18 luglio 2011

La casta non "si" taglia, e dal web la protesta si sposta in piazza

"Tutti a Roma!" La data ancora non c'e'. Ma il 'popolo della rete' che affolla la pagina facebook di Spidertruman accarezza con sempre maggiore insistenza la tentazione della marcia sul Parlamento. "Lunedi' alle 8 e 30", propone il piu' irruento, mentre altri, piu' attenti al calendario estivo, propongono di posticipare la mobilitazione a settembre. Intanto, dai simpatizzanti de 'i segreti della casta' e' nata un'altra pagina facebook, minacciosamente intitolata "Tutti al Parlamento adesso" che si propone di passare dalle parole ai fatti. Per tutti l'appuntamento e' fissato per domani, martedi' 19 luglio. Del resto il modello a cui fare riferimento c'e' gia' ed e' arcinoto: la contestazione a Craxi al Raphael. "Tutto ha un limite! Basta! Per cominciare un bel lancio di monetine da 1 centesimo sulla casta romana e non ... tutta sia destra che sinistra...", scrive ad esempio Sauro Salustri. Nel frattempo, riferisce l'anonimo precario che denuncia i vizi della Casta, a Montecitorio e' partita "la caccia" nei suoi confronti. Promette di riferirne a breve sul blog, che viaggia al ritmo di 1.000 adesioni ogni cinque minuti.

LE PROPOSTE DEL PD - Di fronte all'emergenza economica il Pd ritiene che la politica debba dare un contributo concreto di sobrieta' e di responsabilita', lottando invece contro le concezioni demagogiche che rischiano di confondere tutto e non risolvere nulla. In una nota dei Democratici le proposte sul tema dei costi della politica e delle riforme istituzionali, oggetto di proposte di legge e, al Senato, anche di emendamenti alla manovra del governo insieme a Idv e Udc. Misure che il governo e la maggioranza hanno respinto, impedendone l'approvazione, ma che restano validi punti di riferimento per gli interventi da realizzare.
Il Pd ha presentato da tempo diverse proposte di legge per ridurre entro la legislatura, il numero dei parlamentari e cambiare le funzioni del Senato. Per esempio, una Camera con 400 deputati e un Senato Federale con 200 senatori. E' possibile calendarizzare gia' dal prossimo settembre il provvedimento volto alla riduzione dei parlamentari.
Il Pd punta a modificare la legge del 1965 che lega la retribuzione dei parlamentari alla retribuzione dei magistrati italiani, per scegliere un nuovo parametro. L'obiettivo e' di allineare l'Italia alla media delle retribuzioni dei parlamentari degli altri paesi europei. Con una decisione interna alla Camera e al Senato (gli organi costituzionali hanno un'autonomia decisionale sul proprio bilancio) il Pd propone di rivedere entro la legislatura i vitalizi dei parlamentari riportandoli al sistema previdenziale in vigore per tutti gli altri cittadini iscritti all'Inps. Il Pd propone di lavorare concretamente all'interno dei bilanci di Camera e Senato per ridurre la spesa collegata agli immobili (affitti), per dare trasparenza e risparmiare sui servizi offerti.
Con gli emendamenti alla manovra proposti anche insieme a Idv e a Udc il Pd punta inoltre ad alcune riforme capaci di dare un contributo importante al contenimento della spesa pubblica. Tra queste proposte vi sono: L'accentramento dei comuni piu' piccoli. L'accorpamento delle province sotto i 500.000 abitanti (di fatto si arriverebbe ad un dimezzamento delle attuali province). L'accorpamento delle societa' che fanno capo ai comuni (un comune non potra' avere piu' di una societa': e cosi' verrebbero meno migliaia di aziende, con i relativi consiglieri). La totale incompatibilita' dell'incarico dei parlamentari con qualsiasi altro incarico (sindaco, consigliere, presidente di provinciaà). Taglio delle auto blu e dei voli blu, limitandone l'uso a chi ne ha davvero bisogno. Reintroduzione del tetto alla retribuzione dei manager pubblici. Queste proposte costituiscono un punto fermo del Pd, un patrimonio di iniziative sulle quali daremo battaglia e che il Pd si impegna a realizzare.
DI PIETRO: IN PIAZZA A SETTEMBRE - "E' arrivato il momento per tutti i cittadini di urlare forte: 'Basta con la Casta'. Per questo io propongo di scendere in piazza alla fine di settembre per una manifestazione di dimensioni mai viste contro la casta al potere". E' quanto scrive il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, sul suo profilo facebook. "Se continueranno a difendere i loro privilegi, come hanno fatto bocciando ripetutamente in Parlamento le nostre proposte per l'abolizione delle province, dei vitalizi, delle auto e dei voli blu- prosegue Di Pietro- ci sara' una ribellione sociale senza precedenti. Ma occorre una grande mobilitazione di massa perche' non c'e' peggior sordo di chi non vuol sentire".