Le famiglie sempre piu' strette dalla morsa della crisi e dell'inflazione si accingono a trascorrere un Natale attento e prudente. A gravare sulle tasche degli italiani saranno soprattutto gli aumenti dei prodotti alimentari che l'associazione dei consumatori Adoc stima del 3,4% circa rispetto al 2009. Cosi' a venire penalizzato, inevitabilmente sara' il classico cenone in casa che rischia di diventare un 'cenino' per almeno una famiglia su tre. A cominciare dal panettone e dal pandoro, per arrivare ai datteri, con aumenti a due cifre allo spumante.
''Per il cenone di Natale la spesa crescera' del 3,4% rispetto al 2009 - commenta Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - per un totale di 163 euro a famiglia. I prezzi elevati costringeranno una famiglia su tre a rinunciare al cenone, rivedendo drasticamente il menu' casalingo e magari trasformandolo in un 'cenino', preferendo la qualita' alla quantita'''.
Tra i prodotti che hanno subito gli aumenti piu' eclatanti troviamo i classici panettoni (+12,9%), salmone affumicato (+12,1%), datteri (+17,3%) e pandoro (+6,2%), ribassi invece per mandarini (-9,4%) e torrone (-5%)".
L'Adoc segnala anche l'aumento record del riso, sebbene non sia un prodotto di tradizione. Si tratta di un record visto che oggi costa il 20,6% in piu' del 2009. Insomma, una situazione gravosa per la quale non bastera' neanche l'apporto della tredicesima, che per l'85% dei casi sara' dedicata a coprire le spese ordinarie.
D'altra parte le famiglie, come e' gia' capitato l'anno scorso, la spenderanno prima di incassarla, anche perche' oggi piu' che mai fanno affidamento sul surplus di stipendio per fronteggiare la crisi. A questo proposito l'Adoc suggerisce che la tredicesima dovrebbe essere detassata, in modo da fornire un minimo ritorno economico.
Sulle tavole natalizie quindi si vedranno sempre meno i prodotti di lusso come caviale e champagne. E in generale si assistera' a una contrazione dei consumi alimentari, pari al 4% nell'ultimo anno.
Ma non finisce qui. Secondo l'Adoc ci sara' un forte calo della presenza di avventori nei ristoranti, in media del 25%. ''Mangiando fuori casa, una famiglia di 4 persone spenderebbe poco meno di 300 euro, pagando in media tra i 70 e gli 80 euro a persona - prosegue Pileri - una cifra al di la' delle possibilita' di molte famiglie che, pur volendo, non potrebbero sostenere una spesa simile, soprattutto considerando che con circa la meta' si puo' cenare senza farsi mancare nulla, e va bene anche per una tavolata di 8-10 persone. E' quindi naturale che a Natale e a Capodanno molte famiglie rimarranno tra le mura domestiche''.
Infine l'Adoc traccia il quadro dei locali dove si effettueranno gli acquisti per i cenoni. Il 30% dei consumatori scegliera' il discount per fare la spesa, l'unico locale a dare la possibilita' alle famiglie di soddisfare le proprie esigenze alimentari senza rimetterci lo stipendio. Per chi volesse invece acquistare prodotti tipici, come i cestini, direttamente online (6%) consigliamo di appurare che il sito sia verificato e di preferire l'acquisto delle marche piu' note. Inoltre, ammonisce l'associazione dei consumatori, bisogna stare attenti alla scadenze indicate e alle confezioni con prodotti di seconda scelta, magari mascherati dalla presenza di un prodotto ''civetta'', di prima qualita', che puo' ingannare il consumatore e portarlo all'acquisto di un insieme di alimenti di valore inferiore a quello pagato''.
Tra i prodotti che hanno subito gli aumenti piu' eclatanti troviamo i classici panettoni (+12,9%), salmone affumicato (+12,1%), datteri (+17,3%) e pandoro (+6,2%), ribassi invece per mandarini (-9,4%) e torrone (-5%)".
L'Adoc segnala anche l'aumento record del riso, sebbene non sia un prodotto di tradizione. Si tratta di un record visto che oggi costa il 20,6% in piu' del 2009. Insomma, una situazione gravosa per la quale non bastera' neanche l'apporto della tredicesima, che per l'85% dei casi sara' dedicata a coprire le spese ordinarie.
D'altra parte le famiglie, come e' gia' capitato l'anno scorso, la spenderanno prima di incassarla, anche perche' oggi piu' che mai fanno affidamento sul surplus di stipendio per fronteggiare la crisi. A questo proposito l'Adoc suggerisce che la tredicesima dovrebbe essere detassata, in modo da fornire un minimo ritorno economico.
Sulle tavole natalizie quindi si vedranno sempre meno i prodotti di lusso come caviale e champagne. E in generale si assistera' a una contrazione dei consumi alimentari, pari al 4% nell'ultimo anno.
Ma non finisce qui. Secondo l'Adoc ci sara' un forte calo della presenza di avventori nei ristoranti, in media del 25%. ''Mangiando fuori casa, una famiglia di 4 persone spenderebbe poco meno di 300 euro, pagando in media tra i 70 e gli 80 euro a persona - prosegue Pileri - una cifra al di la' delle possibilita' di molte famiglie che, pur volendo, non potrebbero sostenere una spesa simile, soprattutto considerando che con circa la meta' si puo' cenare senza farsi mancare nulla, e va bene anche per una tavolata di 8-10 persone. E' quindi naturale che a Natale e a Capodanno molte famiglie rimarranno tra le mura domestiche''.
Infine l'Adoc traccia il quadro dei locali dove si effettueranno gli acquisti per i cenoni. Il 30% dei consumatori scegliera' il discount per fare la spesa, l'unico locale a dare la possibilita' alle famiglie di soddisfare le proprie esigenze alimentari senza rimetterci lo stipendio. Per chi volesse invece acquistare prodotti tipici, come i cestini, direttamente online (6%) consigliamo di appurare che il sito sia verificato e di preferire l'acquisto delle marche piu' note. Inoltre, ammonisce l'associazione dei consumatori, bisogna stare attenti alla scadenze indicate e alle confezioni con prodotti di seconda scelta, magari mascherati dalla presenza di un prodotto ''civetta'', di prima qualita', che puo' ingannare il consumatore e portarlo all'acquisto di un insieme di alimenti di valore inferiore a quello pagato''.