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11 marzo 2012

Nucleare: Di Pietro, grazie a referendum Italia esempio da seguire

"Un anno fa la tragedia di Fukushima ha scosso il mondo. Oggi e' arrivato il momento di abbandonare il nucleare e di investire su fonti energetiche alternative. Il nostro Paese, grazie al referendum promosso e sostenuto dall'Italia dei Valori, ha la grande opportunita' di poter essere, per tutti, un esempio da seguire. Non sprechiamola''. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il presidente dell'Idv, Antonio Di Pietro.

12 febbraio 2012

Maltempo: mezza Italia sotto la neve. Allerta in E.Romagna e Marche

L'Italia continua a lottare contro neve e ghiaccio. Le situazioni piu' critiche si sono registrate in Emilia Romagna e Marche dove anche mezzi e soccorritori hanno avuto grandi difficolta'. Secondo la Protezione Civile il continente europeo e' interessato da una vasta struttura depressionaria che presenta due minimi relativi in quota: il primo sul Tirreno settentrionale e il secondo sui settori occidentali della Russia. Il minimo sull'area italiana manterra' in giornata ancora condizioni di maltempo su Emilia-Romagna e regioni centro-meridionali con precipitazioni a prevalente carattere nevoso. Per domani ancora neve in mattinata su Romagna, Marche ed Abruzzo, mentre sul resto del paese si assistera' a precipitazioni a carattere isolato. Tra lunedi' e martedi' ancora circolazione depressionaria sull'Italia, seppur in quadro di lento miglioramento, con precipitazioni residue su versanti tirrenici centro-meridionali e regioni del medio ed alto adriatico.
In particolare le nevicate si registrano a tutte le quote su Emilia Romagna e Marche, con apporti al suolo elevati su Appennino emiliano, Romagna e Marche settentrionali, da moderati ad elevati sulle restanti aree; sulle restanti zone del Centro, con apporti al suolo da moderati ad elevati sui settori orientali di Toscana, Umbria e Lazio e su Abruzzo e Molise, da deboli a moderati sulle restanti aree; su Piemonte occidentale e meridionale, entroterra ligure, Lombardia meridionale ed orientale, Veneto e Friuli Venezia Giulia, con apporti al suolo generalmente da deboli a moderati, specie lungo i rilievi; al di sopra dei 100-300 m, con sconfinamenti fino al livello del mare, su Campania centro-settentrionale, Sardegna e sui settori settentrionali di Basilicata e Puglia, con apporti al suolo da moderati ad elevati sulle zone interne e rilievi della Campania e sulla Basilicata, da deboli a moderati altrove; al di sopra dei 200-400 m sui restanti settori di Campania, Basilicata e Puglia e sulla Calabria, con apporti al suolo da moderati ad elevati sui versanti tirrenici, moderati altrove; al di sopra dei 500-800 m sulla Sicilia, con apporti al suolo da deboli a moderati.

5 febbraio 2012

Maltempo: al nord mai cosi' freddo da 50 anni, nuova ondata entro 10/2

''La neve e' finita a Roma ma prosegue sulle regioni Adriatiche nelle prossime 72 ore. In particolare saranno Romagna, Marche, Abruzzo le regioni piu' colpite, con nevicate quasi ininterrotte fin sulla costa. Se per domenica si trattera' di accumuli di 10cm circa, tra lunedi' e martedi' ci attendiamo una intensificazione delle nevicate, con altri 30-50cm di neve fresca. La neve cadra' ancora anche su Emilia, Romagna con qualche fiocco fin sul Veneto. Il maltempo continuera' a imperversare al sud, dove la neve cadra' in pianura sulla Campania interna e il Gargano, altrove a quote collinari''. Sono le previsioni meteo del meteorologo di 3bmeteo.com, Sergio Brivio.
Molto probabilmente, aggiunge, ''la neve tornera' ancora anche al nord. Tra Lunedi' notte e Martedi' nevicate si porteranno dalla Romagna verso Emilia e basse pianure di Veneto, Lombardia, Piemonte. Accumuli di altri 20cm tra Bologna e Forli'. Ma sara' da Giovedi' che un nuovo nucleo gelido potrebbe invadere il nord, portando una nevicata copiosa su tutte le Regioni''. Sul fronte delle temperature non ha mai fatto cosi' freddo in febbraio da 50 anni: ''Anche nelle prossime ore si segneranno valori di temperatura a tratti record al nord. In particolare gia' nella notte scorsa a Milano (stazione di Malpensa) e' stato superato il precedente record per febbraio, con -16 gradi, cosi pure a Piacenza, con -15 gradi. E nei prossimi giorni potranno cadere altri record, come Torino e Bologna''.
Infine, ''con buona probabilita', il freddo siberiano ci terra' compagnia per gran parte del mese di Febbraio''.
Secondo Brivio, infatti, ''l'anticiclone russo continuera' a sospingere nuclei gelidi dall'est Europa verso l'Italia, dove le temperature continueranno a rimanere di 5-8 gradi sotto le medie del periodo''.

