"Non farò mancare la fiducia a Berlusconi, ma il 15 dicembre rassegnerò le mie dimissioni dal partito. Lascerò anche lo scranno di parlamentare, perché a differenza di altri sono disinteressata e non voglio dare adito a strumentalizzazioni. Mi dimetterò ovviamente anche da ministro visto che il mio contributo pare sia ininfluente". E' l'annuncio di Mara Carfagna in un'intervista a 'Il Mattino'.La possibilità di un ritiro solo ventilato dalla titolare delle Pari Opportunità aveva già agitato le acque nel Pdl e il governo. "L'unica cosa che conta in questo momento è che bisogna essere uniti attorno a Silvio Berlusconi, senza dare spazio ai dissapori e ai conflitti" dice all'Adnkronos il sottosegretario all'Attuazione del programma di governo, Daniela Santanchè.
"Quello che si vede sui giornali oggi - sottolinea - non è un bello spettacolo. Nei momenti difficili si sta uniti, e io sono molto fiduciosa nel fatto che questo momento passerà. Per le questioni singole, si aspettano altri tempi".
"Quello che si vede sui giornali oggi - sottolinea - non è un bello spettacolo. Nei momenti difficili si sta uniti, e io sono molto fiduciosa nel fatto che questo momento passerà. Per le questioni singole, si aspettano altri tempi".
''Gli italiani stanno con noi - afferma Santanchè - mentre abbiamo tanti parlamentari seri che fanno bene il loro dovere. L'unica cosa che non condivido è l'atteggiamento di chi continua a fare proposte e offerte a Fli. Basta: il tempo è scaduto. Il 14 dicembre c'è la prova della verità, o la fiducia o si torna al voto". Ma anche lei è coinvolta nei contatti? "Per me la partita è chiusa. Non sto con il pallottoliere, conta la fiducia politica più di quella numerica. Comunque, ricevo più telefonate di quante ne faccia".
"Ci mancava solo la Carfagna! - esclama Amedeo Laboccetta - Ora siamo nel mezzo di una questione ben più importante dei suoi rapporti con la dirigenza locale del partito. C'è solo da sperare che la vicenda rientri al più presto". Per il deputato napoletano ''questa vicenda va superata immediatamente. Ci sono cose più importanti", e il riferimento è alla situazione politico-parlamentare della maggioranza e del governo di Silvio Berlusconi. Quindi "bisogna evitare di esasperare i toni" puntando invece "a tenere i nervi a posto".
Ma c'è anche chi mira in primis a confermare stima e sostegno alla Carfagna. ''Mara è patrimonio di tutto il Pdl e tutto il partito è orgoglioso di quanto ha fatto e farà ancora nel governo e nel partito'' dice il ministro Gianfranco Rotondi, che domani chiuderà proprio con lei il convegno nazionale dell'area Dc del Pdl a Salerno.
Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ribadisce il suo appoggio alla collega delle Pari opportunità. "La sosteniamo in tutto e riteniamo che abbia ragione nel porre questioni che il partito deve risolvere rapidamente. Berlusconi le ha riconfermato stima e fiducia'' perché le questioni che pone ''non sono solo locali ma implicano rispetto per chi lavora sul territorio'', ha detto Frattini, parlando a Lisbona a margine del vertice Nato. Dunque, "non sono liti personali ma questioni di principio che è giusto che il partito risolva''.
La vicenda tiene banco anche altrove. Adolfo Urso, coordinatore nazionale di Futuro e Libertà, ritiene che ''Mara Carfagna sia stata e sia uno dei migliori ministri di questa Repubblica, che la sua contrapposizione in Campania a chi è stato denunciato per camorra sia del tutto legittima e il Pdl dovrebbe assumere una posizione più chiara e netta''. Per Urso c'è ''un'aggressione e un clima di intolleranza che rende invivibile la vita all'interno del Pdl, che non è un partito liberale e democratico ma un partito che è diventato intollerante, che vive qualunque critica come un elemento inaccettabile''.
Il capogruppo di Fli alla Camera, Italo Bocchino, è al centro invece delle considerazioni del presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli. ''Bisogna riconoscere che Italo Bocchino ha dimostrato tutta la sua arguzia - sostiene Cirielli - La vicenda delle presunte dimissioni del ministro Carfagna, proprio ora che il nostro premier stava recuperando, dimostrano quanto sia insidiosa l'azione del capogruppo di Fli per la tenuta del governo e la compattezza del Pdl''. Ma Bocchino taglia corto: ''E' un problema del Pdl, non ci riguarda''.
