26 febbraio 2011

NAPOLITANO A BERLINO: L'EUROPA DEVE ESSERE UN GLOBAL PLAYER

"O l'Europa diventerà un global player o cadrà nell'irrilevanza". Ne è convinto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che, giunto oggi a Berlino per una visita ufficiale nella Repubblica Federale di Germania, ha rilasciato un'intervista al quotidiano "Die Welt", nella quale ribadisce che "non esiste un qualsiasi Paese europeo che, da solo, possa assumere, in futuro, un ruolo sulla scena della politica globale".
"Abbiamo da un lato potenze emergenti come il Brasile, l'India e la Cina e dall'altro grandi protagonisti storici come gli Usa", ha aggiunto il capo dello Stato. "Solo se noi europei parleremo con una sola voce, peseremo nella politica globale. Altrimenti rischiamo di scivolare ai margini della politica globale".
La visita di Napolitano in Germania prevede colloqui e incontri con il presidente Christian Wulff e il cancelliere federale Angela Merkel. Oggi in particolare il Capo dello Stato, dopo l'incontro con il personale dell'Ambasciata e con i rappresentanti della comunità nazionale, visiterà la mostra su "Hitler e i tedeschi - Collettività nazionali e crimine" al Museo Storico Tedesco.
Alla Cancelleria Federale è previsto il colloquio con Angela Merkel e, successivamente, l'incontro con il presidente tedesco Christian Wulff al Castello di Bellevue, dove la giornata si concluderà con un pranzo di lavoro offerto da Wulff.
Domani, poi, venerdì 25 febbraio, il presidente Napolitano incontrerà il capogruppo SPD al Bundestag, Frank-Walter Steinmeier, e il ministro presidente della Baviera, Horst Seehofer.

Parlando con il "Die Welt" della sua visita e, nello specifico, delle tematiche che saranno al centro degli inconti con il presidente Wulff e il cancelliere Merkel, Giorgio Napolitano ha detto: "vogliamo parlare in particolare su come possiamo rilanciare insieme l'impegno per l'Europa, che si è visibilmente intiepidito, con energia e passione. E in modo tale che esso tocchi e affascini anche i cittadini. Nessuno può essere soddisfatto della situazione attuale nell'Unione Europea". Quanto al Trattato di Lisbona, il presidente italiano ha redarguito: "avremmo dovuto essere forse un po' più coraggiosi. La crisi che viviamo da due anni, a mio avviso, ci impone di fare un energico passo in avanti nell'integrazione europea".
Infine sul ruolo dell'Europa nelle questioni che stanno interessando il mondo arabo, il presidente Napolitano ha affermato: "dobbiamo beninteso rispettare l'autonomia di questi Paesi. Devono decidere loro stessi quale strada prendere", ma,. Ha precisato, "non possiamo comunque che sostenere un processo di transizione ordinata che porti a elezioni democratiche. E dobbiamo sforzarci di avviare una forte politica euro-mediterranea, nello spirito del processo di Barcellona". (aise)