Un calo che va ben oltre quello stimato per il mercato. Federauto diffonde un dato preoccupante per il gruppo Fiat, che raggruppa i marchi Fiat, Alfa e Lancia: le vendite ad ottobre faranno segnare un calo delle vendite del 39,5%, rispetto alla riduzione del 29% prevista per l'intero mercato dell'auto. ''Il dato totale (-29%, ndr.) non rende giustizia rispetto alla reale situazione. Il nostro centro studi prevede in ottobre un calo del gruppo Fiat, inteso come 'Fiat, Alfa e Lancia', del -39,5% circa, mentre i marchi esteri, tutti insieme, contengono le perdite a un -22,9% circa'', ha detto Filippo Pavan Bernacchi, il presidente dell'associazione che rappresenta i concessionari.
''I dati di Federauto sulla grave situazione dei marchi Fiat cancellano le chiacchiere che per tre mesi e mezzo hanno ammorbato l'Italia - afferma in una nota il responsabile welfare e lavoro dell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi - I numeri sono inconfutabili: con la crisi del settore auto il gruppo registra perdite superiori alla media nazionale ed europea. Questi dati rendono giustizia ai lavoratori di Mirafiori, Melfi, Pomigliano, e Termini Imerese, abbandonati dal governo e sistematicamente accusati di tutta una serie di falsità''. Secondo Zipponi, ''il tentativo di individuare negli operai e nella Fiom il capro espiatorio per coprire l'incapacità della Fiat di reggere la concorrenza è miseramente fallito''.
''I dati di Federauto sulla grave situazione dei marchi Fiat cancellano le chiacchiere che per tre mesi e mezzo hanno ammorbato l'Italia - afferma in una nota il responsabile welfare e lavoro dell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi - I numeri sono inconfutabili: con la crisi del settore auto il gruppo registra perdite superiori alla media nazionale ed europea. Questi dati rendono giustizia ai lavoratori di Mirafiori, Melfi, Pomigliano, e Termini Imerese, abbandonati dal governo e sistematicamente accusati di tutta una serie di falsità''. Secondo Zipponi, ''il tentativo di individuare negli operai e nella Fiom il capro espiatorio per coprire l'incapacità della Fiat di reggere la concorrenza è miseramente fallito''.