6 novembre 2011

MALTEMPO: LUNEDI' A GENOVA LUTTO CITTADINO. CRESCE ALLERTA IN TUTTO IL NORD

Dopo il lutto per le sei vittime, Genova e la Liguria lottano ancora contro il maltempo. Frane, smottamenti e fango sono la cornice di una regione duramente colpita dalle piogge. Ma nelle ultime ore l'allerta si e' spostata anche sul Piemonte con la provincia di Alessandria completamente allagata.
I riflettori, pero', restano puntati su Genova dove il sindaco Marta Vincenzi e' stato duramente contestato dai suoi cittadini: ''Vergogna sindaco, dimissioni'', questa l'accoglienza ricevuta dalla Vincenzi in visita al quartiere di Marassi e Quezzi, una delle zone di Genova piu' colpite dall'alluvione.
E dopo le polemiche sull'apertura della scuole nel genovese arriva l'ordinanza del prefetto che ''dispone per lunedi' 7 novembre la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado di tutta la provincia di Genova'' comprese ''le scuole del territorio genovese'', giornata su cui cadra' il silenzio cittadino perche' proprio il sindaco Vincenzi ha annunciato il giorno di lutto.
Sulla tragedia continua a piovere, persistono, infatti, le precipitazioni nell'Alessandrino, sui bacini del Bormida e dell'Orba, sull'area dello Spezzino e sull'alto Magra.
Il Sistema di Protezione Civile e' attivato per fornire assistenza e supporto alla popolazione colpita e per presidiare il territorio. La perturbazione e' infatti destinata a protrarsi per 36-48 ore, insistendo ancora sulle zone gia' colpite.
Per monitorare le zone a rischio e fronteggiare la situazione emergenziale, oltre a Vigili del fuoco, Forze armate e Forze di polizia, e' al lavoro il Volontariato di Protezione Civile.In Liguria, il coordinamento delle forze in campo e' assicurato dall'unita' di crisi attivata presso la Regione Liguria, dove opera anche un team del Dipartimento della protezione civile per garantire il necessario supporto e il raccordo con la struttura nazionale. Sono attivati in stretto raccordo con i sindaci i CCS - Centri di Coordinamento Soccorsi, nelle quattro province di Genova, La Spezia, Savona e Imperia. Presso i CCS di queste ultime due Province sono operativi team del Dipartimento. In Piemonte e' sceso in campo direttamente il governatore Roberto Cota che ha invitato i cittadini a rimanere in casa e ''a non sostare sui ponti ed a tenersi lontani dai corsi d'acqua, riducendo all'essenziale gli spostamenti ed evitando i sottopassi. Comunque, in caso di spostamenti di particolare urgenza - ha aggiunto Cota - e' opportuno informarsi presso i gestori delle reti stradali Aiscat, Anas e Province''.
L'attenzione si e' concentrata sulla provincia di Alessandria e in particolare sui torrenti Orba, Scrivia e Bormida. Eventi franosi e allagamenti si sono verificati nel comune di Ovada, con una compromissione della viabilita' locale ed evacuazioni a scopo precauzionale.
Il fiume Po e' diventato il 'sorvegliato speciale' da parte della Protezione Civile con un monitoraggio costante della piena. I livelli del fiume saranno in crescita a valle di Torino per il contributo degli affluenti alpini con possibili superamenti delle soglie di elevata criticita'.

5 luglio 2011

Rifiuti, Berlusconi: appello a tutte le Regioni per risolvere emergenza

''Raccogliendo le preoccupazioni del capo dello Stato, faccio appello a tutti i governatori delle Regioni italiane affinché concorrano alla soluzione del problema dei rifiuti in Campania''. Lo sottolinea il premier Silvio Berlusconi, in una dichiarazione diffusa dall'ufficio stampa di palazzo Chigi.

