27 giugno 2010

L'Argentina stende il Messico, tris con l'aiutino di Rosetti

L'Argentina stende il Messico per 3-1 negli ottavi di finale dei Mondiali e, con la spinta determinante dell'arbitro italiano Roberto Rosetti, vola ai La seleccion allenata da Diego Armando Maradona cala il tris nella spettacolare serata di Johannesburg, complicata solo per mezz'ora. Il Messico parte benissimo e si fa vivo all'8' con il siluro di Carlos Salcido: l'esterno tricolor va al tiro da distanza siderale, traversa piena. Contro avversari organizzati e capaci di chiudere gli spazi, l'Argentina crea poco o nulla per 20 minuti abbondanti. Bisogna aspettare che Leo Messi accenda la scintilla al 26'. La 'pulce' si incolla la palla al piede e affonda nella difesa avversaria, l'uscita di Oscar Perez è solo un ostacolo parziale. Messi recupera la sfera e la deposita sulla testa di Carlos Tevez: deviazione comoda e 1-0. Rosetti, dopo un lungo conciliabolo con l'assistente Stefano Ayroldi, convalida la rete. Grave errore, perché Tevez è in fuorigioco solare: tra lui e la porta, al momento dell'assist di Messi, non c'è nemmeno un giocatore con la maglia verde. Gli uomini di Javier Aguirre protestano, ma il pasticcio ormai è cosa fatta. Il Messico perde la testa e al 33' si suicida. Ricardo Osorio litiga con il pallone al limite della propria area, regalando una chance colossale a Gonzalo Higuain.
Il centravanti dell'Argentina ringrazia, evita Perez con un pregevole dribblig e insacca: 2-0. La tensione è palpabile, come dimostra l'accenno di rissa all'intervallo. A spegnere gli ardori provvede al 52' ancora Tevez. Destro terrificante da 20 metri, palla all'incrocio e 3-0.
Il Messico non merita un passivo così severo e riduce il gap al 71'. Merito di Javier Hernandez, che si gira e dal cuore dell'area fa centro sul primo palo con un sinistro implacabile: 3-1. L'Argentina congela il gioco fino al 90' e pazienza se il primo gol mondiale di Messi non arriva.
L'appuntamento è rinviato alla sfida con la Germania l'altra squadra che deve ringraziare una colossale svista arbitrale nella domenica nera dei fischietti.