13 febbraio 2011

Donne in piazza in tutta Italia per dire 'basta': 'Siamo oltre 1 milione'

Da Palermo a Trieste fino a Tokyo. Migliaia di donne sono scese in piazza nel giorno del 'Se non ora quando?, l'appello lanciato in risposta allo scandalo del 'Rubygate' per ''chiedere rispetto e dignità nei confronti dell’universo femminile". Al grido di 'Basta' hanno invaso le piazze, dal nord al sud dello Stivale, fin dalla mattina, rispondendo all'appello che, a poche ore dal via, ha raggiunto più di 50 mila firme, 25 mila contatti al giorno per il blog, 15 mila lettori quotidiani e quasi 30 mila fans per la pagina Facebook .
Clou della mobilitazione Roma, con una piazza del Popolo gremita già prima che scoccassero le 14, orario ufficiale della convocazione. "Hanno fatto i conti e ci hanno detto che siamo più di un milione in tutto il mondo", ha annunciato dal palco Angela Finocchiaro, l'attrice chiamata a condurre la grande kermesse romana.
Rabbia e ironia si mescolano nei cartelli e negli striscioni. Così c'è chi lega il caso Ruby alla rivolta in Egitto inalberando un cartello con scritto 'Silvio, riporta la nipote da Mubarak', mentre in un altro si legge 'Io sono la nipote di... mio zio'.
Due grandi scope, una professionale da operatore ecologico e l'altra piu' domestica tengono teso uno striscione con la scritta 'Scopiamoli via'. Vicino un cartellone con la scritta 'Donna non contro Ruby ma contro i rubacuori'. Sempre sul tema altre scritte, come 'Io, donna cattolica, dico basta: Berlusconi vai via', 'La dignita' delle donne salvera' il nostro paese', 'Sono una donna, non sono una Santa...nche''.
"Vorrei un paese con una sola morale, perché la doppia morale offende e nasconde la nostra dignità di donne", ha detto dal palco il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. "Nessuno di noi -esorta- deve abbassare lo sguardo, perché il futuro è nostro e dovranno capirlo".
Anche Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia della Camera e parlamentare di Futuro e libertà, prende il microfono. "Arrivando qui ho letto uno striscione che diceva: 'Caso Ruby è la goccia che ha fatto traboccare il vaso'. Io dico che quello striscione è troppo ottimista, il vaso è già traboccato da un pezzo. La questione femminile -ha detto l'esponente di Fli- c'è da sempre, le donne vivono una situazione di discriminazione permanente. Invece dobbiamo lottare per essere delle protagoniste e non delle comparse. L'unico contesto in cui la donna è protagonista sono le barzellette, soprattutto quelle che vengono da Arcore".
Un appello affinché le donne tornino ad ''essere le protagoniste di un futuro diverso, dove davvero la dignità sia rispettata'' arriva da suor Eugenia Bonetti. ''Non possiamo più rimanere indifferenti di fronte a quanto oggi accade in Italia nei confronti del mondo femminile. Siamo tutti responsabili del disagio umano e sociale che lacera il Paese''.