15 aprile 2012

Lavoro: Fornero, se riforma non passa andremo a casa

''Finora abbiamo ricevuto critiche per troppa incisivita' o troppo poca incisivita' ma su una cosa siamo decisi: andremo in Parlamento e se la riforma non dovesse passare andremo a casa''. Da Reggio Calabria, dove si trova per partecipare a un convegno della Fondazione Bellisario sull'occupuazione giovanile, il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, non usa mezzi termini per parlare della riforma del mercato del lavoro. ''Questa e' una riforma del lavoro per il Paese - aggiunge Fornero - e non per compiacere sindacati, imprese o partite Iva. E punta ad un mercato del lavoro aperto, inclusivo e dinamico. Inclusivo, innanzitutto, vuol dire senza 'cittadelle protette' perche' e' impensabile che in un mondo cosi' dinamico si possano iniziare e concludere carriere, da 17 a 57 anni, sempre nella stessa realta' aziendale''.
''Il governo - precisa il ministro del Welfare - ha presente il grande disagio sociale che attraversa il Paese, che negli ultimi 15 anni si e' impoverito per la mancata crescita e con una distribuzione del reddito sperequata a danno di classi medie e povere''. In altre parole: ''Non siamo un governo senz'anima non ci piace aumentare la tassazione, ma e' difficile tagliare la spesa improduttiva''.
Quanto al vertice di maggioranza sulla riforma del lavoro fissato per martedi' sera e alle richieste avanzate dal Pdl, Fornero rivendica che la riforma cosi' come e' ha ''un suo equilibrio''. Quindi ''vado a questo appuntamento con serieta' e senza arroganza. Abbiamo lavorato bene e forse qualcuno ha cambiato idea rispetto alle posizioni precedenti.
E' possibile cambiare idea, come e' possibile cambiare qualcosa della riforma, nessuno dice che sia intoccabile. Ma rivendico che questa riforma ha un suo equilibrio e una sua valenza generale''. E non solo: ''Con questo provvedimento stiamo cercando di rendere l'ingresso nel mondo del lavoro meno precario, cosi' come stiamo cercando di dare lavoro a chi lo ha perso. Quindi vediamo questa riforma non come una rivoluzione ma come uno strumento con contenuti molto equilibrati tra le sue parti. Poi se c'e' qualcuno con suggerimenti per migliorarla, non ci tireremo indietro perche' pur trattandosi di una riforma cosi' complessa, non e' intoccabile''.