14 marzo 2011

Ecco la giustizia proposta dal Pd: "La via da seguire è la Costituzione"

Il Pd presenta le sue proposte in materia di giustizia, indicando nella piena attuazione di alcuni articoli della Costituzione, che regolano il funzionamento della giustizia, la via da seguire: "Il programma fondamentale del Pd per la Giustizia si chiama 'Costituzione repubblicana'", spiega una nota del partito. Ed ecco, nel dettaglio, i punti principali su cui il Pd intende "promuovere il piu' ampio confronto con tutti gli operatori del diritto".
GIUSTIZIA CIVILE - Affrontare il cattivo funzionamento che e' causa dell'inadeguata tutela del credito, della difficolta' ad investire nel nostro paese, dell'incertezza dei rapporti tra privati, del protrarsi di conflitti familiari, talvolta drammatici. Le cause civili attualmente pendenti sono piu' di 5 milioni (con una crescita media annua del 7,5 per cento). Oggi un cittadino attende anche fino a sette anni e mezzo.
ORGANIZZAZIONE - L'efficacia del sistema giudiziario presuppone una distribuzione sul territorio nazionale degli uffici giudiziari e l'adeguatezza della loro struttura dimensionale. Per questo la revisione della geografia giudiziaria da un lato e delle dimensioni degli uffici giudiziari dall'altro, rappresenta una priorita' da perseguire. CARCERE - Sovraffollamento e carenza di personale di sorveglianza. Questa situazione porta al numero incredibile di suicidi e vanifica completamente la previsione costituzionale della finalita' rieducativa della pena. E' necessario ampliare la tipologia delle misure alternative alla pena detentiva in favore di quelle volte al reinserimento sociale. Da rivedere anche "le norme sulla custodia precautelare e sulla custodia cautelare in carcere, limitandola a criteri piu' stringenti per il suo utilizzo. Istituire a livello nazionale il Garante dei diritti dei detenuti. Introdurre il reato di tortura nel codice penale.
I TEMPI DEL PROCESSO PENALE E LE GARANZIE - Per garantire una giustizia efficiente ed equa serve una semplificazione del regime delle notifiche. Ampliare l'utilizzo della polizia giudiziaria territorialmente competente. Utilizzare la posta certificata in via ordinaria. La semplificazione del sistema delle nullita' processuali. Una modificazione del regime della contumacia: sospendere il processo (e il corso della prescrizione) una volta accertata l'irreperibilita' di fatto e' una misura utile per razionalizzare e ridurre il carico dei procedimenti.
Riordino della disciplina dell'udienza preliminare. Rivisitazione del sistema delle impugnazioni. Riduzione dei casi di ammissibilita' e proponibilita' del ricorso alla Suprema Corte di Cassazione. Alcune attribuzioni della Corte di Cassazione devono essere trasferite alle Corti di Appello. Riduzione del carico di lavoro che grava sugli uffici inquirenti mediante la diminuzione del cosiddetto 'Flusso in entrata'. Per mantenere fermo il principio dell'obbligatorieta' dell'azione penale occorre confrontarsi con soluzioni che mirano a darle la necessaria effettivita'. In questo senso vanno quelle proposte che prospettano la richiesta di archiviazione per 'irrilevanza penale del fatto' o 'particolare tenuita' dell'offesa'. L'obbligatorieta' dell'azione penale va rafforzata. Vanno individuate delle priorita' che non siano rimesse al singolo magistrato, bensi' siano ricondotte al potere generale di programmazione dell'attivita' dell'ufficio".
L'INDIPENDENZA ED ORGANIZZAZIONE DELL'ORDINE GIUDIZIARIO - E' necessario un nuovo intervento del Parlamento affinche' il Csm possa esprimere con pienezza di poteri il suo ruolo di organo di rilievo costituzionale. Un nuovo sistema elettorale deve avere come obiettivo l'attenuazione dell'influenza delle correnti nelle designazioni dei posti messi a concorso. Egualmente importante e' ampliare il numero degli eletti. In particolare, deve essere rafforzata la Sezione disciplinare. E' indispensabile che l'organo con funzioni decisorie abbia una maggiore ampiezza per far fronte a tutti gli esposti presentati. L'esercizio dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati deve essere regolato attraverso procedure che garantiscano una piu' netta separazione, pur sempre in seno al Csm, delle funzioni amministrative da quelle giudicanti. In tal senso e' ipotizzabile una sezione separata del Consiglio Superiore per l'esercizio dell'azione disciplinare. Inoltre, e' necessario favorire la specializzazione dei magistrati. Occorre avviare una riflessione sulle giurisdizioni contabile e amministrativa, per assicurare maggiore trasparenza nell'operato della PA e maggiori garanzie di tutela dei diritti soggettivi del cittadino e quelli della collettivita'. Infine, si dovra' porre rimedio alle riforme deleterie del governo in materia di depotenziamento degli strumenti di indagine (intercettazioni), che impediscono un serio contrasto alla lotta alla corruzione e al crimine organizzato, senza tutelare la riservatezza e senza garantire ai cittadini il diritto all'informazione.