5 settembre 2010

Berlusconi ritira il processo breve: "E ricandido i finiani che tornano nel Pdl"

ROMA - "Per quanto mi riguarda, dentro la mozione sulla giustizia che porteremo all’approvazione del Parlamento prossimamente, non dovrebbe esserci alcun riferimento a questo cosiddetto processo breve. E quindi, per favore, la piantassero di fare tanto baccano e pensassero piuttosto al loro vuoto di idee, di programmi e di leader". Il colpo di scena di Silvio Berlusconi è in un audiomessaggio sul sito del promotori della Libertà, nel quale, appunto, il premier annuncia il ritiro del disegno di legge sul processo breve dal dibattito politico. Il Cavaliere sottolinea però che il processo breve "dovrebbe invece essere finalmente un processo per tutti di ragionevole durata e cioè di una durata massima di sei anni e mezzo, molto di più di quel che durano i processi nelle vere democrazie". Poi aggiunge: "Ma siccome quando si tratta di giustizia e di processi non c’è una norma che non tocchi, non riguardi uno dei tanti processi o meglio delle tante aggressioni che mi sono state rivolte in questi anni per tentare di sovvertire il voto degli italiani, anche se questa norma è giusta ed anzi assolutamente doverosa, la sinistra e i suoi giornali la fanno diventare uno scandalo e la mettono al centro di una campagna ancora e sempre contro di me. Allora io voglio rassicurare ancora una volta la sinistra. Per quanto mi riguarda, dentro la mozione sulla giustizia che porteremo all’approvazione del Parlamento prossimamente, non dovrebbe esserci alcun riferimento a questo cosiddetto processo breve".

L'OFFERTA AI FINIANI: "UN POSTO IN LISTA PER CHI RIENTRA" - "Ricordo che il sostegno della maggioranza è stato fondamentale per l'azione di governo. Solo grazie a questo sostegno, infatti, abbiamo già potuto realizzare una parte consistente del programma proposto agli italiani e consacrato dalla maggioranza degli elettori". In merito alla frattura nel Pdl seguita alla nascita di Futuro e Libertà da parte dei finiani, Berlusconi sottolinea come "sarebbe imperdonabile che per puri interessi personali e di parte questo sostegno venisse meno tradendo il mandato e la fiducia degli elettori. Se proprio dovesse succedere torneremo dagli elettori che sapranno bene a chi dare il loro voto. Ma sono sicuro che questo non succederà".
Quindi l'invito ai parlamentari che hanno seguito Gianfranco Fini creando il nuovo gruppo di Fli: "Non c’è bisogno di ripeterlo, ma con l’occasione voglio ricordarlo ancora una volta- sottolinea il premier- tutti i nostri parlamentari che, avendo prima deciso di fare parte di un nuovo gruppo, dovessero per senso di responsabilità e per lealtà nei confronti degli elettori che li hanno votati, decidere di restare nel gruppo del Pdl, tutti, nessuno escluso, potranno contare sulla nostra amicizia, sulla nostra solidarietà e lealtà, anche nel momento della formazione delle liste elettorali". (AGENZIA DIRE, www.dire.it)