E sul caso Carfagna intervengono anche Vladimir Luxuria che plaude all'eventuale decisione, e Giancarlo Magalli. "Il mio intuito femminile mi aveva fatto capire da tempo che Mara Carfagna si sarebbe allontanata dal suo partito e da questo governo - dichiara all'Adnkronos l'ex parlamentare di Rifondazione comunista - Ora che annuncia di farlo, non posso che dirle brava, vai avanti così, è la scelta giusta".
Mara Carfagna è persona "leale non è certo una ricattatrice - dice da parte sua Magalli - Per fare un dispetto così grande a Berlusconi vuole dire che non ne potrà più". "Se è in questa situazione - ragiona Magalli - dal momento che lei non è una ricattatrice né una vecchia iena, significa che ormai soffre nella situazione in cui si trova. Sa che se se ne andasse farebbe un danno molto grosso a Berlusconi al quale deve tanto. Per lui è come una figlia e questa è quasi una coltellata al cuore".
"Ci mancava solo la Carfagna! - esclama Amedeo Laboccetta - Ora siamo nel mezzo di una questione ben più importante dei suoi rapporti con la dirigenza locale del partito. C'è solo da sperare che la vicenda rientri al più presto". Per il deputato napoletano ''questa vicenda va superata immediatamente. Ci sono cose più importanti", e il riferimento è alla situazione politico-parlamentare della maggioranza e del governo di Silvio Berlusconi. Quindi "bisogna evitare di esasperare i toni" puntando invece "a tenere i nervi a posto".
Ma c'è anche chi mira in primis a confermare stima e sostegno alla Carfagna. ''Mara è patrimonio di tutto il Pdl e tutto il partito è orgoglioso di quanto ha fatto e farà ancora nel governo e nel partito'' dice il ministro Gianfranco Rotondi, che domani chiuderà proprio con lei il convegno nazionale dell'area Dc del Pdl a Salerno.
Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ribadisce il suo appoggio alla collega delle Pari opportunità. "La sosteniamo in tutto e riteniamo che abbia ragione nel porre questioni che il partito deve risolvere rapidamente. Berlusconi le ha riconfermato stima e fiducia'' perché le questioni che pone ''non sono solo locali ma implicano rispetto per chi lavora sul territorio'', ha detto Frattini, parlando a Lisbona a margine del vertice Nato. Dunque, "non sono liti personali ma questioni di principio che è giusto che il partito risolva''.
La vicenda tiene banco anche altrove. Adolfo Urso, coordinatore nazionale di Futuro e Libertà, ritiene che ''Mara Carfagna sia stata e sia uno dei migliori ministri di questa Repubblica, che la sua contrapposizione in Campania a chi è stato denunciato per camorra sia del tutto legittima e il Pdl dovrebbe assumere una posizione più chiara e netta''. Per Urso c'è ''un'aggressione e un clima di intolleranza che rende invivibile la vita all'interno del Pdl, che non è un partito liberale e democratico ma un partito che è diventato intollerante, che vive qualunque critica come un elemento inaccettabile''.
Il capogruppo di Fli alla Camera, Italo Bocchino, è al centro invece delle considerazioni del presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli. ''Bisogna riconoscere che Italo Bocchino ha dimostrato tutta la sua arguzia - sostiene Cirielli - La vicenda delle presunte dimissioni del ministro Carfagna, proprio ora che il nostro premier stava recuperando, dimostrano quanto sia insidiosa l'azione del capogruppo di Fli per la tenuta del governo e la compattezza del Pdl''. Ma Bocchino taglia corto: ''E' un problema del Pdl, non ci riguarda''.
E sul caso Carfagna intervengono anche Vladimir Luxuria che plaude all'eventuale decisione, e Giancarlo Magalli. "Il mio intuito femminile mi aveva fatto capire da tempo che Mara Carfagna si sarebbe allontanata dal suo partito e da questo governo - dichiara all'Adnkronos l'ex parlamentare di Rifondazione comunista - Ora che annuncia di farlo, non posso che dirle brava, vai avanti così, è la scelta giusta".
Mara Carfagna è persona "leale non è certo una ricattatrice - dice da parte sua Magalli - Per fare un dispetto così grande a Berlusconi vuole dire che non ne potrà più". "Se è in questa situazione - ragiona Magalli - dal momento che lei non è una ricattatrice né una vecchia iena, significa che ormai soffre nella situazione in cui si trova. Sa che se se ne andasse farebbe un danno molto grosso a Berlusconi al quale deve tanto. Per lui è come una figlia e questa è quasi una coltellata al cuore".