Secondo autorevoli fonti giornalistiche molti tra i parlamentari transfughi dal PdL stanno pensando di lasciare il gruppo che fa riferimento a Fini. Questi finiani si sono accorti che non possono fare nulla di politicamente sensato e per questo stanno trattando di ritornare nella casa di quello che è l’unico vero leader: Silvio Berlusconi, l’unico che può guidare il Paese in questa fase di grave crisi mondiale". Lo dichiara in una nota Esteban Juan Caselli, senatore del PdL eletto nella ripartizione Sud America, che aggiunge: "Nessuno li ha cacciati e le porte sono sempre aperte per chi è fedele al programma di governo e a Silvio Berlusconi".Il senatore eletto all’estero auspica "che ci sia una sola bandiera sotto la quale tutti i politici (senatori, deputati ma anche componenti del Governo) si riuniscano e si riconoscano". Questa bandiera, sottolinea il parlamentare, "è il nostro tricolore, la bandiera degli italiani". "In un momento di crisi", aggiunge poi Caselli, "si deve essere tutti uniti a sostegno di un Governo che è stato eletto da una grande maggioranza degli italiani che abitano in Italia o residenti all’estero. I politici che tramano per far cadere questo Governo", avverte il senatore, "saranno responsabili davanti al Paese della grave crisi che ne conseguirà; non una crisi politica, ma economica".
Nel suo messaggio Caselli assicura che "Se nel centrodestra c’è qualche problema", questo sarà risolto "in fretta" all’interno del PdL, "ma se c’è qualche progetto di elezioni anticipate", mette in guardia il senatore, "pur essendo sempre pronti, dobbiamo essere risoluti nel cercare di evitarlo, perché l’Italia potrebbe essere una barca senza timone con il grave rischio di diventare come Spagna e Grecia, nazioni che stanno vivendo una grande crisi sociale ed economica". "Noi", prosegue Caselli, "dobbiamo dare al mondo un esempio di coerenza politica, perché l’Italia con le tante capacità che ha, può portare avanti una politica di sviluppo economico". È per questo motivo che il senatore, concludendo, chiede ancora una volta ai parlamentari, come già fatto nei giorni scorsi nell’Aula del Senato, "un atto di responsabilità", cioè quello di "superare gli egoismi e gli interessi personali, per il bene di tutti". (aise)