ROMA - Il Pdl cerca di uscire dall'assedio. "Il gruppo Pdl al Senato della Repubblica sta predisponendo il testo di una mozione parlamentare a sostegno dell'azione del governo, della quale chiederà la calendarizzazione in tempi che non intralcino l'approvazione del documento di bilancio e della legge di stabilità". Lo rende noto l'ufficio stampa del Pdl al Senato. Una mossa contro la presentazione della mozione di sfiducia presentata alla Camera da Pd e Idv.
CICCHITTO: "DOPO LA FINANZIARIA VERIFICA IN PARLAMENTO" -. Dopo la Finanziaria "faremo una verifica parlamentare sia al Senato che alla Camera, e si vedrà qual è l'orientamento della maggioranza. Se è favorevole al governo si andrà avanti, se c'è un atteggiamento diverso l'unico sbocco democratico possibile è ritornare davanti al corpo elettorale". E' quanto annuncia Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. Dunque, la resa dei conti fra Pdl e Lega da una parte e finiani dall'altra (che comunque lunedì prossimo ritireranno i propri rappresentanti dall'esecutivo) pare essere rimandata a dopo il varo della legge di stabilità.
FRATTINI: "O BERLUSCONI O LE URNE" - Peraltro, il Pdl non arretra. Su un eventuale Berlusconi bis "il Pdl ha già espresso chiaramente la sua idea, non possiamo immaginare un'alternativa a questo presidente del Consiglio che ha vinto le elezioni nel 2008". Ad affermarlo il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a margine di un convegno sul ruolo del Parlamento europeo a palazzo Giustiniani. Per Frattini "ipotesi di crisi più o meno pilotate appartengono al passato della politica che oggi guarda e vuole un dibattito in Parlamento a cui deve seguire un'assunzione chiara e trasparente di responsabilità, a seguito della quale si può ragionare". In ogni caso, sottolinea il ministro, "per noi può succedere solamente che o si conferma Berlusconi oppure c'è la richiesta al popolo se debba essere lui di nuovo a governare con la Lega o no. Non vedo soluzioni bizantine da prima Repubblica".
CASINI: "BERLUSCONI-BIS? IMPOSSIBILE. SERVE UN UOMO DI BUONA VOLONTA'" - "Mi sembra che un Berlusconi bis non sia nel novero delle possibilità. Nel momento in cui cade questo governo credo che non vi sia questa possibilità". Lo dice il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, anche lui al convegno a Palazzo Giustiniani sul ruolo del parlamento europeo e dei parlamenti nazionali alla luce del Trattato di Lisbona. Ma è chiaro, aggiunge, "che questo fa parte del secondo atto", quando il presidente della Repubblica "incaricherà la persona che ritiene più opportuna".
Prosegue il leader Udc: "C'è nebbia, bisogna lavorare per diradarla, andare oltre e tacere sperando che non ci siano sommosse di piazza visto che il presidente del Consiglio le evoca". Lavorare con chi? "Con un uomo di buona volonta- risponde Casini- bisognerebbe avere un pò più di senso della misura e responsabilità, ma adesso lavoriamo possitivamente e speriamo che anche Berlusconi lavori per favorire una soluzione".(AGENZIA DIRE http://www.dire.it/)
FRATTINI: "O BERLUSCONI O LE URNE" - Peraltro, il Pdl non arretra. Su un eventuale Berlusconi bis "il Pdl ha già espresso chiaramente la sua idea, non possiamo immaginare un'alternativa a questo presidente del Consiglio che ha vinto le elezioni nel 2008". Ad affermarlo il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a margine di un convegno sul ruolo del Parlamento europeo a palazzo Giustiniani. Per Frattini "ipotesi di crisi più o meno pilotate appartengono al passato della politica che oggi guarda e vuole un dibattito in Parlamento a cui deve seguire un'assunzione chiara e trasparente di responsabilità, a seguito della quale si può ragionare". In ogni caso, sottolinea il ministro, "per noi può succedere solamente che o si conferma Berlusconi oppure c'è la richiesta al popolo se debba essere lui di nuovo a governare con la Lega o no. Non vedo soluzioni bizantine da prima Repubblica".
CASINI: "BERLUSCONI-BIS? IMPOSSIBILE. SERVE UN UOMO DI BUONA VOLONTA'" - "Mi sembra che un Berlusconi bis non sia nel novero delle possibilità. Nel momento in cui cade questo governo credo che non vi sia questa possibilità". Lo dice il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, anche lui al convegno a Palazzo Giustiniani sul ruolo del parlamento europeo e dei parlamenti nazionali alla luce del Trattato di Lisbona. Ma è chiaro, aggiunge, "che questo fa parte del secondo atto", quando il presidente della Repubblica "incaricherà la persona che ritiene più opportuna".
Prosegue il leader Udc: "C'è nebbia, bisogna lavorare per diradarla, andare oltre e tacere sperando che non ci siano sommosse di piazza visto che il presidente del Consiglio le evoca". Lavorare con chi? "Con un uomo di buona volonta- risponde Casini- bisognerebbe avere un pò più di senso della misura e responsabilità, ma adesso lavoriamo possitivamente e speriamo che anche Berlusconi lavori per favorire una soluzione".(AGENZIA DIRE http://www.dire.it/)