1 agosto 2010

Berlusconi: "Né crisi, né elezioni''

Roma, - Quale prospettiva dopo la frattura interna al Pdl? Niente crisi di governo, né elezioni, assicura Berlusconi mentre Pd e Udc parlano di ''governo di transizione'' e Di Pietro punta sull'''alternativa''.
"Non ci sarà nessuna crisi di governo e non ci saranno nuove elezioni, c'è molto lavoro da fare in Italia e in Europa e sono fiducioso di concludere la legislatura", ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una conversazione con il direttore de 'La Stampa' Mario Calabresi. "Non ho nessuna preoccupazione per la tenuta della maggioranza e del governo e non dubito della lealtà dei parlamentari che sono stati eletti con il Popolo della libertà".
E all'interno del Pdl, il ministro per i Rapporti con le regioni Raffaele Fitto apre ai centristi: "Ci siamo sempre detti disponibili ad allargare i confini della maggioranza, ed è inevitabile ricordare e sottolineare come con l'Udc ci sia sempre stato un dialogo proficuo su obiettivi e valori comuni", ha detto a Sky Tg24.

Aquí escribes el resto del post.L'opposizione tenta un serrare le fila. Ma con posizioni divergenti. Il leader Idv Antonio Di Pietro ha indirizzato una lettera a Pierluigi Bersani, inviata al quotidiano 'la Repubblica', in cui invita il leader del Pd e le altre forze dell'opposizione a creare un fronte comune che sia ''un'alternativa di governo''. Per l'Idv, ''la crisi che ha travolto il Pdl è una crisi lacerante e strutturale'' e ''presto travolgerà l'intera compagine di governo''. Quindi le opposizioni, ''piuttosto che affannarsi continuamente nel prefigurare o auspicare cose che non dipendono né da noi né da Voi, quali larghe intese, governi tecnici o governissimi che dir si voglia, dovrebbero senza ulteriori indugi riunirsi e mettere in campo al più presto idee, progetti e uomini che rappresentino l'alternativa di governo''. Insomma ''oggi è il tempo di edificare la casa comune non di apparire al Paese intenti a perseguire trame di palazzo''.
Ma il Pd punta, piuttosto, a un governo di transizione. "Le elezioni sarebbero un fallimento della maggioranza. Nessuno ha paura di un confronto su questo punto, il problema è un altro. Al paese adesso servono le elezioni?", ha detto Pier Luigi Bersani, segretario del Partito democratico, a Sky Tg24. "Io credo che ci siano altre proposte più concrete. Io ho avanzato la proposta di un governo di transizione, a tempo limitato, per fare la nuova legge elettorale e ridare lo scettro nelle mani dei cittadini, e per occuparsi dei problemi legati all'economia e al lavoro, e per bonificare le norme che stanno consentendo un'autostrada verso la corruzione". A tal fine "bisogna accorciare le distanze tra le forze d'opposizione. Non si può un giorno darsi i calci negli stinchi e il giorno dopo fare il partito unico''. Quindi ''con Di Pietro ci incontreremo così come voglio incontrare le altre forze d'opposizione".
La controreplica dei dipietristi arriva dal capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi: "La nostra richiesta è inequivocabile ed è quella di dar vita da subito ad una nuova coalizione''. Quindi ''non c'è più tempo per far finta di non capire". Maurizio Migliavacca coordinatore della segreteria nazionale del Pd risponde: ''Non possiamo più permetterci coalizioni non credibili''.
Il leader Udc Pier Ferdinando Casini risponde, invece, al Senatur Umberto Bossi sul 'complotto' per far cadere Berlusconi a settembre. "Non c'è alcun complotto. Credo che i numeri a settembre saranno ancora peggiori per il governo perché si rifiutano di guardare le contraddizioni che hanno messo in atto", ha detto il leader dell'Udc a Sky Tg24. "Da tempo - ha ribadito Casini - ho formulato la mia proposta, di un governo di transizione, di responsabilità nazionale, perché servirebbe al Paese".
E in merito a possibili alleanze con i partiti d'opposizione, Casini ha detto: "Con Di Pietro non ci sentiamo mai. Con Bersani invece ci sentiamo spesso, è un importante interlocutore. In questo momento ci vuole fermezza per aiutare il Paese".