce quello sul nucleare un voto "inutile" perché avviene su un quesito il cui oggetto, la localizzazione delle centrali, è disciplinato da norme che "sono già state abrogate". L'esecutivo, comunque, "si astiene" dal dare indicazioni, e si atterrà alla volontà degli elettori, assicura il premier. Quanto al referendum sull'acqua, per il Cavaliere il quesito è "fuorviante" perché non è in discussione la privatizzazione dell'acqua ma l'eliminazione degli sprechi.
Infine, riguardo alle celebrazioni per il 2 giugno, il premier racconta: "Ieri sono stato applaudito tutto il giorno ma all'inizio della giornata c'era il solito squadrone di venti ragazzi organizzati dalla sinistra che quando sono arrivato all'Altare della Patria ha inscenato una dimostrazione contro di me e i giornali - conclude - hanno potuto scrivere 'Berlusconi fischiato e applaudito'''.