6 settembre 2010

IL SEN. CASELLI (PDL) DELUSO DAL DISCORSO DI FINI: ANDARE AVANTI PER IL BENE DELL’ITALIA

"Ho seguito attentamente le parole del Presidente della Camera pronunciate a conclusione della Festa del Tricolore a Mirabello. Certamente il Presidente Fini ha la capacità di affascinare con le parole gli ascoltatori ma, secondo me, non riesce a convincere gli elettori". Senatore del Pdl eletto in Sud America, Juan Esteban Caselli commenta così il discorso del presidente della Camera tenuto ieri a Mirabello .Per Caselli, "tra le tante cose dette da Fini, molte condivisibili (e ci mancherebbe altro), sono state pronunciate più che per convinzione, per disperazione. In alcuni momenti mi è sembrato di capire come i ragionamenti e gli slogan fossero indirizzati ai suoi parlamentari, transfughi dal Popolo della Libertà"."Se è vero che molti colleghi che hanno lasciato i gruppi del PDL alla Camera e al Senato per seguire Fini perseguono una politica di dialogo con chi è rimasto nel Gruppo espressione della lista in cui si è stati eletti – prosegue il senatore – è facile capire che ora dopo le parole del leader di Futuro e Libertà per l’Italia non ci potrà essere più spazio al dialogo. Forse continuare a seguire un capo che sbaglia è un grande errore, penso che continuare a persistere nel confermare una delega a Fini sia un grande abbaglio. Ora si deve andare avanti, per il bene della Nostra Italia; verificheremo in Parlamento se alle parole di Fini, in alcuni tratti del discorso, concilianti e costruttive seguiranno proposte ed azioni volte a garantire la governabilità a quella maggioranza di centro destra, votata da tanti Italiani in Italia e nel Mondo e che vede come unico leader Silvio Berlusconi".
"In questo momento – sottolinea Caselli – tutti i membri del Parlamento, sia di maggioranza che di opposizione, devono essere uniti sotto il Tricolore, emblema della Nostra Patria; uniti per contribuire alla governabilità ed alle riforme di cui tutti sentiamo la necessità. Il Popolo della Libertà forse ha un problema politico; se Fini ha detto che il PdL è finito il 29 luglio scorso, dovrebbe forse spiegare perché in qualità di fondatore non abbia sentito il desiderio di iscriversi, oppure di lasciare il gruppo parlamentare del PdL dove risulta essere ancora componente. Se nel Popolo della Libertà ci sono problemi, questi verranno risolti. L’Italia non vive una crisi economica come altri Stati, ma certamente non potremo permettere e non ci possiamo permettere di continuare con una politica che trascuri il Paese, ne saremmo tutti responsabili sia di centro-destra che di centro-sinistra come membri del Parlamento, e – conclude – ne dovremo rispondere a tutti gli Italiani". (aise)