Il 'terzo polo' accelera sulla crisi e annuncia una mozione di sfiducia comune al governo Berlusconi. Dopo due ore di riunione a Montecitorio, Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini, Francesco Rutelli e Raffaele Lombardo siglano un patto di ferro per il 'dopo-Berlusconi'. L'obiettivo è costringere il Cavaliere a fare un passo indietro, meglio se prima del 14 dicembre.La grave crisi economica e il timore delle elezioni anticipate 'compattano' Fli, Udc, Api, Mpa, Ld e i due deputati del gruppo misto da tempo 'critici' verso il premier, Giorgio La Malfa e Paolo Guzzanti. Qualsiasi ragionamento sul governo che verrà (Berlusconi bis o esecutivo tecnico) è rinviato a dopo le dimissioni del presidente del Consiglio. Quando salirà al Quirinale, spetterà al capo dello Stato illuminare il campo e allora si vedrà.
La posizione viene formalizzata in una nota al termine del vertice. "Alla luce della comprovata inadeguatezza dell'attuale maggioranza'', i deputati di Udc, Fli, Api, Mpa, Liberaldemocratici, Giorgio La Malfa e Paolo Guzzanti del gruppo Misto, "ribadiscono l'invito al presidente del Consiglio a dimettersi per facilitare l'apertura di una fase nuova, evitare l'ulteriore logoramento politico e istituzionale ed inutili manovre di Palazzo".
Inoltre, i deputati "che si riconoscono in un'area di responsabilità politico-istituzionale convengono sulla necessità di assicurare al Paese un governo solido e sicuro, in grado di affrontare la seria crisi economico-sociale ed evitare un inutile e dannoso ricorso alle urne", si legge nel comunicato. Per questo motivo depositeranno nei prossimi giorni "una mozione di sfiducia" al governo Berlusconi.
Il capogruppo di Fli a Montecitorio Italo Bocchino fa già i conti. "Se alla mozione già depositata da Idv e Pd si aggiunge quella nostra - ha detto - sono 317" i parlamentari pronti a non votare la fiducia al governo Berlusconi. Replica il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi: "Fino al 14 dicembre assisteremo da parte del capogruppo di Futuro e libertà al triste spettacolo di una politica ridotta all'estrazione dei numeri al lotto''.
Dopo l'incontro tra Fli, Udc, Api, Ld e Mpa a Montecitorio, è iniziato nella sede di 'Farefuturo' in via del Seminario il vertice tra Gianfranco Fini e i parlamentari dei gruppi di Fli. Durante la riunione, Fini avrebbe detto: Berlusconi non ha la fiducia alla Camera e la mozione di sfiducia che depositeremo nei prossimi giorni lo dimostra. Siamo qui nell'interesse del Paese, siamo delle persone responsabili, non possiamo permetterci un salto nel buio, avrebbe aggiunto. Il presidente della Camera, riferiscono alcuni presenti, non avrebbe chiuso definitivamente la porta al Silvio Berlusconi, ma qualsiasi confronto è subordinato solo alle dimissioni del premier. Anzi, avrebbe detto l'ex leader di An, sarebbe meglio che il Cavaliere facesse un passo indietro prima del 14 dicembre, così da accelerare il chiarimento politico e trovare subito una soluzione per uscire dall'impasse attuale. Se Berlusconi vuole dare nuovo slancio alla politica del centrodestra possiamo parlarne, ma prima deve salire al Colle, sarebbe stato, in sintesi, il ragionamento di Fini.
Da registrare anche un incontro a Montecitorio tra Gianfranco Fini e Luca Cordero di Montezemolo.
Sulla stessa linea del presidente della Camera il leader Udc Pier Ferdinando Casini. "Una opposizione responsabile deve trovare delle vie d'uscita. Noi le abbiamo indicate nella nostra mozione con la necessità di un appello per una responsabilità più ampia, per un governo più forte. Non si tratta di giocare a distruggere quello che c'è ma di costruire qualcosa di più solido", ha detto Casini. Ma "non parliamo di 'terzo polo''', si tratta ''di una nuova proposta politica''. Quindi fa un appello al premier: "Se ha senso di responsabilità eviti lungaggini, si dimetta e cerchi lui stesso di aprire una fase politica nuova".
Ma il premier non intende presentare le dimissioni. Mentre da Astana Berlusconi reagisce tacciando di irresponsabilità i promotori della mozione il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa scandisce: "Escludo passi indietro di Berlusconi. Lo considererei un errore. Berlusconi non l'ha mai preso in considerazione". Tra l'altro, "Le dimissioni di Berlusconi toglierebbero la castagne dal fuoco a molti''.