''La situazione attuale - scrive il premier in relazione ad una lettera dei presidenti delle Regioni - ha assunto il carattere di una vera emergenza nazionale tale da richiedere ogni forma di collaborazione e solidarietà a livello sovra regionale così da alleviare le sofferenze della popolazione napoletana. E mi auguro che l'esempio dato da alcune Regioni, con la concessione dei nullaosta per il trasferimento dei rifiuti, venga presto imitato''. ''Con la certezza - scrive ancora il premier - che anche la Regione Campania, in virtù dei poteri straordinari ricevuti, acceleri le procedure per realizzare gli impianti necessari ad avviare un corretto ciclo dei rifiuti''.
In una nota, i presidente di 14 Regioni hanno sottolineato come sui rifiuti di Napoli si sia ''determinata una situazione di stallo da cui bisogna uscire al più presto, per evitare rischi alla salute dei cittadini e ulteriori danni all'immagine del Paese''. ''A Napoli c'è un'emergenza nazionale. Ed è per questo che le diverse istituzioni della Repubblica devono essere chiamate a fare la loro parte'', è la presa di posizione sottoscritta dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai e dai presidenti Claudio Burlando (Liguria), Vito De Filippo (Basilicata), Vasco Errani (Emilia-Romagna), Roberto Formigoni (Lombardia), Michele Iorio (Molise), Raffaele Lombardo (Sicilia), Catiuscia Marini (Umbria), Renata Polverini (Lazio), Augusto Rollandin (Valle d'Aosta), Enrico Rossi (Toscana), Gian Mario Spacca (Marche), Giuseppe Scopelliti (Calabria), Renzo Tondo (Friuli Venezia Giulia), Nichi Vendola (Puglia). ''A tal fine riteniamo che sia indispensabile agire su due fronti - proseguono i firmatari - Da un lato occorre aprire subito nuove discariche in Campania". Dall'altro lato, proseguono i presidenti delle Regioni firmatarie, "il Governo deve innanzitutto dire se ritiene sia giusto e necessario che tutte le Regioni intervengano per affrontare questa emergenza nazionale e, di conseguenza, se per questo obiettivo intenda impegnarsi". ''In questo quadro di chiarezza e di responsabilità, individuate e decisa la realizzazione di nuove discariche e impianti in Campania e confermato l'impegno del Governo, le nostre Regioni - è la conclusione dei presidenti - sono pronte a dare il loro contributo assicurandosi, come è ovvio, tutte le necessarie garanzie per la salute dei cittadini e le sicurezze ambientali sulla qualità e caratteristiche dei rifiuti''.
Una iniziativa quella dei 14 Governatori che il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e il vicesindaco Tommaso Sodano salutano ''con soddisfazione'', ringraziando ''le stesse Regioni per la disponibilità dimostrata verso la città di Napoli e la Campania".
Da parte sua il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha osservato che "regioni e presidenza del Consiglio sottolineano la necessità di un passo in avanti sull'impiantistica iniziando dall'apertura delle discariche. A partire dai Comuni tutti devono accelerare su questo".
Non cambia posizione il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che ribadisce il suo no all'arrivo dei rifiuti da Napoli: "Chi mi conosce sa che non ho mai cambiato idea. Qui ci sono serie motivazioni ogni giorno per dire di no".

5 giugno 2011

Nucleare, parola agli italiani: la Cassazione conferma il referendum sull'atomo

La Cassazione ha dato il via libera al referendum sul nucleare. Il 12 e 13 giugno, quindi, si andra' a votare anche per dire 'si'' o 'no' all'eventuale programma di rientro dell'Italia nel nucleare. Dopo la discussione in mattinata, la Camera di consiglio dell'ufficio elettorale centrale presso la Corte di Cassazione si e' infatti riunita decidendo di accogliere l'istanza presentata dal Pd volta a trasferire il quesito sulla nuova norma appena votata sul nucleare. In pratica il referendum, il prossimo 12 e 13 giugno, si svolgera' sui commi 1 e 8 dell'articolo 5 del decreto omnibus. Le schede ora andranno ristampate.

