Inflazione record per il 2011, con l'indice sui prezzi al consumo che mostra un tasso medio del 2,8%, il piu' alto dal 2008. Lo rileva l'Istat, specificando che a dicembre l'inflazione si e' attestata al 3,3% su base annua, invariata rispetto al mese precedente.
A spingere in alto i prezzi sono stati piu' che altro i carburanti, con il prezzo della benzina che a dicembre ha registrato un aumento del 15,8% su base annua, mentre quello del gasolio e' addirittura salito del 24,3% sempre rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo scende al 2,3% dal 2,4% di novembre.
In forte crescita anche i prezzi nel settore trasporti (+7,1%), abitazione, acqua, elettricita' e combustibili (+6,3%) e bevande alcoliche e tabacchi (+6%).
Insorgono le associazioni dei consumatori, mentre i commercianti se la prendono con gli aumenti delle accise e delle bollette che lasciano al palo i consumi. L'Adiconsum chiede al ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, di convocare un tavolo sui carburanti ''per trovare soluzioni che ridimensionino i prezzi ormai schizzati alle stelle'', mentre il Codacons prevede una stangata da 1.059 euro per una famiglia media.
La Confesercenti chiede al Governo un sostegno alle Piccole e medie imprese per dare impulso allo sviluppo del paese. Sulla stessa linea anche la Confcommercio, preoccupata per un uteriore incremento del tasso d'inflazione. ''Alla luce degli aumenti gia' decisi per gennaio, delle tensioni in atto sulle materie prime petrolifere, acuite dal deprezzamento dell'euro, e dei possibili ulteriori aumenti dell'Iva - afferma Confcommercio - porta ad ipotizzare come anche nell'anno appena iniziato l'inflazione continuera' a registrare tassi d'incremento abbastanza elevati. E questo rischia di acuire le difficolta' di famiglie e imprese nella gia' difficile fase di congiuntura economica che il Paese sta vivendo''.
Per la Cia, la Confederazione italiana agricoltori, ''il 'caro-benzina' continua a tenere in tensione i prezzi dei prodotti alimentari (+2,9% a dicembre su base annua) e costringe una famiglia su tre a tagliare i consumi a tavola, complice anche il perdurare di una crisi economica che nello scorso anno aveva portato a un calo delle vendite agroalimentari tra lo 0,5 e l'1,5% e a un cambiamento radicale del carrello della spesa''.
Anche i sindacati sono sul piede di guerra. Per la Cisl e' necessaria al piu' presto una riforma fiscale per sostenere il reddito delle famiglie per evitare anche, come afferma il segretario confederale del sindacato, Maurizio Petriccioli, che ''nel 2012 il livello dei prezzi continui ad essere sostenuto dalla componente fiscale, con ulteriore danno per il potere di acquisto delle famiglie''. Per l'Ugl infine bisogna intervenire alla radice del problema intervendo sui sistemi di approvvigionamento energetico del nostro paese.
A spingere in alto i prezzi sono stati piu' che altro i carburanti, con il prezzo della benzina che a dicembre ha registrato un aumento del 15,8% su base annua, mentre quello del gasolio e' addirittura salito del 24,3% sempre rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo scende al 2,3% dal 2,4% di novembre.
In forte crescita anche i prezzi nel settore trasporti (+7,1%), abitazione, acqua, elettricita' e combustibili (+6,3%) e bevande alcoliche e tabacchi (+6%).
Insorgono le associazioni dei consumatori, mentre i commercianti se la prendono con gli aumenti delle accise e delle bollette che lasciano al palo i consumi. L'Adiconsum chiede al ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, di convocare un tavolo sui carburanti ''per trovare soluzioni che ridimensionino i prezzi ormai schizzati alle stelle'', mentre il Codacons prevede una stangata da 1.059 euro per una famiglia media.
La Confesercenti chiede al Governo un sostegno alle Piccole e medie imprese per dare impulso allo sviluppo del paese. Sulla stessa linea anche la Confcommercio, preoccupata per un uteriore incremento del tasso d'inflazione. ''Alla luce degli aumenti gia' decisi per gennaio, delle tensioni in atto sulle materie prime petrolifere, acuite dal deprezzamento dell'euro, e dei possibili ulteriori aumenti dell'Iva - afferma Confcommercio - porta ad ipotizzare come anche nell'anno appena iniziato l'inflazione continuera' a registrare tassi d'incremento abbastanza elevati. E questo rischia di acuire le difficolta' di famiglie e imprese nella gia' difficile fase di congiuntura economica che il Paese sta vivendo''.
Per la Cia, la Confederazione italiana agricoltori, ''il 'caro-benzina' continua a tenere in tensione i prezzi dei prodotti alimentari (+2,9% a dicembre su base annua) e costringe una famiglia su tre a tagliare i consumi a tavola, complice anche il perdurare di una crisi economica che nello scorso anno aveva portato a un calo delle vendite agroalimentari tra lo 0,5 e l'1,5% e a un cambiamento radicale del carrello della spesa''.
Anche i sindacati sono sul piede di guerra. Per la Cisl e' necessaria al piu' presto una riforma fiscale per sostenere il reddito delle famiglie per evitare anche, come afferma il segretario confederale del sindacato, Maurizio Petriccioli, che ''nel 2012 il livello dei prezzi continui ad essere sostenuto dalla componente fiscale, con ulteriore danno per il potere di acquisto delle famiglie''. Per l'Ugl infine bisogna intervenire alla radice del problema intervendo sui sistemi di approvvigionamento energetico del nostro paese.