10 ottobre 2010

Federalismo, via libera del governo al decreto legge su fisco e sanità

ROMA - E' durato poco piu' di mezz'ora il Consiglio dei ministri che ha dato il primo via libera al decreto legislativo che attua il federalismo fiscale. Il provvedimento comprende le nuove norme sul fisco regionale e provinciale e quelle relative ai costi standard in sanita'. Il Cdm aveva gia' approvato altri tre decreti attuativi del federalismo fiscale: sul federalismo demaniale, su Roma Capitale e sul fisco municipale.
BOSSI - Il decreto legislativo, approvato oggi dal Cdm sul fisco regionale e i costi standard in sanita', rappresenta un "buon segno per il prosieguo della legislatura.Adesso andra' in Parlamento, nelle commissioni: il governo dovra' accettare un po' di cose, ma intanto passa". Cosi' Umberto Bossi conversando con i cronisti, dopo la riunione del Cdm. Il ministro delle Riforme spiega: "Avevamo due possibilita': tenerci l'albero storto della finanza pubblica o spezzarlo. Si e' scelto di raddrizzarlo". Per il senatur "e' chiaro che in Parlamento non era possibile spezzarlo". A chi gli chiede se il testo corrisponde a quello che voleva, Bossi risponde: "Sono realista" e conclude: "Cosi' l'Italia costera' meno".
LE REGIONI - Nel merito del decreto legislativo approvato oggi dal Cdm, le Regioni rilevano che la parte che riguarda il fisco regionale presenta passi avanti: "Si e' andati nella direzione- spiega Vasco Errani, incontrando la stampa insieme ad altri governatori- del pieno rispetto della legge 42 come da noi richiesto, ma ci sono questioni non risolte e decisive". Che sono due: la definizione dei lea e dei lep e il rapporto con la manovra economica.Sul primo punto il presidente della conferenza delle regioni osseva che si tratta della "seconda gamba, la prima e' quella dei costi standard, che determinano il fabbisogno, per garantire i servizi sul territorio". Riguardo la manovra poi "sono aperti due tavoli sulla manovra e sul trasporto pubblico locale. Questo e' positivo- aggiunge Errani- ma vogliamo sia chiaro che l'incrocio tra federalismo e manovra e' decisivo". I governatori evidenziano infatti che i tagli della manovra partono dal 2011, mentre il nuovo fisco regionale e' attivo solo dal 2013. "Si puo' fare un decreto perfetto- chiude Errani- ma se non ci sono piu' trasferimenti non funziona". Infine le regioni chiedono di garantire l'autonomia delle regioni e delle province autonome.