4 dicembre 2012

Legge elettorale, rischio rottura. Calderoli: ''Il 'porcellum' vedrà panettone e Pasqua"

 L'approdo in aula della riforma della legge elettorale, inizialmente previsto per domani, molto probabilmente slitterà. Lo si evince da quanto comunicato all'assemblea dal presidente del Senato, Renato Schifani, circa il fatto domani al centro dei lavori sarà il decreto sviluppo. Sul provvedimento è attesa la fiducia da parte del governo e a quel punto una conferenza dei capigruppo dovrebbe rimodulare i tempi dei lavori d'aula.La trattativa rischia però di saltare definitivamente. Il brusco cambiamento di clima a Palazzo Madama arriva con una nuova bozza del Pdl che supererebbe l'accordo che si stava faticosamente raggiungendo sulla proposta Calderoli e che il Pd si appresta a respingere in toto.Il punto nevralgico della proposta consisterebbe nell'attribuzione di un premio 'fisso' di 50 seggi a chi ottiene tra il 25 e il 39% dei voti. Nella proposta di Calderoli, invece, i seggi venivano attribuiti progressivamente e in modo graduale all'interno dello stesso arco di percentuale di voti ottenuti.

"Dalle mie parti per l'Immacolata concezione si ammazza il maiale. Qui invece credo che il 'porcellum' vedrà non solo il panettone ma anche l'uovo di Pasqua" dice seccato Calderoli, al termine della riunione della commissione Affari costituzionali. 
Il senatore leghista, che ha formalizzato la sua proposta di premietto a scaglioni, è rimasto contrariato per il mancato appoggio del Pdl all'election day, che è stato accantonato. "I clown dovrebbero stare al circo, non in Parlamento" si è sfogato, in particolare nei confronti del partito di Berlusconi e Alfano che, ha aggiunto, "non contano più niente".
Intanto, in mattinata, è arrivato il commento negativo del Pd alla proposta Pdl sulla riforma: "Proposta che ha fatto saltare il 'metodo Calderoli' e il suo ascensore. Il Pdl ci porta nelle sabbie mobili e mi domando se si possa andare in aula senza un accordo su una cosa così delicata" afferma Anna Finocchiaro.
"Ogni accordo raggiunto - lamenta Finocchiaro - viene smentito il giorno dopo da un'ulteriore proposta che peggiora quella precedente. E questo avviene nonostante noi, con grande attenzione e cura, continuiamo a cercare un'intesa per il cambiamento". Di chi sia la colpa, la presidente dei senatori Pd lo dice senza giri di parole: "Non dei senatori del Pdl, ma di Berlusconi". Da Tripoli, dove è in visita, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani incalza il Pdl. Il tema più importante di questo momento è ''la legge elettorale in relazione allo sfaldamento del centrodestra e ne approfitto per dire, e mi dispiace doverlo affermare fuori dall'Italia, che se, domani credo, il centrodestra, il Pdl avrà un incontro per decidere il suo atteggiamento politico, per favore ci faccia sapere cosa pensa esattamente sul piano politico della legge elettorale perché francamente non lo sappiamo più''.
A tenere banco c'è sempre il dibattito sull'election day. "Riteniamo sensato tenere separate le regionali dalle politiche" sottolinea Bersani. ''Che cosa vuol dire il fatto che a febbraio si debba votare nel Lazio? Alfano e Berlusconi intendono dire che dobbiamo anticipare le elezioni a febbraio?'', aggiunge Bersani. ''Parlare di Election Day senza chiarire cosa significhi diventa difficile''.
Quanto alla sfida elettorale, il leader del Pd mostra sicurezza davanti all'ipotesi che il candidato premier del centrodestra sia ancora Berlusconi. "Se la sfida sarà quella la faremo. Francamente non vedo l'ora".
Ai giornalisti che gli chiedono del suo primo impegno di politica interna dopo la vittoria alle primarie, Bersani sottolinea che il primo incontro ''sara' con Monti, ce lo siamo detti al telefono quando ho ricevuto le congratulazioni, le prime che mi sono arrivate (dopo il risultato delle primarie, ndr). Mi ha fatto molto piacere, una tempistica eccezionale da presidente del Consiglio''.