12 dicembre 2012

Governo, Monti: ''Interrompere le riforme? E' perfino peggio che non farle''

Occorre "maggiore prudenza nel dare giudizi sul fatto che le riforme attuate dal governo non hanno funzionato". Ad affermarlo il premier Mario Monti, parlando all'assemblea dell'Anfia. Le riforme, aggiunge, "hanno bisogno di tempo per dispiegare i loro benefici". Se le riforme hanno bisogno di tempo per dispiegare i propri effetti, ''i costi ad essa associati, che sono purtroppo ineludibili,vengono invece immediatamente percepiti'' e ''paradossalmente - ammonisce il premier - interrompere le riforme prima che possano dare i loro frutti è perfino peggio che non farle''.
''Alcune riforme - ricorda - sono state fatte dal precedente governo, lasciando moltissimo da fare in tema di riforme e questo moltissimo si è imbattuto in quest'ultimo anno prima delle elezioni''.
Poi, ricordando come le riforme rappresentino il ''filo rosso'' che lega l'azione del governo, si corregge con una battuta: ''Filo rosso? Meglio un filo incolore''.
"L'industria italiana - osserva poi - sconta gli effetti di una erosione della competitività in essere da molto tempo".
'Il premier sottolinea come ''per affrontare l'emergenza finanziaria non si può largheggiare in sostegni né fiscali né finanziari''.
Il presidente del Consiglio, chiudendo il suo intervento, ricorda un aneddoto: ''Nell'ottobre del 1994, andai a Bruxelles a conoscere il presidente della Commissione europea, Santer. E il presidente Berlusconi mi disse di telefonare a Palazzo Chigi appena avuto il colloquio''. E così fece Monti dopo l'incontro. ''Chiamai Berlusconi che mi disse 'so già tutto perché Santer mi ha telefonato dicendomi 'molto bene quel Professor Monti che mi ha mandato, non sembra neanche un italiano. E - ha riferito oggi il premier- ricordo con assoluta condivisione l'indignazione che mostrò Berlusconi nel sentire pronunciare quelle parole da un'autorità straniera, anche se a fin di bene''.