Se Berlusconi ritiene, eventualmente avesse un voto in piu', di aver risolto i suoi problemi e' una cosa da chiamare il 118. Se lui ritiene che cosi' sia sufficiente, vada avanti". Lo afferma Pier Ferdinando Casini, intervistato da Maria Latella su Sky Tg 24. Il leader dell'Udc ritiene quindi necessario dar vita ad un nuovo governo guidato da una personalita' diversa, magari anche di centrodestra: "non e' che lo considero possibile io, tutti gli osservatori sereni lo considerano possibile -dice- Berlusconi deve anche scegliere se continuare a porsi solo e sempre il problema di Berlusconi o anche il problema degli altri". In ogni caso "sara' il Capo dello Stato a individuare chi ha la condizione di poter avere l'incarico".
Casini ammette che la posizione di Fini e "il fatto che il presidente della Camera partecipi in questo modo alla vita politica" rappresenti "un po' un'anomalia, ma rispetto alle anomalie che ci sono in Italia - sottolinea - in questo momento direi che e' quasi trascurabile".
Gli esponenti del governo e della maggioranza però continuano a bocciare ogni ipotesi di governo tecnico e ribadiscono che Berlusconi è il leader. E alla proposta lanciata proprio da Casini di una sorta di governo d'armistizio, alla cui guida ci potrebbero essere Giulio Tremonti, Gianni Letta o, Alfano, replica lo stesso Guardasigilli in modo netto. "Abbiamo tre candidati in campo: Berlusconi, Berlusconi e Berlusconi".
Sulla stessa linea il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: "Non risolveremo certo noi i problemi e le angosce dei terzopolisti (Casini, Fini, Rutelli) che adesso chiedono a Berlusconi che o si dimetta prima del 14 dicembre o che mandi a presiedere l'eventuale nuovo governo uno dei suoi. Berlusconi non fara' nulla di tutto cio' e allora sempre di piu', con i giorni che passano, l'alternativa e': o il governo Berlusconi o le elezioni anticipate".
Per il ministro della Difesa Ignazio La Russa, un governo tecnico sarebbe un pollaio scassato. "Il 14 -dice a margine dell'incontro 'Italia avanti Berlusconi o elezioni' organizzato dal Pdl- si scoprono le carte. Se volessimo pensare solo a noi, al nostro partito, dovremmo correre a fare le elezioni anticipate e perfino ad un governo tecnico. Vi immaginate che divertimento -prosegue sarcastico il ministro- fare l'opposizione di un governo con tanti galletti in un pollaio scassato da Fini a Vendola, da Bersani a Rutelli passando per la Finocchiaro". "Ma noi -scandisce La Russa- non possiamo farlo e non dobbiamo per senso di responsabilita'. Non conviene all'Italia. Se pero' non dovessimo riuscirci -avverte il ministro- la cosa peggiore sara' il mese di interregno, un mese di crisi in cui si cerchera' di fare un governo tecnico senza comunque riuscirci, un mese in cui sarebbero forti le speculazioni finanziarie". "Sarebbe bello -dice infine- se anche la sinistra cosi' come tra i finiani ci si comportasse come ha fatto Berlusconi quando, parlando all'ambasciatore americano del suo avversario Bersani, lo ha descritto come persona intelligente e onesta. Non intendo dire ne' che e' stupido, ne' che e' disonesto -precisa La Russa- ma intendo sottolineare che loro farebbero qualunque cosa per cacciare Berlusconi infischiandosene della sicurezza, della lotta alla criminalita' e di tutto il resto. Il loro chiodo fisso e' l'interesse personale. Questa e' una vergogna".
Quanto all'accusa di tradimento lanciata ai finiani, il ministro dice: "Non ho mai accusato nessuno di essere un traditore, certo pero' se io non votassi piu' un governo che ho contribuito ad eleggere, se non accettassi Berlusconi presidente dopo essere stato eletto in una lista con il suo nome, io mi sentirei un traditore. Poi gli altri sono liberi di sentirsi come credono".
Gli esponenti del governo e della maggioranza però continuano a bocciare ogni ipotesi di governo tecnico e ribadiscono che Berlusconi è il leader. E alla proposta lanciata proprio da Casini di una sorta di governo d'armistizio, alla cui guida ci potrebbero essere Giulio Tremonti, Gianni Letta o, Alfano, replica lo stesso Guardasigilli in modo netto. "Abbiamo tre candidati in campo: Berlusconi, Berlusconi e Berlusconi".
Sulla stessa linea il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: "Non risolveremo certo noi i problemi e le angosce dei terzopolisti (Casini, Fini, Rutelli) che adesso chiedono a Berlusconi che o si dimetta prima del 14 dicembre o che mandi a presiedere l'eventuale nuovo governo uno dei suoi. Berlusconi non fara' nulla di tutto cio' e allora sempre di piu', con i giorni che passano, l'alternativa e': o il governo Berlusconi o le elezioni anticipate".
Per il ministro della Difesa Ignazio La Russa, un governo tecnico sarebbe un pollaio scassato. "Il 14 -dice a margine dell'incontro 'Italia avanti Berlusconi o elezioni' organizzato dal Pdl- si scoprono le carte. Se volessimo pensare solo a noi, al nostro partito, dovremmo correre a fare le elezioni anticipate e perfino ad un governo tecnico. Vi immaginate che divertimento -prosegue sarcastico il ministro- fare l'opposizione di un governo con tanti galletti in un pollaio scassato da Fini a Vendola, da Bersani a Rutelli passando per la Finocchiaro". "Ma noi -scandisce La Russa- non possiamo farlo e non dobbiamo per senso di responsabilita'. Non conviene all'Italia. Se pero' non dovessimo riuscirci -avverte il ministro- la cosa peggiore sara' il mese di interregno, un mese di crisi in cui si cerchera' di fare un governo tecnico senza comunque riuscirci, un mese in cui sarebbero forti le speculazioni finanziarie". "Sarebbe bello -dice infine- se anche la sinistra cosi' come tra i finiani ci si comportasse come ha fatto Berlusconi quando, parlando all'ambasciatore americano del suo avversario Bersani, lo ha descritto come persona intelligente e onesta. Non intendo dire ne' che e' stupido, ne' che e' disonesto -precisa La Russa- ma intendo sottolineare che loro farebbero qualunque cosa per cacciare Berlusconi infischiandosene della sicurezza, della lotta alla criminalita' e di tutto il resto. Il loro chiodo fisso e' l'interesse personale. Questa e' una vergogna".
Quanto all'accusa di tradimento lanciata ai finiani, il ministro dice: "Non ho mai accusato nessuno di essere un traditore, certo pero' se io non votassi piu' un governo che ho contribuito ad eleggere, se non accettassi Berlusconi presidente dopo essere stato eletto in una lista con il suo nome, io mi sentirei un traditore. Poi gli altri sono liberi di sentirsi come credono".