1 agosto 2010

Stipendi, +2,5% in un anno. Grandi imprese, -1,8% l'occupazione

ROMA (Agenzia Dire) - Stipendi in crescita. Nel mese di giugno 2010, l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie è aumentato dello 0,1 per cento rispetto al mese precedente e del 2,5 per cento rispetto a giugno 2009. La crescita registrata nel periodo gennaio-giugno 2010, rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente, è del 2,3 per cento. A fornire i dati è l'Istat, che precisa come alla fine di giugno i contratti collettivi nazionali di lavoro, in vigore per la sola parte economica, interessano il 64,3 per cento degli occupati dipendenti; a essi corrisponde una quota del 61,1 per cento del monte retributivo complessivo.Nel mese di giugno, a fronte di una variazione tendenziale media di più 2,5 per cento, i settori che presentano gli incrementi più elevati sono alimentari, bevande e tabacco (5,2 per cento), telecomunicazioni (4,5 per cento), energia e petroli (4,4 per cento), regioni e autonomie locali e servizio sanitario nazionale (4 per cento per entrambi), estrazioni minerali e commercio (per entrambi la variazione è del 3,9 per cento). Gli incrementi minori si osservano, invece, per ministeri, scuola, forze dell'ordine e militari-difesa (in tutti i casi l'aumento è stato dello 0,3 per cento).

Sempre a giugno, nel settore industriale sono stati rinnovati due accordi tra quelli monitorati dalla rilevazione Istat: calzature e pelli e cuoio. Risultano, quindi, in vigore 39 contratti, che regolano il trattamento economico di circa 8,4 milioni di dipendenti; a essi corrisponde un'incidenza in termini di monte retributivo pari al 61,1 per cento. Risultano, invece, in attesa di rinnovo 39 accordi, relativi a circa 4,7 milioni di dipendenti e al 38,9 per cento del monte retributivo totale.
A livello settoriale le quote di contratti nazionali vigenti sono molto differenziate: la copertura è totale nel settore agricolo, mentre è pari al 96,4 per cento per l'industria e al 69,1 per cento per i servizi privati. Nella pubblica amministrazione, invece, a partire da gennaio 2010 tutti i contratti sono scaduti.
L'indagine consente di calcolare la quota dei contratti collettivi nazionali di lavoro che rimarrebbe in vigore nel semestre successivo nell'ipotesi di assenza di rinnovi. L'incidenza (in termini di monte retributivo contrattuale rispetto al totale osservato nel dicembre 2005) dei contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore rilevata a giugno 2010 si ridurrebbe lentamente, giungendo al 58,8 per cento alla fine di dicembre 2010.
A seguito dei rinnovi recepiti nel mese di giugno, relativamente all'intera economia, la quota di dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 35,7 per cento, in moderata riduzione rispetto a quella di maggio 2010 (36,4 per cento), a seguito dei rinnovi recepiti nel mese, ma più elevata rispetto a giugno 2009 (20,2 per cento). A giugno 2010 i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono in media 12,2, in aumento rispetto a maggio 2010 (11,0), ma in calo rispetto a un anno prima (16,2). L'attesa media distribuita sul totale dei dipendenti è di 4,4 mesi, un valore superiore a quello di maggio 2010 (4,0 mesi) e a quello di giugno 2009 (3,3 mesi).
GRANDI IMPRESE, OCCUPAZIONE IN CALO: -1,8% IN UN ANNO - Nel mese di maggio 2010, l’indice dell’occupazione nelle grandi imprese, depurato dagli effetti della stagionalità, ha registrato una variazione congiunturale di meno 0,1 per cento al lordo della cassa integrazione guadagni e una variazione nulla al netto dei dipendenti in cig. Nel confronto tra la media degli ultimi tre mesi (marzo-maggio 2010) e quella dei tre mesi precedenti (dicembre 2009-febbraio 2010) si è registrato un calo dello 0,3 per cento al lordo della cig e una variazione nulla al netto della cig. In termini tendenziali (maggio 2010 rispetto a maggio 2009) sono state registrate variazioni negative dell’1,8 per cento al lordo della cig e dello 0,5 per cento al netto della cig.
Sono i dati diffusi dall'Istat sull'occupazione nella grande impresa. Complessivamente, nei primi cinque mesi del 2010 la variazione media dell’occupazione, rispetto allo stesso periodo del 2009, è stata di meno 1,9 per cento al lordo della cig e di meno 1,2 per cento al netto della cig.