'Crediamo nell'euro, nell'Europa e siamo d'accordo sul fatto che ognuno debba prendere le decisioni necessarie'' per affrontare la situazione la crisi. Così il presidente francese, Nicolas Sarkozy, al termine dell'incontro all'Eliseo con il premier Mario Monti.
"L'Italia e la Francia condividono una perfetta identità di vedute sull'avvenire dell'Europa e per risolvere la crisi di fiducia che è oggi al cuore dell'eurozona" ha detto il presidente francese, rimarcando "la competenza e le decisioni rapide" prese dal governo Monti per fare fronte alla situazione italiana. Sarkozy ha poi confermato che il 20 gennaio sarà a Roma con Monti e il cancelliere tedesco, Angela Merkel.
Il presidente del Consiglio dal canto suo ha sottolineato come sia ''essenziale" che "quella fiducia che noi abbiamo nell'euro" venga "condivisa dai mercati e questo permetta ai tassi di scendere". "Ci siamo trovati profondamente d'accordo sul fatto che in una fase così delicata dell'Ue è essenziale che ogni stato membro faccia fino in fondo quello che deve fare per consolidare il bilancio e realizzare riforme" ha affermato Monti che si è detto ''grato a Sarkozy per aver confermato la disponibilità" all'incontro di Roma per preparare l'eurogruppo del 23 gennaio e "soprattutto il Consiglio d'Europa". "Fa molto piacere vedere la fiducia con cui la Francia guarda all'Italia". "L'Europa - dice Monti - si è dimostrata più debole di quanto pensavamo che fosse e questo in particolare per le difficoltà a fare fronte ad una crisi che non riguarda l'euro ma riguarda gli aspetti finanziari e di bilancio pubblico di alcuni paesi". Ora, "l'Ue deve riuscire "da una maggiore integrazione'' ad accrescere la sua ''produttività e la crescita'' per trovare ''uno spazio adeguato'' nel nuovo equilibrio del mondo. Un mondo in cui le economie emergenti hanno "ritmi vertiginosi, mentre in Europa la crescita sta rallentando e rischia di fermarsi". L'Ue rischia "la nascita e lo sviluppo di incomprensioni di fondo tra le popolazioni e gli Stati membri con il ritorno a pregiudizi tra il Nord e il Sud Europa tra i vecchi e i nuovi Paesi e questo con un potenziale di divisione molto grande", è l'allarme lanciato dal presidente del Consiglio. Che però resta fiducioso: "L'Europa è sempre stata capace di trasformare le difficoltà in momenti di sviluppo".
Uno sforzo che l'Italia sta cercando, per quanto riguarda la sua parte, di concretizzare: "L'Italia ha fatto sforzi senza pari rispetto agli altri Stati membri, era giusto che lo facessimo e gli italiani hanno accettato, però hanno bisogno di vedere anche i benefici in termini di riduzione dei tassi di interesse, che tuttora sono molto elevati".
"L'Italia e la Francia condividono una perfetta identità di vedute sull'avvenire dell'Europa e per risolvere la crisi di fiducia che è oggi al cuore dell'eurozona" ha detto il presidente francese, rimarcando "la competenza e le decisioni rapide" prese dal governo Monti per fare fronte alla situazione italiana. Sarkozy ha poi confermato che il 20 gennaio sarà a Roma con Monti e il cancelliere tedesco, Angela Merkel.
Il presidente del Consiglio dal canto suo ha sottolineato come sia ''essenziale" che "quella fiducia che noi abbiamo nell'euro" venga "condivisa dai mercati e questo permetta ai tassi di scendere". "Ci siamo trovati profondamente d'accordo sul fatto che in una fase così delicata dell'Ue è essenziale che ogni stato membro faccia fino in fondo quello che deve fare per consolidare il bilancio e realizzare riforme" ha affermato Monti che si è detto ''grato a Sarkozy per aver confermato la disponibilità" all'incontro di Roma per preparare l'eurogruppo del 23 gennaio e "soprattutto il Consiglio d'Europa". "Fa molto piacere vedere la fiducia con cui la Francia guarda all'Italia". "L'Europa - dice Monti - si è dimostrata più debole di quanto pensavamo che fosse e questo in particolare per le difficoltà a fare fronte ad una crisi che non riguarda l'euro ma riguarda gli aspetti finanziari e di bilancio pubblico di alcuni paesi". Ora, "l'Ue deve riuscire "da una maggiore integrazione'' ad accrescere la sua ''produttività e la crescita'' per trovare ''uno spazio adeguato'' nel nuovo equilibrio del mondo. Un mondo in cui le economie emergenti hanno "ritmi vertiginosi, mentre in Europa la crescita sta rallentando e rischia di fermarsi". L'Ue rischia "la nascita e lo sviluppo di incomprensioni di fondo tra le popolazioni e gli Stati membri con il ritorno a pregiudizi tra il Nord e il Sud Europa tra i vecchi e i nuovi Paesi e questo con un potenziale di divisione molto grande", è l'allarme lanciato dal presidente del Consiglio. Che però resta fiducioso: "L'Europa è sempre stata capace di trasformare le difficoltà in momenti di sviluppo".
Uno sforzo che l'Italia sta cercando, per quanto riguarda la sua parte, di concretizzare: "L'Italia ha fatto sforzi senza pari rispetto agli altri Stati membri, era giusto che lo facessimo e gli italiani hanno accettato, però hanno bisogno di vedere anche i benefici in termini di riduzione dei tassi di interesse, che tuttora sono molto elevati".