Modernizzazione ecologica dell'industria italiana e riforma fiscale verde, politiche per la qualità del Paese e nuovo piano energetico. Ma non solo, difesa del suolo, nuovi investimenti per i servizi pubblici locali, mobilità sostenibile e città ecologiche, un'economia verde per lo sviluppo del Mezzogiorno, lotta alle ecomafie e più investimenti per green job. Sono queste le dieci proposte lanciate dagli Ecodem per la crescita del Paese.Le dieci proposte rappresentano progetti concreti per la cosiddetta 'fase due' per la ripresa dell'economia e per creare lavoro. Al primo posto gli Ecodem chiedono la modernizzazione ecologica dell'industria italiana, un programma 'Industria 2020' per la green economy mirato all'industria dell'auto, ai nuovi materiali, alla chimica verde, all'industria del riciclo, alle tecnologie per l'efficienza energetica e le rinnovabili e all'eco design.
Sul fronte fiscale, gli Ecodem propongono di alleggerire il carico sul lavoro e impresa e di spostarlo sui consumi di materia e di energia e di incentivare produzioni e consumi sostenibili. Per maggiori politiche per la qualità della vita italiana per gli Ecodem bisogna puntare sulla sfera dell'ambiente e del paesaggio, sull'agricoltura di qualità, sul turismo, sui parchi e sulla promozione del made in Italy nel mondo.
Serve, inoltre, un nuovo piano energetico e gli Ecologisti democratici propongono un programma per l'efficienza energetica nell'industria, nei servizi e nell'edilizia e di puntare ad arrivare al 50% di elettricità da rinnovabili entro il 2030.
Smart Grid e riduzione del 30% delle emissioni di gas serra entro il 2020 ma anche rendere permanente l'ecobonus del 55% sono le proposte di punta per un nuovo piano energetico italiano che arrivano dagli Ecodem.
Anche la difesa del suolo, considerata la più grande opera pubblica dell'Italia dagli Ecodem, è tra le proposte lanciate oggi. Secondo l'associazione degli Ecologisti democratici bisogna utilizzare almeno un terzo dei fondi Cipe e parte dei risparmi da rinuncia all'acquisto dei cacciabombardieri F35. Nella proposta anche deroga al patto di stabilità per i Comuni e stop al consumo di suolo.
I servizi pubblici locali sono per gli Ecodem una parte importante per la crescita della green economy che propongono di investire per acquedotti e depuratori, impianti per i rifiuti, reti di trasporto, energia e gas e di rispettare le indicazioni emerse dal referendum sull'acqua.
Nelle proposte anche una mobilità sostenibile, città più ecologiche investendo sul trasporto pubblico locale, ferrovie locali, tramvie e metropolitane. Ma per l'associazione degli ecologisti democratici, l'economia verde si gioca al Sud e quindi attraverso una priorità per lo sviluppo del Mezzogiorno che passa per più ambiente e più energie rinnovabili.
Infine, lotta alle ecomafie con l'introduzione dei reati ambientali nel Codice penale e lotta all'abusivismo, riforma dell'Ispra e del sistema dei controlli ambientali e semplificare le norme e le procedure. Dall'economia verde nasce anche una maggiore occasione di lavoro, un milione di posti di lavoro nella green economy e maggiori investimenti su formazione e ricerca sono i punti contenuti fra le dieci proposte avanzate dagli Ecodem.
Sul fronte fiscale, gli Ecodem propongono di alleggerire il carico sul lavoro e impresa e di spostarlo sui consumi di materia e di energia e di incentivare produzioni e consumi sostenibili. Per maggiori politiche per la qualità della vita italiana per gli Ecodem bisogna puntare sulla sfera dell'ambiente e del paesaggio, sull'agricoltura di qualità, sul turismo, sui parchi e sulla promozione del made in Italy nel mondo.
Serve, inoltre, un nuovo piano energetico e gli Ecologisti democratici propongono un programma per l'efficienza energetica nell'industria, nei servizi e nell'edilizia e di puntare ad arrivare al 50% di elettricità da rinnovabili entro il 2030.
Smart Grid e riduzione del 30% delle emissioni di gas serra entro il 2020 ma anche rendere permanente l'ecobonus del 55% sono le proposte di punta per un nuovo piano energetico italiano che arrivano dagli Ecodem.
Anche la difesa del suolo, considerata la più grande opera pubblica dell'Italia dagli Ecodem, è tra le proposte lanciate oggi. Secondo l'associazione degli Ecologisti democratici bisogna utilizzare almeno un terzo dei fondi Cipe e parte dei risparmi da rinuncia all'acquisto dei cacciabombardieri F35. Nella proposta anche deroga al patto di stabilità per i Comuni e stop al consumo di suolo.
I servizi pubblici locali sono per gli Ecodem una parte importante per la crescita della green economy che propongono di investire per acquedotti e depuratori, impianti per i rifiuti, reti di trasporto, energia e gas e di rispettare le indicazioni emerse dal referendum sull'acqua.
Nelle proposte anche una mobilità sostenibile, città più ecologiche investendo sul trasporto pubblico locale, ferrovie locali, tramvie e metropolitane. Ma per l'associazione degli ecologisti democratici, l'economia verde si gioca al Sud e quindi attraverso una priorità per lo sviluppo del Mezzogiorno che passa per più ambiente e più energie rinnovabili.
Infine, lotta alle ecomafie con l'introduzione dei reati ambientali nel Codice penale e lotta all'abusivismo, riforma dell'Ispra e del sistema dei controlli ambientali e semplificare le norme e le procedure. Dall'economia verde nasce anche una maggiore occasione di lavoro, un milione di posti di lavoro nella green economy e maggiori investimenti su formazione e ricerca sono i punti contenuti fra le dieci proposte avanzate dagli Ecodem.