2 settembre 2011

Manovra, si lavora alle modifiche Carcere per chi evade oltre 3 mln.



Per evasioni oltre i tre milioni di euro non sarà più possibile beneficiare della sospensione della pena, prevista dall'attuale normativa. E' quanto prevede uno degli emendamenti alla manovra, presentati dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e dal relatore Antonio Azzollini. Via il contributo di solidarietà sopra i 90mila euro di reddito, mentre restano in vigore il taglio degli stipendi dei manager della pubblica amministrazione fino al 2013 e delle pensioni d'oro.
Un altro emendamento prevede che saranno pubblicati on line, sui siti dei comuni, i redditi di ''categorie di contribuenti o di redditi''. Sarà un un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del del ministero dell'Economia, d'intesa con la Conferenza Stato-città e autonomie locali, a stabilire ''i criteri e le modalità per la pubblicazione, sul sito del comune, dei dati relativi alle dichiarazioni, anche con riferimento a determinate categorie di contribuenti ovvero di reddito''.
Saranno inoltre individuati ''gli ulteriori dati che l'Agenzia delle entrate mette a disposizione dei Comuni e dei Consigli tributari per favorire la partecipazione all'attività di accertamento, nonché le modalità di trasmissione idonee a garantire la necessaria riservatezza''. I consigli tributari presso i comuni, spiega Tremonti, presentando il pacchetto di misure anti-evasione che saranno inserite in manovra, ''riceveranno i dati dalle agenzie delle entrate e avranno una funzione di controllo''. Al fine di incentivare la partecipazione dei comuni, si legge nell'emendamento, ''la partecipazione dei comuni all'attività di accertamento tributario è elevata al 100%''.
"Nella dichiarazione dei redditi dei contribuenti dovranno indicare anche le proprie banche e gli operatori finanziari", ha aggiunto il ministro. Il mancato gettito dal contributo di solidarietà sarà compensato, ha spiegato, con il pacchetto di misure per la lotta all'evasione: "Invece del contributo di solidarietà avremo un contributo dall'evasione", ha affermato il ministro.
Il gettito derivante dalla Robin Hood tax "va agli enti locali", ha precisato. I saldi della manovra di Ferragosto, ha poi assicurato, ''restano assolutamente invariati''.
Per le società di comodo arriva l'Ires maggiorata del 10,5%. L'aliquota si applica al reddito ''imputato per trasparenza''. La norma prevede quindi che alle società di comodo venga applicata una sorta di 'minimun tax'; l'imponibile sarà calcolato in base ad alcuni parametri e non alle risultanze delle imprese. Una volta calcolato l'imponibile, attraverso questi parametri, si applicherà l'Ires, maggiorata del 10,5%, che passerà quindi dall'attuale 27,5% al 38%.
Tra le altre novità province salve e taglio del 50% dei consiglieri. L'emendamento alla manovra, presentato dal relatore Azzollini, salva gli enti locali sopprimendo la norma contenuta nel decreto legge. Resta invece il taglio dei consiglieri, come stabilito dal provvedimento. Previsto inoltre l'accorpamento di servizi e funzioni dei comuni con meno di 1.000 abitanti, salvando però gli organismi.
Il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, dopo un colloquio col governo a Palazzo Chigi sulla manovra, ha dichiarato: "Il giudizio che diamo dell'incontro è fortemente negativo: non abbiamo avuto alcuna risposta".
Le Regioni, a causa dei tagli, non saranno in grado di garantire il trasporto pubblico locale, per questo "porteremo al governo i contratti sul tpl e gli chiederemo di rispondere a questi contratti", ha detto Errani.
Nella manovra c'è "uno squilibrio inaccettabile" tra i tagli allo Stato Centrale e quelli alle autonomie aveva detto il leader dei governatori prima dell'incontro, sottolineando che va cambiata o ci sarà "un conflitto istituzionale" per scelta del governo.
Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, dopo l'incontro con il governo, ha commentato: "E' seppellito definitivamente il federalismo fiscale: oggi le Regioni hanno meno autonomia di ieri".
Anche i Comuni auspicano "forti modifiche altrimenti la situazione è disastrosa", ha detto il presidente facente funzioni dell'Anci Osvaldo Napoli, dopo l'incontro sulla manovra, sottolineando che "la mobilitazione dei sindaci continua".
La manovra sarà all'esame dell'Aula del Senato a partire da martedì pomeriggio, dopo un breve annuncio di lunedì (alle 18,00) sull'esito della capigruppo di oggi. L'assemblea avrà tempo per licenziare il provvedimento fino a sabato compreso.
Un ''auspicio'' a ridurre il numero degli emendamenti alla manovra è arrivato dal presidente del Senato, Renato Schifani. L'appello, a quanto si apprende, è stato accolto dai gruppi che hanno assicurato un ''impegno in questo senso'
Il presidente del Senato nel corso della capigruppo, secondo quanto si apprende, ''ha auspicato che i gruppi parlamentari ritirino una congrua parte dei loro emendamenti per velocizzare i lavori'' in commissione Bilancio e in Aula. Auspicio che ''si è trasformato da parte dei gruppi un impegno a lavorare in questo senso''.