BERSANI: SMASCHERATI I TRUCCHI DEL GOVERNO - "I trucchi del governo sono stati ancora una volta smascherati. Ora gli italiani hanno la possibilita' di pronunciarsi con un Si' contro il piano del governo, ed e' necessario che il mondo dei media, a partire dal servizio pubblico, contribuisca a fornire ai cittadini il massimo dell'informazione necessaria". Lo afferma il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani che definisce "una notizia eccellente" la conferma del quesito sul nucleare. "Il Pd- aggiunge Bersani- che ha sempre contrastato le assurde scelte del governo sul nucleare, e' impegnato con tutte le sue forze a sostenere la campagna per il Si' e invita tutte le sue organizzazioni territoriali a mobilitarsi in occasione del 12 e 13 giugno".
VENDOLA: ORA TOCCA A TUTTI NOI - "La decisione della Corte di Cassazione, oltre che un riconoscimento del rispetto delle leggi italiane, al di la' dei tentativi di imbroglio e di trucchetti di cui il governo Berlusconi ha abusato in queste settimane, e' un atto di rispetto nei confronti degli elettori e delle elettrici chiamati alle urne il 12 e 13 giugno". Lo afferma il presidente nazionale di Sinistra Ecologia Liberta', Nichi Vendola, dopo la decisione della Corte di Cassazione di ammettere il referendum sulle centrali nucleari. "Ora, tocca a tutti noi- prosegue il leader di Sel- fare in modo che nei pochi giorni che ci sono rimasti gli italiani siano informati correttamente dell'importanza dei quesiti e che il quorum venga raggiunto. Abbiamo l'occasione di esibire cosa e' l'antiberlusconismo quando non e' insulto o espressione di rancore: rimettendo al centro un'idea di bene comune. Ne sono certo- conclude Vendola- il giudizio del popolo italiano sara' netto: un si per l'acqua pubblica, un si per impedire che gli affaristi riportino il pericolo nucleare nel nostro Paese, un si per impedire la privatizzazione della giustizia".
DI PIETRO: IL GOVERNO SI E' DATO LA ZAPPA SUI PIEDI - "Chi la dura la vince. La legge e' legge e nessuno puo' aggirarla. Noi ci abbiamo creduto fin dal primo momento". Cosi' Antonio Di Pietro dopo la decisione della Cassazione sul referendum, in conferenza stampa alla Camera. "Il governo con una legge truffaldina voleva impedire ai cittadini di svolgere un regolare referendum su un tema importante come il nucleare. Ma il governo e la sua maggioranza asservita, venduta e comprata si sono dati la zappa sui piedi", dice Di Pietro che spiega come abbia depositato stamattina la memoria che costituisce "l'asso nella manica" per dare il via libera al referendum.
"E ORA LA RAI DIA SPAZIO AL REFERENDUM" - La Rai dia immediatamente adeguata informazione sui referendum del 12 e 13 giugno. Lo chiedono un gruppo di parlamentari che hanno presentato oggi un esposto all'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni. Tante le firme di diversi partiti a cominciare da Giuseppe Giulietti di Articolo 21: si va da deputati e senatori Pd (Vita, Zaccaria, Gentiloni) Udc (Carra e Lusetti) a esponenti Fli (Di Biagio) e Idv (Orlando). Uniti per chiedere all'Agcom il rispetto delle disposizioni di legge e che il palinsesto del servizio pubblico prevede "formati ad hoc tali da assicurare alte potenzialita' di ascolto"."Alla base dell'iniziativa- spiega Giulietti in conferenza stampa alla Camera- c'e' il rifiuto di ogni oscurantismo mediatico. L'esposto e' stato sottoscritto da deputati diversi: alcuni voteranno si', altri non voteranno, ma tutti chiedono all'Agcom di svolgere la sua funzione, il ruolo di arbitro: faccia monitoraggio, ci dica se ci sono o no prime serate dedicate ai referendum. Noi- precisa- non chiediamo propaganda ma, ci fa orrore l'oscurantismo".Roberto Zaccaria riferisce che dal monitoraggio dei principali tg nelle edizioni di maggior ascolto emerge che ieri l'unico a dare informazione dei referendum e' stato quello di La7. Ermete Realacci osserva che "solo in Italia c'e' un quorum cosi' alto: e' difficile raggiungerlo e quindi e' importante l'informazione.Ci aspettiamo risposte gia' oggi o al massimo venerdi', quando si riunisce la commissione dell'Agcom. Non ci accontenteremo di risposte a babbo morto". Anche il radicale Marco Beltrandi plaude alla iniziativa "opportuna e urgente". L'esposto viene pubblicato sui siti delle diverse associazioni per chiedere a cittadini di sottoscriverlo. (AGENZIA DIRE,www.dire.it)

27 marzo 2011

GIAPPONE: CRESCE LA PAURA DI RADIAZIONI, OLTRE 10 MILA MORTI CERTI


Cresce la paura radiazioni in Giappone: ieri alcuni tecnici sono rimasti ustionati nel tentativo di raffreddare i reattori nella centrale nucleare di Fukushima e in queste ore lattuga contaminata e' stata trovata in un mercato giapponese, proveniente da una fattoria di Koga, nella prefettura di Ibaraki, che confina con Fukushima. Lo riferiscono funzionari governativi. Il ministero della Salute ha reso noto che il livello di iodio radioattivo della verdura si aggira intorno ai 2.300 becquerel per chilogrammo, al di sopra della soglia limite dei 2.000.''E 'deplorevole la notizia che numerosi prodotti alimentari contengono livelli di radioattivita' al limite'', ha dichiarato il portavoce del governo nipponico, Yukio Edano, nel corso di una conferenza stampa, precisando tuttavia che ''le verdure contaminate non costituiscono una minaccia immediata per la salute umana''.

Intanto la prefettura di Chiba raccomanda che i bambini non bevano acqua del rubinetto. Le autorita' locali hanno lanciato l'appello in seguito alla notizia di un impianto per il trattamento delle acque risultato contaminato. Stamane l'agenzia giapponese per la sicurezza nucleare ha riferito che il tasso di iodio radioattivo nel tratto di mare nei pressi della centrale di Fukushima e' 1250 volte superiore alla norma. Un portavoce dell'agenzia ha perfino avvertito che ''se si bevono 50 centilitri di acqua corrente con questa concentrazione di iodio si raggiunge nel corpo il limite naturale che si puo' assorbire''. La Tepco ha invece reso noto che ha iniziato l'iniezione di acqua dolce nel cuore del reattore numero 2 per aumentare l'efficienza del raffreddamento.Mentre sale a 10.151 morti e 17.053 dispersi il bilancio del terremoto/tsunami che ha devastato le coste orientali nipponiche. La stima e' data dalla polizia nazionale, che parla di 240.000 rifugiati in 1.900 centri di evacuazione.Oggi 17 camion di aiuti umanitari sono giunti a Sendai e il commissario europeo per gli aiuti umanitari, Kristalina Georgieva, si e' recato in visita in Giappone, in occasione della consegna di 70 tonnellate di aiuti, tra cui materassi , sacchi a pelo e coperte, inviati dall'Unione Europea alla popolazione nipponica. ''Ho visitato la citta' di Kita-Ibaraki. Lo tsunami ha distrutto villaggi di pescatori, ospitati temporaneamente nelle scuole elementari'' della citta', ha detto Georgieva all'Afp, precisando che ''i rifugiati, compresi bambini e anziani, sono ben organizzati, hanno il morale alto e non si lamentano'' dei disagi.

