La data del 14 dicembre con i suoi voti parlamentari di fiducia all'esecutivo si avvicina sempre di piu' e parallelamente aumenta il tono (e la frequenza) delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi, che chiama sempre piu' insistemente il suo popolo a raccolta soprattutto contro quelli che definisce ''i pifferai del terzo polo'', Gianfranco Fini in testa. In un audio-messaggio affidato al sito dei Promotori della Liberta' il presidente del Consiglio ritiene certo l'ottenimento della fiducia al Senato e alla Camera e assicura che la legislatura proseguira', senza interruzioni elettorali - anche perche', ricorda, la stabilita' e' l'unica ricetta per contrastare la crisi economica internazionale - e con il governo che continuera' nel suo lavoro. Berlusconi fa l'elogio delle cose sin qui fatte, assicura che altre (a cominciare dalla riforma della giustizia) verranno realizzate appena ottenuta la fiducia e punta il dito contro gli ''irresponsabili'', i ''traditori'' della ''vecchia partitocrazia'' che vogliono eliminarlo per raggiungere il potere ''a qualunque costo''.
''Da alcuni mesi - dice Berlusconi - la vita pubblica in Italia e' paralizzata da una crisi politica irresponsabile, una crisi che ci ha riportato indietro alla vecchia partitocrazia, ai suoi egoismi e ai suoi vizi, una crisi fatta di menzogne e di fango sul Presidente del Consiglio, nel tentativo di far dimenticare e di nascondere gli straordinari risultati del nostro governo''. Berlusconi ribadisce che il fine che unisce la sinistra e la formazione finiana Futuro e Liberta', ''i traditori del mandato elettorale'' e' uno solo: ''Liberarsi di Silvio Berlusconi, che rappresenta per loro un ostacolo insuperabile per la conquista del potere''. Un obiettivo che ''vogliono raggiungere a qualunque costo''.Ma oggi l'Italia, avverte il premier, ''ha bisogno di tutto, tranne che di una crisi di governo e di una crisi di stabilita'''. Le agenzie internazionali di rating, ricorda, hanno confermato piu' volte la fiducia nell'Italia e nei nostri titoli di Stato, ''ma hanno posto una condizione precisa: che si mantenga la stabilita' di governo. Se si realizzasse invece cio' che vogliono insieme i traditori del mandato elettorale e la sinistra - ne e' convinto Berlusconi - si aprirebbe una crisi politica al buio, una grave situazione di instabilita' non certo gradita ai mercati. Un rischio che bisogna evitare''. Ed e' per scongiurare questo rischio che il 13 dicembre ''chiedero' al Senato e alla Camera un nuovo voto di fiducia, dopo quello del 29 settembre, quando abbiamo avuto il consenso piu' ampio di tutta la legislatura. Quel consenso - rileva - e' stato espresso sulle cinque azioni strategiche che completeremo entro la fine della legislatura e cioe' la realizzazione del nostro programma di governo''.Berlusconi non nasconde la sua fiducia per un esito a lui positivo del voto alle Camere. ''Non credo infatti - dice - che ci saranno tanti parlamentari cosi' ingenui da accodarsi ai pifferai del cosiddetto ''terzo polo'', a quei signori che con ambizioni personali smodate, largamente superiori ai consensi di cui dispongono, vorrebbero cambiare la legge elettorale, per rendere di fatto impossibile l'assegnazione del premio di maggioranza e diventare cosi' arbitri della situazione, scegliendo di allearsi poi con la sinistra per il governo''. Una soluzione questa, non ha dubbi Berlusconi, che ''farebbe tornare indietro l'Italia ai tempi della Prima Repubblica'', quando ''i partiti non indicavano agli elettori ne' il programma, ne' le alleanze, ne' il candidato premier e, una volta presi i voti dei cittadini, attraverso mille trattative e mille compromessi facevano e disfacevano i governi, che poi in effetti avevano una durata media di 11 mesi, con le conseguenze nefaste che conosciamo, prima fra tutte quella di un debito pubblico enorme che pesa ancora oggi sulle spalle dei nostri governi e dei cittadini''.Insomma, chiede Berlusconi, ''vogliamo mettere di nuovo il destino dell'Italia in mano ai reduci, ai faccendieri della vecchia politica, che sono gli stessi che hanno provocato l'enorme debito pubblico che e' diventato la palla al piede dell'Italia?''. Ancora, ''dobbiamo accettare di conseguenza di consegnare le redini del governo a una ammucchiata di vecchi comprimari del vecchio, vecchio teatrino della politica, a dei politicanti che fanno politica da quasi 40 anni, che sono sempre stati figure di secondo piano nei vecchi partiti e che non hanno mai, mai dimostrato di sapere fare qualcosa di buono e di utile per il nostro Paese? Non e' un rischio troppo grande affidarsi a questo carrozzone carico di politicanti e di opportunisti?''. Evidentemente no, e' la risposta implicita di Berlusconi che chiarisce come il suo intento allora sia quello di ''portare a termine la legislatura, tenendo i conti in ordine come abbiamo fatto sinora, raccogliendo il plauso, tra l'altro, di tutte le istituzioni internazionali come, per fare un nome solo, il Fondo Monetario, e di tutte le agenzie di rating, e senza mettere mai, mai, le mani nelle tasche dei contribuenti''.Si passa al capitolo giustizia. E il premier ribadisce che la riforma ''e' pronta'' e ''la approveremo nel primo Consiglio dei Ministri dopo il voto del 14 dicembre, dal quale voto sono certo che il governo ricevera' una rinnovata fiducia''. Inoltre, ha aggiunto, ''siamo al lavoro sulla riforma del fisco, con 4 tavoli tecnici in collaborazione con i rappresentanti dei sindacati e delle imprese'' e ''stiamo per varare definitivamente la riforma dell'universita', gia' approvata dalla Camera, che rappresenta una svolta di grande importanza per l'avvenire dei giovani''.''E' per questo - ha affermato il premier - che la sinistra, incurante dei veri interessi degli studenti, cerca di combattere questa riforma per le strade in maniera violenta e strumentale. Ma noi andremo avanti, perche' vogliamo aprire ai giovani la strada del merito, dello studio e della ricerca, affinche' possano competere in Europa''.