ROMA - "Stanno prendendo il via in molte città europee e nelle principali metropoli del mondo, le vendite a saldo che, in diversi casi, sono iniziate prima delle festività natalizie. Quello che ci chiediamo è, in Italia, cosa si aspetta? I commercianti non hanno ancora capito che, così facendo, non andranno da nessuna parte?". Così in una nota Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, che aggiungono: "È ora di mettere al bando ogni provincialismo e iniziare a ragionare. Visto il persistente e drammatico crollo dei consumi registrato per questo Natale, non si capisce che senso abbia attendere ancora il 6 di gennaio, è ora di avviare i saldi".
L’andamento delle spese registrato in questi giorni infatti- spiegano Trefiletti e Lannutti- è stato ancora peggiore delle già negative previsioni che avevamo fatto alla vigilia di tale festività. La previsione dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori sulla spesa si aggirava intorno ai 5,5 miliardi di euro". Il primo consuntivo sui dati a campione raccolti relativamente alla spesa effettuata in occasione del Natale, "registra invece un ammontare che sfiora appena i 5 miliardi di euro, con una caduta dei consumi del -12% rispetto allo scorso anno".
Secondo Federconsumatori-Adusbef, "gli unici settori che hanno resistito al crollo sono stati quello dell’editoria, rimasto stabile, e quello dell’elettronica di consumo, che ha registrato un debole +1% (inferiore al +3% previsto in precedenza). Si riconfermano in negativo, invece: il settore dell’abbigliamento e delle calzature -14%; il settore dei mobili, dell’arredamento per la casa e degli elettrodomestici -21%; quello della profumeria e della cura della persona -9%; il settore dei giochi, giocattoli e dello sport -2% e persino il settore alimentare -2%".
Proprio per questo "si rendono più che mai urgenti misure tese a risollevare l’andamento dei consumi, a partire proprio dall’avvio immediato dei saldi. Operazione che, se avviata prima di Natale (come avevamo ripetutamente richiesto), forse, avrebbe potuto evitare questo disastro. Oltre a ciò- concludono le due associazioni- sono necessarie manovre strutturali, che, attraverso un sostegno ai bilanci delle famiglie a reddito fisso (attraverso una detassazione de 1.200 euro annui), rilancino la domanda interna e rimettano in moto un’economia che, purtroppo, è ancora lontana dal superamento della crisi".
Secondo Federconsumatori-Adusbef, "gli unici settori che hanno resistito al crollo sono stati quello dell’editoria, rimasto stabile, e quello dell’elettronica di consumo, che ha registrato un debole +1% (inferiore al +3% previsto in precedenza). Si riconfermano in negativo, invece: il settore dell’abbigliamento e delle calzature -14%; il settore dei mobili, dell’arredamento per la casa e degli elettrodomestici -21%; quello della profumeria e della cura della persona -9%; il settore dei giochi, giocattoli e dello sport -2% e persino il settore alimentare -2%".
Proprio per questo "si rendono più che mai urgenti misure tese a risollevare l’andamento dei consumi, a partire proprio dall’avvio immediato dei saldi. Operazione che, se avviata prima di Natale (come avevamo ripetutamente richiesto), forse, avrebbe potuto evitare questo disastro. Oltre a ciò- concludono le due associazioni- sono necessarie manovre strutturali, che, attraverso un sostegno ai bilanci delle famiglie a reddito fisso (attraverso una detassazione de 1.200 euro annui), rilancino la domanda interna e rimettano in moto un’economia che, purtroppo, è ancora lontana dal superamento della crisi".