10 ottobre 2010

Iea e 8 governi contro lo smog: 20 milioni di auto ibride per il 2020

ROMA - Si chiama 'Iniziativa per i veicoli elettrici' (Electric vehicles initiatives), e vede otto paesi- Cina, Corea del sud, Francia, Germania, Giappone, Sudafrica, Svezia e Spagna- impegnati con l'Agenzia internazionale per l'energia (Iea) per una mobilita' sostenibile. L'iniziativa e' stata presentata oggi al salone dell'automobile di Parigi, e intende rilanciare con forza veicoli elettrici e vetture ibride. Obiettivo della 'Iniziativa per i veicoli elettrici', spiega la Iea, e' "permettere un rapido sviluppo del mercato mondiale" di questo tipo di automobili, cosi' da "raggiungere l'obiettivo di 20 milioni tra auto elettriche e ibride su strada entro il 2020".
L''Iniziativa per i veicoli elettrici', spiega Nobuo Tanaka, direttore esecutivo della Iea, "dimostra l'impegno e la determinazione di governi e industrie a fare dei veicoli 'puliti' una realta'". E cio' e' importante, poiche' "per avere un futuro sostenibile da un punto di vista energetico occorre trasformare il trasporto globale". Tanaka si dice certo del fatto che "questa iniziativa aiutera' a creare le condizioni per raggiungere gli obiettivi internazionali e assicurare un successo a lungo termine delle vetture elettriche ed ibride".
Al salone dell'automobile di Parigi, continua la Iea, i paesi partecipanti hanno deciso, nell'ambito dell''Iniziativa per i veicoli elettrici', di attivarsi su tre punti: avviare un progetto pilota per promuovere prove di veicoli elettrici e ibridi nelle citta'; accrescere l'infomazione, la ricerca e lo sviluppo della tecnologia; condividere informazioni sui veicoli 'verdi'. In quest'ottica il ministro cinese per le Scienze e la tecnologia, Wan Gang, annuncia che "la Cina pensa di realizzare i progetti pilota a Shanghai e Shenzhen". Soddisfatto David Sandalow, vicesegretario per gli Affari internazionali del dipartimento per l'Energia degli Stati Uniti. L''Iniziativa per i veicoli elettrici', afferma, "e' parte di un impegno assunto tra il nostro paese e gli altri partner e che va avanti". Anche attraverso questa iniziativa, assicura, si potranno "creare posti di lavoro ben retribuiti, rafforzare l'economia e ridurre l'inquinamento da carbonio".

19 settembre 2010

Clima, nel 2010 caldo record: sale la febbre pianeta

ROMA - La temperatura media globale sulla terra e sugli oceani del 2010 è stata fino ad ora la più elevata mai registrata nella storia delle rilevazioni, iniziata nel 1880. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati preliminari raccolti dal National oceanic and atmospheric administration (Noaa's), relativi ai primi otto mesi dell’anno, dai quali si evidenzia che il risultato, a pari merito con il 1998, è il frutto dei record di sempre per il caldo raggiunti nei mesi di marzo, aprile maggio, giugno, del secondo posto del luglio e del terzo posto dell’agosto 2010.In particolare, la temperatura del periodo compreso tra gennaio ed agosto 2010 è stata di 58,5 gradi Fahrenheit (14,7 gradi Celsius), un valore di 1,21 gradi Fahrenheit superiore alla media del ventesimo secolo. Secondo le elaborazioni Coldiretti su dati del National oceanic and atmospheric administration la temperatura media globale sulla terra e sugli oceani dei primi dieci anni del terzo millennio (2000-2009) è stata la più elevata mai registrata con un valore di 57,9 gradi Fahrenheit (14,389 gradi Celsius), superiore dello 0,3 per cento a quella della decade precedente
L’anno conferma quindi il trend al cambiamento del clima che ha provocato danni in molte parti del mondo con il verificarsi di eventi estremi in India, Cina, e Pakistan che hanno causato disastri e vittime ma anche condizionato gli andamenti stagionali e lo svolgimento delle attività agricole, come il crollo della produzione di grano in Russia. Una situazione che spinge a confermare e ad incentivare l’impegno per contrastare i cambiamenti climatici ai quali, sostiene sempre la Coldiretti, possono contribuire modelli di consumo piu’ responsabili che abbattono l’emissione di gas serra, avendo presente l'obiettivo di riduzione del 20% fissato per il 2020.
In Italia, sottolinea infine Coldiretti, l’estate 2010 si classifica al quattordicesimo posto tra quelli le piu' calde degli ultimi 200 anni con una temperatura media 0,97 gradi piu' alta rispetto al periodo 1971-2000, che viene preso come riferimento, secondo i dati dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr di Bologna dai quali si che evidenzia che è stato il 2003 l’anno piu’ caldo mai registrato nel Belpaese. (AGENZIA DIRE, www.dire.it)