La Lega conferma la sua lealtà al premier. "E' un grave errore politico la decisione di Fini di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del governo. Il 14 dicembre la Lega Nord voterà coerentemente la fiducia al governo e al presidente Berlusconi. Sarà il giorno della chiarezza in cui ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. E sarà anche il giorno in cui finiranno i giochi, le congiure e le riunioni di Palazzo", dichiarano Federico Bricolo e Marco Reguzzoni, capigruppo della Lega Nord al Senato e alla Camera.
Per il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, "ormai è chiaro: ci sono le condizioni perché la crisi politica del governo Berlusconi, che da mesi e mesi segnaliamo, abbia finalmente una formalizzazione parlamentare. Davvero a questo punto non si capirebbero più tatticismi, titubanze e diplomazie
Inoltre, i deputati "che si riconoscono in un'area di responsabilità politico-istituzionale convengono sulla necessità di assicurare al Paese un governo solido e sicuro, in grado di affrontare la seria crisi economico-sociale ed evitare un inutile e dannoso ricorso alle urne", si legge nel comunicato. Per questo motivo depositeranno nei prossimi giorni "una mozione di sfiducia" al governo Berlusconi.
Il capogruppo di Fli a Montecitorio Italo Bocchino fa già i conti. "Se alla mozione già depositata da Idv e Pd si aggiunge quella nostra - ha detto - sono 317" i parlamentari pronti a non votare la fiducia al governo Berlusconi. Replica il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi: "Fino al 14 dicembre assisteremo da parte del capogruppo di Futuro e libertà al triste spettacolo di una politica ridotta all'estrazione dei numeri al lotto''.
Dopo l'incontro tra Fli, Udc, Api, Ld e Mpa a Montecitorio, è iniziato nella sede di 'Farefuturo' in via del Seminario il vertice tra Gianfranco Fini e i parlamentari dei gruppi di Fli. Durante la riunione, Fini avrebbe detto: Berlusconi non ha la fiducia alla Camera e la mozione di sfiducia che depositeremo nei prossimi giorni lo dimostra. Siamo qui nell'interesse del Paese, siamo delle persone responsabili, non possiamo permetterci un salto nel buio, avrebbe aggiunto. Il presidente della Camera, riferiscono alcuni presenti, non avrebbe chiuso definitivamente la porta al Silvio Berlusconi, ma qualsiasi confronto è subordinato solo alle dimissioni del premier. Anzi, avrebbe detto l'ex leader di An, sarebbe meglio che il Cavaliere facesse un passo indietro prima del 14 dicembre, così da accelerare il chiarimento politico e trovare subito una soluzione per uscire dall'impasse attuale. Se Berlusconi vuole dare nuovo slancio alla politica del centrodestra possiamo parlarne, ma prima deve salire al Colle, sarebbe stato, in sintesi, il ragionamento di Fini.
Da registrare anche un incontro a Montecitorio tra Gianfranco Fini e Luca Cordero di Montezemolo.
Sulla stessa linea del presidente della Camera il leader Udc Pier Ferdinando Casini. "Una opposizione responsabile deve trovare delle vie d'uscita. Noi le abbiamo indicate nella nostra mozione con la necessità di un appello per una responsabilità più ampia, per un governo più forte. Non si tratta di giocare a distruggere quello che c'è ma di costruire qualcosa di più solido", ha detto Casini. Ma "non parliamo di 'terzo polo''', si tratta ''di una nuova proposta politica''. Quindi fa un appello al premier: "Se ha senso di responsabilità eviti lungaggini, si dimetta e cerchi lui stesso di aprire una fase politica nuova".
Ma il premier non intende presentare le dimissioni. Mentre da Astana Berlusconi reagisce tacciando di irresponsabilità i promotori della mozione il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa scandisce: "Escludo passi indietro di Berlusconi. Lo considererei un errore. Berlusconi non l'ha mai preso in considerazione". Tra l'altro, "Le dimissioni di Berlusconi toglierebbero la castagne dal fuoco a molti''.
La Lega conferma la sua lealtà al premier. "E' un grave errore politico la decisione di Fini di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del governo. Il 14 dicembre la Lega Nord voterà coerentemente la fiducia al governo e al presidente Berlusconi. Sarà il giorno della chiarezza in cui ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. E sarà anche il giorno in cui finiranno i giochi, le congiure e le riunioni di Palazzo", dichiarano Federico Bricolo e Marco Reguzzoni, capigruppo della Lega Nord al Senato e alla Camera.
Per il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, "ormai è chiaro: ci sono le condizioni perché la crisi politica del governo Berlusconi, che da mesi e mesi segnaliamo, abbia finalmente una formalizzazione parlamentare. Davvero a questo punto non si capirebbero più tatticismi, titubanze e diplomazie