21 dicembre 2010

Berlusconi: maggioranza più larga o voto. Sulla giustizia: pronto a difesa in tv e piazze

"Noi riteniamo di poter allargare la maggioranza, ma ove non riuscissimo non ci sarebbe che tornare al popolo sovrano". Silvio Berlusconi intervistato da Matrix e Tg5 torna a ribadire la line del governo. Il ritorno alle urne, per il premier, "non farebbe bene al Paese perché ci sarebbe una campagna elettorale combattuta e un governo meno decisivo per governare. Sarebbe un male. Per questo noi speriamo di andare avanti altri due anni e mezzo, se no c'è il ritorno alle urne".
ALLARGAMENTO DELLA MAGGIORNAZA - "Questa maggioranza - spiega - sarà allargata a molti moderati. Contiamo che molti di loro vogliano aggiungersi o rientrando nel Popolo della libertà o fondando un altro gruppo che sarebbe di sostegno al Popolo della libertà e alla Lega". Comunque, dice il capo del governo, "con questi numeri si governa agevolmente, meno agevole è approvare le riforme indispensabili per il Paese".
NESSUN CALCIO MERCATO - Poi assicura ''non c'è stata nessuna compravendita, né abbiamo usato i 10 posti vacanti di governo. Chi è venuto in maggioranza lo ha fatto per profondo convincimento o, nel caso di Italia dei Valori, per l'impossibilità a restare in un partito con un leader di cui non ne potevano più". E per loro, in ogni caso, assicura, "non ci sarà nessun posto nel governo".
NON ESCLUDO PREMIER DONNA - Io comunque, avverte, ''lascerò solo quando gli italiani chiedereanno di sostituirmi''. E su chi verrà dopo di lui ''non escludo che un giorno ci possa essere donna premier'', dice.
FINI -Commentando le dichiarazioni rilasciate oggi da Fini secondo il quale ci sono le condizioni perché la legislatura continui, taglia corto: "Certamente queste dichiarazioni hanno dell'incredibile", visto che il 14 dicembre scorso Futuro e Libertà ha votato "una mozione di sfiducia nei miei confronti".
CASINI - Berlusconi ne ha anche per Casini che definisce un bilancio "in rosso" quello del governo: "E' la bugia più grande che io abbia pensato che lui potesse dire. Se c'è qualcosa in cui noi ci sentiamo orgogliosi sono certamente i risultati che abbiamo conseguito in questi anni". Quanto all'apertura fatta oggi dall'Udc: "Prendo atto dell'offerta''.
LA SINISTRA - Durissimo invece con la sinistra: "I possibili boss sono tutti capetti che si fanno la guerra l'un l'altro e nessuno riesce ad emergere" al contrario di quanto avviene ne centrodestra dove, ricorda anagrammando ancora una volta il suo nome, c'è l'"unico boss virile".
NAPOLITANO - Il Cavaliere torna invece a elogiare l'intervento del Capo dello Stato alla cerimonia dello scambio di auguri al Quirinale: "Tutte le persone di buon senso, a cominciare dal presidente Napolitano, si augurano che non ci una crisi della maggioranza".
LEGITTIMO IMPEDIMENTO - Quanto alla sentenza della Corte costituzionale sul legittimo impedimento Berlusconi avverte: "Se l'11 gennaio la Consulta farà una sentenza contro di me continuerò a governare. Ma mi difenderò, scenderò in campo e racconterò agli italiani chi sono i giudici e come sono andate veramente le cose. Io non temo questo giudizio, perché non ho commesso nessuno dei reati che mi vengono attribuiti. Se ci dovesse essere un giudizio contro di me - assicura il Cavaliere - in quel caso, andrò in tv, in aula e in piazza per fare vergognare chi mi accusa".
CRISI ECONOMICA - In tema di economia sfodera il consueto ottimismo. "Credo che ce la faremo. Io sono attento a che nulla si deteriori a che non si spendi di più e a tenere i conti pubblici sempre in ordine. Comunque la finanza italiana e internazionale crede e ha fiducia nell'Italia e nel suo sistema bancario''.
WIKILEAKS - Sul caso Calipari torna a smentire le nuove rivelazioni di Wikileaks. "Non c'è stata nessuna pressione da parte nostra. In più oggi è arrivata anche una conferma della Procura. Lo ripeto, da noi nessuna pressione". La diffusione dei files da parte del team di Assange, prosegue, ha fatto "molto male all'immagine degli Stati Uniti nel mondo e ha creato antipatie e risentimenti tra Paesi, una cosa non positiva".
RIFORMA GELMINI - In fine dedica alcune parole alla riforma universitaria sostenendo che "evidentemente dobbiamo comunicare meglio e spiegare agli studenti di piazza che questa riforma è favorevole proprio a loro. Non riesco a capire come si fa a protestare in piazza, mischiandosi anche con i centri sociali che producono violenza, visto che si tratta di una riforma che va a loro favore". Quanto all'approvazione definitiva prevista per il testo domani in Senato il premier è fiducioso sul via libera: "Mi sembra difficile pensare che chi prima ha approvato questa riforma, oggi, facendo degli spostamenti al terzo polo, possa votarla contro".
''CAMBIO NOME AL PDL'' - Quindi l'alluncio di un cambio di nome per il Pdl per le prossime elezioni. ''L'acronimo non emoziona, non commuove, non rende. Ed è possibile che possiamo cambiare il nome, ma non possiamo tornare a Forza Italia perché è alle nostre spalle. Restiamo tutti insieme come adesso nel Pdl, quindi andiamo avanti". Quindi ammette: "Io ce l'ho già in mente il nuovo nome, ma non dirò niente, prima lo devo depositare. Sarà un nome cortissimo, forse formato da una sola parola". Potrebbe essere Silvio? lo provoca il conduttore di Matrix. "Magari, ma più che altro dovrebbe essere forza Silvio".