Il vertice del Pdl di ieri ha confermato che l'ipotesi piu' accreditata nella maggioranza e' quella delle elezioni anticipate. Silvio Berlusconi ha dato appuntamento allo stato maggiore del partito subito dopo ferragosto. Quindi pochi giorni di vacanza a disposizione per i coordinatori del Pdl e i ministri. Lo stesso presidente del Consiglio, parlando delle sue vacanze, ha precisato: ''Mi concedero' cinque giorni, uno per andare a trovare ogni figlio''. Per il resto, fara' la spola tra Arcore e Roma. Berlusconi ha inoltre espresso l'opinione che i finiani sono ormai alleati inaffidabili. Da qui l'intenzione di non tollerare altre distinzioni dalla maggioranza, come e' avvenuto mercoledi' scorso sulla mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario Giacomo Caliendo. Durante il vertice del Pdl, altro tassello che indica la probabile scelta della fine anticipata della legislatura, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha spiegato che la fase piu' critica della crisi economica e' alle spalle e quindi si potrebbero affrontare le elezioni anticipate anche in prossimita' della prossima legge finanziaria.
Nel vertice e' emersa qualche perplessita' sulla data piu' favorevole al ritorno alle urne: fine novembre o aprile 2011? Elezioni ravvicinate non darebbero il tempo a Futuro e liberta', il movimento che fa capo a Gianfranco Fini, di organizzarsi ma potrebbero portare al risultato di una doppia maggioranza: centrodestra primo alla Camera ma centrosinistra possibile vincitore al Senato. Da qui la decisione di rafforzare le iniziative a favore di un maggiore radicamento territoriale del Pdl.La prospettiva della fine anticipata della legislatura riaccende il dibattito anche nell'opposizione. Per Massimo D'Alema, il Pd non teme le elezioni: ''Il problema e' che esiste una legge elettorale profondamente sbagliata, anche rischiosa con l'attuale situazione perche' e' prevista per un sistema bipolare mentre ne abbiamo ora tre. Sarebbe saggio cambiare questa legge elettorale per poi andare a elezioni''.L'ex ministro degli Esteri rilancia la proposta di ''un governo di transizione, con una maggioranza la piu' ampia possibile, con un programma limitato che si occupi di legge elettorale, economia e questione morale''.In casa Pd c'e' inoltre la novita' della disponibilita' di Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, a candidarsi in eventuali primarie per scegliere il candidato premier del centrosinistra. Su questo punto, D'Alema boccia la candidatura di Nichi Vendola: ''Non credo che sia il leader adatto per guidare una coalizione di centrosinistra. Io ne voterei un altro''.Ma la questione allo studio del Pd riguarda le alleanze. Se dovesse decollare davvero un polo centrista incentrato su finiani, Udc e Api di Francesco Rutelli, il rischio per il Pd e' quello dell'isolamento in caso di elezioni o di costrizione a una alleanza elettorale con l'Idv di Antonio Di Pietro e Sel di Nichi Vendola. In piu' c'e' il problema dell'attrazione che quello stesso polo centrista potrebbe avere sui settori piu' moderati del Pd.Al vertice del partito si inizia percio' a discutere su come allearsi, in caso di elezioni, con il polo centrista che potrebbe proporre Pier Ferdinando Casini come candidato premier. Una scelta di questo tipo comporterebbe il sacrificio dell'alleanza con Di Pietro e Vendola.Quest'ultimi potrebbero essere spinti a sperimentare una inedita alleanza elettorale tra loro per coprire lo spazio che si aprirebbe a sinistra.Casini continua intanto ad augurarsi che la maggioranza possa continuare a governare: ''Sono stupefatto che chi ha vinto le elezioni due anni fa con un largo margine evochi le elezioni''. Il leader dell'Udc non rinuncia all'ipotesi di un ''governo di responsabilita' nazionale''.Una inaspettata dichiarazione di voto a favore di Vendola arriva dal quotidiano spagnolo ''El Pais''. In un editoriale dal titolo ''Un paese senza futuro politico'', Miguel Mora, corrispondente da Roma, scrive ''La sinistra dovra' correggere la rotta quanto prima. Ma farlo implicherebbe una impossibilita' metafisica: i suoi dirigenti dovrebbero fare un harakiri collettivo e lasciare spazio a una nuova generazione... il candidato capace di vincere Berlusconi esiste. Si chiama Nichi Vendola, governatore della Puglia''.La speranza della destra di Berlusconi, quando la situazione politica e' sfavorevole, spiega ancora Mora, e' ''il Grande Fratello: cioe', tre mesi di televisione, barzellette e propaganda a reti unificate per radere al suolo gli avversari che non hanno televisioni dalla loro parte, ne' 'senso dello spettacolo'. E cosi', vincere un'altra volta. E se nel frattempo il Paese rischia una deriva come la Grecia, e' colpa degli altri...''. Per ''disattivare l'avventura solitaria di Fini, Berlusconi ricorrera' ad elezioni anticipate''. ''Per evitare che la prossima battaglia politica sia tra un centrodestra europeo, onesto e rispettoso della separazione dei poteri e una destra corrotta, xenofoba e alleata di Dio e del Diavolo'' continua El Pais.