23 giugno 2010

NUCLEARE: LA CONSULTA RESPINGE IL RICORSO DELLE REGIONI

La Corte costituzionale ha rigettato i ricorsi sollevati da undici Regioni (poi divenute 10) sulla legge delega del 2009 sul nucleare. In particolare, spiega una nota della Consulta, ''su ricorso di 11 Regioni e' stata chiamata a giudicare su questioni relative al riparto della competenza legislativa fra Stato e Regioni in tema di produzione dell'energia elettrica nucleare; le ricorrenti ritenevano costituzionalmente illegittime alcune disposizioni contenute nella legge di delega n. 99 del 2009''.La Corte costituzionale, conclude la nota, ''ha dichiarato queste censure in parte infondate ed in parte inammissibili.La motivazione verra' depositata nelle prossime settimane''.
Violazione delle competenze in materia energetica sancite dal titolo V della Costituzione e mancato passaggio alla Conferenza Stato-Regioni. Erano questi i due pilastri dei ricorsi contro le disposizione sul nucleare della Legge Sviluppo presentati alla Corte Costituzionale da Lazio, Umbria, Basilicata, Toscana, Calabria, Marche, Molise, Puglia, Liguria ed Emilia Romagna (il Piemonte, inizialmente aderente al ricorso, se ne e' chiamato fuori dopo l'insediamento della nuova giunta Cota).
Prevista una procedura accentrata, con i dicasteri di Sviluppo Economico ed Ambiente, sul tipo di centrali da autorizzare dopo una delibera del Cipe. La legge richiede un'intesa con la Conferenza Unificata, a cui partecipano le Regioni e gli enti locali, solo per la costruzione e l'esercizio degli impianti.Prossima scadenza ad ottobre quando la Consulta dovra' discutere il ricorso, questa volta del governo, contro le leggi regionali di Puglia, Basilicata e Campania che vietano la costruzione di centrali nucleari sul loro territorio.Intanto, domani a margine del Consiglio dei Ministri si discutera' di come accelerare le procedure per l'Istituzione dell'Agenzia per il Nucleare. Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo commentando la decisione della Consulta.Una decisione, dice in una nota, che ''fuga ogni dubbio sulla legittimita' della impostazione del Governo su questo tema chiave per lo sviluppo del paese''.''Ho affrontato oggi il tema con il premier Berlusconi - prosegue il Ministro - chiedendogli di accelerare le procedure per l'avvio dell'Agenzia per la Sicurezza Nucleare e che domani approfondiremo a margine del consiglio''.Secondo Prestigiacomo ''ora bisogna andare avanti senza indugio per definire le scelte concrete da adottare, i costi e i benefici per i territori e per il paese. Credo sia oggi ancora piu' valida la proposta di un tavolo di confronto concreto de-ideologizzato che consenta di affrontare uno snodo dello sviluppo del paese come quello del ritorno al nucleare non cercando impossibili unanimita' ma la piena consapevolezza di tutti in materia di sicurezza, ambiente, costi e bilancio energetico. Sgombrando il campo sia da allarmismi ingiustificati che da facili entusiasmi.Incontrero' oggi il prof. Veronesi e sono pronta ad incontrare Emma Bonino e quanti si sono dichiarati disponibili ad un confronto franco su questa sfida''.

27 aprile 2010

Smog, dai trasporti un quarto dei gas serra: italiani auto-dipendenti

ROMA - Dai trasporti giungono "circa 1/4 delle emissioni complessive di gas a effetto serra nell'Ue". Tra 1997 e 2007 il trasporto merci su strada segna un +43%, quello per via aerea +35%, mentre cala la quota della rotaia e delle vie idriche. La crisi per ora ha ridotto i volumi, ma "i trasporti riprendano a crescere". Il trasporto aereo è "il settore in più rapida crescita" con un +48%. La modalità prevalente di trasporto resta l’automobile, che "rappresenta il 72% dei chilometri complessivamente percorsi dai passeggeri nell'Eu-27". Le emissioni di gas a effetto serra dovute ai trasporti (esclusi trasporto aereo e marittimo internazionali) "sono aumentate del 28% tra il 1990 e il 2007, e ora rappresentano circa il 19% delle emissioni complessive".

