27 settembre 2011

BAGNASCO: CONDOTTA INDECOROSA E' INCOMPATIBILE CON ISTITUZIONI

Il nome di Silvio Berlusconi non c'e' ma l'identikit del premier - con il riferimento agli ultimi scandali e inchieste che l'hanno visto coinvolto - e' inconfondibile nelle parole del presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. Il capo dei vescovi ha aperto i lavori del Consiglio Permanente, il 'parlamentino' dei vescovi con la consueta prolusione e, come chiesto da molti nelle ultime settimane, ha preso di petto la dedicatissima situazione politico-istuzionale del Paese: ''Si rincorrono con mesta sollecitudine - ha osservato il presidente dei vescovi -, racconti che, se comprovati, a livelli diversi rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignita' delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica''. Certo, l'accanimento investigativo e dei media suscitano sospetto e le ''strumentalizzazioni'' non mancano; ma il dato di fondo inequivocabile rimane: ''I comportamenti licenziosi e le relazioni improprie sono in se stessi negativi e producono un danno sociale a prescindere dalla loro notorieta''', perche' ''ammorbano l'aria e appesantiscono il cammino comune'' e vengono a turbare l'intero ''equilibrio'' del Paese. Bagnasco arriva anche a suggerire, tra le righe ma nemmeno troppo, un passo indietro da parte del premier: ''La collettivita' - queste le sue parole - guarda con sgomento gli attori della scena pubblica e l'immagine del Paese all'esterno ne viene pericolosamente fiaccata. Quando le congiunture si rivelano oggettivamente gravi, e sono rese ancor piu' complicate da dinamiche e rapporti cristallizzati e insolubili, tanto da inibire seriamente il bene generale, allora non ci sono ne' vincitori ne' vinti: ognuno e' chiamato a comportamenti responsabili e nobili. La storia ne dara' atto''. Insomma, davanti all'impasse, un passo indietro sarebbe un gesto di responsabilita', forse l'unico possibile per uscire dal ''pericoloso gioco dei veti e degli egoismi incrociati'' che paralizza il Paese. I rischi di questa situazione sono evidenti da quanto accaduto con la manovra bis dell'estate: un processo ''scombinato'' in cui il ''regolamento dei conti personali'' ha prevalso sul ''rispetto ai compiti istituzionali e al portamento richiesto dalla scena pubblica''. Questo vuol dire anche farla finita con l'evasione fiscale e con le cricche: ''comitati di affari'' privi di legittimita' nell'ordinamento democratico che si ''auto-impongono attraverso il reticolo clientelare'' e rubano al Paese risorse indispensabili in questo momento.
Solo cosi', per Bagnasco, gli onesti e i virtuosi si sentiranno ''premiati''. Dal presidente dei vescovi arriva anche un incoraggiamento: l'Italia non deve autodenigrarsi perche' ''ha una missione da compiere'' e la sua gente sa dare il meglio proprio nei momenti piu' difficili.