6 marzo 2011

Riforme, Fini contro Berlusconi e la sinistra: "Sono entrambi conservatori"

La nostra sfida e' quella di far comprendere che siamo un'altra cosa rispetto all'attuale centrodestra, con un'altra idea dell'Italia anche rispetto al centrosinistra". E' uno dei passaggi dell'intervento del presidente della Camera Gianfranco Fini al cinema Adriano per la prima assemblea nazionale dei circoli di Futuro e liberta'.
Fini ha sottolineato che "essere un altro centrodestra non significa non essere alternativi alla sinistra, una sinistra che in questi anni e' stata incapace di mettere in campo suggestioni in grado di appassionare e far partecipare gli italiani".
Il limite del centrodestra che si esprime nella maggioranza e dell'attuale sinistra, ha proseguito Fini, e' rappresentato "dall'assenza di una politica riformatrice", una lacuna che accomuna i due schieramenti. "Siamo -ha sottolineato il leader futurista- in presenza di uno scontro di assetti conservatori, non nel nobile senso britannico, ma nel senso deteriore di coloro che non vogliono cambiare nulla, perche' il cambiamento comporta dei rischi, comporta la messa in discussione di rendite acquisite".
E questo stallo produce come conseguenza, nell'analisi finiana, "un'Italia ferma" a cui ne' l'asse Berlusconi-Bossi ne' la sinistra sembrano in grado di imprimere una svolta.
Nel suo intervento Fini, che e' apparso piu' volte pronto a chiamare in causa le responsabilita' della sinistra oltre che quelle della maggioranza rispetto alla crisi politico-sociale del Paese, ha addebitato, inoltre alla sinistra il fatto che "sembra alzare solo la bandiera contro Berlusconi perche' ha governato male" mentre il problema e' che dalla politica di oggi non parte alcun messaggio "per l'Italia di domani".