Nella sua decima edizione, la relazione 'Term' (Transport and environment reporting mechanism), l'Agenzia europea dell'ambiente (Aea) presenta una panoramica dell'impatto dei trasporti sull'ambiente, fondata su un’analisi di 40 indicatori rilevanti. I dati del periodo 1997-2007 presentano "un quadro eterogeneo, con alcuni miglioramenti degli inquinanti atmosferici e gravi preoccupazioni riguardanti la crescita persistente delle emissioni di gas a effetto serra causate dai trasporti".
Se da un lato, grazie ai progressi tecnologici, "si producono veicoli più ecologici", dall’altro "un numero sempre più elevato di passeggeri e merci percorre distanze sempre più lunghe, annullando così i vantaggi acquisiti in termini di efficienza".
Sulla base di un'analisi delle tendenze a lungo termine, la nuova relazione 'Term' dell’Agenzia europea dell'ambiente (Aea) invita a "elaborare una visione chiara che definisca il sistema dei trasporti in Europa entro il 2050 e politiche coerenti per realizzarlo".
Negli ultimi dieci anni "ci siamo concentrati su misure volte a migliorare la mobilità, separando le emissioni dei trasporti dalla crescita economica- dice Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’Aea- oggi possiamo constatare che gli ingenti investimenti nelle infrastrutture di trasporto ci hanno permesso di soddisfare maggiormente le nostre esigenze quotidiane, ma non hanno condotto a una diminuzione dei periodi di esposizione al rumore, al traffico e all'inquinamento atmosferico”. In futuro "dovremo concentrarci non solo sulle modalita’ di trasporto- aggiunge McGlade- ma anche sulle ragioni per cui le persone scelgono di viaggiare, perché in ultima analisi la mobilità è legata indissolubilmente alla qualità della nostra vita”.
I trasporti, compreso il trasporto aereo e marittimo internazionale, "rappresentano circa un quarto delle emissioni complessive di gas a effetto serra nell'Ue". A differenza di altri settori, "l'impatto dei trasporti sull'ambiente continua ad essere strettamente legato alla crescita economica".
Il trasporto di merci "tende a crescere a un ritmo lievemente più rapido rispetto all'economia", spiega il rapporto. I maggiori incrementi nell’Eu-27 si sono registrati "per il trasporto di merci su strada e per via aerea (aumentato rispettivamente del 43% e del 35% tra il 1997 e 2007)". Nello stesso periodo "è diminuita la quota del trasporto su rotaia e per vie navigabili interne in rapporto al volume totale di merci".
L'attuale rallentamento dell'economia "ha ridotto i volumi di trasporto- segnala la nuova relazione 'Term' dell’Agenzia europea dell'ambiente (Aea)- ma si prevede che i trasporti riprendano a crescere non appena riprenderà la crescita dell'economia". Il trasporto di passeggeri "ha continuato a crescere, ma ad un ritmo più lento rispetto all'economia". Il trasporto aereo all'interno dell'Ue è rimasto "il settore in più rapida crescita, con un aumento del 48% tra il 1997 e il 2007". La modalità prevalente di trasporto è rimasta l’automobile, che "rappresenta il 72% dei chilometri complessivamente percorsi dai passeggeri nell'Eu-27".
Nei paesi membri dell’Aea, le emissioni di gas a effetto serra dovute ai trasporti (con l’esclusione del trasporto aereo e marittimo internazionale) "sono aumentate del 28% tra il 1990 e il 2007, e ora rappresentano circa il 19% delle emissioni complessive". Nonostante le recenti riduzioni delle emissioni di inquinanti atmosferici, "nel 2007 il trasporto su strada è stato il principale responsabile delle emissioni di ossidi di azoto e il secondo produttore di sostanze inquinanti che danno origine al particolato".
Tra i 32 paesi membri dell’Aea, solo la Germania e la Svezia sono al passo nella realizzazione degli obiettivi indicativi per il 2010 riguardanti l’uso di biocarburanti. E l'inquinamento legato ai trasporti non si limita all'aria. Il traffico stradale rimane "di gran lunga la principale fonte di esposizione all’inquinamento acustico". Il numero di persone esposte a livelli di rumore nocivi, specialmente di notte, "è destinato ad aumentare a meno che non vengano elaborate e attuate politiche efficaci in materia di inquinamento acustico".

