Vorrei un'altra Italia, che riprendesse la spinta, la fiducia di poter crescere e uno spirito civico. E per arrivare a quello, temo che passaggio inevitabile sia lasciarsi alle spalle Berlusconi". E' l'auspicio del segretario del Pd, Pierluigi Bersani che a margine del Meeting di Rimini annuncia di aver "sentito un sacco di sì per il Nuovo Ulivo. Così tanti che non me li aspettavo e che sono venuti da tutte le parti". D'altra parte, precisa, da "Di Pietro non c'è nessun veto sugli alleati". Con Gianfranco Fini potremmo discutere di 'regole del gioco', ma in generale "non mi aspetto una particolare risposta" dal presidente della Camera, "perché il centrodestra ha già tanto da discutere di suo e non credo abbiano tempo per discutere anche delle nostre cose". "Credo che Fini - aggiunge Bersani - abbia percepito un passaggio della mia lettera, nella parte in cui dico che nel centrodestra ci sono delle forze conservatrici che hanno tuttavia un'idea più europea di così è una forza conservatrice di destra e che quindi mal sopportano una piegatura in senso personalistico e plebiscitario della nostra democrazia". "E quindi anche con queste forze si puo' discutere quando si parla di assetti costituzionali e di legge elettorale, perché stiamo parlando di regole del gioco" conclude, spiegando che "in ogni caso, gli ex fascisti stanno di là e l'ex comunista sta di qua. Dopodiché tutti e due abitiamo nello stesso Paese".
Per il leader democratico "il Governo non arriverà a fine legislatura" e in questo senso bisogna lavorare a un'alleanza elettorale per tutte le forze che dovranno partecipare al nuovo Ulivo". "Da lì noi dovremo far partire un appello a tutte le forze che hanno una certa idea di democrazia e che sono preoccupate di una piega plebiscitaria. E questa cosa che dico, in caso di emergenza, può diventare - spiega Bersani - anche un patto elettorale, mentre in una via più ordinaria puo' diventare una piattaforma comune. Per esempio, sulla legge elettorale o sull'indipendenza della magistratura". "Ci va bene?" chiede il leader del Pd. "E' una domanda alla quale non deve rispondere solo il centrosinistra o il nuovo Ulivo ma anche qualcun altro.Chi? Chi è disponibile".
"Credo che dobbiamo fare in modo di predisporre un'alternativa che solleciti anche tutte quelle forze che hanno una certa idea della nostra democrazia" aggiunge il leader dei Democratici. Insomma due sono le alternative possibili: "Se noi nel futuro dobbiamo prendere una piega di tipo populistico" oppure, conclude Bersani, "se dobbiamo rinnovare le istituzioni cominciando nel solco della più bella delle Costituzioni del mondo, cioè la nostra".
Ha poi scherzato con i cronisti che gli domandavano per quale ragioni avesse deciso di raggiungere la kermesse a sorpresa. "Perché volete cacciarmi via? - ha concluso Bersani - sono sempre venuto e così ho fatto anche quest'anno".
"Credo che dobbiamo fare in modo di predisporre un'alternativa che solleciti anche tutte quelle forze che hanno una certa idea della nostra democrazia" aggiunge il leader dei Democratici. Insomma due sono le alternative possibili: "Se noi nel futuro dobbiamo prendere una piega di tipo populistico" oppure, conclude Bersani, "se dobbiamo rinnovare le istituzioni cominciando nel solco della più bella delle Costituzioni del mondo, cioè la nostra".
Ha poi scherzato con i cronisti che gli domandavano per quale ragioni avesse deciso di raggiungere la kermesse a sorpresa. "Perché volete cacciarmi via? - ha concluso Bersani - sono sempre venuto e così ho fatto anche quest'anno".