20 marzo 2011

Giustizia, magistrati in stato d'agitazione Alfano: "Riformare è necessario"

L'Associazione nazionale magistrati si compatta per avviare la mobilitazione contro la riforma costituzionale della giustizia. Il comitato direttivo centrale dell'Anm ha approvato all'unanimità un documento in cui si esprime "ferma contrarietà" alla riforma della giustizia che provoca una "netta alterazione nell'equilibrio dei poteri". La riforma, sostiene l'Anm altera l'equilibrio dei poteri attraverso un incisivo "rafforzamento del controllo della politica sul sistema giudiziario, in netto contrasto con il disegno originario della Costituzione del 1948". "Con la riforma -si legge ancora nel documento- sarà la politica a indirizzare le indagini della polizia giudiziaria, che verrà sottratta alla direzione della magistratura; sarà la politica a scegliere i reati da perseguire".
Ad annunciare la proclamazione dello "stato di agitazione dell'intera categoria" è stato già in mattinata, prima dell'approvazione del documento, il presidente dell'Anm, Luca Palamara, che ha invitato i colleghi magistrati ''a una mobilitazione generale attraverso la diffusione delle schede di valutazione sulla riforma presenti sul sito dell'Anm''. Ogni iniziativa, comunque, ha precisato Palamara, sarà formalizzata dopo l'incontro di una delegazione della Giunta con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in programma il 5 aprile.
L'incontro con Napolitano, ha sottolineato Palamara, è "segno di credibilità per tutta la magistratura e costituisce un dato non trascurabile di cui tenere conto anche in un clima di agitazione". Le iniziative di protesta saranno portate a un comitato direttivo successivo all'incontro con il presidente della Repubblica.
Da parte sua il ministro della Giustizia, Angelino Alfano torna a ribadire che “la riforma non è contro i magistrati” e, aggiunge, “è necessaria” per “questo andiamo avanti” ."Non riformare la giustizia è un'omissione di soccorso verso i cittadini. Se non facciamo nulla la situazione non può che peggiorare, bisogna intervenire".
Il segretario dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Cascini, è tornato po sulla polemica, suscitata dalle sue dichiarazioni a proposito della "legittimità morale, culturale, politica e storica" della maggioranza di governo "per affrontare il tema della riforma costituzionale della giustizia"."Non è mai stata in discussione la legittimazione del Parlamento a fare le riforme", ma il riferimento, precisa, era al "clima in cui la riforma è intervenuta".