25 aprile 2010

Traffico illecito di rifiuti, Legambiente: "A marzo 151 inchieste"

ROMA - "151 inchieste, 979 persone arrestate, 2.917 persone denunciate e 610 aziende coinvolte". Sono i dati aggiornati al 31 marzo scorso che Legambiente ha presentato al Systems for environmental projects- Sep 2010 di Padova, in occasione del convegno sulla 'Gestione del ciclo integrato dei rifiuti'. I dati aggiornati "mostrano chiaramente come i veleni delle 'Rifiuti Spa' continuano a viaggiare da un capo all’altro del nostro paese, senza soluzione di continuità- denuncia una nota- 151 le inchieste sull’unico delitto ambientale del nostro ordinamento giuridico, l’art. 260 del Dlgs 152/2006, che punisce le 'attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti': entrato in vigore nel 2002, ha sino ad oggi portato a 979 ordinanze di custodia cautelare e 2.917 denunce, coinvolgendo 610 aziende, 73 procure, 19 regioni (unica eccezione la Valle d’Aosta) e 13 stati esteri".

Solo nel 2009 si sono registrate "ben 24 inchieste, due in meno rispetto al 2008, che hanno prodotto però, un record di persone arrestate , 170, e denunciate, 241". Record che secondo la tendenza del 2010 "potrebbe essere superato: solo nei primi tre mesi del 2010 sono già 90 le persone arrestate". “L’ultimo dato Ispra aggiornato parla di un ammanco di 31 milioni di tonnellate di rifiuti che sono praticamente scomparsi dalla contabilità ufficiale– spiega Antonio Pergolizzi, coordinatore dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente– una mole impressionante di rifiuti che potrebbe essere rappresentata da una montagna alta 3.100 metri, quasi quanto l’Etna". Dopo anni in cui le rotte del traffico illecito erano solo in direzione nord-sud, il malaffare "attualmente coinvolge tutto il territorio nazionale, con 23 procure del nord, 25 del centro e 24 del sud", aggiunge Pergolizzi.
Come Legambiente "ribadiamo che per sconfiggere un businnes di circa 7 miliardi di euro l’anno occorre introdurre nel nostro ordinamento la responsabilità penale anche delle persone giuridiche e non solo fisiche- dice il coordinatore dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente- che dovranno rispondere con il loro patrimonio, nel caso in cui venissero accertati traffici illeciti di rifiuti". La soluzione è semplice, "basta estendere ai delitti ambientali il d.lgs 231 del 2001 sulla sicurezza del lavoro- conclude Pergolizzi- un altro dato da non sottovalutare, emerso dall’analisi dell’Agenzia delle Dogane, è che un terzo delle aziende reitera il reato

31 marzo 2010

Terra da sfruttare: +50% l'estrazione di risorse negli ultimi 30 anni

ROMA - Negli ultimi 55 anni (1950-2005) la produzione di metalli è sestuplicata, il consumo di petrolio è aumentato di 8 volte e quello di gas naturale di 14. Complessivamente, ora si estraggono 60 miliardi di tonnellate di risorse l'anno, "circa il 50% in più rispetto a solo 30 anni fa". Inoltre, nel solo 2008, globalmente sono stati acquistati 68 milioni di veicoli: tradotto "per i sistemi naturali del pianeta terra gli stili di vita, in particolar modo americano ed europeo, sono semplicemente improponibili". Lo dice lo 'State of the world 2010' realizzato da Worldwatch institute e presentato a Roma dal Wwf.Lo studio invita ad "adottare tecnologie sostenibili", così da "permettere ai consumi di base di posizionarsi in una dimensione ecologicamente possibile". Per costruire un modello di sviluppo veramente sostenibile, secondo lo studio, nei prossimi 25 anni "si dovrebbero costruire 200 metri quadrati di pannelli solari fotovoltaici e 100 metri quadrati di solare termico al secondo, più 24 turbine eoliche da 3 MegaWatt all'ora, no stop".
Il rapporto "conferma l'insostenibilità" in atto e "il trend crescente" di uno sviluppo per nulla eco-compatibile, commenta il presidente del Wwf Italia, Stefano Leoni. Per Erik Assadourian, direttore di State of the World, il problema è che "in tutto il mondo si è sempre più orientati al consumismo, e tanto più il consumismo si impone, più si perde il senso del mondo naturale". Così, "gli effetti collaterali del consumismo- cambiamenti climatici, inquinamento dell'aria e uso irrazionale dell'energia- aumentano". Per Assadourian, quindi, "non sorprende" che l'1% degli indiani più ricchi (circa 10 milioni di individui), siano oggi responsabili dell'emissione di 5 tonnellate di emissioni di CO2, "un quinto delle emissioni pro-capite statunitensi ma il doppio del livello medio di 2,5 tonnellate pro-capite necessario per mantenere l'aumento delle temperature sotto i 2 gradi".
Il dossier parla chiaro: "Con gli attuali 6,8 miliardi di individui del pianeta, i moderni modelli di consumo, anche a livelli relativamente bassi, non sono sostenibili". Occorre quindi "un'inversione culturale" per "sostenere un modello di sviluppo che abbia una maggiore impronta ecologica", aggiunge Assadourian. Un tale mutamento, conclude il presidente di Worldwatch Institute, Christopher Flavin, "rimodellerebbe a livello globale il modo di vivere dell'uomo".